Prima il bollettino infermeria, ad Avellino: NDiaye e D’Ercole non giocano stasera contro il Ludwigsburg in Champions League. E poi il bollettino societario: Vucinic come head coach non si tocca, anche se si era reso disponibile per un avvicendamento dopo il gelo -46 di Trieste, tantomeno Maffezzoli ne prenderà il posto pro tempore. Perché? E’ la conferma indiretta delle voci su Bat, lodi e pagamenti vari non effettuati da parte della società che ne blocca ovviamente le possibilità di operare sul mercato. E la sostituzione di Vucinic con il suo vice lo sarebbe.
Invece il virgolettato con le parole di De Cesare sulla Gazzetta dello Sport non lascia dubbi: «Lasciate stare i giocatori e il tecnico Vucinic che secondo me non ha colpe ed è pure una persona perbene: sacrificarlo mi peserebbe molto, lui fa parte di un’iniziativa tendente al nuovo voluta in primis dal d.s. Nicola Alberarli e avallata da me. Il problema siamo noi, sono consapevole con molto pragmatismo che in questo momento siamo incudine e quando sei incudine devi subire, senza stare a lamentarsi o gridare al complotto. Meglio ammettere la situazione e concentrarsi per risolverla. Mi rendo conto che una società debole rende debole il resto. Non prometto ciò che non ho, ma sto lavorando per rimettere le cose a posto. Mi addosso la responsabilità, in queste ore pagherò il debito con la Comtec per non incorrere nei punti di penalizzazione (ha tempo fino a sabato, ndr), ho chiamato il presidente della Fip Petrucci e spiegare cosa sta succedendo ad Avellino».
«Le voci e i problemi hanno destabilizzato la squadra, l’atteggiamento smarrito visto in campo a Trieste la dice abbastanza lunga sulla questione – continua De Cesare -. Posso dire che comprendo lo smarrimento. Allo stesso tempo, ho detto ad Alberarli di andare nello spogliatoio e spiegare tutto: “La situazione è questa: se ve la sentite bene, altrimenti chi vuole può andare via subito”». Stasera vedremo la reazione di chi scenderà in campo.