Il Professor Vlado Micov non poteva che avere un “collega”, un altro Professore, come idolo, modello di riferimento. E’ solo una coincidenza che sia un membro della Hall of Fame dell’Olimpia: il Professor Dejan Bodiroga. “Quello che mi piaceva di lui è che era un giocatore estremamente intelligente. Non veloce, non esplosivo, ma poteva giocare da 1, 2, 3 e qualche volta anche da 4”, ricorda Micov.
I due anni di Dejan Bodiroga a Milano sono stati molto intensi. Nell’interregno del genio serbo, l’Olimpia giocò due finali di Coppa Korac (perse entrambe, contro Alba Berlino ed Efes Pilsen Istanbul) ma nel 1996 vinse Coppa Italia e scudetto. Bodiroga scappò in pratica dalla Serbia negli anni della frantumazione dell’ex Jugoslavia. Fu portato a Trieste da Bogdan Tanjevic e giocò lì per due stagioni. Poi Bepi Stefanel trasferì la squadra o meglio i giocatori migliori e l’allenatore a Milano dove questo gruppo ebbe due stagioni meravigliose, prima che proprio Bodiroga se ne andasse al Real Madrid. In particolare, lo scudetto del 1996 fu firmato proprio da lui, perché nella cruciale gara 3, in trasferta a Bologna, con un jump frontale dalla media dopo un gioco in isolamento Bodiroga portò l’Olimpia sul 2-1. In gara 4, l’allora Stefanel completò l’opera. Bodiroga se ne andò da Milano quando aveva 24 anni. Con la Nazionale serba ha vinto due Mondiali e l’argento olimpico del 1996. Non ha mai giocato nella NBA ma fu scelto proprio mentre era a Milano dai Sacramento Kings.
La passione per Bodiroga è una questione generazionale. Micov è cresciuto e si è avvicinato al basket negli anni della Grande Jugoslavia che vinse l’oro mondiale nel 1990 e poi, dopo la separazione, è diventata Serbia ma ha continuato a vincere ad esempio l’argento olimpico nel 1996 quando Micov aveva 11 anni. “Non potevamo copiare i movimenti di quei giocatori – dice Vlado – ognuno ha il suo stile, i suoi movimenti, ma era bello guardarli giocare. Bodiroga è stato l’idolo della mia vita”.