Non inizia bene la preparazione in vista dei mondiali pallavolo femminile per Davide Mazzanti, che oltre ai problemi legati alla giovanissima età di diverse pallavoliste che saranno al primo mondiale, come Ofelia Malinov, Paola Egonu e Anche Alessia Orro, si è visto alle prese anche col problema delle dimissioni dello staff medico azzurro, ovvero dei dottori Roberto Vannicelli e Moreno Mascheroni che si sono dimessi per presunte incomprensioni con il tecnico per quanto riguarda il recupero atletico di alcune pallavoliste.
Naturalmente occorre fare chiarezza su questa vicenda, che ha senza dubbio scatenato i media ma di cui non si sa ancora molto e quindi a parlare troppo e accusando a vanvera si rischierebbe di gettare fango su personaggi che magari non c’entrano niente, cosa che certamente non è bello fare, specialmente se si tratta di professionisti seri quali sono per l’appunto Vannicelli, Mascheroni e lo stesso Mazzanti, ma perché può essere sorto questo problema?
Naturalmente si può chiacchierare all’infinito su questo, e sui social si è potuto vedere e capire il clima che c’è attorno alla nazionale, specificando che sui vari gruppi di facebook la maggior parte delle simpatie vanno a tutti e tre i personaggi chiamati in causa. Il coach Mazzanti sembra aver riattirato nuovamente le persone verso il mondo della pallavolo femminile, un universo che dopo le disastrose olimpiadi era decaduto e rischiava di non essere più visto come un faro luminoso da numerose giovani atlete che da diversi anni sperano di diventare forti e poter competere per la scalata verso la maglia azzurra.
Nonostante tutto, almeno dai social, Mazzanti esce così assolto, e anzi, si è potuto vedere che c’è un grosso riconoscimento per il lavoro che sta facendo con le ragazze. E’ indubbio, infatti, il fatto che Davide stia puntando su una nazionale giovane coadiuvata da qualche veterana, come per l’appunto la Ortolani, per formare un gruppo che possa aprire un ciclo ma che non risulti troppo inesperto.
Mondiali pallavolo femminile: i meriti del coach Mazzanti
I meriti di Mazzanti, al di là delle dimissioni dello staff tecnico azzurro, sono quelli riguardanti l’aver creato nuovamente una squadra, ovvero un gruppo di ragazze unite e desiderose di far vedere quanto valgono. L’opposto Paola Egonu sarà al suo primo mondiale, e nonostante abbia giocato le olimpiadi nella selezione del vecchio coach Bonitta, certamente non ha mai saputo imporsi come leader della squadra almeno fino a questa estate, dove qualcosa è cambiato.
La giovane Paola (non ancora ventenne) che a Rio era apparsa acerba e soprattutto con poco carattere, durante i tornei estivi ha saputo tirare fuori tutta la sua grinta, divenendo la vera leader dell’attacco azzurro, e questo è senza dubbio merito del lavoro del coach, che sicuramente non deve essere trascurato.
L’anno trascorso a Novara, dove è stata impiegata da titolare e aiutata, nella crescita, da una colonna della pallavolo nazionale come Francesca Piccinini, ha senza dubbio pesato sulla preparazione della pallavolista che senza paura ha saputo mettere in ginocchio formazioni imbattibili come la Cina, il Brasile e l’Olanda.