Il giro perfetto di Lewis Hamilton, che gli è valso la pole position dell’ultimo GP di Singapore, ha inevitabilmente scatenato paragoni e similitudini con altri grandi campioni del passato.
E mentre il giro veloce dell’inglese continua a far stropicciare gli occhi agli appassionati, è proprio il passato legato alla pole position a regalarci alcune statistiche e curiosità davvero degne di nota.
In Formula 1 è più facile ricordarsi delle vittorie e dei titoli mondiali vinti da un determinato pilota, ma spesso ci si dimentica proprio della pole position, elemento fondamentale per poter costruire il successo in gara.
Il tempo fatto segnare dall’inglese ha riaperto la finestra affacciata alla storia delle qualifiche, nel tentativo di poter scorgere e trovare un giro veloce altrettanto eccezionale. E allora perché non fare un “ripasso delle puntate precedenti” sugli svariati record legati alle pole position?
Allacciatevi le cinture! Si parte per viaggio tra curiosità e statistiche assolutamente imperdibile.
Il maggior numero di pole
Abbiamo parlato di Hamilton, e dell’inglese continueremo a parlare. E’ proprio lui, infatti, a detenere il record del maggior numero di pole position conquistate nella storia della Formula 1, con ben 79 partenze dalla prima posizione in griglia.
Un primato destinato a crescere, visto lo stato di forma del britannico e della sua Mercedes. Chi avrebbe mai detto, anni fa, che il record di Michael Schumacher di 68 pole sarebbe stato abbattuto nel giro di così poco tempo?
E chi, prima ancora che il tedesco riscrivesse la storia della F1, avrebbe immaginato che il Re delle pole, un tale di nome Ayrton Senna, avesse perso la sua leadership costruita con 65 pole?
Eppure, al termine del GP di Singapore 2018, la classifica all-time recita così:
1° – Lewis Hamilton (79 pole)
2° – Michael Schumacher (68)
3° – Ayrton Senna (65)
Per scoprire il pilota in attività più vicino ai numeri di questi “mostri sacri”, bisogna scendere “solo” al 4° posto. Ad occupare questa piazza c’è infatti Sebastian Vettel, momentaneamente fermo a 55 ed a -10 da Senna.
La prima pole della storia
In una Formula 1 attuale priva di piloti italiani, per i nostri colori c’è comunque una consolazione di natura storica. Infatti, il pilota che conquistò la prima pole position della storia della F1 fu Giuseppe Farina, il quale, a bordo dell’italianissima Alfa Romeo, scattò davanti a tutti in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna 1950, vincendolo il giorno successivo alle qualifiche.
Dopo l’impresa del torinese, altri 97 piloti hanno avuto l’onore e la bravura di conquistare almeno una volta la pole position nella massima serie. L’ultimo a riuscirci, in ordine puramente cronologico, è stato l’attuale pilota della Mercedes Valtteri Bottas, che ottenne il giro più veloce nel GP del Bahrein della passata stagione. Da quel giorno, nessun altro pilota ha assaporato il piacere della prima pole in carriera.
I più giovani ed i più maturi
Sempre a proposito di Giuseppe Farina (tra le altre cose anche primo campione del mondo della F1), è bene ricordare che l’italiano detiene ancora oggi il record di pilota più longevo scattato dalla pole position, riuscendoci all’età di 47 anni e 2 mesi in occasione del GP d’Argentina 1954.
Un record che raffigura una F1 non più esistente, in cui è quasi scontato che un pilota di oggi non abbia le carte in regola per poter conquistare una pole alla soglia dei cinquant’anni di età. Eppure, nella lunga storia di questo sport, vi sono stati comunque altri campioni capaci di scattare dalla prima casella a quarant’anni già compiuti. Volete sapere i nomi? Eccovi accontentati:
– Juan Manuel Fangio (46 anni e 6 mesi al GP d’Argentina 1958)
– Jack Brabham (44 anni al GP di Spagna 1970)
– Mario Andretti (42 anni e 6 mesi al GP d’Italia 1982)
– Nigel Mansell (41 anni e 3 mesi al GP d’Australia 1994)
Tra i più giovani, invece, il nome di Sebastian Vettel spicca al primo posto della classifica all-time. E’ proprio lui, infatti, a vantare il record di pilota più giovane di sempre in pole, ottenuta nel GP d’Italia 2008 (prima ed unica pole della Toro Rosso) all’età di 21 anni e 2 mesi.
