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    Mazzaro, quarto anno a Chieri: “Voglio continuare a crescere. Qui posso farlo”

    Di Redazione Dopo i rinnovi di Francesca Bosio e Kaja Grobelna, la terza conferma della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 per la prossima stagione è la centrale Alessia Mazzaro. Anche per lei, al pari di Grobelna e Bosio, sarà il quarto anno in biancoblù. Un’altra certezza su cui continuare a contare per la società piemontese. “Sono contentissima di proseguire il progetto con Chieri – spiega Alessia Mazzaro – Ho la possibilità di continuare a lavorare con alcune ragazze con cui gioco da tre anni e questo è un punto di grande vantaggio, e anche col nostro allenatore che per noi ha fatto un progetto a lungo termine. Mi sento stimolata da tutto questo, sia per quanto riguarda gli allenamenti sia per poter continuare a giocare con questa squadra. Vogliamo creare un qualcosa di sempre migliore“. Quali prospettive e quali obiettivi per il 2022/2023? “Sicuramente non mi accontento mai – risponde Alessia – Voglio crescere sotto tutti i punti di vista, a partire dai fondamentali. In questi anni ho avuto l’opportunità anche di fare un lavoro su me stessa rispetto all’aggressività in campo e quel che posso dare alle compagne. Sento che l’anno prossimo potrò dare qualcosa in più alla squadra anche a livello caratteriale perché sento di poter essere un punto di riferimento. A muro sto facendo dei bei numeri ma non nascondo che vorrei rientrare nella classifica delle prime tre muratrici della stagione; con la squadra, cercheremo di confermarci ma puntando sempre più in alto. Vedremo che squadra si creerà con le nuove ragazze. Sono sicura che riusciremo a lavorare benissimo anche l’anno prossimo e ne sono entusiasta“. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Van Hecke non fa drammi: “La sconfitta in gara2 non cambia le nostre intenzioni”

    Di Redazione La finale scudetto femminile, per ora, è stata il miglior manifesto di questo sport e speriamo continui così anche nelle prossime sfide. I primi due atti hanno seguito lo stesso copione: doppio vantaggio iniziale della squadra di casa, rimonta e vittoria al tie-break della formazione ospite. Uno spettacolo davvero unico per chi ama questo sport, ma che martedì avrà lasciato sicuramente un po’ di amaro in bocca alle giocatrici di Monza e ai loro tifosi che dopo la prima ora di gioco hanno sognato ad occhi aperti di potersi trovare sul 2-0 nella serie contro le invincibili dell’Imoco. E invece, dopo aver vinto entrambi i primi parziali per 25-23, dando fondo a tutte le energie, sul momento di chiudere i conti l’indicatore della benzina ha acceso la spia della riserva. Prevedibile, tra l’altro, considerando che si trattava della quarta maratona per la Vero Volley su cinque gare giocate tra la semifinale contro Novara e questa finale con Conegliano. Ma in Brianza il morale resta comunque alto. “Non credo che questo stop cambi le nostre intenzioni – racconta l’opposto Lise Van Hecke sulle colonne del QS in un articolo a firma Andrea Gussoni -. Andremo a Treviso con la stessa grinta e la stessa voglia, divertendoci, per provare a portare a casa una vittoria”. “Stanchezza dopo i primi due set? Direi che è anche normale – commenta la giocatrice belga – visto che contro di loro devi dare sempre il 200%. Questo non deve essere un alibi, visto che la stanchezza la sentono anche loro, ma dobbiamo cercare di recuperare. Pressioni? È vero che noi ne abbiamo di meno rispetto a loro – conclude – ma la serie è lunga e dobbiamo andare avanti”. (fonte: QS) LEGGI TUTTO

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    Novara, la consolazione si chiama Champions: “Ma il bilancio non può essere positivo”

