Una serata decisamente da dimenticare quella che ha visto la nostra Nazionale perdere malamente la prima partita di questa final six contro la Serbia. Il risultato e’ di quelli pesanti, 0-3 (15-25, 20-25, 18-25) in una partita nella quale non c’e’ stata storia.
La Serbia del CT Nikola Grbic ha fatto una prova perfetta, bene in tutti i fondamentali, grandissima la difesa che ha neutralizzato gli attacchi azzurri e aumentato nel corso della serata il senso di frustrazione e impotenza che ha finito alla lunga per innervosire i nostri ragazzi.
Tanti giocatori serbi che conoscono bene il nostro campionato guidati da Nikola Grbic , altro abile conoscitore della nostra realtà pallavolistica, sono stati bravi ad aggredire subito il match e a mettere la sfida sui giusti binari. Giocare per loro contro un pubblico italiano galvanizzato sarebbe stato certo più complicato, ecco come la partenza bruciante ha spento l’entusiasmo del Pala Alpitour che e’ stato costretto ad assistere ad un’autentica disfatta sportiva.
Il tempo per recuperare naturalmente c’e’, l’ostacolo tra questo girone e la semifinale si chiama Polonia. Naturalmente bisognerà aspettare la partita di domani tra Serbia e Polonia, una vittoria dei ragazzi di Grbic a noi naturalmente sarebbe assai gradita, ci si giocherebbe un vero e proprio scontro diretto contro la Polonia per l’accesso alla semifinale.
Forse e’ ancora presto per fare questi calcoli, ora e’ tempo di leccarsi le ferite e cercare di capire cosa non sia funzionato .
Partita perfetta della Serbia o prestazione assolutamente negativa dell‘Italia ? Probabilmente entrambe le cose, quello che e’ emerso senza dubbio e’ stato un nervosismo dei nostri ragazzi nel non vedere costruita la partita così come la si era immaginata.
Perso il primo set c’era tutto il tempo per recuperare ma le cose hanno continuato a girare male, grande servizio serbo, grandissima difesa, problemi in ricezione per l’Italia e scarsa efficacia a servizio che al contrario e’ andato molto bene per la Serbia.
Unico fondamentale positivo il muro che pero’ non e’ stato sufficiente.
A questo punto del Mondiale i nostri ragazzi dovranno dimostrare di aver assimilato bene gli insegnamenti di Blengini, il concetto di resistenza a lui tanto caro dovrà ora essere messo in campo.
Certo, perche’ da resistere c’e’ molto in questo particolare frangente. C’e’ da resistere alla delusione di una partita andata storta, c’e’ da resistere alla pressione che inevitabilmente salira’ sulle spalle dei giocatori che sanno che non possono più sbagliare, c’e’ da resistere alla stanchezza emotiva che sara’ scaturita da una sconfitta di questo tipo.
Siamo di fronte alla prima vera difficoltà di questo Mondiale, tutti dovranno alzare il livello della propria prestazione a partire da quei protagonisti delle prime fasi del torneo. Zaytsev e Juantorena devono tornare ad essere esplosivi in attacco, Giannelli deve tornare l’abile architetto del gioco azzurro, la difesa deve tornare ad essere reattiva, insomma c’e’ tanto da cambiare in vista di una partita, quella contro la Polonia, che sara’ di importanza fondamentale.
Il tifo italiano e’ pronto a sostenere i nostri ragazzi con entusiasmo come e’ successo a Roma, Firenze e Milano, la partita e’ ancora aperta, questo Mondiale e’ ancora tutto da giocare.