ROMA – Vincenzo Nibali, sospeso tra una tripletta che avrebbe un sapore importante ed una doppietta che sarebbe addirittura storica. Lo stato di forma continua a non essere ottimale (superfluo ricordare la caduta al Tour ed il precipitoso recupero per il Mondiale di Innsbruck), anche se il colpo di pedale visto alla Milano-Torino fa ben sperare. Sabato il Giro di Lombardia, l’ultima delle cinque classiche monumento della stagione: lo Squalo l’ha vinta lo scorso anno e nel 2015, cerca quindi un tris che gli italiani non fanno dai tempi di Cunego.
Nibali è l’unico italiano ad avere vinto negli ultimi 10 anni corse in linea così importanti, quindi è doveroso riporre su di lui gran parte delle speranze azzurre. Inoltre la stagione delle corse in linea l’ha aperta proprio lui conquistando contro pronostico e con un colpo di mano la Milano-Sanremo. Dovesse accoppiare nello stesso anno la Classica dei fiori con quella delle foglie morte, realizzerebbe una doppietta nello stesso anno che non riesce addirittura dal 1972, quando a vincere in entrambe le circostanze fu l’immancabile Eddy Merckx. Oltre a lui, gli italiani su cui fare affidamento sono Gianni Moscon (in forma ed adatto al Lombardia, lo scorso anno fu terzo), il rebus Fabio Aru e l’interessante Cattaneo, che nella salita di Superga , epilogo della Milano-Torino, ha fatto vedere cose egregie.
I favoriti comunque sono altri. Alejandro Valverde, moralmente forte della maglia di campione del mondo ma in settimana apparso leggermente appannato, ha nelle sue corde il percorso ed è motivato dal fatto di aver collezionato secondi posti al Lombardia senza averlo mai vinto. Insomma, un po’ come al Mondiale… Fortissima la truppa francese. Romain Bardet, come dimostrato al recente mondiale, sembra ormai maturato e pronto per il definitivo salto di qualità. Non farà certo ‘squadra’ con lui l’eterno rivale Thibaut Pinot, dato in grandi condizioni, che avrà l’appoggio di un luogotenente trait-d’union tra presente e futuro di Francia come Gaudu. Con loro una nutrita serie di pretendenti: l’eclettico canadese Woods (nel palmares anche una partecipazione al mondiale di atletica juniores), i colombiani Uran e Bernal, lo sloveno Roglic, il britannico Adam Yates, l’irlandese Martin, quest’ultimo non sembra avere lo smalto dei giorni migliori ma questa gara l’ha comunque saputa vincere.
Percorso per gente tosta, con 241 km che inglobano le salita di Colle Gallo, Colle Brianza, Madonna del Ghisallo, Civiglio e Monte Olimpino. Partenza da Bergamo, arrivo a Como, per problemi di viabilità non ci sarà il passaggio sul San Fermo della Battaglia.