L’annuncio che i tifosi di Fernando Alonso non avrebbero mai voluto sentire alla fine è arrivato: lo spagnolo della McLaren si ritirerà dalla Formula 1 al termine di questa stagione, lasciando così la massima serie dopo aver debuttato nel 2001 con la Minardi.
Si chiuderà così, tra qualche mese, una straordinaria avventura che ha fruttato ad Alonso ben due titoli mondiali, e che ha consacrato il talento dell’asturiano come uno dei più brillanti mai visti in pista.
Ancora non è chiaro quale sarà l’immediato futuro dello spagnolo: WEC? Indycar? Tra le due opzioni forse è proprio quest’ultima quella più gradita a Fernando, che potrà puntare alla conquista della “Tripla Corona” nel caso di successo della 500 Miglia di Indianapolis. Un’impresa riuscita soltanto a Graham Hill nella storia del motorsport.
Qualunque sarà il futuro di Alonso, la cosa certa è che la Formula 1 non rientrerà più nei suoi piani.
E’ ormai passato qualche giorno dalla notizia bomba del suo ritiro, che non ha fatto altro che mettere il punto esclamativo su una decisione apparsa come la più papabile tra le altre opzioni di mercato. Già, perché se è vero che Alonso ha scritto pagine indelebili in Formula 1 (e nessuno potrà mai metterlo in discussione), vi sono stati anche diversi episodi in carriera che lo hanno reso protagonista in negativo, e che gli hanno compromesso l’approdo (o il ritorno) in team competitivi. Gli stessi che avrebbero consentito allo spagnolo di riemergere dalle sabbie mobili, grazie a quel potenziale tale da offrire ad Alonso la grande occasione di dimostrare liberamente il suo immenso talento.
E invece, per un motivo o per l’altro, aleggia il rimpianto di non aver gioito di un maggior numero di vittorie colte dal pilota iberico, forse proprio a causa di quella sua personalità talmente forte da creare tensioni all’interno di un team. Un carattere deciso, trasparente e sincero, soprattutto in pista. A dimostrazione di ciò vi sono i team radio di Alonso, dai quali emergono spesso le emozioni più profonde di un pilota. E proprio le comunicazioni via radio hanno incrementato la popolarità di Alonso in Formula 1, nel bene e nel male.
Dalle sue gioie più grandi fino alle frustrazioni più dolorose, ripercorriamo la carriera di Alonso in Formula 1 attraverso i suoi team radio più memorabili.
1 – GP Cina F1 2005: sul tetto del mondo
Dopo un lungo ed irraggiungibile dominio della Ferrari di Michael Schumacher, il potenziale della casa di Maranello cala drasticamente all’inizio della stagione 2005. Ad interrompere il ciclo di vittorie ferrarista è un giovane pilota spagnolo della Renault, che risponde al nome di Fernando Alonso. La monoposto francese, rientrata nel circus qualche anno prima, sprigiona uno stato di forma inarrivabile, trovando in Alonso il suo cavaliere perfetto.
La consacrazione dello spagnolo arriva in occasione del Gran Premio di Cina di quell’anno. Alonso, dopo aver tagliato il traguardo in prima posizione, si aggiudica matematicamente il suo primo titolo mondiale, divenendo il primo spagnolo capace di stabilire una simile impresa nell’albo d’oro della Formula 1. Dopo l’esposizione della bandiera a scacchi, l’entusiasmo e la gioia di Alonso esplodono in un emozionante team radio, nel quale emerge una frase breve, ma ricca di significati: “We are the champions!”.
2 – GP Brasile F1 2006: il bis iridato e l’arrivederci alla Renault
Nel 2006, contrariamente alla stagione precedente, il potenziale della Ferrari torna a crescere. Nell’ultima stagione di Michael Schumacher in F1, a Maranello si fa tutto il possibile per poter regalare al “Kaiser” una monoposto competitiva, tale da puntare all’ottavo titolo iridato per l’uscente campione tedesco.
E invece, complice anche uno sfortunato ritiro in Giappone, i sogni di gloria della Ferrari si spezzano per la seconda volta consecutiva di fronte al muro alzato dalla Renault. Il grande protagonista è ancora una volta Alonso, che in tutto il 2006 ingaggia un duello epico con Schumacher.
Giunti all’ultima gara della stagione, in Brasile, lo spagnolo può mettere definitivamente le mani sul suo secondo titolo mondiale, sperando che la sua Renault non lo tradisca sul più bello.
Le speranze di Alonso si concretizzano nel migliore dei modi, vincendo la gara di Interlagos e laureandosi campione del mondo, per la seconda ed ultima volta in carriera. Ma c’è di più: ancor prima della gara infatti, l’asturiano aveva già firmato un contratto per la McLaren, a sua volta orfana di Raikkonen, destinato alla Ferrari proprio per il 2007.