    Di Redazione Ci sarà ancora la Champions League nel destino sportivo della Igor Gorgonzola Novara: per il sesto anno consecutivo, infatti, il club si è assicurato un pass per la massima competizione internazionale. Sarà la settima volta in Champions League per Igor Volley, che dal 2013-2014, anno d’esordio nella massima serie italiana, ha sempre centrato la qualificazione alle Coppe europee. Altro motivo d’orgoglio per la squadra piemontese è l’inserimento di sei giocatrici nella lista della nazionale di Davide Mazzanti per la Volleyball Nations League: sono capitan Cristina Chirichella, le schiacciatrici Caterina Bosetti e Sofia D’Odorico, il libero Eleonora Fersino, la centrale Sara Bonifacio e la regista Ilaria Battistoni. A tirare le somme, tra il recente passato e il futuro, è il direttore generale azzurro Enrico Marchioni, che pensando alla stagione appena conclusa ammette: “Il bilancio non può essere positivo, perché non abbiamo conquistato trofei e soprattutto perché la nostra avventura in Champions League e in campionato si è chiusa anzitempo, rispetto alla passata stagione e alle nostre aspettative. Purtroppo questo è lo sport, e anche se si è convinti di aver fatto il meglio si deve accettare il verdetto del campo. Pensavamo di aver costruito un roster che potesse migliorare la passata stagione, ma non ci siamo riusciti e questo è motivo di dispiacere e delusione“. “In particolare, in campionato, c’è rammarico nel vedere questa finale così equilibrata – continua il dirigente riferendosi alla sfida tra Monza e Conegliano –. Credo che quanto sta accadendo sia la dimostrazione di quanto la regular season aveva già lasciato intuire: c’era un equilibrio molto importante tra le prime tre-quattro squadre e a fare la differenza sono stati e saranno i dettagli. In questo senso ci è mancato qualcosa, durante l’anno, in quelle situazioni in cui c’era da far girare a nostro favore degli episodi cruciali. Non ne siamo stati capaci, e in questa ‘negatività’ ognuno di noi ha le proprie responsabilità“. Con la stagione già conclusa, per la Igor è tempo di guardare avanti: “Innanzitutto, per quello che si poteva, abbiamo cercato di dare continuità, sia in campo sia fuori – dice Marchioni –, perché siamo convinti delle scelte effettuate nell’ultimo biennio e delle conseguenti potenzialità della squadra. Rispetto alla scorsa estate, a livello di squadra, ci saranno più novità, un po’ perché abbiamo provato a cambiare in alcuni ruoli e un po’ perché alcune atlete hanno scelto di intraprendere altre strade per il prosieguo della propria carriera. A chi non sarà con noi l’anno prossimo dico grazie per l’impegno profuso con la maglia azzurra e auguro loro il meglio. Poco alla volta, invece, daremo il benvenuto a quelle atlete che hanno scelto di sposare il nostro progetto futuro”. Il direttore generale della Igor sottolinea comunque l’importante traguardo della partecipazione alla Champions: “Lo ritengo cruciale, per tanti motivi. Innanzitutto è una vetrina fondamentale per i nostri sponsor ma anche per le atlete che hanno scelto o sceglieranno di indossare la maglia azzurra. Non solo: la Champions League ci permette di confrontarci con i migliori club europei e questo è sempre motivo di orgoglio e uno stimolo a crescere sia sotto il profilo tecnico sia sul piano societario“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Larson: “Tra me e Monza un aiuto reciproco, ma non so se resterò qui”

    Di Redazione Jordan Larson è arrivata in Italia, alla Vero Volley Monza, il primo marzo scorso e da lì è risultata un tassello importantissimo per la squadra di Gaspari. Esperienza, forza e tecnica sono gli ingredienti che Larson ha apportato alla prima squadra femminile del consorzio monzese. “Mi piace molto il campionato italiano, ­ci sono tante squadre competitive e tantissime giocatrici forti­. Non è che io abbia dato una mano a Monza, è stata una cosa reciproca: loro, in particolare, mi hanno aiutato ad entrare con armonia nel gruppo perché non è mai semplice inserirsi, specie in una fase così avanzata della stagione” racconta in un’intervista di Samantha Pini per La Prealpina. Ora, la Vero Volley si trova catapultata nella parte più incandescente dell’intero campionato: le Finali Scudetto. E la squadra di Larson sta tenendo testa alle campionesse dell’Imoco Conegliano (la serie è stata riportata in parità ieri sera, con la vittoria delle Pantere al tie break). “È una squadra forte e se gli concedi un dito si prende tutto il braccio. Io sto bene, sono stanca e anche un po’ vecchia!”