Riserva a casa in attesa di buone nuove sul passaporto per Jeff Brooks, che viaggia in parallelo con il repentino dietrofront mediatico di Danilo Gallinari che non si muoverà da Los Angeles. Ecco come sintetizza la situazione in casa Italia e i suoi risvolti (l’esordio di Brooks a scapito di Burns sarebbe oro colato per l’Olimpia Milano che potrebbe immediatamente dare corpo alle ambizioni di un nuovo power forward straniero nel roster) Massimo Oriani su La Gazzetta dello Sport:
“Non e un emergenza, ma diciamo che l’inaspettata (si fa per dire…) assenza di Danilo Gallinari nelle due partite di qualificazione al Mondiale contro Polonia e Ungheria, ha costretto i vertici della Federbasket a dare un’improvvisa accelerata alla pratica per far avere a Jeff Brooks il passaporto italiano e poter schierare l’ala pivot già a Bologna il 14 settembre. Il giocatore, fresco di firma con Milano, aveva detto martedì al raduno dell’Olimpia che l’iter burocratico era a buon punto: «Ci sta lavorando mia moglie, ora dobbiamo solo aspettare». Un’eventuale «ripescaggio» dalle riserve di Brooks costringerebbe comunque il et. Meo Sacchetti a una scelta tra Jeff e Christian Burns, visto che da regolamento si può schierare solo un naturalizzato. Volendo, Sacchetti potrebbe anche chiamarli entrambi e poi mandarne a referto uno a seconda delle necessità. L’attesa del documento, al quale Brooks ha diritto per matrimonio, è discretamente febbrile anche per FAX, visto che solo disputando una partita in azzurro l’ex Malaga potrebbe essere tesserato in campionato come italiano. Altrimenti Milano sarebbe costretta ad inserirlo in quota stranieri, a meno che non lo utilizzi solo in Eurolega aspettando poi l’eventuale convocazione in Nazionale nelle finestre di novembre. Insomma, un particolare non di secondaria importanza con una regola (che andrebbe rivista) che pone un peso notevole sulle spalle del et., che si trova arbitro del destino di un giocatore che può spostare gli equilibri nella nostra Serie A.”