Non ci mette molto a far parlare di se Valentina Diouf, eroina del nostro campionato migrata in brasile alla ricerca di nuovi stimoli e per riconquistare un posto in nazionale che perdette alla vigilia delle olimpiadi di Rio.
In Italia la Diouf ha sempre vissuto alti e bassi, tutti immotivati, sia gli alti che i bassi. Quando giocava bene è stata sempre osannata più del dovuto, divenendo l’idolo dei mondiali volley 2014, che l’hanno vista protagonista come Francesca Piccinini, sua compagna d’attacco.
Assieme formarono la coppia d’oro di quella competizione svoltasi in Italia che ha visto le azzurre raggiungere il quarto posto. Dopo quell’esperienza, e probabilmente una stampa che l’ha troppo caricata e fatta volare in alto più del dovuto sulla carta stampata, inizia il declino, sempre se si declino si può parlare. Specialmente con l’arrivo alla Liu-Jo Modena si è potuto osservare come Valentina Diouf non fosse quella pallavolista in grado di cambiare le carte in tavola e le forze in campo.
Certo la Diouf è una buona giocatrice, e per questa ragione ha sempre conquistato buoni ingaggi in società di primo rango, ma forse non è quella stella della pallavolo internazionale descritta dalla stampa ai mondiali 2014, e questo l’ha notevolmente danneggiata, in quanto ogni tifoso e ogni allenatore hanno preteso dalla ragazza qualcosa che non era in grado di dare, facendola diventare da indiscussa stella ad atleta mediocre, sopravvalutata, cosa che non è mai stata.
Valentina Diouf: rinascita in Brasile
Dopo l’esclusione alle olimpiadi di Rio, Valentina ha comunque disputato buonissimi campionati nella società che l’ha lanciata nel mondo della pallavolo internazionale, l’UYBA Busto Arsizio, dove i tifosi l’hanno sempre sostenuta, nel bene e nel male e sono sempre stati ripagati da un’atleta che ha sempre dimostrato di dare tutto in campo, scusandosi quando non è stato possibile.
Nonostante questo, la stampa non ha mai smesso di criticarla, come se volesse a tutti i costi che fosse quella pallavolista del 2014, che probabilmente non è mai esistita, come non è mai esistita però la scarsa giocatrice raccontata gli anni seguenti. Una vera e propria persecuzione mediatica insomma, ma un sogno da realizzare, quello di trasferirsi in Brasile, che finalmente ha avuto la sua realizzazione.
Nonostante l’esclusione dalle olimpiadi Valentina decise di raggiungere comunque Rio de Janeiro, per incoraggiare le compagne di squadra, e in questo modo ha avuto l’occasione di conoscere la bellezza del Paese americano, con le sue spiagge infinite, l’allegria e una pallavolo ad altissimi livelli senza le persecuzioni e gli stress che ci sono in Italia. Da quel momento per Valentina l’obiettivo divenne quello di riuscire a migrare nel campionato sudamericano, cosa che si realizzò all’inizio di questa stagione, con l’ingaggio da parte del Sesi.
Nel campionato Paulista Valentina Diouf si è messa subito in mostra, non come protagonista indiscussa, ma come atleta utile e duttile, in grado di poter aiutare la squadra quando c’è bisogno. Il Sesi è infatti primo in classifica, e gli 8 punti realizzati dall’atleta italiana sono stati determinanti per la conquista della vetta. Questa è la vera Valentina Diouf, che sa rendere il meglio quando l’ambiente attorno a lei è in grado di darle fiducia e quando non viene attaccata da enormi pretese spesso fuori dalle sue potenzialità o considerata un’atleta mediocre solo per la colpa di non essere quello che i media vorrebbero che fosse.