Chris Froome sta per prendere parte alla Tirreno-Adriatico, in programma a partire da domani, mercoledì 7 marzo. Come ben noto, il corridore è ancora al centro del caso doping, in particolar modo si attende la sentenza definitiva per la sua positività al salbutamolo. Al riguardo sul caso è tornato ad esprimersi Christian Prudhomme, direttore dell’organizzazione del Tour de France dal 2007. Alla tv francese BFM, durante la Parigi Nizza, Prudhomme ha chiesto all’Uci una maggior velocità, per arrivare ad una sentenza definitiva nel minor tempo possibile.
“Quello che noi organizzatori vogliamo è che l’Uci dia una risposta “Lo dicevo già a dicembre, serve una risposta rapida, gli organizzatori hanno bisogno di una risposta”, ha affermato l’organizzatore. Lo stesso corridore britannico vorrebbe che la sentenza arrivasse quanto prima per porre fine ad una situazione che sta creando tensione all’interno del mondo del ciclismo. Infatti, al momento della notizia della sua positività, lo stesso team Sky ha deciso di non intervenire, di non sanzionare quindi il proprio capitano, consentendo così allo stesso Froome di presenziare agli appuntamenti della stagione 2018. Stando così le cose, e se una sentenza non dovesse arrivare a breve, lo stesso corridore rischia di partecipare al Giro d’Italia sub iudice, vedendo, in caso di squalifica, sfumare le sue eventuali vittorie. Da sottolineare infatti che il controllo antidoping è stato effettuato nel periodo in cui il britannico correva la Vuelta di Spagna, manifestazione vinta dallo stesso. In caso di squalifica, la vittoria verrà tolta a Froome e consegnata a tavolino all’azzurro Vincenzo Nibali che in quell’occasione aveva conquistato il secondo gradino del podio.
Come andrà a finire la vicenda? Probabilmente i tempi saranno ancora piuttosto lunghi, ma nel frattempo Prudhomme rincara la dose esprimendo le sue considerazioni al riguardo della gestione del caso.
Prudhomme: “Vogliamo una risposta”
Il caso Froome non si placa. A tuonare è ora il direttore dell’organizzazione del Tour de France che vuole far chiarezza prima della manifestazione che si correrà il prossimo Luglio. Sempre durante un’intervista alla tv francese BFM, ha affermato: “Queste regole sono incomprensibili per le persone. Risultato anormale non significa nulla, deve essere bianco o nero e il resto non ha importanza. Vogliamo una risposta”.
Infine, lo stesso ha fatto riferimento al caso di Alberto Contador: “Quello che mi colpisce è che le precedenti amministrazioni dell’Uci, con il caso Contador del 2010, dissero che non avrebbe dovuto correre mentre il caso era in corso. Sono passati otto anni da allora e non è stato fatto nulla per cambiare le regole”. Mancano ancora diversi mesi al Tour de France, ma il tempo scorre veloce e al momento Froome continua a farsi trovare pronto fisicamente per conquistare nuovi trofei in questa strana stagione targata 2018.
Appuntamento allora a domani, mercoledì 7 marzo con la Tirreno-Adriatico che vedrà ai nastri di partenza una grande parata di stelle, tra cui anche lo stesso britannico Chris Froome. Ai telespettatori e appassionati di ciclismo non resta quindi che godersi lo spettacolo regalato dai corridori, in attesa che cali il sipario su un’altra pagina nera nel mondo della due ruote.
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