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    MotoGp, la rivelazione di Brivio: “In Yamaha c'era chi osteggiava l'arrivo di Rossi”

    ROMA – Forse è stata la manovra sportiva più determinante nella storia della MotoGp. Nel 2004 Valentino Rossi passò dalla Honda alla Yamaha, lasciando una moto forte, con la quale aveva già vinto tre mondiali in classe regina, e abbracciando – letteralmente al buio – il progetto di Masao Furusawa e Davide Brivio. L’arrivo del Dottore però, come racconta Brivio, fu all’inizio osteggiato. “In un primo momento – ha svelato l’attuale team manager di Alpine in Formula 1 – c’era una corrente che la pensava in questo modo: se Rossi avesse vinto, sarebbe stato solo merito suo, mentre se avessimo fallito, allora la colpa sarebbe ricaduta solo sulla moto”. Poi la svolta: “Fu Masao Furusawa a convincere la dirigenza Yamaha, spiegando loro che era indispensabile avere un pilota top per puntare al mondiale”. 
    Rossi: progetto top secret
    Le trame per ingaggiare Valentino Rossi erano però già avviate da tempo. E a rivelarle è proprio l’ex team manager di Yamaha e Suzuki: “Già durante il mondiale del 2003 io e Rossi ci vedevamo. Il problema era dove, perché nel paddock eravamo sotto gli occhi di tutti. A Brno, ad esempio, ci incontrammo nella tenda della clinica mobile. Alla fine, però, ci fu l’accordo a Donington Park e Rossi fu costretto a entrare nel box col cappuccio per non farsi riconoscere e vedere la moto”. L’albo d’oro racconta cosa ha significato per la Yamaha l’arrivo di Rossi, che ha vinto quattro mondiali sotto la scuderia di Iwata, arrivando a ribaltare le gerarchie nella classe regina e a lasciare un ricordo indelebile. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, il retroscena di Brivio: “Rossi nel 2004 non era gradito in Yamaha”

    ROMA – È stata probabilmente la svolta nella carriera di Valentino Rossi in MotoGp. Nel 2004 il 46 passò dalla Honda alla Yamaha, lasciando una moto forte, con la quale aveva già vinto tre mondiali in classe regina, e abbracciando – letteralmente al buio – il progetto di Masao Furusawa e Davide Brivio. L’arrivo del Dottore però, come racconta Brivio, fu all’inizio osteggiato. “In un primo momento – ha svelato l’attuale team manager di Alpine in Formula 1 – c’era una corrente che la pensava in questo modo: se Rossi avesse vinto, sarebbe stato solo merito suo, mentre se avessimo fallito, allora la colpa sarebbe ricaduta solo sulla moto”. Poi la svolta: “Fu Masao Furusawa a convincere la dirigenza Yamaha, spiegando loro che era indispensabile avere un pilota top per puntare al mondiale”. 
    Rossi incappucciato
    Le trame per portare Valentino Rossi nel team di Iwata erano però già avviate da tempo. E a rivelarle è proprio l’ex team manager di Yamaha e Suzuki: “Già durante il mondiale del 2003 io e Rossi ci vedevamo. Il problema era dove, perché nel paddock eravamo sotto gli occhi di tutti. A Brno, ad esempio, ci incontrammo nella tenda della clinica mobile. Alla fine, però, ci fu l’accordo a Donington Park e Rossi fu costretto a entrare nel box col cappuccio per non farsi riconoscere e vedere la moto”. Il resto è storia, con il Dottore che poi vinse quattro titoli in Yamaha e che portò la casa di Iwata a risultati impensabili prima del suo avvento. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “Tanti non sanno chi sono Marquez e Quartararo, mentre Rossi lo conoscono tutti”

