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Osmany Juantorena: “Chissà che non riesca a festeggiare anche con Angelica”

Foto FIPAV

Di Redazione

L’emozione della nascita di una figlia, la qualificazione alla Final Six, il Mondiale giocato in Italia… tutto in pochi giorni… è quello che sta vivendo lo schiacciatore azzurro Osmany Juantorena. Ecco la sua intervista, dopo la nascita della sua secondogenita Angelica, rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”.

Il regalo della maglia personalizzata della squadra del cuore, la qualificazione alla finale six dei Mondiali ma soprattutto la paternità. In poco più di 2 giorni Osmany Juantorena ha vissuto un crescendo di emozioni sfociato ieri mattina con la nascita di Angelica. Un momento di felicità vissuto a tutta velocità. La chiamata prima di Italia-Russia. Un match estenuante che per poco non ha regalato a lui e agli azzurri lo scalpo dei campioni d’Europa. Poi la corsa con il team manager Stefano Sciascia in direzione Civitanova per assistere la moglie Glenda. E nella mattinata di ieri la notizia tanto attesa: è nata Angelica, la secondogenita del campione. «E’ una sensazione bellissima. Uno pensa che dopo la prima volta sei preparato a questa esperienza. E invece non è cosi. L’emozione e le lacrime di gioia sono state le stesse di quando è nata Victoria (la prima figlia di casa Juantorena, ndr)».

SERENITÀ. Per Osmany questa attesa è stata impegnativa. Un Mondiale da preparare e vivere con il pensiero fisso a casa. «Alla fine si è incastrato tutto alla perfezione. E per fortuna il Mondiale si gioca in Italia. Pensa se eravamo in un altro Paese. E poi sono stati bravi i compagni a conquistare il punto che ci ha permesso di essere certi del 1° posto. I due set che mi hanno permesso di partire più sereno». Una notte senza chiudere occhio, il tempo di vedere sorgere l’alba sullo sfondo del mare di Civitanova (la città che da 3 stagioni lo ha adottato, ndr) con in braccio Angelica, un abbraccio a Victoria, un bacio alla moglie Glenda e via in auto verso Milano per arrivare appena prima della sfida contro l’Olanda (dove ha ricevuto gli auguri del Forum sul maxischermo). Andata e ritorno in meno di 24 ore. «Ho dormito in tutto un ora e mezzo ma per quello che uno prova in questi momenti ne è valsa la pena».

CORSI E RICORSI. Osmany poi guarda con fiducia al futuro, desideroso di portare il primo regalo importante alla nuova erede. «Non sarebbe male. Victoria è nata il 5 maggio 2013, una settimana dopo ho vinto il mio 2° scudetto con Trento (il 12 maggio 3-2, gara-5 con Piacenza, ndr). Chissà che non riesca a festeggiare anche con Angelica». Ma, dopo la gara con l’Olanda, c’è la final six: «Non è stato facile gestire l’ansia in questi giorni. Ora abbiamo 2 giorni per preparaci al meglio e speriamo di fare qualcosa di importante». Col nerazzurro sulle spalle: «E stato un colpo di fulmine. Appena arrivato in Italia ho visto il derby Milan-Inter. Era la squadra dei fenomeni: Cambiasso, Milito e Zanetti. Non ho avuto dubbi».


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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