. Entro il 14 maggio verrà assegnato lo scudetto alla vincente della serie e, anche per questa stagione, si archivierà il campionato di serie A1 femminile. Il pensiero, per Larson, va inevitabilmente al prossimo anno: “Non so ancora cosa farò, probabilmente non resterò qui. Intanto vivo il presente, prendo un giorno alla volta godendomi questo momento: il gruppo mi piace molto, l’ambiente intorno è incredibile e per ora va bene così. Non so se quello italiano è davvero il miglior campionato del mondo, ce ne sono tanti competitivi e molto belli. Siamo fortunate a poter scegliere dove giocare trovando sempre livelli elevati di gioco ma quella italiana resta una bellissima esperienza” chiosa. LEGGI TUTTO

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    Leonardi: “Stagione pessima. Lavarini Confermato” (con riserva?) Poi annuncia due colpi di mercato

    Di Redazione Dopo cinque anni di “abbonamento” alla finale scudetto, sabato sera l’Igor Gara 1 l’ha vista davanti al televisore, o forse non l’ha vista proprio. La delusione è sicuramente tanta a Novara per una stagione negativa, senza titoli e chiusa nel peggiore dei modi. “È stata la peggiore stagione degli ultimi cinque anni, nonostante avessimo investito tanto la scorsa estate” tuona il patron Fabio Leonardi, in una amarissima intervista rilasciata al collega Marco Piatti per La Stampa Novara. “Con la squadra abbiamo avuto un lungo confronto in cui abbiamo espresso i nostri pensieri, cioè che non siamo contenti. Che la stagione è stata sotto le aspettative e che non potevamo essere soddisfatti di loro”. Parole durissime, ma l’impressione è che la stagione non andrà in cavalleria con una semplice tirata d’orecchie. Leonardi non ritiene che siano stati commessi errori in fase di costruzione della squadra, “rifarei, rifaremmo tutte le scelte” sostiene, ma piuttosto punta il dito contro la gestione mentale del team che giudica “insufficiente”, per poi precisare: “una gestione-NO ci può anche stare, ma bisogna essere bravi a capire cosa non ha funzionato”. Un punto sul quale il presidente rincara anche la dose: “Esamineremo in maniera maniacale gli errori gestionali commessi, questo lo scriveremo sulle rocce: sarà il lei motivi dei prossimi mesi. Venerdì abbiamo fissato una riunione con la staff tecnico e cercheremo di andare a fondo”. Salteranno delle teste? “Lavarini è confermato, non è in discussione” assicura Leonardi. Ma con riserva: “Serve però un chiarimento, un’analisi approfondita con grande franchezza. I problemi vanno affrontati a viso aperto senza peli sulla lingua”. Alla fine, però, Leonardi pensa già a rilanciare la sua Igor: “È emersa una grande incazzatura, ma qui non si molla niente – assicura -. Abbiamo già preso la miglior palleggiatrice della A1 (Jordyn Poulter, n.d.r.) e il miglior muro del campionato (Anna Danesi, n.d.r). Altro che rassegnazione!” (fonte: La Stampa Novara) LEGGI TUTTO

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    Subito cardiopalma al Palaverde: Monza si prende Gara1 al tie break contro Conegliano

