Dopo la riforma della Coppa Davis tutta da scoprire in campo ma che ha infranto il cuore dei veri appassionati di tennis, trapela adesso la notizia della nuova idea “rivoluzionaria” di Gerard Piqué e del suo gruppo Kosmos, ancora una volta deciso a entrare nel mondo del tennis a gamba tesa, un mondo piuttosto tradizionale e che lui con i suoi progetti sembra deciso a stravolgere.
Dio denaro che comanda e che sembra aver portato l’ITF nella figura del suo presidente Haggerty ad abbassare la testa e ad accettare cose che sinceramente…sembrano assurde: è stata questa la sensazione con la nuova Davis che vedrà la luce nel 2019 ed è questa la sensazione che si prova di fronte alla Majesty Cup. Ma cos’è la Majesty Cup? Un ipotetico torneo successivo agli Us Open con un tabellone da 64 giocatori con un incredibile assegno di 9 milioni di dollari per il vincitore, premio più alto mai dato in un torneo. E tutti gli altri? Se il vincitore intasca 9 milioni, i premi per tutti gli altri saranno in proporzione ugualmente importanti. Sbagliato, gli altri vanno a casa a mani vuote.
Adesso, sinceramente, non capisco come un uomo che venga da un mondo sportivo completamente diverso possa avere tanta voce in capitolo: Piqué è un grande calciatore, fuori dal campo impresario novello, ma del tennis, sta dimostrando di capirne davvero poco. Non è certo tirando la corda e proponendo progetti di tale portata che si potrà ravvivare l’interesse verso il mondo della racchetta, ammesso che ce ne sia bisogno. Va bene cambiare per essere un pizzico più moderni, per non perdere appeal ma la Majesty Cup, senza menzionare la corazzata Potëmkin di Fantozzi, mi sembra un evento assai discutibile.
La proposta di un torneo che non sarebbe un torneo, quanto piuttosto una lotteria, un bingo, un prodotto tutto luci e lustrini in puro stile Las Vegas. E l’ITF approva…
Alessandro Orecchio