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    Russia prima squadra ai quarti di finale, battuta l’Ucraina 3-1

    Di Redazione Confermando i pronostici della vigilia, il primo ottavo di finale degli Europei maschili ha visto la Russia (seconda della Pool C) battere l’Ucraina (terza della Pool A) per 3 set a 1 (22 – 25, 25 – 16, 25 – 22, 25 – 22). Ora nei quarti i ragazzi allenati da Sammelvuo affronteranno la vincente tra Polonia e Finlandia, in programma sabato 12 alle ore 20.30. A sorpresa, va detto, il match inizialmente si era incanalato su un altro binario. L’Ucraina, infatti, aveva vinto il primo set, per poi cedere quasi di schianto nel secondo. Più combattuti il terzo e il quarto, comunque portati a casa dai russi con identico punteggio (25-22). Degna di nota, per usare un eufemismo, la prestazione di Egor Kliuka: 21 punti, 4 ace, 2 muri, 15 attacchi vincenti (50%). Con questo bottino Kliuka ha già raggiunto quota 106 punti, superando i 90 con cui Volkov era stato il capocannoniere dei suoi nell’edizione 2019. foto Cev LEGGI TUTTO

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    Verso Italia-Lettonia, De Giorgi: “Rispetto per loro, giocare come sappiamo”

    Di Redazione Dentro o fuori. Domani a Ostrava l’Italia è chiamata a disputare una gara attenta, durante la quale sarà importante non concedere nulla. Gli azzurri di De Giorgi affronteranno agli ottavi di finale la Lettonia (diretta tv Rai 3 e DAZN, ore 16.00). Un match inedito dato che Italia e Lettonia non si sono mai affrontate. I baltici, che hanno chiuso al quarto posto la pool D giocata a Tallin, infatti, sono alla loro seconda partecipazione nei Campionati Europei dopo la prima avvenuta nel lontano 1995 quando chiusero all’undicesimo posto. Hanno poi disputato quattro volte l’European League con il miglior risultato rappresentato dal quinto posto del 2019; nell’edizione 2021 si sono piazzati decimi. Le parole del Commissario Tecnico Ferdinando De Giorgi sull’incontro: “Dobbiamo giocare nel miglior modo possibile avendo massimo rispetto per i nostri avversari, ma guardando ai nostri meccanismi di gioco focalizzando la massima attenzione su ogni gara che andiamo ad affrontare”. Il CT poi prosegue “La nostra prima fase è stata senza dubbio interessante, abbiamo iniziato il torneo avendo avuto poco tempo a disposizione da trascorrere assieme anche in termini di partite. Abbiamo iniziato con grande voglia di fare, ma consapevoli di dover cercare miglioramenti nei meccanismi di gioco anche all’interno delle stesse partite“. Ancora De Giorgi: “I ragazzi in campo hanno dimostrando coesione, feeling, attaccamento alla maglia e voglia di venire fuori dai momenti di difficoltà che ci sono stati e che ci permetteranno di fare dei passi in avanti nel nostro percorso di crescita”. La conclusione è naturalmente sugli avversari: “Domani mi aspetto di fare la nostra partita, semplicemente. La Lettonia è una di quelle squadre che in rosa non ha grandi nomi, ma che è coesa e gioca la sua pallavolo, per noi sarà importante entrare nei nostri ritmi e meccanismi di gioco, pensando molto allo sviluppo della manovra”. (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Europei maschili: Nimir Abdel-Aziz è il bomber della prima fase

    Di Redazione Non c’erano grossi dubbi nei pronostici della vigilia, e ora il responso del campo lo certifica: è Nimir Abdel-Aziz il bomber della prima fase dei Campionati Europei maschili. L’opposto, che ha trascinato l’Olanda a un insperato primo posto nel proprio girone, ha messo a segno 122 punti, 18 in più del turco Adis Lagumdzija (i due si sono anche affrontati faccia a faccia nella stessa pool), ma soprattutto con una stratosferica media di 6,78 punti a set. Più sorprendenti i nomi che seguono: Sam Deroo ha siglato 92 punti (senza però riuscire a evitare l’eliminazione del Belgio), il croato Leo Andric e il finlandese Urpo Sivula 91. Il migliore degli italiani, Alessandro Michieletto ne ha messo a terra solo 72, ma la sua media (4,24 punti a set) lo farebbe scalare la classifica fino al decimo posto. Michieletto occupa anche il secondo posto nella classifica degli ace: sono 15, contro i 17 del bulgaro Todor Skrimov, ma la media a set è praticamente identica (rispettivamente 0,88 e 0,89). 