La genialità ha tante forme, prevalentemente diffusa in tutte le sue declinazioni artistiche. Ma di questi tempi, si è trasferita gioco forza più alle scienze, alla tecnologia e alle sue applicazioni, digitali o meccaniche, non fa differenza.
Così anche salire su una macchina, può generare la consapevolezza di guidare qualcosa di geniale. È il caso della nuova Honda CR-V Hybrid, la macchina con la quale il colosso giapponese torna tra i protagonisti di una motorizzazione da oltre vent’anni dominata da cugini di Nagoya, la Toyota. Già, Honda ci torna alla sua maniera, alla grande, con la genialità meccanica di chi produce motori di tutti i tipi (è il più grande produttore al mondo, dai gruppi elettrogeni fino ai jet per aviazione) e insomma ha tutte le carte in regola per provare a mischiare le carte sul tavolo. Operazione, di fatto, riuscita alla perfezione perchè Honda dal suo magico cilindro ha tirato fuori un modello che ribalta lo schema meccanico della concorrenza, quello dell’accoppiamento in parallelo di un motore a benzina o Diesel con un secondo propulsore a corrente elettrica.
A Tokyo hanno rivoluzionato uno schema, portandolo al debutto su questo SUV lungo 4,60 metrì e dalla forma identica alla sorella con motore turbo a benzina 1.5, ma con sotto un cuore davvero originale. Un motore 2.0 benzina da 145 cv e un secondo propulsore elettrico da 184 cv. Fin qui sembrerebbe tutto normale. Invece cambia tutto, a partire dalla modalità di interazione tra i due propulsori. L’ibrido questa volta è in serie, perché il benzina in condizioni normali non trasmette movimento alle ruote come accade ai sistemi di altri produttori, ma alimenta un generatore che attraverso la batteria incanala energia al solo motore elettrico. Soltanto nella marcia ad alta velocità una frizione si chiude per collegare direttamente il motore a benzina e le ruote.
Nel dettaglio, questa CR-V Hybrid è un’auto “quasi elettrica” che si muove in quanto trasporta a bordo la sua fonte energetica, cioè il motore termico! In partenza, è come guidare una vettura 100% elettrica, in cui l’energia è fornita da un motore che passa gran parte del tempo in cui funziona a girare scollegato dalle ruote. Il sistema, denominato i-MMD (intelligent Multi Mode Drive), dunque dispone di due unità elettriche (una funziona solo da generatore), un motore a benzina a ciclo Atkinson, una batteria agli ioni di litio e una trasmissione a rapporto fisso per offrire elevati livelli di reattività ed efficienza. Disponibile nelle versioni a 2 e 4 ruote motrici, Honda CR-V non appena esaurisce la carica della batteria (un paio di km di autonomia) entra in azione il motore benzina che la rifornisce di nuova energia – operazione rapidissima – con minime emissioni a bassa velocità.
In città non è il pilota a scegliere la strategia ottimale, ma la centralina di controllo che passa istantaneamente dal 100% elettrico (motore spento) all’elettrico rifornito dal motore, senza che chi è a bordo se ne accorga ad eccezione dell’indicatore di flusso. A 60 km/h, CR-V Hybrid viaggia in modalità EV per oltre la metà del tempo mentre a 100 km/h, resterà in modalità EV Drive per un terzo del tempo. Ad alta velocità l’auto sfrutta la modalità Engine Drive, su strade extraurbane, entra in azione la frizione che collega il motore alle ruote. La potenza? Il benzina i-VTEC 2.0 eroga 145 cv, l’unità elettrica 184 cv (con una coppia di 315 Nm). Sommti sib arriva da 0 a 100 km/h in 8”8 o 9”2 a seocnda della traziuone con 180 km/h di velocità massima. Tutto per consumi davvero interessanti: 5,3 litri per 100 km (cioè 20 km con 1 litro…) e 120 g/km CO2 con il modello a 2 ruote motrici.
Honda ha già previsto per CR-V Hybrid un pavimento capace di ospitare in futuro batterie ad ampia capacità destinate ad essere alimentate in modalità plug-in estendendo l’autonomia in modalità a zero emissioni, fino a trasformarsi in 100% elettrica. Da noi arriverà a primavera con prezzo da 32.900 fino a 44.500 euro a seconda della versione e del tipo di trazione. È la genialità, ragazzi.