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Tour de France, Roglic fa l'impresa sui Pirenei: Froome giù dal podio, Thomas resta in giallo

L’ultimo colpo in canna. Non è un western d’annata ma la sfida finale sui Pirenei. Il copyright è di Tom Dumoulin, che più volte aveva usato la metafora. A sparare è però Primoz Roglic: in salita, poi ancora in salita, quindi in una discesa mozzafiato avvolta dalla foschia. L’arrivo solitario a Laruns è il definitivo salto di qualità di questo sloveno: sognava di diventare un campione di sci nel salto dal trampolino, si ritrova sul podio virtuale del Tour dopo aver buttato giù Chris Froome, e con la possibilità nella crono di sabato di attaccare il secondo di Tom Dumoulin. Roglic vince la tappa del Tourmalet, lo scorso anno si era imposto a Serre Chevalier: imprese non casuali per un prospetto (nonostante i 28 anni al ciclismo ci è arrivato tardi) che in caso di ulteriore crescita, un giorno potrà anche arrivare in giallo a Parigi o perché no, in rosa da noi.
 
Stavolta però, inconvenienti a parte, la sfilata sui Campi Elisi se la godrà Geraint Thomas. Il gallese corre in maniera perfetta. Mai un momento di affanno, neanche nel momento – raro – in cui resta senza squadra, prima della volata prepotente che gli vale il secondo posto di giornata. Una giornata da Tour: tosta, soffocata dall’afa, dove è impossibile bluffare. L’esempio è Nairo Quintana: neanche il tempo di ridiventare condor che le pendenze pirenaiche lo riportano allo stato di un cardellino. Lui e Fuglsang sono gli unici nomi di un certo calibro che mancano all’appello.
 
Si arriva a Laruns 200 km dopo la partenza da Lourdes. Quest’ultima fu toccata per la prima volta nel 1948, la vittoria non poteva che andare al ‘pio’ Gino Bartali. E’ il giorno delle montagne mitiche dei Pirenei, quelle più frequentate nella storia del Tour. Primo assaggio nel 1910, poi Aspin (scalato 73 volte), quindi il Tourmalet (82) e infine l’Aubisque (74).
 
Sull’Aspin assume fattezze definite una fuga non pericolosa per la maglia gialla. Alcuni di quelli che sono davanti (vedere Soler della Movistar) sono funzionali ad una azione del proprio leader, altro sono funzionali a loro stessi. E’ il caso di Julian Alaphilippe, che sceglie il modo più romantico per suggellare il matrimonio con la maglia a pois di miglior scalatore: passa primo ai 2115 metri del Tourmalet, conquistando l’ambitissimo souvenir Jacques Goddet. Una soddisfazione per i francesi, sempre primi sulla salita totem dal 2010 con Moreau, Roy, Voeckler, Kadri e, ultimo nel 2016, Thibaut Pinot. Il Tourmalet è anche il teatro dell’attacco di Landa e Bardet. Il primo ha un punto d’appoggio importante come Soler per dilatare il margine: con loro Zakarin (che entra nei primi dieci, Majka e qualche fuggitivo della prima ora. Quelli del Team Sky sembrano comunque avere il cronometro incorporato: i soliti sei cavalieri, ridotti a 4 quando Pouls e Castroviejo non ne hanno più, controllano.  
 
Col des Bordéres. Qui Kruijswijk e Roglic cercano di fare lo stile ‘Sky’. Gesink si mette davanti e dà tirate impressionanti, preludio a quello che avverrà sul col du Soulor, che non vale come GPM ma ha pendenze niente male. Kruijswijk scatta e fa da punto d’appoggio per Roglic che lo raggiunge: Dumoulin e Thomas non mollano un metro, Froome sì. Prima volta da solo per Thomas prima dell’assalto all’Aubisque. Roglic prova ancora, gli altri tengono: Froome riesce a rientrare prima della discesa grazie ad uno straordinario Bernal.
 
Un copione che non cambia in discesa: Roglic ricorda i tempi del salto con gli sci, scende senza timori. Dumoulin, disegna bene le curve ma non riesce a seguirlo. E’ il momento della definitiva laurea per Thomas: nessuna tremarella, anzi… addorittura lo sprint. Tra lui e Parigi manca solo la crono di sabato, poi sarà gloria.

A Parigi ci arriverà in maglia verde Peter Sagan. Uscito un paio di giorni fa pieno di acciacchi da un bosco che aveva visitato controvoglia in discesa, vive una giornata di purissima sofferenza ma stringe i denti arrivando nel tempo massimo. Campione vero che va oltre il fatto di essere campione del mondo.

ORDINE D’ARRIVO
1. Primoz Roglic             (Slo, Lotto NL Jumbo) in 5h28’17”
2. Geraint Thomas            (Gbr, Sky)               a 00’19”
3. Romain Bardet             (Fra, AG2R La Mondiale)      s.t.
4. Daniel Martin             (Irl)                        s.t.
5. Rafal Majka               (Pol)                        s.t.
6. Tom Dumoulin              (Ned)                        s.t.
7. Mikel Landa               (Esp)                        s.t.
8. Chris Froome              (Gbr)                        s.t.
9. Steven Kruijswijk         (Ned)                    a 00’31”
10. Ilnur Zakarin             (Rus)                        s.t.
14. Domenico Pozzovivo        (Ita)                    a 03’39”
19. Nairo Quintana            (Col)                    a 07’09”
20. Jakob Fuglsang            (Den)                    a 07’18”
CLASSIFICA GENERALE
 1. Geraint Thomas            (Gbr, Sky)          in 79h49’31”
2. Tom Dumoulin              (Ned, Sunweb)           a 02’05”
3. Primoz Roglic             (Slo, Lotto NL Jumbo)   a 02’24”
4. Chris Froome              (Gbr)                   a 02’37”
5. Steven Kruijswijk         (Ned)                   a 04’37”
6. Mikel Landa               (Esp)                   a 04’40”
7. Romain Bardet             (Fra)                   a 05’15”
8. Daniel Martin             (Irl)                   a 06’39”
9. Nairo Quintana            (Col)                   a 10’26”
10. Ilnur Zakarin             (Rus)                   a 11’49”


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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