14 servizi vincenti per Andric e 11 per Nimir, mentre Giulio Pinali è sesto con 10 ace. Nella classifica dei muri domina il polacco Piotr Nowakowski con 22 block vincenti (1,29 per set), seguito dallo slovacco Simon Krajcovic, dall’estone Ardo Kreek e dal croato Kruno Nikacevic, tutti a 14. Simone Anzani ha all’attivo 12 muri punto. La percentuale di ricezione perfetta più alta (48%) spetta invece a due giocatori della Slovenia, Jani Kovacic e Rok Mozic, anche se quest’ultimo ha giocato appena 4 set; terzo il ceco Lukas Vasina con il 46% di perfetta su un totale di ben 134 palloni. Fabio Balaso si piazza sedicesimo con il 36%. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Michieletto sempre più leader, Fefè “trasforma” Giannelli

    Di Redazione Si chiude in bellezza il girone dell’Italia ai Campionati Europei, con i giovani azzurri che si tolgono lo sfizio di battere anche una Slovenia arrivata con l’obiettivo della vittoria e una Repubblica Ceca che si aggrappa al braccio potente del suo opposto Finger per provare a rimanere in partita. Cinque vittorie su cinque quindi, per un gruppo giovane che in questo Europeo deve fare esperienza, ma anche provare a buttare il cuore oltre l’ostacolo, e tentare di agguantare una medaglia che solo un mese fa sembrava impensabile. Piace e cresce questa nazionale targata De Giorgi, che seppur in poco tempo ha dato a Giannelli e compagni un netto imprinting su filosofia di gioco, gestione dell’errore e muro. Quello che stupisce di più è proprio il ridotto numero di errori diretti, specialmente al servizio, soprattutto se paragonati alla squadra di Blengini che con la battuta superava costantemente i 20 errori. Questo è un bel segnale per la squadra, un segnale di fiducia che oltre al piano A, ovvero la battuta a tutto braccio, c’è anche un piano B, ovvero la possibilità di giocarsi il punto con la correlazione muro e difesa… e questo fa crescere enormemente la fiducia del gruppo. Se la ricezione tutto sommato sta tenendo, è l’attacco il fondamentale in cui siamo ancora zavorrati, e in cui fatichiamo a trovare continuità soprattutto con i tre giocatori laterali, mai in partita in contemporanea. Il tabellone ci riserva ora un ottavo di finale con la Lettonia che dovrà essere un trampolino di lancio per arrivare ai quarti e prendere di forza la Germania di Giani, molto probabilmente nostra avversaria. Mai come quest’anno è importante arrivare più avanti possibile e fare punti per il ranking mondiale, perché in caso contrario – dopo una VNL avara di soddisfazioni e le Olimpiadi terminate ai quarti – rischieremmo di finire in un a zona da allarme Rosso. Ultima nota per il giovane Yuri Romanò, opposto di riserva di questa nazionale e sconosciuto per lo più al grande pubblico del volley perché arriva dalla A2 dove è stato fra i migliori giocatori nelle ultime tre stagioni. In un anno di ristrettezze economiche, in cui tante squadre hanno fatto scelte conservative ed esterofile, perché nessun club ha avuto il coraggio di puntare su un giovane italiano? Brava Milano a riportare a casa il monzese Romanò, ma saperlo in panchina tutto l’anno dietro ad un campione Olimpico come Patry lacera il cuore… Foto CEV Ma veniamo alle pagelle del girone. Giannelli voto 8. La mano di De Giorgi si vede già sul nostro capitano, che spinge molto il gioco al centro sia in ricezione che in contrattacco. Deve ancora sistemare l’intesa con Pinali e Lavia, a volte lasciati troppo ai margini del gioco, ma la sensazione è che nelle sue mani stia ritornando il fluido giusto! Molto bene anche a muro e battuta. Pinali voto 5,5. La serie di battute contro la Repubblica Ceca è da 10 con lode, ma per il resto il giovane opposto dell’Itas sta faticando davvero tanto a trovare i colpi in