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Un Mondiale chiuso da straordinaria protagonista: 324 punti – miglior realizzatrice del torneo – e medaglia d’argento. Paola Egonu, però, non si accontenta e ripensa con rammarico all’edizione da poco conclusa: “Sono stata male, potevamo fare meglio”. A delusioni così grandi, in attesa di future rivincite, solo l’amore può porre rimedio. “Mi sono rialzata grazie alla mia fidanzata – racconta al Corriere della Sera -. Dopo la finale sono tornata in albergo e l’ho chiamata. Io piangevo, lei mi ha consolata e mi ha detto che le sconfitte fanno male, ma sono lezioni che vanno imparate. La mia sofferenza era normale ma, col tempo, l’avrei superata”. La pallavolista svela poi qual è stato il segreto che ha permesso all’Italvolley di approdare fino all’ultimo atto: “Dopo il primo allenamento non vedevo quello che volevo – spiega -. Poi, però, abbiamo iniziato a crederci sempre di più e siamo cresciute”. Una passione che ha coinvolto anche numerosi appassionati azzurri: “Mi sono accorta dell’affetto dei tifosi una volta arrivati in Italia, all’aeroporto. Noi ragazze terribili? Personalmente posso sembrare scontrosa al primo impatto, ma quando riesco ad aprirmi non sono così terribile”.