    Di Redazione Quasi due ore emmezza di gioco sul taraflex del Palaverde per sancire la vincitrice di Gara1 della Finale Scudetto di Serie A1 femminile. La Vero Volley Monza parte agguerritissima, si fa rimontare dalle padrone di casa dell‘Imoco Conegliano ma, sul 2-1 per le Pantere, le ragazze di coach Gaspari tirano fuori tutta la grinta e chiudono il match al tie break. Appuntamento all’Arena di Monza, martedì 03 maggio ore 20.30, per Gara2 della Finale Scudetto. I sestetti iniziali di gara1 vedono coach Santarelli schierare dall’inizio Wolosz-Egonu, Sylla-Plummer, De Kruijf-Folie, libero De Gennaro, risponde l’ex Marco Gaspari con Orro-Van Hecke, Davyskiba-Larsson, Danesi-Rettke, libero Parrocchiale. Inizio sprint per la squadra brianzola che parte lanciatissima, approfittando di un avvio soft delle Pantere che sono fallose in attacco e in ricezione: 1-6, poi dopo un mini recupero delle venete un’altra spallata con le battute di Daviskyba che mette in difficoltà Plummer: 4-10 e coach Santarelli dopo aver bruciato un precoce time out fa entrare Courtney per sistemare la ricezione, ma la Vero Voley continua a martellare con Danesi e Van Hecke fino al +7 (5-12). La Prosecco DOC Imoco con il passare dei minuti trova ordine e compattezza e risale con i missili di Egonu e di una vivacissima De Kruijf fino al -4 (8-12). Megan Courtney in versione “microonde” è subito caldissima e infiamma i 5000 del Palaverde con un “monster block”, poi Egonu scardina il muro ospite e con un break 7-1 Conegliano trascinata dai suoi tifosi torna a contatto, 12-13 e tutto da rifare per Monza. Rettke ben imbeccata da Orro tiene a +2 le ospiti (12-14) e la partita ora è combattuta su ogni pallone con le difese che fanno gli straordinari. Le Pantere di casa dopo una lunga rincorsa trovano il pareggio a quota 17. Sia Orro che Wolosz sollecitano a ripetizione le centrali che diventano protagoniste, Rettke impiomba il nuovo +2 (18-20), poi Van Hecke (6 punti e il 60% in attacco nel set) e Larson fanno vedere lampi di classe con una doppietta che lancia Monza al +4 (18-22). Capitan Wolosz con una magia ed Egonu con una sassata delle sue dimezzano il gap (20-22) e c’è il time out di coach Gaspari. Sul 21-23 siglato da Egonu in pipe (7 punti per Paola nel 1° set) entra Caravello per la battuta che propizia un altro muro di Courtney per il -1, ma Davyskiba (ispirata, 5 punti nel set) è freddissima e manda al set ball la Vero Volley (22-24). Il primo lo annulla Folie al centro, il secondo lo trasforma Lise Van Hecke per il 23-25 che lancia Monza avanti nel primo atto della finale scudetto. Il secondo set vede le Pantere, ferite dall’epilogo del parziale di apertura, prendere i primi vantaggi del match (4-2), ma l’attacco gialloblù è messo in difficoltà alla fonte dall’atteggiamento molto aggressivo della battuta ospite e Monza torna in parità (5-5). Da lì però le Pantere stringono le maglie in difesa e a muro e infiammano il Palaverde. Egonu trasforma i contrattacchi, Courtney, De Gennaro e Wolosz inventano difese mozzafiato, il resto lo fa il muro gialloblù e coach Gaspari deve chiamare time out con la Prosecco DOC Imoco che scappa via decisa:14-8. Monza prova a inserire forze fresche dalla panchina con Stysiak e Candi, ma De Gennaro e compagne hanno preso il loro ritmo e come spesso succede le avversarie ne sono tramortite. Entra anche Lazovic, ma prima una rinvigorita Sylla (5 punti nel set con il 62%), poi Egonu (7 punti) di forza e Courtney con soluzioni d’astuzia concretizzano l’efficacia del muro-difesa gialloblù e Conegliano vola imprendibile:22-11. Il set viene chiuso da una veloce di Rapha Folie per il 25-15 che pareggia i conti. Il terzo set inizia con un bel muro di De Kruijf che poi si ripete anche in attacco per il 3-2, ma l’ex Danesi e le sue compagne, “scottate” dal set precedente, restano agganciate. Asia Wolosz dalla cabina di regia gialloblù insiste con successo sulle “fast” di Robin De Kruijf che fanno spellare le mani al pubblico insieme ad alcuni tuffi di Sylla in difesa (5-3), ma la Vero Volley ha Larson che trova i punti del pareggio. Le Pantere di casa però hanno preso possesso del loro campo dove la palla fatica a cadere e il resto lo fanno le attaccanti di coach Santarelli. Egonu e compagne volano avanti (14-10), poi salgono ancora con il muro di Folie per il 17-12. Entra Lazovic in casa brianzola, ma Monza è efficace in attacco solo con Van Hecke (7 punti nel set), mentre dall’altra parte Sylla e De Gennaro continuano a mettere sulla testa di Wolosz cioccolatini che la regista polacca regala alle sue attaccanti, in primis la “solita” Egonu che continua a mettere punti a referto (19-14), ben coadiuvata da una Rapha Folie inarrestabile. Adesso entrano in temperatura anche i fondamentali “terminali” della squadra di casa, De Kruijf mura, Egonu fa un piccolo show in battuta con due aces micidiali che fanno esplodere il Palaverde (22-16), mentre la Prosecco DOC Imoco vede vicino il traguardo del terzo set. La chiusura per il 25-19 è affidata alla classe di Paola Egonu, utilizzata in maniera “chirurgica” da Wolosz nel parziale (6 punti con il 67%). 