Se le prime dieci gare della stagione hanno sancito il miglior bilancio provvisorio della Red Bull dall’introduzione delle motorizzazioni turbo ibride nel 2014, è risaputo che il team con base a Milton Keynes ha deciso di scommettere sulla partnership con Honda per il biennio 2019-2020. Volge al termine la collaborazione con Renault dopo ben dodici anni, il cui apice dorato è stato il periodo dal 2010 al 2013, con l’accoppiata che riusciva nell’impresa di vincere quattro titoli costruttori e altrettanti titoli piloti consecutivamente.
L’era di successi targata Vettel è tramontata a causa dell’avvento delle power unit ibride, con Renault che ha da subito accusato un deficit di performance e affidabilità rispetto al livello imposto dagli avversari. Fu così che le vittorie lasciarono spazio a malumori crescenti e a un lento ma marcato logorio del rapporto, con Red Bull che non ha mai lesinato vere e proprie accuse e dichiarazioni pubbliche circa la poca competitività e gli scarsi progressi compiuti dal motorista francese. Date le premesse, il divorzio era inevitabile e per questo ci domandiamo: Honda è una scelta ponderata o il risvolto forzato in mancanza di alternative per puntare a un deciso ritorno ai vertici?
La storia recente del motorista nipponico in Formula 1 racconta un rientro nel 2015 al fianco di McLaren con pomposi proclami ma zero successi. Terminata questa relazione infruttuosa, per Honda si è aperta la possibilità di collaborare con Toro Rosso in questo 2018, banco di prova che ha convinto i vertici di Red Bull a estendere questa partnership alla casa madre.
In un’interessante intervista concessa alla testata RaceFans, è stato proprio Chris Horner ad approfondire le ragioni dietro una decisione pronosticabile ma che appare comunque rischiosa: “Questa partnership mette Red Bull nella posizione in cui entrambi i suoi team condividono la stessa power unit e godranno del pieno appoggio di un unico costruttore. Date le risorse e le strutture di Honda, insieme agli investimenti e ai progressi che hanno compiuto negli ultimi sei mesi, è stata una decisione particolarmente semplice�.
Se da una parte la fine del rapporto con Renault permetterà alla compagine di Milton Keynes di risparmiare milioni di euro in forniture, Horner ha voluto ribadire che la priorità del team rimane migliorare la propria competitività : “Gli accordi che abbiamo con Honda si basano sulla performance e la decisione di cambiare è maturata in seguito a considerazioni tecniche e non economiche�.
Il binomio con Honda sarà per Red Bull la prima esperienza da vero e proprio team partner e per il motorista nipponico occasione di riscatto ad altissimi livelli dopo l’infausto triennio vissuto al fianco di McLaren. Questo fattore è stato di fondamentale importanza nel convincere Red Bull ad accettare una nuova sfida, divenuta ancor più logica conseguenza dopo il rientro con un proprio team di Renault nel 2016: “Ora Renault ha il proprio team e questo ha portato il rapporto cliente-fornitore a diventare più esasperato nel corso delle ultime due stagioni. Al contrario, Honda dispone della forza, delle risorse e del desiderio di ritornare ai vertici, il tutto unito al fatto che lavoreremo insieme in esclusiva�.
Il sodalizio che si andrà a instaurare con la casa del Sol Levante garantirà a Red Bull di migliorare l’integrazione tra il telaio e la power unit, elemento che si è dimostrato critico per raggiungere il successo nell’era ibrida della Formula 1. Va sottolineato che i concorrenti da inseguire, Ferrari e Mercedes, sono costruttori totali.
Se la power unit Honda viene al momento accreditata di un pacchetto simile ai valori Renault, è proprio Red Bull ad aspettarsi di compiere importanti progressi derivanti dal lavorare in esclusiva con il motorista nipponico: “Ci fornisce l’opportunità di lavorare a stretto contatto con un partner e questo ci consentirà di ricevere un input strategico per quanto riguarda l’integrazione tra il telaio e la power unit in una fase precedente nello sviluppo del progetto. Non dovremo più scendere a compromessi per ciò che viene effettivamente definito da un altro team [Renault]�.
Condividere la stessa motorizzazione con la sorella minore Toro Rosso permetterà ai due team di Mateschitz di potenziare la loro sinergia: “Toro Rosso utilizzerà un retrotreno interamente Red Bull l’anno prossimo. Avere lo stesso fornitore di motori renderà il tutto più facile�.
Le battute conclusive di Horner sono state riservate alla permanenza di Ricciardo in Red Bull, tematica che continua a tenere banco nonostante l’accordo sembri in dirittura d’arrivo: “Ci stiamo muovendo nella giusta direzione con Daniel. Ho detto sin dall’inizio che il nostro desiderio è continuare con lui�.
Per la firma a suggellare un rapporto iniziato alla corte dello junior team diretto da Helmut Marko, Horner passa la palla al pilota australiano: “Ora che l’accordo per la motorizzazione è concluso, ha tutti gli elementi tecnici a sua disposizione e in queste settimane prima della pausa estiva dovremmo concludere�.
In una fase di massiccia transizione Ricciardo è chiamato a una decisione che potrà cambiare le sorti della sua carriera. Se la volontà di Red Bull va nella direzione della continuità sul fronte piloti, Ricciardo sarà pronto a fare anche sua la scommessa Honda?