Riceviamo dalla società Givova Scafati e pubblichiamo il presente comunicato:
In seguito alla pubblicazione avvenuta ieri dal blog Sportando e quindi da altri organi di informazione in merito a quanto la società, per mano del proprio general manager Gino Guastaferro, ha comunicato alle agenzie di tutti i propri tesserati, è stata poi diffusa una nota ufficiale della GIBA, alla quale l’azionista di maggioranza del Basket Scafati 1969 intende rispondere come segue.
Patron Nello Longobardi: «Voglio innanzitutto precisare che la nostra società è tra quelle compagini che si è distinta da sempre per la serietà, per la puntualità e ineccepibilità con cui ha sempre onorato i pagamenti e gli impegni assunti. Gli strumenti di tutela, quali ad esempio una misera fidejussione, non servirebbero quasi a nulla e comunque non faranno al caso dei nostri tesserati nel prossimo futuro, a differenza di quanto invece è accaduto negli ultimi anni in altre società: in tali circostanze, gli organi a tal’uopo preposti, tra cui lo stesso sindacato dei giocatori, non sono stati capaci di vigilare sui fatti e soprattutto di tutelare gli interessi dei propri assistiti, che sono andati incontro a grosse perdite di denaro.
Voglio pertanto chiarire alla GIBA e a chiunque fosse interessato, che dai nostri atleti, senza se e senza ma, esigiamo che onorino il contratto, lo stipendio e la maglia che indossano, nel pieno e massimo rispetto, non solo dei grandi sacrifici economici che compiamo, ma anche nei confronti dei nostri tifosi e del buon nome della città di Scafati.
La tutela dei privilegiati ad ogni costo non ci appartiene e non rientra nel nostro modus operandi, perché siamo abituati ad operare in un regime di assoluta meritocrazia, premiando i giocatori che si rispettano tra loro e che privilegiano lo spirito di gruppo senza colori e bandiere diverse, elemento imprescindibile per creare una mentalità da vera squadra.
Nel nostro team, tra l’altro, militano atleti sotto contratto da diversi anni ed altri che invece vi hanno fatto ritorno dopo esperienze vissute altrove, tutto ciò a riprova della serietà con cui siamo da sempre abituati a lavorare. Probabilmente i nostri vertici societari potranno risultare antipatici a taluni, ma ci mettiamo sempre la faccia e non ci nascondiamo dietro a comunicati o a post offensivi pubblicati sui social network in maniera anonima. Ribadiamo perciò la regola fondamentale del nostro club: rispettiamo solo coloro che lo fanno con noi, compresi giocatori e collaboratori».