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    Velasco, Santarelli, Lorenzetti: chi meriterebbe il premio di allenatore dell’anno? VOTA

    Il 2024 è stato senza dubbio un anno fantastico per la pallavolo italiana. A livello di club Perugia nel maschile e Conegliano nel femminile hanno vinto tutte le competizioni a cui hanno preso parte, a livello di nazionali sono mancate le medaglie ai ragazzi di De Giorgi, un gruppo comunque campione d’Europa e del Mondo, mentre il nuovo corso della nazionale femminile ha dominato subito la scena in VNL e soprattutto alle Olimpiadi, centrando a Parigi quel successo che finalmente ha sfatato un tabù che durava da fin troppo tempo.Dietro questi successi a raffica, però, ci sono tre uomini, tre allenatori, la cui impronta è tangibile e per nulla scontata, ovvero Julio Velasco, Daniele Santarelli e Angelo Lorenzetti. Sostenere che i loro successi siano solo la naturale conseguenza di tre roster imbottiti di campioni e campionesse, sarebbe ingiusto, scorretto, se non proprio dimostrazione di grande ignoranza sportiva. In primo luogo perché tutti loro hanno dovuto “allenare in/con/su/per/tra/fra le difficoltà”, come si dice in gergo…foto Fipav/TarantiniQuale nazionale abbia ricevuto in dote Velasco è cosa nota a tutti. Ricompattare un gruppo che definire sfaldato è un eufemismo rappresentava già un’impresa non da poco. Per convincerlo di poter battere chiunque, invece, a Velasco sarà bastato mettere tutte le giocatrici in cerchio il primo giorno, guardarle negli occhi una per una e ipnotizzarle come solo lui sa fare. Quello che è accaduto dopo sarà difficile da dimenticare finché la memoria ci accompagnerà: due finali vinte (per 3-1 e 3-0), due ori al collo, di cui uno che non si era mai visto, e la storia è fatta. Leggenda!foto Sir Susa Vim PerugiaDifficile era pure la sfida che attendeva Lorenzetti, ovvero riportare in cima una piazza importante come Perugia, ma pure calda e impaziente, ridando vita a un braciere che l’anno prima, sul più bello, aveva preso solo secchiate d’acqua tra lo sbigottimento generale. Un gruppo non facile da gestire, soprattutto dopo i nuovi innesti di Ishikawa e Loser, pieno zeppo di gente che il campo lo vuole calpestare e non guardare, eppure Lorenzetti sin da subito ha messo tutti al loro posto, è stato bravo a convincerli che affannarsi a stravincere fosse solo uno spreco di energie, mentre vincere, e saperlo fare con costanza, è cosa più intelligente e di gran lunga più redditizia. Peacekeeper!Foto Imoco ConeglianoInfine Santarelli. Alzi la mano chi, in questo momento, non sta pensando: “Cosa ha a che fare con questo ragionamento sulle difficoltà proprio lui che non è ha mai avute con la squadra che si ritrova tutti gli anni?” E invece la difficoltà è proprio questa, e non è una difficoltà da poco. Forse è per sino più grande di quelle affrontate da Velasco e Lorenzetti, perché per risalire dal fondo alle volte basta un salto, un colpo di reni, ma continuare a restare lì in alto è cosa ben diversa. Alle giocatrici che hanno la pancia piena devi far tornare l’appetito, ogni volta, come se fossero a digiuno da una vita. A quelle che sono appena arrivate devi far capire “dove” sono arrivate e per cosa giocheranno. Se poi certe giocatrici, senza fare nomi, altrove giocavano così così e all’Imoco diventano fenomeni; se altrove salterellavano mentre lì galoppano, qualcosa vorrà pur dire. Comandante!Senza dimenticare gli stimoli dei diretti interessati, allenatori che hanno vinto la qualunque, che non hanno nulla da dimostrare e che potrebbero tranquillamente alzare il piene dall’acceleratore. Se solo lo facessero, però, non si chiamerebbero Velasco, Lorenzetti e Santarelli. Molto semplice.Ciò detto, chi votereste come miglior allenatore dell’anno? A voi l’ardua scelta.Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Tragedia di Lecce, Ortona ricorre al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI

