L’aumento dello spettacolo in F1 è sempre stato il target principale di Ross Brawn da quando è diventato Managing Director del Circus. Per fare ciò però, secondo l’inglese, “il nostro sport non deve sacrificare la propria integrità”. Le soluzioni che verranno studiate, dunque, saranno imperniate sul mantenimento dell’identità e dell’unicità della massima serie automobilistica in ogni suo aspetto.
Liberty Media sta cercando di pianificare i maggiori cambiamenti da attuare in vista del 2021, e Brawn ha dichiarato: “Il nostro successo sarà misurato in base a come riusciremo a mantenere intatte l’integrità e la qualità della F1. Dobbiamo cercare di attrarre nuovi fans e allo stesso tempo aumentare il divertimento per quell che già abbiamo”.
Per quanto riguarda la durata delle gare, l’ex stratega Ferrari ha le idee molto chiare: “Una gara da un’ora e mezza/due ore è perfetta. Ne abbiamo discusso anche con i fans e molti si sono detti d’accordo. Se guardiamo una partita di calcio, la sua durata è di circa due ore. Ogni evento sportivo importante deve avere una certa durata. Penso che dobbiamo cercare di portare più azione all’interno della corsa, non accorciarla”.
Un altro punto di discussione è quello dell’estensione dei punti iridati oltre il decimo posto, fino alla top 15 o addirittura fino al ventesimo posto. Ci si avvicinerebbe dunque al sistema in vigore in Indycar, dove prendono punti tutti coloro che tagliano il traguardo. Questo argomento era già stato affrontato diverse volte in passato, e a Silverstone era stata discusso dallo Strategy Group con i team. L’attuale sistema è in vigore dal 2010, e prevede l’assegnazione di 25 punti al vincitore e a seguire si suddividono i restanti fino al decimo. Un ampliamento di questo sistema di punteggio avrebbe sicuramente il merito di dare importanza anche ai duelli nelle retrovie, che a questo punto sarebbeo importanti non solo per l’onore ma anche per la classifica. Lascia però perplessi il fatto che arriverebbero a prendere punti team e piloti che obbiettivamente non li meriterebbero. Brawn ha commentato a questo proposito: “E’ una decisione importante da prendere. Se lo cambiamo, il sistema deve rimanere così per almeno dieci anni, non dobbiamo continuare a giocarci”.
Quello che la F1 non deve assolutamente diventare, secondo Brawn, è una categoria a specifiche uguali per tutti, simile a un monomarca. “E’ una grande collezione di tecnologia e competizione tra uomini, e deve rimanere tale. Questo è quello che rende questo sport unico. I grandi piloti hanno bisogno di buone macchine, non necessariamente delle migliori. Allo stesso tempo, possiamo avere buoni piloti su vetture eccazionali; è questo il bello dello sport. Ma dobbiamo mantenere tutto al giusto livello, non possiamo permettere alla tecnologia di governare tutto”.
Il promoter sta pensando a come permettere ad un numero maggiore di team di lottare per la vittoria: “Penso che dobbiamo fare in modo che tutte le vetture possano lottare tra di loro. Oggi non è così; abbiamo visto gare movimentate a causa di eventi come incidenti o Safety Car, ma vogliamo aumentare lo spettacolo anche senza questi fattori. Quello che voglio vedere sono macchine che possano lottare tra di loro in condizioni simili, e oggi questo non succede”.
“Dobbiamo anche pensare alla sostenibilità economica, in modo da dare ai team una miglior base commerciale- ha continuato Ross Brawn- in modo che tutti i team possano combattere più da vicino. Se riusciamo in questo intento le prestazioni saranno più vicine. Vogliamo limitare le risorse che i top team possono spendere, perchè questo permette loro di scappare sempre di più rispetto agli altri”.
In conclusione, l’obiettivo di Ross Brawn e di Liberty Media è quello di aumentare lo spettacolo in pista e l’audience in televisione senza per questo snaturare lo sport, anzi mantenendo intatte la sua integrità e la sua identità.
