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Coppa Davis al capolinea: ci perderemo tutto questo?

Sono ancora vive negli occhi degli appassionati del bel tennis le immagini dell’ultimo weekend di Coppa Davis: a staccare il pass per la finale sono Francia e Croazia, per una suggestiva rivincita dopo il Mondiale di calcio vinto dai transalpini, con due semifinali tanto differenti fra loro ma ugualmente avvincenti.

La Francia ha passeggiato contro una Spagna malconcia, spuntandola in maniera più facile del previsto mentre la Croazia ha sudato le proverbiali sette camicie contro gli Stati Uniti, decisi a creare la sorpresa del week end con giocatori in campo che hanno venduto cara la pelle e hanno dato vita anche a scalpi importanti (la vittoria di Querrey contro Cilic è stato decisamente il risultato inatteso del fine settimana). I croati l’hanno spuntata al quinto incontro, in una partita stupenda e giocata benissimo da chi è sceso in campo. Come succede sempre in questi casi chi vince diventa un eroe nazionale: Borna Coric diventa così il salvatore di un’intera patria (tennistica) ma un plauso va tributato anche all’avversario, il NextGen americano Tiafoe che ha confermato tutto il bene che si dice sul suo conto e ha prenotato un posto nel circuito che conta per i prossimi anni.

Queste due sfide, soprattutto quella croata – statunitense, hanno anche generato pensieri e dibattiti nei forum, molti dei quali ruotano attorno allo spettacolo visto e che giocoforza non avremo più modo di ammirare: dall’anno prossimo infatti, è risaputo, la Davis cambierà e sarà impossibile vedere match come quelli fra Coric e Tiafoe. Una formula rapida, fruibile, senza pause e che punterà tutto sul tennis 2 set su 3 ma la sensazione è…che mancheranno le emozioni sacrificate sull’altare dello spettacolo mediatico.
Tennis – calcio: due mondi distanti ma che questa nuova Davis sembra intenzionata ad avvicinare più che mai. La domanda è per me una sola: perché un evento così bello e dalla tradizione centenaria va totalmente stravolto? Il match di Coric contro Tiafoe non è di certo il primo che regala continui capovolgimenti di fronte, set tirati punto a punto e passione che trasuda in campo. Eppure potrebbe essere uno degli ultimi.

Le logiche di mercato, il portafogli che fa la voce grossa, gli eventi sportivi condizionati dai ricchi contratti pubblicitari che dettano le regole: un uomo di marketing vi dirà che è tutto giusto e che una competizione sportiva al giorno d’oggi deve pensare a battere cassa per dividere guadagni fra gli investitori da non scontentare. Probabilmente è quello che avrà pensato Gerard Piquè: la passione, l’amore per lo sport, la fatica per una maratona in campo, il pathos per un incontro che si può perdere o vincere in un attimo…chissà se chi ha cambiato la Davis, con il beneplacito delle Federazioni, penserà però in tutti questi ingredienti che dal 1900 rendono la Coppa Davis un evento unico…

Alessandro Orecchio


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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