I 26 punti finali realizzati da una scatenata Federica Brunetti non servono alla Virtus Surgical Cagliari per “sbancare” il PalaMalè di Viterbo. Ancora una volta la formazione cagliaritana è uscita sconfitta e, nell’11mo turno di andata del campionato di A2, si è arresa nei confronti della Belli 1967 Viterbo per 60-57. Virtus viva e in partita per tutti i 40’. Ancora una volta è mancato il guizzo vincente e soprattutto la precisione al tiro dalla media e lunga distanza. Quella che ha permesso alla squadra laziale di avere la meglio sulle cagliaritane.
I numeri. Viterbo ha tirato decisamente meglio, chiudendo con il 38% dalla media e con il 29% dalla lunga, ovvero: 17 su 44 e 5 su 17. La Virtus non è andata oltre il 34% dalla media e con ll’11% dalla linea dei 6,75 (18 su 52 e 1 su 9). Nei liberi meglio la Virtus che ha chiuso con il 66% (18 su 27) contro il 50% della padrone di casa (11 su 22). Sotto le plance Viterbo è stato superiore con 47 palloni recuperati contro i 39 delle cagliaritane.
La cronaca. Buono come sempre l’inizio del match da parte delle ragazze allenate da Iris Ferazzoli che riescono con Zolfanelli e Georgieva a trovare subito un buon vantaggio: 8-3. Viterbo non si scompone e si affida a Veinberga per riprendere le cagliaritane (8-7 per la Virtus) brave comunque a resistere e, nel giro di pochi minuti ad allungare nuovamente sul 14-8. Coach Scaramuccia chiede il time out e la gara cambia. La Virtus sembra accusare il gioco delle laziali. Ne subiscono la reazione e la rimonta (19-17 all’8’ per Georgieva e compagne). Nell’ultimo giro di lancette Viterbo ribalta e passa in testa con Boccalato (21-20) e allunga nel finale andando alla prima sirena sul 23-20.
Il match fila via tra le ali dell’equilibrio ma con Viterbo che in più di una occasione prova ad allungare (26-22 al 12’; 30-24 al 15’). Brunetti, Zolfanelli e Georgieva tengono comunque in partita la Virtus che si presenta negli spogliatoi, al termine del secondo periodo, con un ritardo di tre lunghezze (35-32).
Si riparte, ma la situazione non cambia. La Virtus lotta, ma al tiro non è efficace, mentre dall’altra parte Viterbo rimane in testa grazie alle iniziative di Grimaldi, Veniberga e Cutrupi (46-43 al 30’). Negli ultimi 10’ la Virtus tenta il tutto per tutto. Rosicchia qualche punto e al 33’ con Georgieva trova il vantaggio (47-46). Un +1 illusorio perché la reazione di Viterbo è immediata. Sale sugli scudi Cutrupi e arriva il break di 9-1 che consente alla squadra di casa di portarsi sul 55-48. La gara sembra segnata, ma ancora una volta esce fuori il gran cuore delle cagliaritane che non vogliono certo issare la bandiera della resa. Brunetti trascina il gruppo e dalle sue mani arrivano i canestri che portano la Virtus a -3 (58-55). Si cerca il break vincente, ma Viterbo tiene a distanza le cagliaritane che alla fine sono costrette alla resa.
Coach Iris Ferazzoli.
“L’approccio alla partita è stato decisamente migliore rispetto alle scorse uscite. Purtroppo non siamo riusciti ad evitare i cali mentali, ma comunque nel complesso siamo stato più vive”.
Quindi?
“La squadra ha recuperato molti palloni, ma non siamo riuscite a concretizzare. In difesa poi abbiamo preso canestri, ancora una volta, quando al termine dell’azione mancavano 1-2 secondi”.
Loro hanno colpito anche nel tiro pesante?
“Purtroppo abbiamo preso tiri da tre perché abbiamo lasciato ad una giocatrice pericolosa come Veinberga che puntualmente ci ha punito.
Ancora una volta sono mancati i taglia fuori che hanno permesso al Viterbo di avere la “seconda opportunità”, e in una partita come quella di oggi avevano il giusto peso. In questo modo abbiamo subito in totale 19 punti”.
Note positive?
“Sicuramente la prova della giovane Lucia Pala che si è fatta trovare pronta guadagnandosi i suoi 10’ positivi sia in attacco che in difesa”.
Per Viterbo bene Veinberga, ma nel finale Cutrupi non ha perdonato?
“Si, l’innesto di Cutrupi per Viterbo è stato decisamente fondamentale. Con lei in campo abbiamo subito nuovamente il loro gioco, specie nel pitturato e in particolare dalle lunghe. Purtroppo negli ultimi minuti siamo state poco lucide faticando nel riuscire a trovare la migliore opzione”.