    ROMA – Lin Jarvis torna a parlare di Valentino Rossi a un mese dal suo ritiro dalla MotoGp. In un’intervista ai microfoni di “Moto Revue”, il managing director di Yamaha ha spiegato la differenza, soprattutto fuori dalla pista, tra come viene visto il Dottore rispetto ad altri importanti campioni della classe regina come Marc Marquez e Fabio Quartararo: “Se si chiedesse in giro chi è Marquez, molte persone non saprebbero rispondere. Stesso discorso per Quartararo, nessuna idea. Se si chiedesse chi è Valentino Rossi, chiunque potrebbe rispondere perché tutti lo conoscono. Ha un enorme appeal. Quindi sarà qualcosa che lo sport dovrà recuperare. Resto comunque ottimista per il futuro della MotoGP, perché le corse sono molto divertenti ora”.
    La personalità di Quartararo
    “Come tutti, credo che il ritiro di Rossi sia la fine del mondo, di un’era gloriosa. Valentino è una di quelle icone sportive uniche. Ma anche le stelle terminano la loro carriera” – ha detto Jarvis, che poi ha parlato anche del neo campione del mondo Quartararo: “Alla gente piace anche Fabio, che ha una vera personalità. Si diverte e lo comunica. Apprezzo anche il rispetto reciproco tra i nostri piloti, anche se è una virtù che abbiamo da molti anni nel team. Probabilmente bisognerebbe tornare al 2010 per non trovarne traccia”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “Tutti conoscono Rossi, mentre tanti non sanno chi è Marquez”

    ROMA – “Se si chiedesse in giro chi è Marquez, molte persone non saprebbero rispondere. Stesso discorso per Quartararo, nessuna idea. Se si chiedesse chi è Valentino Rossi, chiunque potrebbe rispondere perché tutti lo conoscono. Ha un enorme appeal. Quindi sarà qualcosa che lo sport dovrà recuperare. Resto comunque ottimista per il futuro della MotoGP, perché le corse sono molto divertenti ora”. Lin Jarvis torna a elogiare Valentino Rossi a un mese dal suo ritiro dalla MotoGp. In un’intervista ai microfoni di “Moto Revue”, il managing director di Yamaha ha spiegato la differenza, soprattutto fuori dalla pista, tra come viene visto il Dottore rispetto ad altri importanti campioni della classe regina come Marc Marquez e Fabio Quartararo.
    Su Quartararo 
    “Come tutti, credo che il ritiro di Rossi sia la fine del mondo, di un’era gloriosa. Valentino è una di quelle icone sportive uniche. Ma anche le stelle terminano la loro carriera” – ha detto Jarvis, che poi ha parlato anche del neo campione del mondo Quartararo: “Alla gente piace anche Fabio, che ha una vera personalità. Si diverte e lo comunica. Apprezzo anche il rispetto reciproco tra i nostri piloti, anche se è una virtù che abbiamo da molti anni nel team. Probabilmente bisognerebbe tornare al 2010 per non trovarne traccia”. LEGGI TUTTO

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    Vincent Vosse: “Mi interessa avere Valentino Rossi nel mio team, stiamo parlando”

    ROMA – Vincent Vosse, boss del W Racing Team, ha aperto a un approdo di Valentino Rossi nella sua squadra per gareggiare in un campionato automobilistico GT. In un’intervista a “Motorsport.com”, Vosse ha confermato la concreta possibilità di un approdo del Dottore, ritiratosi un mese fa dalla MotoGp: “Valentino è una leggenda delle moto, ma anche sulle auto va forte. Il suo approccio e le sue indicazioni mi danno la certezza che possa essere competitivo. Non vedo perché non dovrebbe esserlo. Il test di giovedì scorso è stato utile per capire se ci sono le possibilità di lavorare assieme in futuro, personalmente mi interessa molto averlo nel team e su una delle nostre auto. E’ tutto aperto, ne stiamo parlando”. 
    Le parole di Vosse
    “Come licenza sarebbe un Silver perché ha all’attivo solo quattro o cinque gare in queste serie, ma il mio obiettivo sarebbe vederlo su una vettura PRO – ha aggiunto Vosse -. Con noi ha fatto una giornata di prove intera, per ora parliamo del programma GT3. Non escludo che in futuro possa fare qualcosa anche in LMP2. Intanto l’idea è comunque quella di partecipare al GTWC con quattro macchine in Endurance Cup e tre in Sprint Cup come l’anno scorso. Stiamo lavorando, vedremo”. LEGGI TUTTO

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    Vincent Vosse: “Valentino Rossi forte anche sulle auto, mi interessa averlo nel mio team”