attacco, soprattutto sulle palle spinte che dovrebbero essere il suo pane. È bravo a non buttarsi giù, ma continua a sembrare leggerino a questo livello. Michieletto voto 9. Sempre più leader di questo gruppo, è una gioia per gli occhi vederlo giocare con la maturità di un veterano. In attacco, a parte qualche pausa, continua a essere il nostro principale terminale offensivo, e anche in pipe, palla non semplicissima per un mancino, comincia a essere devastante. Lavia voto 6,5. Giocatore dai due volti anche nelle ultime due partite, capace di giocate di classe con la Slovenia per poi sparire lentamente dal campo con la Repubblica Ceca. Dalla sua tenuta passeranno molte delle nostre speranze nei quarti di finale. Galassi voto 7,5. Giannelli ha aperto i rubinetti dei primi tempi spostati, e lui a suon di anticipi ripaga il suo palleggiatore. Se l’attacco non è un problema, vanno però limitati gli errori al servizio e a muro c’è ancora spazio per migliorarsi. Anzani voto 6,5. Qualche alto e basso nel corso del girone, come contro la Slovenia quando, poco servito, non riesce mai ad incidere neanche a muro. Molto meglio contro i cechi, partita in cui torna ad essere perfetto coordinatore della fase muro e trova anche 6 block personali. Bene anche in attacco, anche se a volte l’intesa con l’altro Simone zoppica. Balaso voto 7. Un girone tutto sommato tranquillo per il libero della nostra nazionale, che trasmette serenità a tutta la seconda linea azzurra, ma in difesa manca qualche guizzo nei momenti chiave. De Giorgi voto 9. Cinque vittorie su cinque e a letto i bambini…! Non poteva esserci esordio migliore per il tecnico salentino, che sembra essere in gran sintonia con Giannelli tanto da cambiare un po’ il suo modo di giocare. Il difficile arriva ora, ma dopo i dolori estivi se non altro questa nazionale piace e mostra atteggiamento. LEGGI TUTTO

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    Battuti anche i cechi, Italia agli ottavi a punteggio pieno

    Di Redazione L’Italia di Fefé De Giorgi, è giovane, ha talento, ma sa anche soffrire e riorganizzarsi quando serve. Soprattutto, sa vincere, e lo fa anche contro la Repubblica Ceca: 3 set a 1 che ci spediscono agli ottavi a punteggio pieno. Come noi solo la Francia. E ora appuntamento a domenica 12 per la sfida contro la Lettonia. I SESTETTI – Italia che vince non si cambia, e allora De Giorgi ripropone ancora gli stessi starters: Pinali opposto a Giannelli, Anzani e Galassi al centro, Lavia e Michieletto schiacciatori e Balaso libero. I cechi, invece, sono costretti ad andare a caccia di punti preziosi per ottenere un piazzamento migliore, e allora Novak mescola un po’ le carte schierando Finger opposto al regista Bartunek, Galabov e Vasina schiacciatori, Sedlacek e Polak centrali e Monik come libero. 1° SET – I padroni di casa servono per primi con Vasina ma il primo punto del match lo mette a terra l’Italia con un ottimo primo tempo di Anzani. In avvio, però, manchiamo di precisione al servizio e sul 9-6 per i cechi De Giorgi chiama prontamente il timeout. La reazione degli azzurri c’è e si impatta di nuovo sul 10 pari. Michieletto, poi, con un ace dei suoi, ci porta avanti (12-11). Con Giannelli di tocco, Lavia di forza e ancora Michieletto al servizio si vola sul +4. Da qui in avanti si gioca in controllo, mantenendo un vantaggio che oscilla sempre tra un minimo di tre e un massimo di cinque punti. E infatti il set si chiude agevolmente con il punteggio di 25-20 a firma di Gianluca Galassi con un muro imperiale. foto Cev 2° SET – Nel secondo set si torna a giocare ancora punto a punto, con i cechi che provano a scappare (come sul 5-3 o sul 9-7) per poi subire prontamente il ritorno degli azzurri. Quando i punti di distacco diventano però 3 (11-8), De Giorgi ferma ancora il gioco per richiamare all’ordine i suoi, che nelle ultime azioni avevano effettivamente perso la bussola in attacco. Il timeout, come nel primo set, si rivela “illuminante”: in un amen si impatta sull’11 pari, poi si mette la freccia con il terzo ace del match di Michieletto. Finger, dall’altra parte, continua però a non sbagliare nulla e si viaggia affiancati fino al 22-21 per l’Italia. A questo punto Pinali decide che il tira e molla è durato anche troppo: 3 ace di fila e altro set vinto (25-21). 