    In data odierna, la Sieco Service Impavida Pallavolo Ortona, per il tramite del proprio Presidente Andrea Lanci, ha conferito mandato all’avvocato Nicola Napolione di depositare ricorso presso il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI, con sede in Roma, avente ad oggetto l’impugnazione del provvedimento C.U. n. 5/2024 emesso dalla Corte Sportiva d’Appello, che ha disposto la ripetizione della gara di pallavolo maschile Serie A3 Nazionale n. 1228, disputata in data 24 novembre 2024 tra Aurispa Alessano Lecce e Sieco Service Impavida Pallavolo Ortona, al fine di ottenere l’integrale riforma del suddetto provvedimentoL’avvocato Nicola Napolione, del Foro di Chieti, esperto in diritto sportivo, provvederà nei prossimi giorni al deposito del ricorso ed ai relativi atti conseguenziali.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Perugia, Colaci: “Noi vogliamo vincere, non ci interessa stravincere. C’è differenza”

    Perugia supera Modena in tre set tra le mura amiche e vola alla Final Four di Bologna, dove incontrerà Verona.Massimo Colaci (Sir Susa Vim Perugia): “Vincere era quello che volevamo. Sapevamo che sarebbe stata difficile, siamo contenti: conquistiamo un’altra Final Four ed è bellissimo perché è stata veramente dura. Ci sono degli step durante l’anno, delle tappe che volevamo raggiungere e questa era una importante. È andata bene e siamo felici, ce la godiamo perché non c’è nulla di scontato. Da fuori si pensa che Perugia debba sempre stravincere, invece noi vogliamo vincere, che è ben diverso. La loro battuta è stata di altissimo livello, e abbiamo avuto un po’ di sofferenza in ricezione perché poi il cambio-palla diventa meno fluido”.Simone Anzani (Valsa Group Modena): “Fatico molto ad essere soddisfatto dopo una sconfitta, abbiamo forse fatto un passo avanti ma quando i punti sono decisivi continuiamo ad andare in difficoltà. Ora sotto col lavoro in vista della sfida con Trento in campionato“.(fonte: Comunicati stampa) LEGGI TUTTO

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    Conegliano, Fahr: “Contente per la qualificazione, ma non è stata la nostra miglior partita”

    Nessuna sorpresa nei Quarti di Finale di Coppa Italia Frecciarossa di Serie A1, con le quattro teste di serie che hanno superato il proprio turno. Ultima in ordine cronologico, la squadra detentrice del trofeo, nonché campionessa d’Italia, d’Europa e del mondo in carica: la Prosecco DOC Imoco Conegliano. La Megabox Ond. Savio Vallefoglia ha provato a mettere in difficoltà le pantere, ma la legge del Palaverde non ha tradito la squadra di coach Santarelli, che in un’ora e mezza di gioco ha chiuso la pratica 3-0.Sarah Fahr (Prosecco Doc Imoco Conegliano): “Non abbiamo giocato la nostra miglior partita, questo è certo, ma siamo contente per la qualificazione che era il nostro obiettivo di stasera. Anche oggi c’era una fantastica cornice di pubblico che ci ha spinto dall’inizio alla fine, e nonostante qualche errore di troppo siamo riuscite a portare a casa il risultato che volevamo e adesso possiamo riposarci un po’, tre giorni di stacco prima di ripartire per la seconda parte della stagione”.Gaia Giovannini (Megabox Ond. Savio Vallefoglia): “Sono veramente orgogliosa della mia squadra, oggi siamo state sul pezzo e abbiamo contrastato per lunghi tratti di partita una corazzata come Conegliano, questo per noi è un ottimo segnale. Rispetto alla partita di campionato siamo riuscite a restare in partita fino alla fine in tutti i set e abbiamo fatto vedere le nostre qualità. Questo ci fa ben sperare per il futuro, ora guardiamo alla seconda parte della stagione con fiducia dopo questa bella prestazione”.(fonte: Comunicati stampa) LEGGI TUTTO

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    Modena eliminata in tre set, Perugia alle Final-Four di Coppa Italia come da pronostico

    Nessun colpo di scena al PalaBarton, la Sir Susa Vim Perugia batte Modena in tre set (tutti comunque combattuti) e mette in tasca il biglietto per la Final Four di Coppa Italia dove in semifinale affronterà la mina vagante Verona.[IN AGGIORNAMENTO]Sir Susa Vim Perugia 3Valsa Group Modena 0(25-20, 27-25, 25-22)Sir Susa Vim Perugia: Giannelli 2, Plotnytskyi 11, Loser 10, Ben Tara 11, Ishikawa 10, Solé 6, Piccinelli (L), Cianciotta 0, Herrera Jaime 0, Colaci (L), Semeniuk 2. N.E. Candellaro, Zoppellari, Russo. All. Lorenzetti.Valsa Group Modena: De Cecco 0, Davyskiba 10, Sanguinetti 8, Buchegger 13, Gutierrez 4, Mati 2, Gollini (L), Massari 2, Anzani 4, Ikhbayri 0, Federici (L), Rinaldi 3. N.E. Meijs, Stankovic. All. Giuliani.Arbitri: Zanussi, Giardini, Salvati.Note – durata set: 28′, 34′, 30′; tot: 92′. LEGGI TUTTO