2-1. La Vero Volley si dimostra squadra di carattere e nel quarto set Van Hecke e compagne partono fortissimo (7-11) riprendendo a spingere con la battuta e trovando il braccio armato di Larson sempre pronto all’occorrenza. Anche Orro va a segno con un “ricamo” di prima intenzione, poi De Kruijf sbaglia e coach Santarelli torna a chiamare time out con la squadra di casa sotto 9-14. C’è anche Candi che colpisce in fast per le lombarde e Conegliano deve inseguire (10-15). La Prosecco DOC Imoco prova a variare il gioco con i vincenti di Courtney, ma Van Hecke è in gran serata e tiene Monza in controllo (11-16). L’attacco di Monza funziona a meraviglia, Parrocchiale in difesa è attenta e procura attacchi extra a Larson che non si fa pregare per mettere a terra il +6 (12-18), poi lpex Danesi risponde a Folie (13-19). E’ l’ultima chiamata per le Pantere che si riavvicinano con la verve di Sylla ed Egonu (15-19), time out di coach Gaspari. Orro e compagne vogliono il tie break, proprio la palleggiatrice azzurra ferma Egonu a muro per un’altra spallata che avvicina le ospiti al traguardo (15-22). Entrano Omoruyi e Plummer per Conegliano, ma ormai Monza ha preso ritmo e chiude senza voltarsi indietro: netto il 16-25 con il pallonetto finale di Larson che manda gara1 al quinto e decisivo set. Tie break: si inizia con grande eccitazione il set che decide un’appassionante primo episodio di una finale che si preannuncia lunga e piena di colpi di scena. E’ di Conegliano in primo break, Sylla di forza spara il 4-2, ma le ospiti restano agganciate con Davyskiba. De Kruijf va a segno (5-3). Ogni punto è un odissea e la tensione è alle stelle, il Palaverde esplode quando Egonu mette a terra il +3 (7-4), poi l’8-5. Van Hecke però stasera è “on fire” e accorcia, ma ancora Paola Egonu trova il colpo del 9-6. Entra Giulia Gennari per la battuta e inventa un ace in parallela che lancia la Prosecco DOC Imoco e costringe Monza al time out sul 10-6. Ma la Vero Volley ha sette vite e recupera con l’ace di Candi fino al -2 (10-8), poi accade l’imponderabile, due errori in fila di Egonu e Monza con un controbreak 4-0 pareggia il conto. Time out di coach Santarelli. Ogni palla ora vale il match, Sylla con coraggio spacca il muro ospite (12-11), ma arriva poi un errore che lascia le squadre in parità prima del 12-13 di Van Hecke che sorpassa proprio in vista del traguardo. Altro time out gialloblù. Sul 13-13 (errore in battuta di Monza) il finale è vietato ai deboli di cuore, Monza va al match ball su un’incomprensione delle Pantere che lasciano cadere una palla sanguinosa (13-14) e Van Hecke (MVP) approfitta del regalo trovando il colpo vincente che manda Monza in paradiso per il 13-15 ottenuto con una grande rimonta nel finale. PROSECCO DOC IMOCO VOLLEY CONEGLIANO – VERO VOLLEY MONZA 2-3 (23-25 25-15 25-19 16-25 13-15) PROSECCO DOC IMOCO VOLLEY CONEGLIANO: De Kruijf 8, Wolosz 5, Plummer 2, Folie 12, Egonu 29, Sylla 9, De Gennaro (L), Courtney 9, Gennari 1, Caravello, Omoruyi. Non entrate: Bardaro (L), Frosini, Vuchkova. All. Santarelli. VERO VOLLEY MONZA: Larson 14, Rettke 2, Orro 3, Davyskiba 15, Danesi 10, Van Hecke 23, Parrocchiale (L), Candi 2, Lazovic 1, Stysiak 1, Boldini. Non entrate: Negretti (L), Moretto, Gennari. All. Gaspari. ARBITRI: Curto, Cesare (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    De Kruijf e De Gennaro avvertono: “Monza alla prima finale? Le sue giocatrici no”

