Il successo colto da Fabio Fognini sul cemento di Los Cabos è ancora sotto gli occhi di tutti gli appassionati di tennis italiano: ottavo centro in singolare nel circuito maggiore, il primo successo sul cemento dopo tre tentativi andati a vuoto e un tabù finalmente sfatato, una classifica che si fa decisamente interessante e una parte di stagione che verrà e che potrebbe regalare grandi soddisfazioni. Un Fognini già a quota tre successi in questo 2018 (da ricordare anche i quarti al Foro oltre i trofei di San Paolo e Bastad) e che adesso non può che puntare in alto.
Fabio sta giocando il proprio miglior tennis, lottando alla pari con tutti i più forti del circuito: la vittoria contro l’argentino Del Potro a Los Cabos in tal senso ha un valore significativo perché ci porta in dote un Fognini in grado di giocarsela con i top player anche sul cemento.
Un movimento italiano al maschile in fermento e crescita, con una sana competizione interna che spinge a dare quel qualcosa in più a tutti i componenti, un gruppo solido e affamato di vittorie che trova proprio nel Fogna un degno condottiero. Un Fabio nuovo perché questa versione del ligure è per me differente rispetto a quella del passato.
È chiaro, e sarebbe sbagliato negarlo, che l’obiettivo adesso è la top10: si può non dirlo ma è evidente come non mai che questo traguardo prestigioso faccia gola, soprattutto alla luce della sua relativa vicinanza. E questo Fognini può arrivarci tranquillamente.
Lo dice la classifica Race che lo vede fra i primi 10 di stagione, lo dice il suo tennis, lo dicono la sua forma e condizione fisica, lo dice soprattutto la sua forza mentale: un Fognini diverso, centrato come non mai, consapevole delle proprie potenzialità e capace di tramutarle in realtà sul campo, “trasformazione” che in passato tante volte non è riuscito a portare a termine e che gli abbiamo rimproverato. Troppo poco ambizioso con quel talento che si ritrova, troppe scenate in campo: tutto ciò adesso va messo da parte, perché Fabio va sostenuto, senza se e senza ma.
Arriva ora una parte della stagione fondamentale: lontano dalla terra battuta Fognini in passato ha saputo raccogliere risultati di grande valore, tanto outdoor come indoor nella tranche europea di fine stagione (penso a San Pietroburgo ad esempio dove è arrivato due volte in finale ma anche a Mosca).
Il cemento nordamericano con gli Us Open appuntamento principe a fine agosto, i Masters di Shanghai (outdoor) e Parigi – Bercy (indoor): un banco di prova difficile, con la concorrenza che sarà quanto mai agguerrita e tanti tennisti a giocarsi un posto al sole (= top10). Sono convinto che questo Fabio possa farcela a regalarsi una nuova grande gioia, deve solo dare continuità al gran 2018 (e ai risultati) che finora ha disputato.
Alessandro Orecchio