Steve Kerr vuole vivere al massimo e godersi il suo “carpe diem” chiamato Warriors. Non che abbia da lamentarsi, con tre titoli in quattro anni (e quattro finali); non che abbia da temere la pressione sui suoi uomini da favoriti per un’altro titolo. E’ la consapevolezza che l’estate prossima tra free agency (Klay Thompson, Kevin Durant) ed estensioni contrattuali (Draymond Green) la dinastia della sua Golden State potrebbe cessare di esistere. E perciò è inutile elucubrare su cosa succederà dopo il primo luglio 2019.
“L’idea è di concentrarsi su quanto siamo fortunati a stare insieme, qui e ora” ha spiegato alla stampa del Media Day nella Bay Area. Siamo tutti consapevoli che non durerà per sempre. Abbiamo molto da festeggiare. Tre titoli in quattro anni. Abbiamo la possibilità di aggiungere un altro nella nostra ultima stagione all’Oracle (i Warriors si trasferiranno infatti al Chase Center di San Francisco l’anno prossimo). Avremo un gruppo di free agent la prossima estate. Molte cose potrebbero cambiare. Non si sa mai. “