“Sentire il mio nome scandito dal pubblico del Philippe Chatrier è stato magico. Giocavo contro un top ten ed erano tutti per me. Che belli tutti quegli applausi”. Dopo la semifinale persa contro Dominic Thiem, Marco Cecchinato non nasconde un pizzico di delusione, e tanta gioia per un Roland Garros giocato da protagonista. “Un po’ di rammarico c’è – ha ammesso – in tanti erano venuti qui da Palermo. Volevo regalare a tutti una bella impresa. Ora desidero solo staccare la spina per un paio di giorni e poi tornare a lavorare duro. Le emozioni di queste due settimane devo ancora assimilarle, ci vorrà un po’. Vado via con tanti pensieri positivi. Da lunedì sarò nei top 30 al mondo, vedermi lì con tutti i migliori era il mio sogno da bambino. Ma so che posso ancora crescere, c’è tanto da lavorare”. Con Thiem “ho avuto le mie chance. Avessi vinto il secondo set gli avrei messo pressione e la partita ricominciava. Poi ho avuto un calo ad inizio del terzo, ma dopo due ore combattute in quel modo ci può stare. Ma questa esperienza mi servirà. Mi porto via la consapevolezza di poter fare match alla pari con i più forti”.
Nel corso del torneo Cecchinato è stato capace di eliminare nell’ordine Carreno Busta, Goffin e Djokovic, Non gli è riuscita l’ennesima impresa di un torneo straordinario. I francesi lo hanno paragonato a Guga Kuerten, che nel 1997 vinse all’ombra della Tour Eiffel da semisconosciuto. Ceck, come ama definirsi lui stesso, in un paio di mesi ha ribaltato il mondo: ha vinto il primo titolo Atp in carriera a Budapest e ora, dopo la semifinale di Parigi, scala la classifica fino al numero 27 del ranking con un bell’assegno di 560mila euro. “Preparerò Wimbledon meglio degli anni passati giocando i tornei sull’erba che lo precedono. Ora la mia classifica – sottolinea il palermitano – mi permette una programmazione di alto livello. Poi ci saranno Umago e Amburgo, altri due tornei sulla terra. Quindi il cemento americano sino agli Us Open. E anche su quella superficie so di poter dire la mia”