Ci sono fatti e dichiarazioni la cui complessità sfugge all’uomo della strada. Ma il grido di dolore del presidente della FIP Gianni Petrucci riportato dalla Gazzetta dello Sport sui conti delle società della serie A di pallacanestro ha lasciato silenziosi anche gli abatini, i curati di campagna e perfino i soloni che non mancano mai del mondo della pallacanestro.
E praticamente nessuno si è sciaguratamente incamminato nel sentiero dei toto-scommesse su quali fossero le tre società destinatarie degli strali preventivi (meglio prevenire che curare, ovviamente) del presidente federale. Anche perché la risposta dei club è stata disarmante quanto antitetica. Vediamola caso per caso, in ordine assolutamente… casuale. Anzi, in ordine decrescente dalla posizione in classifica di stamattina.
Pompea Bologna. In questi anni Christian Pavani si è dimostrato molto più abile del paffutello presidente-tifoso che poteva sembrare. Una assemblea pubblica – fatto raro in un mondo opaco – ha messo in chiaro le situazioni della società e i tifosi hanno scelto l’autotassazione per finanziare i conti di un PalaDozza sempre sold-out. E i controlli precedenti non hanno mai fatto emergere pregressi…
Happy Casa Brindisi. Si è regalata Sutton… what else?
Virtus Roma. Con Petrucci al suo fianco, Claudio Toti ha ribadito nel seminario della USSI all’Acqua Acetosa che ha sostanza e contezza. D’altra parte come dubitare di un presidente che ha già scelto una volta di autoretrocedersi?
S. Bernardo-Cinelandia Cantù. Una risposta fatta di annunci di nuovi sponsor e dell’addizione di Joe Ragland senza cedere Pecchia e senza buyout.
Allianz Pallacanestro Trieste. Nel nome, il fatto. Una grande azienda non si sarebbe impegnata così di fronte alla prospettiva di trovare un buco incolmabile. L’ha fatto Fiat a Torino, direte voi, ma volete mettere la qualità dei soci della Pallacanestro Trieste a confronto?
OriOra Pistoia. Questi siamo e fin qui arriviamo. La risposta di una società che, secondo i precedenti controlli Com.Te.C. ha fatto della serietà dei conti l’arma numero uno per la salvezza è proprio quella di non aver preso rinforzi. Niente spese pazze a Pistoia.
Carpegna Prosciutto Pesaro. Classifica impietosa, i cambiamenti e le spese per qualche novità sono indifferibili e sono già cominciati (Sacco, Troy Williams). Ma sulla qualità e l’impegno finanziario del Consorzio alle spalle di Ario Costa non c’è stato da dubitare mai.
Delle dieci rimanenti, non vogliamo spendere parola: un buco da far pensare al fallimento sarebbe una sorpresa troppo grossa allo stato attuale, considerando come ogni società ha ben lavorato al proprio bilancio negli ultimi anni – anche quelle come Varese che lo hanno sempre risicato e come Reggio Emilia che il patron Landi lo perderà, ma dal prossimo luglio.
Lunedì si fa sul serio. L’avvertimento di Petrucci era arrivato l’indomani della sua partecipazione all’assemblea di LBA tramite la Rosea (qui) senza che nel comunicato ufficiale FIP sull’ultimo consiglio federale si facesse menzione della cosa (qui). Il mistero si infittisce, ma da lunedì ne sapremo qualcosa in più. Direttamente dal sentito dire dei corridoi del palazzo federale?