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    Conegliano batte Vallefoglia 3-0, in semifinale di Coppa Italia l’attende Novara

    La quarta semifinalista della Coppa Italia Frecciarossa di Serie A1 è la Prosecco DOC Imoco Conegliano, la squadra vincitrice delle ultime cinque edizioni. Nella gara unica valida per i quarti di finale, la squadra di Daniele Santarelli, fresca del terzo titolo mondiale della sua storia, ha liquidato in tre set la Megabox Ond. Savio Vallefoglia con i parziali di 25-18, 25-22, 25-20. In semifinale le Pantere affronteranno la Igor Gorgonzola Novara.Prima dell’inizio doveroso minuto di silenzio alla memoria del grande coach Daniele Bagnoli che a Modena e a Treviso per lunghi anni ha scritto la storia del volley italiano.foto LVFStarting Players – Coach Santarelli dopo il turnover post mondiale schiera dall’inizio di fronte ai 5000 dell’impianto di Villorba al palleggio Wolosz con Haak opposta, al centro Fahr e Lubian, schiacciatrici le star Zhu e Gabi, libero l’eterna De Gennaro. Coach Pistola per Vallefoglia presenta dall’inizio Perovic-Bici, Candi-Witzel ,Giovannini-Lee (ex), libero l’altra ex De Bortoli. 1° set – L’ inizio gara della Megabox è molto vivace, Simone Lee buca a ripetizione il muro di casa (2-4), ma Zhu pareggia subito dopo una bella difesa di squadra. Improvvisamente Gabi e Zhu estraggono colpi pregiati dal cilindro, poi Fahr punisce la difesa marchigiana in contrattacco e le Pantere accelerano: 9-7. Dopo il time out delle ospiti c’è il muro di Gabi e la Prosecco DOC Imoco scappa via (11-7). Vallefoglia alterna ottime cose a qualche errore e Conegliano tiene il vantaggio (16-13), nonostante una Lee ispirata (7 punti). L’olimpionica Giovannini con un paio di attacchi efficaci tiene in gara le ospiti, ci vogliono la miglior difesa di Moki De Gennaro e le bordate di Gabi e Haak (11 punti in due nel set) per allungare ancora (19-15). Le azioni diventano più intense, il ritmo si alza e la Megabox soffre, costretta all’errore dalla pressione gialloblù (23-17). Un’ottima Fahr (6 punti nel set) piazza l’ace e Conegliano chiude 25-18 il primo set.2° set – Il secondo set vede un bell’inizio di Sarah Fahr, chiamata al lavoro con successo a ripetizione da capitan Wolosz, ma Vallefoglia si conferma pimpante. C’è Carletti al posto di Lee, ancora non al meglio, e con Giovannini e Bici risponde colpo su colpo (7-7). Si continua sui binari dell’equilibrio, il primo mini break è merito di Zhu, precisa e concreta, e di una Sarah Fahr in grande spolvero (100% in attacco nel set, sarà MVP alla fine con 13 punti, 3 muri e il 63% in attacco) che domina sotto rete con muri tentacolari (11-9). Le attaccanti marchigiane vanno fuori giri, poi Wolosz manda Zhu a segno senza muro e coach Pistola chiede time out sul 14-10 per la Prosecco DOC Imoco. Altra “sgasata” gialloblù con le difese di Gabi e De Gennaro, poi ancora Fahr a muro per il 17-10 che scava un solco difficile da recuperare per Candi e compagne. Sul 19-13 entrano anche Adiwge e Seki per il doppio cambio, poi anche Lukasik per Zhu e arriva anche un sussulto delle ospiti (19-15), prontamente rintuzzato dall’attacco della giovane opposta gialloblù. Il finale è appassionante, la Megabox risale a -2 (22-20), ci pensa Adiwge a riportare il +3. Nel finale anche Conegliano sbaglia qualcosa (23-22), ma ci pensa Zhu Ting, scatenata nel set (8 punti con il 66% in attacco e 2 muri!)  a piazzare il muro che chiude le ostilità sul 25-22 ed è 2-0.3° set – Anche nel terzo set andamento simile, la Megabox ci mette impegno e qualità, dimostrandosi squadra di livello, ma Wolosz e compagne quando serve fanno valere la fisicità e il talento di un gruppo ancora imbattuto da inizio stagione. La Prosecco DOC Imoco prende un buon vantaggio (13-9), Giovannini e compagne però restano sempre lì minacciose, pronte ad approfittare di un calo della squadra di casa. Bici (16 punti alla fine) firma il -1 (13-12) con uno dei suoi colpi da seconda linea, ma Haak e Fahr oscurano la vallata a muro (14-12). Senza fuochi d’artificio, ma con tanta concretezza, la squadra di coach Santarelli avanza spedita verso la conquista del parziale e del match. Sul punto di Gabi (14 alla fine) del 18-14 dentro il doppio cambio per le Pantere, De Gennaro in versione-regista serve subito Adiwge per il 19-15. Fino all’ultimo il set è equilibrato, Weitzel a rete sigla il -1 (21-20), time out di coach Santarelli che non vuole correre rischi. Tocca a Isabelle Haak (chiuderà da top scorer gialloblù con 16 punti, 3 muti) siglare i punti decisivi con le sue bordate impressionanti: 25-20 e si chiude con l’ennesimo successo per 3-0 della Prosecco DOC Imoco che si qualifica tra gli applausi per la Final Four.Prosecco DOC Imoco Conegliano 3Megabox Ond. Savio Vallefoglia 0(25-18, 25-22, 25-20)Prosecco DOC Imoco Conegliano: Braga Guimaraes 14, Fahr 13, Haak 16, Zhu 10, Lubian 4, Wolosz, De Gennaro (L), Adigwe 3, Lukasik, Seki. Non entrate: Chirichella, Eckl, Lanier, Bardaro (L). All. Santarelli. Megabox Ond. Savio Vallefoglia: Giovannini 6, Candi 4, Perovic, Lee 7, Weitzel 8, Bici 16, De Bortoli (L), Carletti 3, Kobzar, Lazda, Torcolacci. Non entrate: Feduzzi (L), Michieletto. All. Pistola.Arbitri: Caretti, Rossi.Note – Spettatori: 5230, Durata set: 24′, 30′, 28′; Tot: 82′.MVP: Fahr.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Caso Fedorovtseva: è lo Shanghai ad essere inadempiente, altro che fuga

