Molti fischi e pochi applausi. Atmosfera pesante per il 4 volte vincitore del Tour de France, arrivato alla presentazione delle squadre in Vandeam dove sabato prenderà il via l’edizione numero 105 della corsa. Dagli incitamenti e gli elogi dopo l’impresa al Giro d’Italia, per Chris Froome si è passati ai “buuuuu” e agli insulti con sonori fischi per l’assoluzione in merito al caso salbutamolo della Vuelta di Spagna del settembre scorso. Tutto molto atteso, certo, ma c’era anche la speranza di maturità da parte del pubblico francese; forse, però, le dure parole di Hinault e di altri campioni hanno servito su un piatto d’argento il clima pesante di questa giornata. Quasi intimorita la squadra, e bene ha fatto il conduttore a fare una sola domanda a Froome per poi passare ad altri. Bisogna avere calma e tanto coraggio per una campagna mediatica ad hoc contro il campione del Team Sky. Brutto affare, brutta faccenda, soprattutto per quello che potrebbe accadere lungo le strade del Tour e le sue montagne. Già negli anni passati veri idioti hanno lanciato urina ed insultato Froome durante le ascese di vette storiche della Grande Boucle. Per lui solo grandi dubbi ad ogni scatto per un’ unica colpa: quella di aver vinto frullando le gambe a più non posso fino a non essere creduto dal pubblico transalpino. Questo non fa bene al ciclismo, ai francesi e al Tour. Froome si è difeso ed ha vinto come ha vinto il Giro raccogliendo applausi dal pubblico italiano. Un pubblico, quello, da tanto di cappello. Chapeau.
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Froome, coraggio: al Tour tra fischi e applausi
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