Un’Italia che non é mai riuscita ad avere continuità e che non é mai riuscita ad entrare in partita. Una Serbia impeccabile in difesa ma anche in attacco. Un primo set finito 25 – 15 dove l’Italia ha sofferto soprattutto a livello psicologico la Serbia costante e ordinata. L’Italia ha commesso molti errori al servizio ma anche nei fondamentali; quasi irriconoscibili come atteggiamento in campo. Simone Giannelli il regista della squadra non ha eccelso nelle alzate e soprattutto la difesa ha avvisato i colpi della Serbia. Muri scomposti, molte invasioni che potevano essere evitate, palle lasciate cadere per zona di conflitto: errori che si commettono quando c’è molta tensione e purreopur oggi l’Italia non é riuscita a reagire come fa solitamente.
A fine partita il capitano dell’Italia, Zaytsev commenta ai giornalisti dicendo che l’errore é stato nell’atteggiamento. La Serbia ci ha creduto, ha lottato al contrario dell’Italia che sin dal primo set non ha avuto l’atteggiamento da vincente in campo. Juantorena ha sbagliato troppe difese; Anzani ha realizzato punto decisivi a partire dal secondo set ;Zaytsev ha ricevuto poche alzate e nonostante tutto é riuscito a portare a casa punti importanti.
Il secondo set é finito 25 a 20 mentre il terzo set è finito 25-18. Uno sprazzo di speranza c’è stata verso la fine del secondo set perché grazie ai suggerimenti preziosi dell’allenatore Blengini sembrava quasi avessero recuperato la forma mentis per vincere. Ahimè non è stato così. Peccato perché si poteva vincere tranquillamente ma se non c’è la volontà e la determinazione non si vince. Questo è quello che succede quando ti scontri con squadre come la Serbia che voglia di vincere ne ha da vendere. Non bastano gli attacchi, il tifo, la tecnica: l’atteggiamento e la determinazione a questi livelli porta anche la fortuna dalla propria parte.
Una Serbia al di sopra delle aspettative e rari errori solo al servizio. A fine partita gli stessi serbi, guardando gli scout, sono rimasti stupiti delle proprie prestazioni. Un indicatore che ci fa riflettere e che deve far riflettere: si vince insieme, non vince uno solo e tutti insieme si esulta. Per poter andare avanti con il giusto atteggiamento ora e’ importante dimenticare tutto, ma far tesoro di questa esperienza capendo i singoli errori e gli errori del gruppo. L’esperienza serve ed é necessaria per cercare di non commettere di nuovo gli stessi errori nelle prossime partite. Con la Polonia, attesa dalla Serbia, domani, occorre soltanto vincere.
Vedremo cosa Blengini ha in serbo per il match di venerdì contro la Polonia. Che ci siano delle sostituzioni o dei cambi e improbabile; probabile invece che troveremo un’altra Italia. Un’Italia che non perdona; che vuole vincere tre set a sero; un’Italia che esulta e fa salire l’adrenalina ai tifosi e ai telespettatori; un’Italia che fa gioire e che trasmette sportività, audacia, sacrificio, amore per la pallavolo. Non ci resta che sperare per la partita di venerdi e che Dio ci aiuti di poter arrivare alle finali dei mondiali di volley 2018. F