In attesa di capire se Max Verstappen riuscirà a stracciare questa impresa (attualmente è l’unico nelle condizioni di poterlo fare), è bene ricordare che, nel podio dei più giovani di sempre, il 2° posto è occupato da un pilota ancora in attività: Fernando Alonso (21 anni e 7 mesi). Sul gradino più basso, invece, spicca uno dei piloti più presenti in F1 come Rubens Barrichello, che nel GP del Belgio 1994 divenne il più giovane di sempre all’età di 22 anni e 3 mesi.
La costanza premia
Per quanto riguarda invece il record di maggior numero di pole position consecutive, il detentore del record è un pilota che ha fatto del giro secco la sua qualità migliore: Ayrton Senna.
Il compianto campione brasiliano conquistò la bellezza di 8 pole consecutive, partendo davanti a tutti dal GP di Spagna 1988 al GP degli USA 1989.
Un record che lo stesso Senna cercò di replicare nel 1991, fermandosi però a quota 7, così come altri campioni dopo lui dal calibro di Alain Prost (1993), Michael Schumacher (tra il 2000 ed il 2001) e Lewis Hamilton >(2015).
Il più grande rivale di Senna, ossia il “Professore” Alain Prost, può comunque consolarsi con un altro record.
Proprio grazie a quelle 7 pole consecutive rifilate nel 1993, il francese vanta il maggior numero di pole consecutive conquistate dal primo appuntamento della stagione. Un record che venne strappato proprio a Senna (che si fermò a quota 6 nel 1988) e che sfiorò soltanto Nigel Mansell, nel suo anno di grazia 1992.
Non è mai troppo tardi
Nella carriera di un pilota c’è sempre tempo per poter riassaporare il brivido della pole position prima di appendere il casco al chiodo. Chiedetelo a Kimi Raikkonen, che detiene un curioso record: il finlandese, infatti, ha fatto trascorrere il periodo di tempo più lungo intercorso tra due pole.
Il ferrarista, prossimo ormai a lasciare la casa di Maranello a fine stagione, partì dal palo al GP di Francia 2008. Dovettero però passare 8 anni ed 11 mesi prima che “Iceman” tornasse nuovamente in pole, riuscendoci al GP di Monaco 2017.
Un arco temporale lungo ben 169 GP, tutti disputati in astinenza da pole. Un’attesa così lunga, prima di Raikkonen, toccò solo a Mario Andretti, che dovette attendere ben 8 anni tra il 1968 ed il 1976, in quel GP del Giappone che decise le sorti del titolo mondiale tra James Hunt e Niki Lauda favore dell’inglese.
Al terzo posto di questa speciale classifica spunta il nome di un italiano: Giancarlo Fisichella. L’ex pilota romano dovette aspettare 6 anni prima di tornare in pole al GP d’Australia 2005, dopo esserci riuscito quasi sette anni prima in Austria, nel 1998.
Più volte in un anno
Per quanto riguarda il maggior numero di pole ottenute in una singola stagione, anche qui il record spetta ad un attuale pilota della Ferrari. In questo caso, però, si tratta di Sebastian Vettel. Il tedesco colse infatti 15 pole nel 2011, quando ancora era al volante della Red Bull, frantumando il precedente record di Nigel Mansell, stabilito nel 1992 con 14 pole.
Prima ancora del “Leone d’Inghilterra”, va precisato che Ayrton Senna rinnovò tale record in due occasioni diverse: dopo aver stabilito 13 pole nella stagione 1988, il brasiliano riuscì a ripetere tale cifra nel 1989.
Più anni consecutivi
Tra i record stabiliti da Michael Schumacher in F1, c’è anche quello legato al maggior numero di stagioni consecutive con almeno una pole conquistata: ben 13 campionati, dal 1994 al 2006.
Un primato che, allo stato attuale, rischia di essere condiviso. Al secondo posto della classifica all-time c’è infatti Lewis Hamilton, che dal 2007 ad oggi vanta 12 stagioni consecutive con almeno una pole. Considerato lo stato attuale del pilota inglese, viene difficile credere che nel 2019 l’inglese non eguaglierà questo risultato.