    Di Redazione Per la prima volta dal 2018 la finale scudetto del massimo campionato femminile non sarà Conegliano-Novara ma Conegliano-Monza, con il Consorzio brianzolo che ha centrato questo storico traguardo per la prima volta nella sua storia rimontando proprio la Igor sia nella serie che nella decisiva Gara 3, dove era sotto addirittura di due set a zero. Da una parte le squadra più titolata degli ultimi anni, dunque, dall’altra il bruco che vuol diventare farfalla. Basterà questo per dire che l’esito della finale tricolore sarà fin troppo scontato? Assolutamente no. E le prime a non cadere in questo tranello sono proprio le Pantere. “Se per la società si tratta di una prima volta, a livello di giocatrici Monza ha tante atlete che sanno come si affrontano partite di questo livello e abituate a determinati palcoscenici” mette in guardia Moki De Gennaro, intervistata dal collega Francesco Maria Cernetti per Il Gazzettino di Treviso. “È una squadra che ha dimostrato le sue qualità nell’arco di tutto il campionato, non è certo qui per caso. Hanno costruito il giusto mix tra giovani ed esperte, hanno una squadra molto lunga e forte in tanti aspetti del gioco: muro, fase break, servizio. Sarà sicuramente una finale tosta” conclude il libero dell’Imoco e della Nazionale. Le fa eco, sulle pagine de La Tribuna di Treviso in un’intervista a firma Mirco Cavallin, anche Robin De Kruijf, la più titolata tra le Pantere che due delle prossime avversarie le conosce molto bene. “Lise Van Hecke è una delle mie migliori amiche. È costante nelle sue prestazioni e penso che per Monza sia una fortuna avere due opposti forti come lei e Stysiak. Con Anna Danesi siamo state compagne a Conegliano per tre stagioni. È sempre stata molto brava a muro ed è migliorata ancora. Per questo noi dovremo cercare le loro mani alte. Vedo anche che con Orro ha trovato la sua palla in attacco e sta giocando bene anche in quella fase”. (fonti: Il Gazzettino di Treviso – La Tribuna di Treviso) LEGGI TUTTO

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    Passione Volley – Irriducibili Rosa: “Il tifo si fa anche in tribuna!”

    Di Agnese Valenti Il nostro viaggio nelle tifoserie del volley italiano questa volta tocca una tappa molto speciale, portandoci alla scoperta di una delle due anime del tifo della VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore. I gruppi che seguono la squadra casalasca sono infatti (almeno) due, Passione Rosa Supporters e Irriducibili Rosa, ma questi ultimi hanno una particolarità rispetto a tutti gli altri collettivi che abbiamo conosciuto: seguono la partita dalla tribuna e non dalla curva, la classica “casa” delle tifoserie organizzate. Il perché di questa scelta e le altre caratteristiche degli Irriducibili ce li spiega Alberto Zontini, uno dei responsabili del gruppo: con lui parliamo, come sempre, anche degli aspetti più peculiari e di quelli più problematici del tifo pallavolistico. Un mondo di cui si parla poco ma che – come si sta vedendo chiaramente nelle fasi decisive della stagione – ha un’importanza fondamentale per il presente e il futuro del nostro sport. Ci può raccontare com’è nato il vostro gruppo e qual è la sua particolarità? “Gli Irriducibili Rosa nascono nell’estate del 2018, un po’ dalle ceneri di precedenti esperienze di tifosi più o meno organizzati a Casalmaggiore. L’esigenza è nata con ‘l’avventura’ del trasferimento forzato delle nostre partite casalinghe dal palazzetto di Viadana, dove abbiamo giocato nella prima stagione di A1 e per un pezzo della seconda, in seguito alla nevicata che ha fatto crollare il tetto e ha reso inagibile il palazzetto. La ristrutturazione dell’impianto verrà probabilmente terminata l’anno prossimo, quindi non ci sono grandi prospettive di riuscire a giocare vicino a Casalmaggiore. Ci siamo trasferiti a Cremona: da un lato è stato un problema, dall’altro anche una fortuna, perché ha dato maggiore visibilità alla squadra“. All’interno