3° SET – Tornati in campo si rivede ancora Mattia Bottolo, esordio oggi per lui a questi Europei, entrato a metà del secondo set al posto di Lavia. La Repubblica Ceca prova ancora a scappare in avvio di set, e questa volta sembra riuscirci. La carta del timeout De Giorgi la gioca sul -5 (12-7), ma non basta. Ce ne vuole un secondo (sul 15-9), ma serve a poco anche questo. Siamo nervosi in difesa, imprecisi in attacco e gli avversari prendono il largo. Solo Pinali, il migliore degli azzurri, e Bottolo tengono l’Italia in linea di galleggiamento. Recuperiamo dal 22-17 al 23-21, ma cediamo comunque il set 25-23. foto Cev 4° SET – Di ritorno in campo, siamo noi a partire forte (5-2) e questa volta a chiamare il timeout è Novak. Galassi a muro e le pipe di Michieletto ci (ri)mettono in condizione di giocare in scioltezza e controllare, come fatto ottimamente in avvio di match. L’Italia vola così sul +5 (10-5), poi sul +8 (16-8), ma il finale è thrilling. Bartunek al servizio, e le solite schiacciate chirurgiche di Finger, riportano la Repubblica Ceca a un solo punto di distanza (22-21). Si soffre, ma arriviamo a vedere il traguardo con tre match point a disposizione. Il closer, ancora una volta, si chiama Gianluca Galassi: gran veloce al centro, dopo tre attacchi respinti, e palla a terra per il 25-22 che ci consegna la quinta vittoria di fila. Repubblica Ceca-Italia 1-3 (20-25, 21-25, 25-23, 22-25)Repubblica Ceca: Monik (L), Hadrava, Pfeffer (L), Zajicek, Finger 22, Patocka 1, Licek 2, Galabov 6, Bartos, Vesina 18, Janouch, Bartuneck 3, Sedlacek 5, Polak 11. All. Novak.Italia: Giannelli 5, Balaso (L), Galassi 10, Sbertoli, Romanò, Anzani 14, Michieletto 22, Lavia 6, Piccinelli (L), Ricci, Pinali 20, Cortesia, Recine, Bottolo 3. All. De Giorgi.Arbitri: Simonovic (Serbia) e Cambré (Belgio).Note: Repubblica Ceca: battute vincenti 4, battute sbagliate 10, attacco 49%, ricezione 26%-13%, muri 14, errori 6. Italia: battute vincenti 10, battute sbagliate 13, attacco 45%, ricezione 52%-25%, muri 9, errori 6. LEGGI TUTTO

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    Chirichella: “L’ingrediente fondamentale? La cazzimma. Sylla capitana? Ci sono rimasta male”

    Di Redazione Cristina Chirichella è ormai un viso più che conosciuto nella Nazionale italiana femminile, di cui per anni è stata capitana. Nella vita di tutti i giorni è una centrale dell’Igor Novara, abituata quindi ad alti livelli. Alti livelli che Chirichella e compagne hanno ricercato negli Europei appena disputati, anche come riscatto rispetto alle Olimpiadi di Tokyo. In un’intervista a Il Mattino, però, oltre a spiegare cosa ha influito su quella storica vittoria contro la Serbia, Chirichella confessa anche di avere un grosso dispiacere. Chirichella, è stata proprio la m… di Tokyo cui parla Paola Egonu la scintilla per poter ripartire e vincere l’Europeo? “La voglia di rivincita è stata fondamentale. Abbiamo avuto critiche eccessive dopo l’eliminazione all’Olimpiade. Equel desiderio di riscatto ha animato le nostre giornate“.È stata anche la vittoria della “cazzimma” come spesso dice lei ricordando le origini napoletane? “Senza cazzimma non sarebbe stato semplice battere la Serbia a casa sua. Ma non bastava solo quello: c’era bisogno del cuore da gettare su ogni pallone, di lottare, di non mollare. Non eravamo quelle del Giappone. Dovevamo dimostrarlo”. Dopo Tokyo quale è stato, secondo lei, il momento più importante? “Ritrovarci in palestra non è stato semplice dopo le Olimpiadi. Ma ognuno di noi voleva ribaltare il destino negativo, c’era un grande desiderio di non chiudere l’estate solo con brutti ricordi. Ci siamo messi di impegno e siamo riusciti a prenderci una rivincita su tutto. Anche su noi stesse”. Un po’ le è dispiaciuto perdere la fascia di capitano della Nazionale? “L’allenatore avrà avuto i suoi buoni motivi, io lo rispetto. Ma ci sono rimasto male, lo ammetto” LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – De Giorgi inizia bene. Lavia, che impatto

