FIRENZE – Meritata giornata di riposo per gli azzurri del volley, che dopo aver schiantato il Belgio sono già mentalmente proiettati alla sfida con l’Argentina, in programma sabato. Archiviato il successo sulla nazionale di Anastasi, l’Italvolley si ritrova alle prese con un’altra vecchia conoscenza della nostra pallavolo: Julio Velasco, leggendario allenatore della nazionale italiana dal 1989 al 1996. Era lui il condottiero della generazione di fenomeni, capace di vincere due Mondiali, tre Europei, cinque World League e di sfiorare il titolo olimpico, con l’argento del 1996. “Quando gioco contro l’Italia è sempre un’emozione forte – ha dichiarato Velasco – e senza dubbio sarà una partita particolare, contro una squadra allenata da un carissimo amico”.
BLENGINI PREDICA CALMA – Nonostante l’ottima prestazione sfoderata con il Belgio, il c.t. Gianlorenzo Blengini vola basso: “Stiamo insistendo sul concetto di una partita alla volta. In un Mondiale lungo, difficile e con grande competitività, serve pensare alla quotidianità della partita. Sono contento che le percentuali di attacco e difesa della squadra contro il Belgio siano state molto alte, di alcuni straordinarie. L’importante, però, è che la squadra sviluppi il suo gioco, con percentuali importanti e si sappia adattare alla partita. Ci sono i risultati che si intrecciano con gli obiettivi, con la determinazione e le difficoltà di ogni singola partita che è data dalla qualità dell’avversario e dalla diversità di un avversario rispetto ad un altro, e si cerca di prepararsi mentalmente ad affrontare la sfida al di là di quello che è stato il risultato precedente nostro e loro. L’Argentina, come tutte le squadre, è già stata studiata”. I progressi dell’Italia sono sotto gli occhi di tutti: “Con il Belgio la squadra ha risposto bene, si è adattata alla grande. Sicuramente abbiamo lavoratro tanto, i ragazzi hanno messo grande impegno. Il nostro gioco veloce è possibile se la ricezione ti accompagna, nelle amichevoli premondiale si era già visto il nostro miglioramento difensivo, è una cosa su cui abbiamo insistito parecchio perché è una parte del gioco molto importante, che contamina la mentalità di squadra”.