Con il futuro già delineato, in Brasile si apre un emozionante team radio di Alonso, che si congeda così dal suo team:
“Grazie! Lavoro fantastico in tutta la stagione. Grazie per tutti questi anni, è stato un immenso piacere per me lavorare con voi. Con questo successo, vi auguro il meglio per il futuro”.
3 – GP Bahrain 2012: la lotta con Rosberg
Dopo un 2007 caratterizzato dall’aspra lotta interna con il compagno di squadra in McLaren, il debuttante ma subito competitivo Lewis Hamilton, Alonso ritorna subito in Renault nel 2008, ritrovando il proprio mentore Flavio Briatore. Dopo due stagioni difficili, che lo vedono indirettamente coinvolto nello scandalo “Crashgate” del 2008 (GP di Singapore), nel 2010 Alonso cambia nuovamente aria.
Ad accoglierlo in squadra, questa volta, è la Ferrari, desiderosa a trovare un valido sostituto dopo il ritiro di Raikkonen al termine del 2009.
Con il team di Maranello, lo spagnolo torna ad essere competitivo, sfiorando per ben due volte la conquista del titolo mondiale. A rovinare i sogni di Alonso e dei ferraristi è l’improvvisa competitività mostrata dalla Red Bull, che dal 2010 al 2013 vince mondiali a ripetizioni con il suo pilota di punta, Sebastian Vettel.
A complicare le cose ci si mette anche la Mercedes, in rapida crescita con il giovane Nico Rosberg e con l’aiuto dell’esperienza di un campione come Schumacher, a sua volta rientrato in F1 proprio nel 2012.
Uno dei punti più alti della sfida tra Alonso e la Mercedes si verifica nel 2012, durante il Gran Premio del Bahrein.
Lo spagnolo, trovatosi alle spalle di Nico Rosberg, tenta di superare il pilota tedesco sul rettilineo successivo a quello del traguardo. La velocità della Ferrari è superiore, ed il sorpasso sembra una formalità. E invece Rosberg, difendendosi con le unghie e con i denti, resiste all’attacco, spingendo Alonso addirittura fuori dalla pista. La reazione di protesta del ferrarista è immediata, e si apre subito la comunicazione radio furiosa nei confronti della direzione gara:
“Ok, mi ha spinto fuori dal tracciato! Mi deve lasciare lo spazio, bisogna sempre lasciare lo spazio!! Ok?!? Avete capito?”
4 – GP Brasile F1 2014: la batteria fa infuriare Alonso
Nel 2014 la Ferrari vive uno dei momenti più bassi della sua storia. Nella prima stagione delle power unit, la casa di Maranello non riesce a mostrarsi competitiva, nemmeno con un pilota talentuoso come Alonso in squadra.
Nel corso di tutta la stagione, le “rosse” non riescono mai a lottare seriamente per la vittoria, a volte terminando la gara anzitempo per problemi tecnici. L’assenza di competitività genera continui malumori tra il team ed Alonso, sempre più in rotta con la scuderia e con i vertici della Ferrari.
Sul finire della stagione, giunti al penultimo appuntamento in Brasile, Alonso si appresta ad affrontare le qualifiche di Interlagos. Lo spagnolo esce dai box per il suo tentativo cronometrato, ma in Ferrari sfugge un problema di carica della batteria, troppo bassa per poter puntare seriamente ad un giro veloce.
La reazione di Alonso non si fa attendere, con un team radio ironico che imbarazza la Ferrari, sempre più lontana dall’accogliere lo spagnolo per il 2015:
“Ahi ahi ahi ahi ahi… Perché? Perché non posso iniziare le qualifiche con la batteria bassa? Com’è possibile? Come mai?”
5 – GP Canada F1 2015: il gran rifiuto
Il divorzio con la Ferrari si concretizza al termine della turbolenta stagione 2014. Alonso lascia Maranello per tornare in McLaren, ad otto anni di distanza da un’altra stagione carica di tensioni. Lo spagnolo spera di poter tornare ai livelli che gli competono, magari grazie anche al recente matrimonio tra la stessa McLaren e le power unit Honda, che riportano il binomio McLaren-Honda in Formula 1 dopo gli anni dei trionfi di Prost e Senna.
Sin dai test invernali però, l’affidabilità dei motori giapponesi si rivela tutt’altro che promettente. Per Alonso è l’inizio di un incubo sportivo ben peggiore rispetto a quello vissuto in Ferrari, e che ancora oggi non conosce una fine.
La McLaren, pur affidandosi a due campioni del mondo come lui e Jenson Button, scivola ben presto nelle sabbie mobili della griglia di partenza, concludendo i gran premi spesso e volentieri prima della bandiera a scacchi.
Nonostante tutti i problemi di affidabilità, lo spagnolo combatte come un leone per lottare al raggiungimento di posizioni dignitose. La conferma del suo spirito combattivo emerge in occasione del Gran Premio del Canada 2015.
