Di Redazione
L’infortunio di Thomas Jaeschke ha guastato l’estate della Bluvolley. La notizia della rottura del legamento crociato anteriore dello schiacciatore americano, che si è fatto male venerdì nel match di volleyball nations league tra Usa e Serbia, proprio sotto gli occhi di coach Nikola Grbic, ha lasciato attoniti lo staff, i compagni di squadra, i soci e pure i tifosi.
Ma Jaeschke, da casa sua negli Usa, si fa forza e nonostante la grande amarezza di essersi fatto male, cerca di tranquillizzare tutti. «Sono molto dispiaciuto per quello che mi è successo», dice, «ma tornerò più forte di prima», la sua promessa. Parole che non possono che fare piacere. Certo però che il suo infortunio è stato una mazzata. La società, che aveva appena chiuso il cerchio allestendo il nuovo sestetto con gli innesti preziosi di Boyer e Solè, oltre a quelli di De Pandis e Alletti, si ritrova punto a capo.
Tutto da rifare: Calzedonia perde una delle sue pedine fondamentali e ora dovrà necessariamente tornare sul mercato perché Jaeschke, fino ad almeno a dicembre, ma se tutto va bene, sarà fuori uso. E Verona deve assolutamente sostituirlo. Un bel problema, i soci dovranno rivedere un po’ tutti i piani, rimettere mano al portafoglio e pescare un elemento che abbia i numeri per farsi valere in posto quattro. «Non ci voleva», dice uno sconsolato Stefano Magrini, presidente Bluvolley. «Certo che siamo sfortunati: l’anno scorso tutta la stagione senza Djiuric e quest’anno dovremo partire senza Jaeschke. Noi ci mettiamo tanta buona volontà, tanta passione e non ce lo meritiamo. No», ripete, «non ce lo meritiamo proprio. Ma andiamo avanti. Ci spiace ovviamente per Thomas che dovrà pure saltare il mondiale e so che ci teneva tantissimo».
Gli fa eco Angiolino Frigoni, direttore tecnico: «Purtroppo sono cose che capitano, la sfortuna ha voluto capitasse a noi e a Thomas. Bisogna dire che in queste ultime stagioni non siamo stati baciati dalla sorte, a parte Djuric la scorsa stagione, c’è stato anche il problema con Starovic l’anno prima. Insomma, giocatori che possono fare la differenza. Questo infortunio», aggiunge, «cambia un po’ di cose. Ora dobbiamo vedere, aspettiamo un attimo per capire come muoverci e cosa fare».
Intanto Jaeschke dovrà sottoporsi a un’operazione. E lo farà negli Stati Uniti seguito dallo staff della Nazionale a stelle e strisce. Non si sa ancora quando andrà sotto i ferri perché prima il ginocchio dovrà sgonfiarsi. Dopodiché lo attenderà un lungo periodo di recupero, che durerà, secondo le stime relative a questo tipo di infortunio, almeno sei mesi. Vale a dire che Thomas sarà pronto, se tutto andrà bene, a rientrare in campo a fine dicembre, più probabilmente a gennaio. A campionato in corso. Ma sono tempi stimati in modo del tutto approssimativo, tanti, troppe variabili in gioco. Innanzitutto bisognerà vedere come reagirà lo schiacciatore all’operazione e alla riabilitazione. Potrebbe anche rimettersi prima, la speranza è quella ovviamente.
Intanto, la Bluvolley sul proprio profilo Instagram ha lanciato l’hashtag #ForzaJaeschke al quale hanno aderito in tantissimi lasciando molti commenti di supporto. Un calore che di sicuro aiuterà Jaeschke nel suo processo di guarigione.