del PalaRadi a Cremona c’è una particolarità: ci sono ben due gruppi di tifoseria organizzata. “Ci differenziamo perché, mentre l’altro gruppo di tifosi (Passione Rosa, n.d.r.) è formato da persone di Cremona, noi abbiamo voluto mantenere il legame con il luogo di ‘nascita’ della nostra squadra, anche se non giochiamo più a Casalmaggiore dall’arrivo nelle serie maggiori. Già dalla serie A2, infatti, giocavamo a Viadana, poi ci siamo allontanati ulteriormente e noi, proprio per questo, abbiamo voluto creare un gruppo di tifosi ‘locali’. All’interno del palazzetto ci situiamo nella Tribuna Gialla, che per intenderci è di fronte all’inquadratura televisiva, e il nostro non è un tifo per cui si passa in piedi tutta la partita a cantare e urlare: piuttosto realizziamo alcune coreografie ad inizio partita, con striscioni, cartelloni… e cerchiamo di farci vedere soprattutto nella palestra di casa a Casalmaggiore, dove le giocatrici si allenano quotidianamente! Quando non c’era il COVID facevamo anche fisicamente delle comparsate nella nostra palestra: nelle ultime stagioni magari lasciamo qualche cartellone, in accordo con la società abbiamo organizzato dei piccoli rinfreschi e qualche merenda, dei regalini di Natale, alcune decorazioni nella sede… è un modo di tifare per la squadra fatto di presenza magari un po’ più discreta, non tanto “caciarona”, ma di costante vicinanza alla squadra, anche durante la settimana. Casalmaggiore è una cittadina di 15mila abitanti, le atlete vivono tutte qui in paese: è una realtà magari simile, parlando di Serie A1, a Vallefoglia. Capita di vedere le giocatrici in giro al supermercato, oppure il sabato mattina quando c’è il mercato, e di scambiare due parole con loro. Io personalmente negli anni passati ho avuto la fortuna di essere vicino di casa di Carli Lloyd! Questo per dire che c’è ancora quasi un rapporto personale con le giocatrici e i componenti della società“. Com’è il rapporto con l’altro gruppo di tifosi? “Buono! Non ci sono problemi: il nostro è uno stile più tranquillo. Poi ci situiamo in una zona del palazzetto che normalmente sarebbe, dal punto di vista del tifo, ‘fredda’. Questo è un altro motivo per cui ci siamo posizionati in quel settore, per vivacizzarlo un po’: vogliamo far sentire che tutto l’impianto partecipa alla partita e trasmettere l’affetto di tutti alla squadra“. Come avete vissuto questi anni di pandemia, e pensate ci possa essere un allontanamento dei tifosi dalla pallavolo? “Sicuramente un allontanamento c’è stato. Quando è stato possibile vedere le partite in presenza, noi ci siamo sempre stati: come tifoseria organizzata, per una serie di motivi, purtroppo non riusciamo a partecipare alle trasferte, quindi siamo più che altro ‘il gruppo di casa’. In questo senso, lo svuotamento dei palazzetti si è sicuramente sentito, anche a Cremona. Il pubblico è diminuito, prima purtroppo obbligatoriamente, poi magari per abitudinarietà della gente: qualcuno, che aveva smesso di venire al palazzetto a causa del Covid, non è più rientrato. La nostra idea è quella di continuare quest’esperienza, e possibilmente di tornare ad essere più presente alle sessioni di allenamento in casa e soprattutto alle partite casalinghe. Bisogna ovviamente valutare la situazione sanitaria per capire cosa si può fare e cosa no: ad esempio, fino a tre anni fa avevamo sempre organizzato una cena di Natale con varie atlete, l’ultima volta Caterina Bosetti e Mina Popovic. Quest’anno, per fortuna, è stato possibile almeno fare una festa di saluto a fine stagione con la squadra! È chiaro che molta dalla nostra attività dipende dalle possibilità di fare certe cose: ovviamente l’intenzione è quella di proseguire, e nei limiti del possibile di intensificarla“. Quali sono le caratteristiche tipo di un tifoso della pallavolo e cosa c’è di diverso rispetto agli altri sport? “Sicuramente è diverso! Lo dico anche per esperienza diretta, essendo un tifoso di calcio: non ci sono elementi di