    “Si lasciano i ricchi, si lasciano quelli che non avrebbero i soldi per lasciarsi, si lasciano gli innamorati, si lasciano persino quelli che si erano messi insieme per non lasciarsi soli. Si lasciano tutti, è solo questione di quando”.Con queste parole Ester Viola, nel suo romanzo d’esordio ‘L’amore è eterno finché non risponde’, riflette sulla naturale transitorietà delle relazioni, un concetto che, purtroppo, non risparmia nemmeno il mondo dello sport. E se a livello sentimentale si possono registrare rotture più o meno dolorose, a livello professionale a volte basta un’incertezza economica a far precipitare le cose.È proprio questo il caso di Arina Fedorovtseva, schiacciatrice russa che qualche giorno fa ha detto addio allo Shanghai. Nonostante un avvio soddisfacente della stagione e buoni risultati in campionato, Fedorovtseva ha deciso di esercitare una clausola per risolvere anticipatamente il suo contratto. Il motivo? Le inadempienze del club, in particolare il mancato pagamento degli stipendi, che hanno spinto la giocatrice ad agire di conseguenza.Adesso, con l’assistenza dei suoi legali, Fedorovtseva è pronta ad avviare una vertenza presso la FIVB e la Commissione Arbitrale Sportiva per recuperare quanto le spetta. Il divorzio tra la schiacciatrice e lo Shanghai al termine della prima fase del campionato cinese è stato dunque praticamente inevitabile.La notizia, però, non è solo una fine, ma anche un nuovo inizio per Fedorovtseva. Una volta completata la risoluzione del contratto con il club cinese, la fuoriclasse russa si riunirà al Fenerbahce, con cui aveva già trovato un accordo qualche mese fa: come pubblicato da Volley News a luglio, il nuovo contratto avrà durata fino al 2027.In conclusione, come ben dice Ester Viola nel suo libro, “si lasciano tutti”. E nel caso di Fedorovtseva, la separazione dallo Shanghai non è solo una questione di tempismo, ma anche di scelta professionale: continuare a crescere in un ambiente dove le condizioni sono più solide e promettenti.Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Leo Turrini ricorda Daniele Bagnoli: l’uomo, l’allenatore, il suo unico grande rimpianto

