Resta immacolato il cammino delle azzurre al Mondiale di volley. Contro Cuba è arrivato il terzo 3-0 su tre partite giocate, il più semplice e rapido (appena un’ora e cinque minuti di gioco). Il punteggio racconta con precisione l’andamento della partita e la sproporzione di forze in campo a Sapporo: 25-11, 25-18, 25-20. Italia naturalmente prima nel girone B a pieni giri, domani però la strada si farà più impervia contro la Turchia, allenata da Giovanni Guidetti, una delle potenze attuali della pallavolo europea. Infine la Cina, giovedì, prima del via della seconda fase.Italy ???? & Cuba ???? are underway in #FIVBWomensWCH Pool B in Sapporo!— Volleyball World (@FIVBVolleyball) 2 ottobre 2018
Contro le cubane, che della grande nazionale che vinse due titoli mondiali negli anni Novanta hanno conservato appena il colore della maglia, è anche tempo di esperimenti per il ct Davide Mazzanti. Paola Egonu viene spostata nel ruolo di schiacciatrice, da opposto entra Serena Ortolani: di fatto l’Italia gioca con due opposti, una soluzione già provata nelle amichevoli di avvicinamento all’evento giapponese. Le risposte del campo sono confortanti: Egonu chiude con 15 punti e un notevole 76% in attacco, al conto appartengono anche un muro e un ace. Ortolani piazza sul taraflex 9 punti (ma su ben 23 tentativi). Più efficace la centrale Anna Danesi, 11 punti, dal centro anche l’apporto di Cristina Chirichella (7, 6 muri complessivi per le due). Due gli ace per la palleggiatrice Ofelia Malinov.
Un muro della regista figlia d’arte apre il match: rapidamente l’Italia si ritrova subito sull’8-2, e altrettanto rapidamente poi arriva il 14-4. Punto finale di Serena Ortolani.
Il secondo set è senza storia: si giunge senza patemi sul 10-4, prima dell’unico momento di rilassamento che permette alle cubane di risalire fino al -2. Tuttavia è Lucia Bosetti a riportare a distanza di sicurezza l’Italia, e si arriva con relativa semplicità al 25-18.
Cuba non riesce mai a mettere la testa davanti, ma il terzo set va via in maniera più equilibrata, anche con soli due punti di differenza, sul 16-14. Un muro di Danesi riporta l’Italia sul 19-14. Errori sui primi due match-point con Ortolani e Bosetti, poi è un muro della capitana Cristina Chirichella ad avviare lo scambio di saluti finale e l’esultanza delle azzurre.