    ROMA – “Valentino è una leggenda delle moto, ma anche sulle auto va forte. Il suo approccio e le sue indicazioni mi danno la certezza che possa essere competitivo. Non vedo perché non dovrebbe esserlo”. Queste le parole di Vincent Vosse, boss del W Racing Team, su un possibile approdo di Valentino Rossi nella sua squadra per gareggiare in un campionato automobilistico. In un’intervista a “Motorsport.com”, Vosse ha confermato la concreta possibilità di un approdo del Dottore, ritiratosi un mese fa dalla MotoGp: “Il test di giovedì scorso è stato utile per capire se ci sono le possibilità di lavorare assieme in futuro, personalmente mi interessa molto averlo nel team e su una delle nostre auto. E’ tutto aperto, ne stiamo parlando”. 
    Obiettivo PRO
    “Come licenza sarebbe un Silver perché ha all’attivo solo quattro o cinque gare in queste serie, ma il mio obiettivo sarebbe vederlo su una vettura PRO – ha aggiunto Vosse -. Con noi ha fatto una giornata di prove intera, per ora parliamo del programma GT3. Non escludo che in futuro possa fare qualcosa anche in LMP2. Intanto l’idea è comunque quella di partecipare al GTWC con quattro macchine in Endurance Cup e tre in Sprint Cup come l’anno scorso. Stiamo lavorando, vedremo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Checa: “Un successo con Rossi in pista ha un altro sapore”

    ROMA – Sarà una stagione 2022 di MotoGp sicuramente diversa, la prima senza Valentino Rossi. In tanti tra fan e addetti al lavoro si stanno chiedendo quale sarà l’impatto della sua assenza, ma per Carlos Checa non ci saranno grossi cambiamenti. “Non credo cambierà, continueranno a girare come prima. Valentino continuerà a esserci di persona – ha spiegato a Motosan -. Non so in quale ruolo se da dirigente, come accompagnatore del fratello o con la sua squdraa. Ovvio che Valentino ha segnato un’epoca. Anche se negli ultimi anni è stato un po’ fuori da quella lotta per il titolo, ha continuato a provarci con il  sorriso, ma non sarà stato facile per lui“.
    “Ha dimostrato passione fino alla fine”
    Sicuramente per il Dottore non è stato un finale di carriera all’altezza degli anni passati, senza la possibilità di lottare per il vertice. “Ha dimostrato la sua grande passione, che lo commuove e lo ha fatto fino alla fine, ingoiando qualche brutto risultato che per un pilota come Rossi non è assolutamente facile. Ora che sarà su un altro piano contribuirà con la sua esperienza. Penso anche che i protagonisti siano stati a lungo altri e abbiano saputo approfittarne ma poter vincere un campionato con Valentino in pista ha un sapore migliore“. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi su Hamilton-Verstappen: “Ad Abu Dhabi tifo per Lewis”

    ROMA – Ad Abu Dhabi ci si gioca il titolo tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Una lotta che ha spinto anche Valentino Rossi a esporsi sull’esito della gara, più incerta che mai dopo la pole position dell’olandese: “Sarà una gara storica – ammette il ‘Dottore’ – ho guardato le qualifiche e sono state bellissime. Era dagli Anni 70 che due piloti non arrivavano all’ultima gara a pari punti, quindi sarà una gara imperdibile. Io personalmente tengo un po’ più per Hamilton, perché lo conosco, Verstappen invece non lo conosco. Certo è che sono due grandissimi piloti, la pole di Verstappen pesa, ma è ancora tutto aperto”.
    Il ritiro dalla MotoGp
    Sull’addio alle due ruote, Rossi parla ancora con molta nostalgia: “È stato bello ripartire proprio da Valencia, dove ho chiuso la mia carriera in MotoGP due settimane prima – prosegue in un intervento in occasione dei 110 anni della Fmi -. Mi sono divertito e ho girato sugli stessi tempi che con la MotoGP. È vero che correrò con le macchine, ma le moto mi mancheranno moltissimo. Continuerò a girare in moto con i ragazzi, anche se sta iniziando a diventare un problema, dato che loro vanno sempre più forte e io per limiti d’età sempre più piano”. LEGGI TUTTO