Tra i campioni capaci di superare quota 10 campionati consecutivi, resta solo Ayrton Senna, che toccò la doppia cifra nel 1994, prima di scomparire tragicamente ad Imola.
Pole al debutto, o pole dopo un’eternità?
E’ il sogno di ogni pilota: debuttare in F1 e siglare subito la pole position nel primo GP della propria carriera.
Eppure, come spesso accade nella vita, i sogni sono fatti per essere realizzati. Se escludiamo Giuseppe Farina (primo poleman della storia) e Walt Faulkner e Duke Nalon (statunitensi che conquistarono la pole nella 500 Miglia di Indianapolis, quando quest’ultima faceva ancora parte del calendario di F1), soltanto tre piloti sono riusciti a balzare davanti a tutti nelle prime qualifiche della loro vita.
Tra questi l’italo-americano Mario Andretti (GP USA 1968), l’argentino Carlos Reutemann (anch’egli nel proprio GP di casa del 1972) ed il canadese Jacques Villeneuve (GP d’Australia 1996).
Ci sono stati invece piloti che, prima di conquistare la loro prima pole position, hanno dovuto attendere e pazientare moltissimo. L’esempio più concreto è rappresentato da Mark Webber, il quale, prima di ottenere la prima posizione in griglia nel GP di Germania 2009, dovette aspettare ben 131 qualifiche.
Soltanto Nico Rosberg (111), Thierry Boutsen (115) ed il nostro Jarno Trulli (119) hanno superato la soglia delle 100 qualifiche prima di ottenere una pole.
Le piste ed i GP preferiti
Quale pilota ha ottenuto il maggior numero di pole in uno stesso GP o sullo stesso circuito? In questo caso, il record è condiviso da due super-campioni di questo sport. Sia Michael Schumacher che Ayrton Senna hanno infatti conquistato, rispettivamente, 8 pole nel GP del Giappone e nel GP di San Marino (di conseguenza, 8 pole sui circuiti di Imola e Suzuka).
Lewis Hamilton, invece, detiene il record di pole conquistate in più GP diversi, 24 per l’esattezza, così come il record su più circuiti differenti, addirittura 27.
Lo stesso campione inglese condivide un altro curioso primato con Ayrton Senna: entrambi, con 6 pole a testa, sono i piloti con il maggior numero di partenze al palo ottenute nel GP di casa.
Un record “made in England”
Ci sono inoltre due piloti, accomunati dalla nazionalità inglese, che vantano il maggior numero di pole conquistate con più team differenti. Si tratta di Stirling Moss e John Surtees, con 5 pole all’attivo per entrambi.
Il primo ci riuscì al volante di Cooper, Lotus, Maserati, Mercedes e Vanwall. Il secondo con Cooper, Ferrari, Honda, Lola e Lotus.
Pole e vittorie: un binomio non sempre scontato
La pole position è la base per poter costruire il successo di un pilota in gara. Chi parte dalla prima casella, possiede buone probabilità di vincere anche la domenica. La riprova è il record assoluto di Lewis Hamilton, che per ben 44 volte ha ottenuto la vittoria partendo dalla pole position.
Ma non sempre la pole position è garanzia di successo. Vi sono stati casi di piloti che, pur avendo ottenuto il giro più veloce in qualifica, non sono mai riusciti a vincere un GP di Formula 1.
Il caso più clamoroso è del neozelandese Chris Amon: pur avendo ottenuto 5 pole in carriera, Amon non riuscì mai a salire sul gradino più alto in Formula 1, ottenendo un 2° posto come miglior risultato di sempre.
Non solo piloti
Nella lunga parentesi sulla storia delle pole position non poteva mancare qualche numero sui team.
La squadra che vanta il maggior numero di pole nella storia è la Ferrari, partita per ben 219 volte davanti a tutti in griglia di partenza. La scuderia di Maranello, inoltre, è l’unica ad aver abbattuto quota 200 pole.
Dietro di lei, soltanto tre team compaiono in tripla cifra nella classifica all-time:
2° – McLaren (155)
3° – Williams (128)
4° – Lotus (107)
La Mercedes è molto vicina alla possibilità di entrare a far parte di questo Pantheon, trovandosi momentaneamente ferma a quota 96.
Anche in questo caso, come facilmente immaginabile, sarà solo questione di tempo.