Al termine degli Us Open abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Paolo Canè, grande alfiere del tennis italiano ed ex numero 26 del mondo alla fine degli anni 80 e protagonista di grandi ed epiche battaglie in Coppa Davis.
Paolo Canè, costretto anzitempo ad interrompere l’attività agonistica a causa di vari infortuni, è rimasto attivamente nel mondo del tennis dal momento che dirige una scuola tennis a Gorle (Bg).
Quello che segue è un riassunto della lunga intervista che potete ascoltare in versione integrale.
Prima di tutto vorrei chiederti una tua opinione su questa incredibile annata del tennis italiano…..
Beh, intanto diciamo che ogni anno in Italia o vanno bene i ragazzi o vanno bene le ragazze, questo è stato l’anno degli uomini. La semifinale al Rg di Cecchinato è stato un evento straordinario, poi la grande stagione di Fognini, i successi di Berrettini, la buona stagione di Seppi, è anche difficile seguirli tutti. I nostri ragazzi sono tutti veramente ben preparati: la stagione è lunga e molto competitiva, nell’arco dell’anno prima o poi l’occasione arriva se tu riesci a gestirti bene durante la stagione.
Quale giocatore ti piace di piu’ in questo momento?
Mi piace molto il canadese Shapovalov, mi piace perchè è un po’ fuori dagli schemi, è un grande talento, picchia molto e rischia molto, per cui non può ancora stare tra i top, fa ancora troppi errori ma si vede che ha qualcosa in più degli altri.
Ora ti volevo fare un paio di domande personali: qual è stata la vittoria che ti ha dato più soddisfazioni e la sconfitta che ti ha bruciato di più?
La sconfitta più dura senz’altro quella con Ivan Lendl al 2 turno di Wimbledon 89: ero avanti 2 set a 1 e 4/3 40/15, partita sospesa per pioggia, se ci fosse stato il tetto poteva finire diversamente…..poi quella con Martin Jaite nei quarti a Roma ero 4/1 al terzo, poi avrei giocato con Nystrom, quell’anno sarei andato di sicuro in finale……quel 4/1 lì ce l’ho ancora sul groppone……
La vittoria più bella la partita con Wilander a Cagliari anche perchè giocata su due giorni, con la Svezia che aveva vinto la Davis negli ultimi 6 anni, e dopo aver vinto il singolo e il doppio con Nargiso nei 2 giorni precedenti.
A proposito della Coppa Davis, cosa ne pensi della nuova formula?
L’ho seguita, mi sono informato, per me e’ una gran str…ta, tipo la Corazzata Potemkin.
Mi piace solo il discorso dei 2 set su 3: io poi toglierei i 3 set su 5 anche dai tornei dello Slam, basta con queste partite di 5/6 ore che finoscono 30 a 28 al quinto per cui il giocatore che vince poi nella partita successiva o e’ nullo o si ritira.
Per il resto vedere una finale di Davis Spagna Francia a Dubai non mi attira molto…..
Qual è la tua attività oggi?
Ho una scuola tennis a Gorle in provincia di Bergamo dove insegno personalmente ad una trentina di ragazzi, alcuni molto promettenti. I ragazzi, anche giovanissimi, si divertono molto, io cerco di fare un programma ed un lavoro molto serio. Sul campo ci sto io in prima persona ed è una cosa che mi appassiona molto.
Poi da 4 anni c’è l’attività con Claudio Panatta a Sestola in estate in cui organizziamo settimane di multi sport per ragazzi, non solo tennis ma anche calcio basket pallavolo e nuoto: i ragazzi possono durante la stessa settimane provare diversi sport dove sono seguiti da veri professionisti di questi sport. In più da quest’anno abbiamo aperto i corsi anche ai genitori dei ragazzi (che dormono però in alberghi separati) e abbiamo aggiunto l’insegnamento dell’inglese. Divertimento abbinato a corsi tecnici di qualità in un contesto naturalistico veramente bello.
http://www.sportcampevents.com/
Se ti dicessero di fare il Capitano di Coppa Davis o l’allenatore di un grande giocatore emergente?
Beh, ne possiamo parlare: capitano di Davis è una cosa che mi aspetto, non so perchè ma è una cosa che vorrei accadesse anche se non mi hanno mai cercato e io sono molto contento di quello che faccio attualmente, è comunque un sogno, come quando da ragazzino vuoi diventare un professionista.
Per quanto riguarda la figura del coach mi piacerebbe molto seguire Fognini, un giocatore con una esplosività imbarazzante, una velocità di piedi e una rapidità di esecuzione che ce l’hanno in pochi. Sono convinto che visti i nostri caratteri, con me potrebbe fare un bel salto in avanti, cosa che ha comunque già fatto in questi anni.
Le domande si concludono qui, ma la conversazione è stata molto più articolata: vi consiglio di ascoltare la versione integrale……
Ascolta “Pcaneinterview” su Spreaker.
Enrico Fagioli