La prima settimana di Wimbledon è andata agli archivi e oggi 9 luglio inizia la seconda e ultima settimana che avrà il suo culmine domenica 15 con la finale che assegnerà il trofeo.
Nel torneo maschile sono usciti sorprendentemente prima Marin Cilic e poi Alexander Zverev che erano due tra i potenziali favoriti, quanto meno per approdare alle semifinali, ma invece il loro percorso si interrotto prematuramente contro due tennisti nettamente inferiori: l’argentino Pella (poi eliminato al terzo turno) per il croato e il lettone Gulbis (ancora in corsa) per il tedesco.
Nei magnifici 16 ci sono ancora 10 teste di serie, infatti oltre ai grandissimi favoriti alla vigilia Federer e Nadal, il cast rimasto è di ottima qualità: Del Potro, Isner, Anderson, Djokovic, Raonic, Mannarino, Nishikori e Tsitsipas in rigoroso ordine numerico di testa di serie.
Invece i sei tennisti rimasti non annoverati tra le 32 teste di serie sono: Simon, Khachanov, Monfils, Vesely, Gulbis e McDonald.
Il favorito numero Re Roger, incontrerà il francese Mannarino che il 30 giugno scorso ha disputato la finale sull’erba dell’Antalya Open in Turchia perdendo contro il bosniaco Dzumhur; tra i due c’è un precedente qui a Wimbledon nel 2011, con vittoria netta del campione svizzero in tre set, anche oggi il copione dovrebbe andare come sette anni fa, ma il francese è sempre un giocatore di un buon livello e Federer dovrà giocare al massimo della concentrazione per evitare brutte sorprese.
La testa di serie numero 2, lo spagnolo Nadal avrà sul suo cammino il ceco Vesely che ha eliminato il nostro Fognini nel turno precedente; lo spagnolo si è assicurato di rimanere in testa al ranking qualunque cosa accada da qui alla fine del torneo e in queste primi tre match è primo nella classifica dei punti ottenuti sulla seconda di servizio (67%) e primo nei punti ottenuti sulla prima dell’avversario (40%); dall’altra parte il tennista ceco è quello che ha concesso più palle break di tutti, addirittura 34, ma di queste, ben 29 (13 solo a Fognini) le ha annullate; l’unico precedente tra i due nel torneo di Amburgo 2015 su terra rossa vinto dallo spagnolo 6-4, 7-6.
Per l’argentino Del Potro, quarta volta agli ottavi sull’erba inglese (semifinalista nel 2013) e in un grande momento di forma, ci sarà il sempre insidioso francese Simon che nel 2015 riuscì ad arrivare fino ai quarti (prima e unica volta); nei precedenti l’argentino conduce per 4-3 ma le tre sfide giocate sull’erba sono state tutte vinte dal sudamericano (Wimbledon 2011, Olimpiadi di Londra 2012 e Stoccarda 2016).
Procedendo tra le teste di serie, il serbo Djokovic, che sta ritrovando finalmente la forma dopo l’infortunio al gomito destro che lo ha tenuto fermo diversi mesi, troverò sulla sua strada il russo Khachanov che nel turno precedente ha rimontato due set all’americano Tiafoe quando sembrava che l’eliminazione fosse nell’aria; il moscovita in questo inizio torneo è il tennista che ha commesso il maggior numero di doppi falli (19) ma il secondo come numero di ace (84); il serbo, che fino ad ora ha perso un solo set, dovrà stare molto attento se vorrà andare avanti nel torneo ricordando tra l’altro che non batte un top 10 negli Slam da oltre due anni (Andy Murray nel Roland Garros 2016); tra i due non ci sono precedenti.
Il match che sulla carta risulta il più equilibrato è quello tra il gigante sudafricano di 203 cm Anderson e il francese Monfils ex numero sei del mondo, che per la prima volta ha raggiunto gli ottavi a Wimbledon; il galletto vanta sette vittorie contro i top 10 del ranking anche se solo due volte lontano dalla terra del Roland Garros; mentre il suo avversario per la quarta volta negli ottavi sull’erba londinese non è riuscito mai a spingersi oltre; nei precedenti Monfils è avanti 5-0 avendo perso un solo set.
L’altro gigante del circuito (208 cm), l’americano Isner giocherà contro il greco Tsisipas considerato dagli addetti ai lavori uno stella nascente nel panorama futuro tennistico; l’americano prima volta agli ottavi qui sull’erba, ha nel sevizio la sua arma principale, basti pensare che fino ad ora è primo per numero di ace (113) e percentuale di prime (77%) ed è l’unico insieme a Federer a non aver ancora subito un break; mentre il giovane greco classe ’98 è approdato per la prima volta negli ottavi di uno slam (alla quinta partecipazione complessiva) e l’unico precedente giocato tra i due ha visto vincere lo statunitense per due set a zero a Shanghai 2017.
Il canadese Raonic invece avrà un avversario che sulla carta sembra abbordabile, infatti l’americano ventitreenne McDonald numero 103 del mondo è solo alla terza partecipazione di uno slam dopo il primo turno di Flushing Meadows del 2017 e il secondo turno all’Australian Open di quest’anno; il canadese qui ha giocato una semifinale nel 2014 e una finale nel 2016 persa contro Murray e fino ad ora ha subito solo tre break; tra i due nessun precedente.
L’ultimo match in programma degli gli ottavi, si giocherà tra il giapponese Nishikori e il lettone Gulbis ora sceso al numero 138 del ranking e autentica sorpresa di questo torneo dove è entrato in tabellone attraverso le qualificazioni (nell’ultimo turno aveva battuto l’azzurro Sonego) e che non aveva mai raggiunto gli ottavi sull’erba londinese e se dovesse battere il nipponico sarebbe il sesto tennista qualificato a raggiungere i quarti nella storia del torneo inglese (l’ultimo è stato l’australiano Tomic nel 2011); il giapponese, che sta ritrovando la forma dopo l’infortunio al polso destro che l’ha costretto a stare fermo per diversi mesi, è riuscito a raggiungere gli ottavi a Wimbledon per la terza volta ma ora ha la ghiotta opportunità di andare più avanti; nell’unico precedente vittoria di Nishikori nella semifinale del torneo Barcellona su terra battuta per 6-4, 6-2.