    Di Paolo Cozzi Spinti dall’onda emotiva che ha travolto di affetto le nostre azzurre, fresche campionesse europee, anche i nostri portacolori al maschile hanno impattato alla grande negli Europei 2021, portando a casa tre bei successi. La sensazione è quella di un gruppo che, pur conscio di alcuni limiti tecnici, stia provando a gettare il cuore oltre la rete per far divertire i tifosi e cancellare quel quarto di finale olimpico con l’Argentina che ancora lacera e brucia nelle vene di tutti gli appassionati. Chiaramente, in un Europeo a 24 squadre, non tutte le avversarie possono essere considerate di alto profilo, ma ciò non toglie che gli azzurri, seppur con qualche alto e basso, stiano dimostrando quell’atteggiamento, quella voglia di arrivare che il nuovo coach De Giorgi ha chiesto loro sin dal primo giorno di ritiro estivo. E non lasciatevi stupire dai parziali, a volte sicuramente troppo tirati come nel terzo set con il Montenegro: a volte giocare con avversari nettamente inferiori tecnicamente e fisicamente, che hanno una palla più lenta e schiacciano ad altezze diverse dal solito, può dar più fastidio che affrontare le big. Parlando in generale delle tre partite, stiamo ottenendo buoni risultati dal servizio, costringendo gli avversari a giocare con palla spesso scontata e lenta, e questo ha dato una mano anche alla nostra correlazione muro-difesa, con il nostro muro che più di una volta ha trovato il guizzo vincente. Altalenante l’attacco, anche se Giannelli dà la sensazione di essere due spanne avanti rispetto alla sua versione giapponese e di trovarsi molto a suo agio nella versione di capitano trascinatore, libero mentalmente dal dover gestire top player… Bene anche la ricezione, fondamentale in cui Michieletto ricorda a tutti di essere nato come libero e non come schiacciatore! Infine, l’aspetto di discontinuità che mi piace di più rispetto alla nazionale di Blengini è che stiamo sbagliando poco, sia al servizio che in attacco, credendo maggiormente nelle nostre doti di muro e difesa. Ma veniamo ad una veloce analisi del nostro sestetto. Foto CEV Giannelli voto 7,5. De Giorgi gli consegna le chiavi di questo nuovo gruppo, e lui sembra trarre forza da questa decisione. Bene con la Bielorussia, fatica un po’ di più con i montenegrini, ma è contro la Bulgaria che sfodera una prestazione top: preciso e veloce in palleggio, ottimo a muro e sui secondi tocchi. Pinali voto 5,5. La gara di apertura sembrava un ottimo viatico per il giovane opposto italiano, ma poi ha cominciato a sbagliare tanto e a perdere fluidità sia nella seconda che nella terza gara. Ci si aspettavano alti e bassi da lui, ma serve ritrovare subito la quadra. Michieletto voto 7,5. A vederlo giocare sembra un veterano della maglia azzurra, invece è un ragazzo alla prima estate da titolare. In ricezione è molto bravo, a muro riesce a trovare ottimi spunti, e in attacco pur non essendo potentissimo la prende davvero alta, e a tratti risulta inarrestabile. Lavia voto 8. Osservato speciale dopo un’Olimpiade opaca, il neo-trentino in attacco sembra divertirsi molto ad alternare tutti i colpi sulle fucilate che Giannelli gli alza. Discreto anche a muro e preciso in ricezione, davvero bello vederlo così protagonista in questa fase iniziale dell’Europeo. Galassi voto 7,5. Ha chiuso l’esperienza di Tokyo a suon di primi tempi, e continua a farlo anche in questa competizione continentale con il suo braccio veloce e la rincorsa anticipata. Anche a muro sembra aver trovato maggior continuità di rendimento, speriamo continui a battere bene con pochi errori, cosa che purtroppo lo ha caratterizzato quest’estate. Anzani voto 7. Passaggio a vuoto nella gara con il Montenegro, ma quando le sfide si fanno più importanti – come con la Bulgaria – c’è e si fa sentire subito, sia a muro che in attacco. Bene, perché anche lui si lascia alle spalle un’Olimpiade fatta di luci e ombre. Balaso voto 7,5. Finalmente titolare, si impossessa delle chiavi della seconda linea azzurra e se le tiene belle strette. Cresciuto molto a Civitanova proprio sotto la guida di De Giorgi, ora è chiamato alla consacrazione fuori dai confini italiani. De Giorgi voto 8. È vero, le avversarie non hanno un pedigree degno di nota, e anche la stessa Bulgaria sembra più una nobile decaduta che altro, ma questa Italia gioca e piace, sbaglia ma guarda oltre. Non deve essere stato facile accettare di prendere la nazionale subito dopo le Olimpiadi: i rischi di flop, soprattutto senza i pezzi da 90 Osmany e Ivan, c’erano e ci sono tutti, ma il lavoro paga sempre e tanti piccoli dettagli mi piacciono, come la gestione dei time out e il fatto che la squadra sbagli poco. LEGGI TUTTO

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    Le pagelle degli Europei: Danesi al top, ma il vero MVP è Mazzanti

    Di Alessandro Garotta Era la stessa estate, erano le stesse squadre, ma è stata tutta un’altra partita. A Belgrado, davanti a oltre 20.000 spettatori, l’Italia ha battuto la Serbia: la nazionale di Davide Mazzanti si è laureata campione d’Europa superando per 3-1 la squadra che aveva sconfitto le azzurre appena un mese fa ai quarti delle Olimpiadi. Era finita fra le lacrime a Tokyo per le ragazze che ora festeggiano il titolo. Una vittoria, figlia del gruppo, che non può essere una compensazione per la delusione olimpica. È invece il primo mattone di una ricostruzione, una ripartenza per una squadra che in questi Europei ha ritrovato una fame e una lucidità che qualche settimana fa sembrano perdute.  Ma veniamo alle pagelle delle singole giocatrici, tenendo conto di tutto il percorso delle azzurre in questa rassegna continentale. Alessia Orro voto 7,5. La sua distribuzione del gioco si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dal match: quando può utilizzare i centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle bocche da fuoco, che tirano la carretta senza preoccuparsi più di tanto. In tutto il torneo si vede anche qualche bella difesa, che caratterizza da sempre le sue prestazioni, e al servizio è affidabile: 6 ace a fronte di 12 errori. Peccato solo per i cali in avvio di terzo set nelle ultime due partite.  Foto CEV Ofelia Malinov voto 7. Sono poche le occasioni in cui Davide Mazzanti deve ricorrere all’alternanza tra le due palleggiatrici. Quando però viene chiamata in causa agli ottavi contro in Belgio e nella finale contro la Serbia, Malinov prende per mano la squadra trovando la chiave che svolta definitivamente queste sfide.  Paola Egonu voto 8. Non è il suo miglior torneo in carriera in termini di statistiche (193 punti con il 49,5% in attacco, 22 ace, 24 blocks, ma anche 67 errori complessivi). Eppure, c’è un motivo per il quale il numero 18 azzurro fa proprio il premio MVP ed è molto semplice: quando la squadra ha bisogno di portare a casa qualche punto importante ci pensa lei, o con il servizio o in attacco. Non importa la qualità della ricezione, la velocità dell’alzata, la posizione da cui attacca, né la possibilità di eseguire o meno la rincorsa. Il risultato è quasi sempre un colpo vincente che passa sopra o al fianco del muro. Non importa neppure la composizione del muro, perché Egonu sa trovare degli angoli indifendibili per potenza e precisione. E probabilmente, dopo i 29 punti della finale, avrà anche la targa da “nemico pubblico numero uno” in qualche piazza serba, da Belgrado a Niš. Foto CEV Elena Pietrini voto 8. Aspettavamo con una certa impazienza la fase ad eliminazione diretta, quale affidabile cartina tornasole per capire la consistenza reale della sua crescita esponenziale, registrata quest’estate. Il campo dà tutte le conferme del caso, non c’è che dire: potenza e tecnica, unite in un’atleta che non perde mai il sorriso quando è in campo, nemmeno nei momenti in cui la tensione è più alta. In attacco sa estrarre dal cilindro bordate sul muro, diagonali stretti, pallonetti e palle piazzate, un intero campionario da banda di livello assoluto (135 punti, il 51,1% in fase offensiva e 9 ace). In ricezione se la cava abbastanza bene (26,2% di perfetta), non perdendo mai lucidità.  