L’aumento dello spettacolo in F1 è sempre stato il target principale di Ross Brawn da quando è diventato Managing Director del Circus. Per fare ciò però, secondo l’inglese, “il nostro sport non deve sacrificare la propria integrità”. Le soluzioni che verranno studiate, dunque, saranno imperniate sul mantenimento dell’identità e dell’unicità della massima serie automobilistica in ogni suo aspetto.
Liberty Media sta cercando di pianificare i maggiori cambiamenti da attuare in vista del 2021, e Brawn ha dichiarato: “Il nostro successo sarà misurato in base a come riusciremo a mantenere intatte l’integrità e la qualità della F1. Dobbiamo cercare di attrarre nuovi fans e allo stesso tempo aumentare il divertimento per quell che già abbiamo”.
Per quanto riguarda la durata delle gare, l’ex stratega Ferrari ha le idee molto chiare: “Una gara da un’ora e mezza/due ore è perfetta. Ne abbiamo discusso anche con i fans e molti si sono detti d’accordo. Se guardiamo una partita di calcio, la sua durata è di circa due ore. Ogni evento sportivo importante deve avere una certa durata. Penso che dobbiamo cercare di portare più azione all’interno della corsa, non accorciarla”.
Un altro punto di discussione è quello dell’estensione dei punti iridati oltre il decimo posto, fino alla top 15 o addirittura fino al ventesimo posto. Ci si avvicinerebbe dunque al sistema in vigore in Indycar, dove prendono punti tutti coloro che tagliano il traguardo. Questo argomento era già stato affrontato diverse volte in passato, e a Silverstone era stata discusso dallo Strategy Group con i team. L’attuale sistema è in vigore dal 2010, e prevede l’assegnazione di 25 punti al vincitore e a seguire si suddividono i restanti fino al decimo. Un ampliamento di questo sistema di punteggio avrebbe sicuramente il merito di dare importanza anche ai duelli nelle retrovie, che a questo punto sarebbeo importanti non solo per l’onore ma anche per la classifica. Lascia però perplessi il fatto che arriverebbero a prendere punti team e piloti che obbiettivamente non li meriterebbero. Brawn ha commentato a questo proposito: “E’ una decisione importante da prendere. Se lo cambiamo, il sistema deve rimanere così per almeno dieci anni, non dobbiamo continuare a giocarci”.
Quello che la F1 non deve assolutamente diventare, secondo Brawn, è una categoria a specifiche uguali per tutti, simile a un monomarca. “E’ una grande collezione di tecnologia e competizione tra uomini, e deve rimanere tale. Questo è quello che rende questo sport unico. I grandi piloti hanno bisogno di buone macchine, non necessariamente delle migliori. Allo stesso tempo, possiamo avere buoni piloti su vetture eccazionali; è questo il bello dello sport. Ma dobbiamo mantenere tutto al giusto livello, non possiamo permettere alla tecnologia di governare tutto”.
Il promoter sta pensando a come permettere ad un numero maggiore di team di lottare per la vittoria: “Penso che dobbiamo fare in modo che tutte le vetture possano lottare tra di loro. Oggi non è così; abbiamo visto gare movimentate a causa di eventi come incidenti o Safety Car, ma vogliamo aumentare lo spettacolo anche senza questi fattori. Quello che voglio vedere sono macchine che possano lottare tra di loro in condizioni simili, e oggi questo non succede”.
“Dobbiamo anche pensare alla sostenibilità economica, in modo da dare ai team una miglior base commerciale- ha continuato Ross Brawn- in modo che tutti i team possano combattere più da vicino. Se riusciamo in questo intento le prestazioni saranno più vicine. Vogliamo limitare le risorse che i top team possono spendere, perchè questo permette loro di scappare sempre di più rispetto agli altri”.
In conclusione, l’obiettivo di Ross Brawn e di Liberty Media è quello di aumentare lo spettacolo in pista e l’audience in televisione senza per questo snaturare lo sport, anzi mantenendo intatte la sua integrità e la sua identità.