insulto, non parliamo di violenza, cosa che purtroppo c’è in altri sport. Questo sicuramente è qualcosa che caratterizza gli appassionati di volley, in particolare quello femminile, anche rispetto a quello maschile. Faccio l’esempio della nota vicenda tra Modena e Perugia, che riguarda più che altro i giocatori in campo: è chiaro che la tensione che c’è stata in quel frangente non era del tutto indipendente dall’atmosfera che si respirava intorno al campo e non solo al suo interno. Sicuramente il nostro è un ambiente sereno, sportivo, bello, rumoroso nel modo ‘giusto’. Ci sono persone di tutte le età, famiglie con bambini. I palazzetti sono ambienti belli da frequentare: la pallavolo è sicuramente uno sport piacevole da seguire di persona“. Nell’ambiente del tifo pallavolistico ci sono altri problemi in questa fase? “A volte le variazioni legate alla programmazione televisiva non sono particolarmente comode per i tifosi che si devono recare al palazzetto: per carità, è una cosa molto bella che il volley femminile abbia trovato spazio su Sky, che magari ha anche una visibilità maggiore rispetto a RaiSport. Ma posso anche immaginare che una partita la domenica sera alle 19.30 non sia proprio facilissima da seguire, tanto più che per noi di Casalmaggiore ogni partita è quasi una ‘minitrasferta’ ogni partita, essendo distanti circa 45 km da Cremona! Non è vicinissimo, quindi per noi è comunque uno spostamento che bisogna organizzare, non come a Viadana, quando eravamo a 7 km da casa e potevamo spostarci anche in bicicletta. Per il momento la pallavolo non è uno sport particolarmente ‘caro’. C’è stata una bella iniziativa che è stata fatta dalla nostra società per gli abbonati della prima e sfortunata stagione con il Covid: chi ha voluto confermare la propria presenza al palazzetto di fatto ha avuto l’abbonamento gratuito, avendo pagato la tessera dell’anno precedente senza assistere a nessuna partita. È stata un’iniziativa decisamente lodevole, per mantenere il rapporto stretto con i tifosi. Da questo punto di vista abbiamo avuto un trattamento ottimo, e in generale penso che la pallavolo sia uno sport che non è complicato da vedere. Inoltre, come penso succeda in molti altri palazzetti, a Cremona il servizio campo è svolto a turno dalle giovanili del comprensorio della provincia di Cremona: spesso, quando magari ci sono atleti Under 12 oppure Under 14, vengono a vedere la partita anche i genitori. Così si crea anche un volano promozionale per il nostro sport“. Ci può raccontare qualche momento indimenticabile della sua vita da tifoso di Casalmaggiore? “Purtroppo, sportivamente, le ultime stagioni sono state ‘avare’ nei confronti di Casalmaggiore: chiaramente ripenso subito a quell’anno e mezzo in cui ci siamo ritrovati improvvisamente a vincere una Champions, uno scudetto e una Supercoppa. Sono i ricordi più belli: la festa scudetto, la festa della Champions. Nella Final Four di Montichiari c’era tanta gente del paese che aveva seguito la squadra, anche magari persone che abitualmente non seguono la pallavolo. Si può immaginare cosa significhi per una cittadina di 15mila abitanti essere catapultati in un contesto del genere: in quella settimana tutte le televisioni erano a Casalmaggiore! Quello è stato sicuramente un periodo in cui la pallavolo era un po’ sulla bocca di tutti, il momento di visibilità più bello: per la squadra, per la società, per noi tifosi ma anche per la città. Poi ci sono stati tanti momenti da ricordare con le atlete: le cene di Natale, i ritrovi, la presentazione della squadra e del nuovo roster. Ed è bello che sia proprio la società a farsi sentire con noi per invitarci a questi eventi: ritengo ci sia un buon rapporto tra i tifosi e la dirigenza, credo che sia un interesse reciproco, per noi di essere presenti e per la società di avere un seguito“. 1° PUNTATA – I Sirmaniaci2° PUNTATA – Amici delle Farfalle3° PUNTATA – Irriducibili Gialloblu4° PUNTATA – Nobiltà RossoBlu (continua) LEGGI TUTTO