Miriam Sylla voto 8. In partite ad alto quoziente di difficoltà come quella di sabato sera non possono mancare qualità tecniche e nervi saldi. Il capitano azzurro dimostra di possedere entrambe le doti mettendo in campo una prova a tutto tondo contro la Serbia. Più che il 54% in attacco, comunque non disprezzabile in una gara con tante azioni lunghe, vanno evidenziati il peso specifico dei suoi 20 punti (con 3 muri e 2 ace), il 54% in ricezione positiva, ma soprattutto la capacità di rispondere sul campo a qualche frettolosa critica, ricevuta dopo una fase a gironi tra alti e bassi. Chiude il torneo con 90 punti, il 42,6% in attacco e il 26,1% di ricezione perfetta (27 errori nei primi tocchi). Foto CEV Alessia Gennari voto 6,5. Ogni volta che entra per il giro dietro o nei (pochi) momenti di appannamento delle schiacciatrici titolari, alza il livello della squadra in ricezione e dà più equilibrio.  Anna Danesi voto 8,5. Essere una buona centrale è possibile, senza dubbio. Essere considerata un’ottima centrale, o di livello mondiale, sembra una sfida un po’ più complessa. Non per Anna, che si conferma autentica protagonista sottorete con una notevole varietà di colpi, destreggiandosi benissimo in primo tempo (56,7% in fase offensiva) e risultando granitica a muro con 23 stampate a referto. Da applausi la sua prova straripante in semifinale: mette a referto 17 punti, imbrigliando completamente le attaccanti olandesi.  Foto CEV Cristina Chirichella voto 7. La centrale partenopea è brava a mettere in campo tanta sostanza e le sue prestazioni sono di grande spessore tecnico. Presente a muro, precisa in attacco (47,7% di efficienza), puntuale sulle fast dove sciorina tutta la sua velocità, riesce a firmare 59 punti complessivi e a tirare fuori tutta la sua “cazzimma”. Non è però decisiva fino in fondo: contro la Serbia appare un po’ sottotono nelle prime due frazioni, sbagliando palloni che di solito andavano giù da soli.  Monica De Gennaro voto 8. Le schiacciate delle nostre bocche da fuoco sono certamente spettacolari ed efficaci. Ma nel trionfo dell’Italia sono altrettanto fondamentali le difese e le ricezioni perfette (47,7%) della numero 10. Acrobata senza paura, capace di leggere il gioco e rispondere alle bordate che arrivano dall’altra parte della rete, ma all’occorrenza anche regalare alzate precise. Per le sue compagne di squadra è indispensabile avere a fianco una giocatrice che trasmette una tale sicurezza: non a caso è il miglior libero al mondo.  Foto CEV Beatrice Parrocchiale voto 6,5. In campo per dare maggiore solidità alla seconda linea in qualche scambio, si fa trovare sempre pronta. Sarah Fahr voto 6,5. La sua uscita di scena così prematura, per il grave infortunio durante il match Italia-Croazia, le impedisce di dare senso compiuto al suo Europeo e quindi di renderla pienamente giudicabile. Comunque, nelle tre partite giocate, la centrale azzurra garantisce un buon rendimento complessivo. Pur trovandosi opposta a blocks non proprio temibili, in attacco è concreta e abile a sfruttare la propria velocità; anche a muro tocca tanti palloni e va a segno per 4 volte, mentre in battuta chiude con 2 ace e 5 errori.  Silvia Nwakalor, Sofia D’Odorico, Sara Bonifacio, Alessia Mazzaro s.v. Foto CEV Davide Mazzanti voto 9. Anche quando le certezze sembravano essersi dissolte dopo la delusione olimpica e gli infortuni occorsi a Bosetti e Fahr, il CT non ha mai smesso di credere nelle qualità delle sue giocatrici. Un gruppo che in questi anni ha guidato, plasmato, responsabilizzato e a cui lasciato libertà di espressione. Dunque enormi complimenti a Mazzanti: la vittoria agli Europei porta davvero la sua firma. LEGGI TUTTO