BRESCIA – Fabio Bisi non ha bisogno di presentarsi ai tifosi biancoblu, poiché nel biennio trascorso a Brescia, tra il 2015 e il 2017, ha già avuto modo di lasciare il segno, mettendo in mostra la sua varietà di colpi e il suo talento esplosivo da posto 2.
24 anni ancora da compiere, lo schiacciatore mancino di 202 cm si forma nelle giovanili di Modena, sua città natale, e cresce come opposto dotato di potenza e tecnica non comuni: esordisce in Superlega nel 2013 con la maglia gialloblu.
“Insieme abbiamo raggiunto ottimi risultati – ricorda Roberto Zambonardi, parlando del biennio di Bisi sotto la sua guida –. Fabio ha fatto un primo grande campionato e si è consacrato nel successivo, nel quale, nonostante il finale non felice per noi, ha dimostrato di avere grandi colpi e potenzialità. Lo riabbracciamo con gioia e siamo onorati che abbia accettato con entusiasmo di tornare a Brescia, perché significa che qui ha lavorato con soddisfazione. Da parte nostra, diamo continuità alla scelta di opposti di altissimo livello, iniziata anni orsono con Azzini e proseguita con Pignatti, Paoletti e Bellei. Il ritorno di Bisi prolunga questa linea di eccellenza”.
L’opposto emiliano torna con un bagaglio accresciuto dall’esperienza fatta nelle Marche lo scorso anno, sempre in serie A2, ma non nello stesso girone e pool della Centrale: “Nel biennio passato a Brescia sono stato molto bene, ma, essendo un sentimentale, so di avere accusato l’infortunio di Tiberti e l’epilogo della seconda stagione; avevo bisogno di cambiare pagina e scenario, dopo quel finale amaro. A Potenza Picena ho fatto una buona annata: abbiamo centrato l’obiettivo salvezza con la Pool B, ma ora sono in una fase eclettica e molto attiva – e chi mi conosce sarà sorpreso da quest’affermazione, essendo io un noto pigro estivo – e mi sto buttando in impegni nuovi, oltre al lavoro di mantenimento in palestra quasi quotidiano. Non vedo l’ora di tornare tra i tucani con l’obbiettivo di migliorare l’annata passata, che per Brescia è stata ottima. Visto l’allestimento della squadra, direi che i presupposti ci sono tutti”.