A Sochi Mercedes ha portato un corposo pacchetto aerodinamico, mostrando sin dalle prime prove libere del venerdì un’ottima competitività.
Il lavoro dei tecnici di Brackley si è concentrato molto sul posteriore della W09 che risultava esseere un po’ il punto debole di Mercedes. La vettura anglo-tedesca ha sofferto quest’anno di un posteriore abbastanza instabile, con tendenza al sovrasterzo in uscita di curve, che si traduceva in una trazione non fluida e ottimale.
A Singapore un lavoro mirato è stato svolto sui dischi freno e cerchioni posteriori, con la duplice funzione di migliorare lo smaltimento termico del disco in carbonio ma anche di sfruttare parte di questo calore per mandare in temperatura rapidamente gli pneumatici.
Nell’illustrazione qui sotto possiamo osservare i cestelli dei freni posteriori in carbonio, con l’apposito canale d’uscita dell’aria calda. E sopratutto i nuovi cerchioni forati all’interno, e alettati nella parte interna. Questa tipologia di gruppo dischi, cestelli e cerchi è stata mantenuta anche a Sochi.
Spostandoci sull’aerodinamica della W09, a Sochi è stata portata un’ala posteriore col doppio pilone di sostegno, soluzione che è quasi identica a quella della Ferrari SF71-H. Mercedes dal 2017 ha sempre usato il singolo pilone centrale, che nella parte inferiore andava a inglobare lo scarico centrale.
Una soluzione abbastanza inedita per il team di Hamilton e Bottas, ma che era già stata provata nei test di Budapest di quest’anno. Evidentemente i dati giunti dalla pista e Brackley sono stati positivi e si è passati al test in sessioni ufficiali. Il team anglo-tedesco durante le libere ha svolto un lavoro di comparazione fra le due soluzioni.
Infine, rimanendo sempre al retrotreno, Mercedes a Singapore ha modificato gli endplate dell’ala posteriore. Questa zona della monoposto era già stata modificata a Silverstone, dove erano aumentate le frange e aggiunte delle soffiature verticali. Copiando un po’ da Mclaren e Renault, a Singapore Mercedes ha montato i nuovi endplate con un lieve ritocco delle soffiature, per gestire al meglio i vortici d’aria provenienti dalle ruote posteriori. Soluzione confermata anche a Sochi.
Ma non finisce qui, i tecnici hanno proseguito lo sviluppo anche in altre zone della monoposto, con una nuova modifica ai flap a sbalzo dell’ala anteriore. A Spa era stata aggiunta una deriva verticale in ambo i lati del main plane, mentre qui a Sochi i flap a sbalzo sono attaccati alle paratie laterali e non più separati.
Per ultimo, leggero ritocco al fondo e ai bargeboard, già rivisti a Monza.
Prosegue dunque l’incessante sviluppo da parte dei tecnici di Brackley, che vogliono mettere in cassaforte anche per quest’anno il mondiale piloti e costruttori.