Di Redazione
Luca Vettori è pronto e ha le idee chiare. L’opposto della Diatec Trentino, che ha rinunciato agli impegni in Nazionale ed ha deciso di prendersi un’estate lontana dalla pallavolo, la prima dopo diversi anni, ha rilasciato una interessante intervista al quotidiano Adige.
Una decisione sul generis, quella di prenderti un paio di mesi sabbatici. Ha a che vedere con una stagione, quella passate, non in linea con le tue aspettative?
“No. Erano troppi anni che non dedicavo un po’ di tempo a me stesso. Sentivo che corpo e mente ne avevano bisogno e mi sono reso conto che questo era il momento. Il Mondiale è certo una manifestazione importante, ma non potevo rimandare ancora. Ne ho approfittato per sviluppare le mie manualità nell’artigianato, in cucina, in piccole cose alle quali troppo spesso non presto attenzione, sempre immerso nel frenetico mondo della pallavolo. Ma la scorsa stagione non c’entra”.
Inevitabilmente però non si può che ripartire da lì.
“Per quanto mi riguarda è stata un’annata con qualche delusione, ma senz’altro vera e intensa. Un’annata dove tutti ci siamo rimessi in discussione e venuti incontro”.
Al di là del lato tecnico, come hai vissute i momenti più difficili?
“In un certo senso penso di aver reagito bene. Mi sono anche scoperto in grado di prendermi delle colpe in più, proteggendo i compagni e la serenità del gruppo. Sono davvero molto contento di come ho gestito la situazione”.
Può essere un’esperienza che ti ha fortificato mettendo in evidenza anche una stoffa da leader che forse nemmeno tu sapevi di possedere?
“Credo che tra miei compiti, quest’anno, ci sarà anche quello di guidare la squadra, accanto a Giannelli. So che è un ruolo molto delicato ma sono pronto ad assumerlo».
Col roster molto cambiato rispetto a quello della stagione passata, sarà fondamentale che si formi uno zoccolo duro in grado di portare l’esempio del modello Trento.
“Sì. Gran parte del patrimonio di altruismo che siamo riusciti a cementare nella parte finale della scorsa stagione è destinato a dissolversi, visto il rinnovamento di cui parlavi anche tu. Ma io confido molto nell’amicizia, nella follia e nello spirito per ricostruire la stessa alchimia che allora ci ha aiutati”.
Tornando a questa decisione di prenderti un paio di mesi di vacanza, pensa che questa potrebbe essere una tua personale via alla vita da professionista? Insomma, è un addio definitivo alla Nazionale, a prescindere dalle eventuali convocazioni del commissario tecnico?
“Non so dare una risposta adesso. Diciamo che potrebbe anche essere la mia scelta. Certo, se ripenso all’Olimpiade del 2016, non può che tornarmi la voglia di scaricare nel campo l’adrenalina che quell’esperienza mi aveva messo addosso. Per contro c’è però la bella serenità che sto vivendo adesso, davvero positiva. Sarà una decisione che prenderò più avanti, naturalmente assieme allo staff azzurro..”.
(Fonte: l’Adige)