Gli Europei 2018 di Glasgow non sono ancora finiti, ma è già tempo di bilanci per quanto riguarda il nuoto sincronizzato. Con l’ultima giornata, che ha visto gli azzurri conquistare tre medaglie, si chiude un’ottimo Europeo per l’Italia.
Gli azzurri si confermano nell’élite europea con il terzo posto nel medagliere, alle spalle della Russia dominatrice (con 8 ori) e dell’Ucraina, grazie a 9 medaglie conquistate, di cui 4 d’argento e 5 di bronzo. Si tratta di un leggero miglioramento rispetto all’edizione precedente degli Europei, quelli di Londra 2016: allora il bottino ottenuto fu sì di 9 nove medaglie, ma frutto di 3 argenti e 6 bronzi.
Considerando inoltre che l’Italia è l’unica nazione a salire sul podio in tutte e nove le specialità, è evidente come siano numeri di spessore che dimostrano la solidità e la crescita del movimento italiano, grazie ad uno staff tecnico capace e affiatato capitanato dal direttore tecnico Patrizia Giallombardo e dalle coreografe Gana Maximova, Anastasia Ermakova, Miermont Stephani e Anna Tarres.
Se a monte ci sono grandi meriti della Federazione, non vanno dimenticati gli atleti che finalizzano al meglio tutto il lavoro. In particolare le stelle italiane che hanno portato l’Italia a questi risultati sono due: Linda Cerruti e Giorgio Minisini. La savonese, classe ’93, ormai è una veterana e punto di riferimento delle ragazze, con la sua presenza in tutte le specialità, dal singolo (dove nel programma libero è salita dal terzo al secondo posto europeo), al doppio (inossidabile con Costanza Ferro) fino alle prove a squadre, dove rispetto al 2016 sono aumentati tutti i punteggi ottenuti in finale. Con l’argento di oggi nel programma libero sono 7 le medaglie della rassegna scozzese e 14 quelle europee in carriera.
L’altro atleta di punta della nazionale è Giorgio Minisini, salito alla ribalta perché dall’edizione scorsa degli Europei, quando sono state inserite le gare del duo misto, è sempre salito sul podio (quest’anno in coppia con Manila Flamini), mostrando com’è possibile per un uomo fare uno sport considerato prettamente femminile e ottenere risultati di prestigio.
Alla luce di questi grandi risultati, le speranze per gli addetti ai lavori sono rivolte ai Mondiali dell’anno prossimo a Gwangju (Corea) e ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, con l’obiettivo di raggiungere il podio anche a livello mondiale.