La domanda è una sola: chi fermerà Rafa Nadal? Il maiorchino è reduce da due ‘undecime’ consecutive, a Montecarlo prima e a Barcellona poi. Il Masters di Madrid, al via lunedì 7 maggio (finale domenica 13, tutti i match in diretta e in esclusiva su Sky Sport HD), sembra essere il terzo indizio per la prova definitiva: sulla terra battuta, il numero 1 del mondo è imbattibile. A dirlo sono i numeri: 19 partite e 46 set vinti consecutivamente sul rosso da Nadal, che non cede un parziale dai quarti di finale degli Internazionali d’Italia contro Dominic Thiem (risale a un anno fa anche l’ultimo ko, proprio contro l’austriaco). Il maiorchino è a quota 401 vittorie sull’amata terra battuta, quarto a raggiungere questo traguardo nell’era Open dopo Guillermo Vilas, Manuel Orantes e Thomas Muster e unico giocatore in attività. In carriera Nadal ha vinto 77 tornei, 55 sul rosso. Lo spagnolo tenterà di respingere il terzo assalto al trono mondiale da parte di un Federer in vacanza: lo svizzero, che ha scelto di saltare per intero la stagione sulla terra, tornerà in vetta al ranking in caso di mancata affermazione di Nadal, che ha solo 100 punti di vantaggio e che deve difendere i 1000 conquistati nel 2017 con il successo finale, il quinto nella capitale spagnola (2005, 2010, 2013, 2014 e 2017), il quarto da quando si gioca sul rosso. Il percorso di Nadal verso la finale non è certo una passeggiata: dopo il bye al primo turno (come le prime 8 teste di serie), l’iberico se la vedrà con ogni probabilità con Gael Monfils, che all’esordio giocherà con un qualificato. Dopo l’ottavo con Schwartzman (testa di serie numero 13), ecco i possibili quarti con Thiem, distrutto a Montecarlo ma, come detto, ultimo giocatore a battere Rafa sul suo terreno di caccia preferito. L’altro spicchio della parte alta di tabellone include come favorito numero 1 Juan Martin Del Potro, quarta testa di serie e al rientro dopo aver saltato Montecarlo e Barcellona: per l’argentino possibile un quarto di finale con uno tra Anderson (6) e Bautista Agut (11). Nella parte bassa del tabellone, spicca il match al primo turno tra i nobili decaduti Novak Djokovic (10) e Kei Nishikori: il giapponese visto a Montecarlo, dove ha ceduto in finale solo a Nadal, potrebbe regalare l’ennesima delusione a un Nole ancora lontano dai suoi standard. Interessante anche il possibile scontro al secondo turno fra Dimitrov (3) e Raonic e quello tra Goffin (8) e il Next Gen Chung, che però al debutto dovrà superare Haase.
Fognini pesca Mayer, c’è Verdasco per Lorenzi
Sono due gli azzurri già inseriti nella parte bassa del tabellone principale, quella che comprende Sascha Zverev (seconda testa di serie): Fabio Fognini e Paolo Lorenzi. Il 31enne di Arma di Taggia, numero 19 del ranking mondiale e 16° nel seeding, esordirà contro l’argentino Leonardo Mayer, numero 45 ATP: l’azzurro è in vantaggio per 3-1 nei precedenti, ma ha perso l’ultimo, disputato a inizio stagione a Buenos Aires (terra battuta). Lorenzi, numero 76 ATP, affronterà al primo turno lo spagnolo Fernando Verdasco, numero 37 della classifica mondiale: il mancino di Madrid si è aggiudicato entrambi i confronti diretti con il 36enne senese, datati 2015, a Houston e Quito, sempre su terra. In caso di successo dei due italiani, al secondo turno potrebbe esserci un derby tricolore, con possibile incrocio agli ottavi con Zverev. Due gli azzurri in gara nelle qualificazioni del “Mutua Madrid Open”. Stefano Travaglia, numero 113 del ranking mondiale, è stato sorteggiato al primo turno contro il russo Evgeny Donskoy, numero 88 ATP ed ottava testa di serie delle “quali” (sfida inedita), mentre Matteo Berrettini, numero 102 del ranking, debutta contro l’altro russo Mikhail Youzhny, numero 99 e 14^ testa di serie delle “quali” (anche in questo caso non ci sono precedenti).