Invitato dal suo ingegnere di pista a risparmiare carburante, complice anche il vantaggio accumulato sul suo inseguitore, Alonso reagisce così, mettendo in scena l’ennesimo team radio memorabile:
ING: “Ok Fernando. Massa ha un ritardo di 7.5 secondi da te. Dobbiamo risparmiare carburante”.
ALO: “Non voglio! Non voglio!”
ING: “Avremo grossi problemi più tardi se non lo facciamo..”
ALO: “Già adesso ho grossi problemi, guidando con questa macchina.. sembro un amatore. Quindi adesso gareggio e poi mi concentrerò sul carburante”.
6 – GP Giappone F1 2015: GP2 engine…
Ma il momento più imbarazzante per gli uomini della McLaren e soprattutto della Honda arriva in concomitanza del Gran Premio del Giappone, sempre in quel tormentato 2015.
Il team arriva sul circuito di casa a Suzuka con l’intenzione di fare bella figura almeno di fronte al proprio pubblico.
E invece, dopo i soliti problemi, arriva una vera e propria mazzata morale, a firma di Fernando Alonso.
Lo spagnolo, già irritato dai numerosi problemi riscontrati in quella stagione, non riesce a mettersi in mostra nemmeno in Giappone, tradito dall’inefficienza del proprio motore.
A far esplodere la rabbia dello spagnolo ci pensa un giovanissimo Max Verstappen, che lo supera con irrisoria facilità sul rettilineo del traguardo, in piena velocità. Frustato più che mai, Alonso commenta così il suo motore Honda di fronte al mondo intero, proprio in Giappone:
“Un motore da GP2…”
7 – GP Spagna F1 2017: più lento di prima
Il rapporto burrascoso tra Alonso e la McLaren non migliora nemmeno con il passare delle stagioni, tanto che le critiche mosse dallo spagnolo nei confronti della Honda proseguono fino al 2017.
L’ennesima frecciata di Alonso ai motoristi nipponici arriva nel corso del Gran Premio di Spagna, in casa di Fernando.
Ancora una volta deluso per i risultati che tardano ad arrivare, Alonso commenta così le prestazioni del suo motore via radio, con un messaggio ironico e carico di rabbia:
“Il motore va bene, è molto più lento di prima. Stupendo..”
8 – GP Italia F1 2017: il karma
Uno dei team radio più spettacolari di Alonso si registra invece in occasione del Gran Premio d’Italia 2017. Per una volta tanto lo spagnolo non critica il proprio motore, ma sul circuito brianzolo va in scena un simpatico siparietto tra lui ed il suo muretto box.
Tutto ha inizio alla seconda variante di Monza, dove Alonso ed il pilota della Renault, Jolyon Palmer, vengono quasi a contatto.
L’inglese esce fuori dal tracciato, tagliando la chicane e non cedendo la posizione ad Alonso al rientro in pista.
Come facilmente prevedibile, Alonso apre le comunicazioni radio per protestare sulla manovra di Palmer:
“Cosa sta facendo Palmer?! Deve ridarmi la posizione. Ha tagliato la chicane”.
Più tardi, è la McLaren ad avvertire Alonso, comunicandogli l’avvenuta penalità a danno di Palmer di cinque secondi. Una decisione che non viene affatto gradita dal pilota spagnolo:
ING: “Palmer ha subito una penalità di cinque secondi”.
ALO: “Cinque secondi sono uno scherzo.. uno scherzo!”
ING: “Si, lo sappiamo Fernando. Non possiamo fare altro se non dare il massimo”.
ALO: “E’ ridicolo! Cinque secondi, è ridicolo!”
Poco dopo questo scambio di battute, Palmer si ritira dalla gara per problemi meccanici. Ed è proprio questo fatto a suscitare l’ironia di Alonso:
ALO: “Dov’è Palmer?
ING: “Fernando, Palmer si è ritirato”.
ALO: “E’ il Karma!”
8 – GP Australia F1 2018: ora si può lottare
Dopo tre stagioni avare di soddisfazioni, la McLaren interrompe il rapporto con i motori Honda, firmando un nuovo contratto con la Renault.
I risultati si notano già in occasione della prima gara dell’anno, in Australia. Alonso, galvanizzato dall’affidabilità della nuova power unit, taglia il traguardo in 5° posizione. L’entusiasmo dello spagnolo, uno dei pochi negli ultimi anni in F1 per lui, si traduce in questo team radio carico di speranze:
ING: “Si Fernando! Quinto posto amico, quinto posto! Ben fatto! Ottima guida, ottima guida!”
ALO: “Ben fatto ragazzi, sono fiero di voi! E’ stato un inverno lungo ed abbiamo vissuto stagioni lunghe in passato, ma ora possiamo lottare! Possiamo lottare!”.