Tom Dumoulin, vincitore del Giro dello scorso anno e prima maglia rosa nell’edizione cominciata a Gerusalemme, ha commentato il suo successo subito dopo l’arrivo: “Era una crono in cui bisognava prendere fiato e spingere, prendere fiato e dare tutto. Sono contento di vestire ancora la maglia rosa, ma è presto per fare qualsiasi discorso: ci sono tre settimane di dura battaglia, vivo alla giornata”. Poi ha aggiunto: “Sapevo che si poteva creare un certo margine, ma la differenza che si è creata è ancora più grande di quanto pensassi. Per questo dico che è stata una giornata perfetta. Ma il Giro è appena iniziato. Ora ho le due maglie più prestigiose del ciclismo addosso“.
Fabio Aru, che ha chiuso al 47° posto a 50 secondi dall’olandese ha analizzato la sua prestazione e non solo: “Complimenti a Dumoulin, era nel suo terreno preferito, sapevamo che avrebbe guadagnato e io ho preferito non prendere tanti rischi, visto che il percorso era un po’ insidioso. L’ho provato in mattinata e ho deciso di non andare oltre. Sono felice che sia iniziato il Giro, saranno 20 giorni molto impegnativi“. Il leader della Uae Emirates ha anche lodato il suo compagno di squadra Valerio Conti: “Complimenti a lui, ha ottenuto un ottimo risultato, si è preparato molto bene per questa corsa e sono sicuro che mi darà una grossissima mano nei prossimi giorni”.
Migliore degli italiani è stato Domenico Pozzovivo, decimo a 27 secondi da Dumoulin: “Ho adottato una tattica molto semplice: ho fatto in modo di partire subito forte e ho dato tutto: ne è venuta fuori una buona prestazione anche nella cronometro. E’ stata una risposta alla caduta di Siutsou, che ha impedito alla ‘mia’ Bahrain-Merida di partire con otto corridori, come le altre squadre. Correremo questo Giro anche per lui”.