    Il 27 dicembre ci ha lasciati all’età di 71 anni Daniele Bagnoli, un gigante della pallavolo italiana. Ci piace pensare che prima di salutarci abbia potuto vedere almeno una delle tante partite andate in scena nel giorno di Santo Stefano. Quello che è certo è che ha lasciato un vuoto che sarà quasi impossibile colmare. Non tanto nei pesanti numeri legati alle sue vittorie, che ne hanno fatto uno degli allenatori più titolati di questo sport, quanto per quella personalità unica, quello sguardo che sapeva pietrificarti anche. Incantesimo che solo il suo sorriso era in grado poi di sciogliere.38 TITOLI VINTI IN CARRIERA – I numeri, come detto, non sono tutto, ma nel suo caso raccontano comunque tanto e ricordarli è solo uno dei tanti modi per rendergli tutti gli onori che merita: 8 scudetti (2 con Modena, 6 con Treviso), 7 Coppe Italia (3 con Modena, 4 con Treviso), 5 Supercoppe Italiane (tutte con Treviso), 5 Coppe Campioni (2 con Modena, 3 con Treviso), 2 Coppe CEV (oggi si chiamano Challenge Cup, vinte entrambe con Treviso), 1 Coppa delle Coppe (Modena), 2 Supercoppe Europee (1 con Modena, 1 con Treviso). E non finisce qui, aggiungete anche 1 campionato russo, 1 Coppa di Russia e 1 Supercoppa russa con la Dinamo Mosca; 1 Supercoppa turca (Fenerbahce), 1 campionato iraniano e 1 Campionato asiatico per Club (Matin), 1 campionato qatariota e 1 Coppa dei Campioni del Golfo (Al-Rayyan).LE SUE SQUADRE – Altrettanto importante è ricordare tutte le sue squadre, perché ognuna di loro, dalla prima all’ultima, rappresenta una, se non più pagine, di una storia che a sua volta ne ha intrecciate tantissime altre: quelle dei suoi giocatori, dei suoi dirigenti, dei suoi staff, dei suoi tifosi. Così come gli avversari, chi gli ha voluto bene e chi magari no, sportivamente parlando. I giornalisti che lo hanno raccontato, tutte quelle persone che dagli spalti, con i loro occhi, ne hanno potuto apprezzare lo stile, l’estro, il genio.E dunque Mantova, Guidizzolo, Virgilio, Galileo Giovolly, Modena in tre differenti momenti, Roma, Treviso due volte, Dinamo Mosca, Fenerbahce, Matin Varamin, Al-Rayyan, Sfaxien, Top Volley Latina, Ural, Tonno Callipo. Senza dimenticare le esperienze con la nazionale Russa e (da vice) con la Germania. Una carriera lunga quarant’anni, iniziata nel 1980 e conclusa nel 2019.IL RICORDO DI LEO TURRINI – Parlare di Daniele Bagnoli ricordandone maglie e medaglie è assolutamente un atto dovuto, ma altrettanto lo è raccontare l’uomo oltre l’allenatore, dalla cui fusione, come detto all’inizio, ne è uscito un gigante di questo sport. E un gigante come Bagnoli poteva essere ricordato degnamente solo da un gigante del giornalismo, che nel suo caso è stato anche un caro amico. Stiamo parlando di Leo Turrini.“Faccio prima a dire che Daniele Bagnoli è stato uno dei miei migliori amici – ci racconta Turrini – : sotto rete, in palestra. L’ho ammirato e apprezzato tantissimo come coach, credo che negli Anni ’90 tra Modena e Treviso abbia espresso qualcosa di raro, se non di unico, nella conduzione di grandi squadre”. “Ha vinto tutto quello che era immaginabile vincere con i club, ma credo che abbia avuto un unico rimpianto, che poi era anche il mio: non essere mai stato nominato commissario tecnico della nazionale italiana. Era la sua aspirazione segreta. È un paradosso. È stato ct della Russia, e la Russia nel volley, a prescindere dalle attuali vicissitudini legate al contesto geopolitico, non è mai stata una espressione qualunque”.“Al di là delle qualità del tecnico, voglio anche aggiungere che era una persona sicuramente portata ad amare in modo speciale le donne, ma di rara sensibilità umana. Io gli ho voluto bene e sono stato contento di poter condividere con lui tanti momenti felici”.“Uno in particolare non lo riguardò come allenatore. Eravamo al Mondiale del 1998 in Giappone, quello del terzo storico titolo iridato consecutivo dell’Italia maschile, e lui si imbucò tra i giornalisti in tribuna stampa. Era accanto a me e ci abbracciammo all’ultimo punto come se fosse una conquista comune. In fondo Daniele era felice di essere un membro della grande famiglia della pallavolo e spero che il piccolo popolo delle palestre, come l’ho chiamato sempre io, troverà il modo di ricordarlo onorandone non solo la competenza ma anche, come ho detto, l’umanità”.A cura di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO