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    L’allenatore storico di Federer subisce l’amputazione del piede a seguito di un’infezione

    Peter Lundgren nella foto con Roger Federer – Foto Getty Images

    Peter Lundgren, l’acclamato tecnico di tennis, è noto per aver guidato Roger Federer alla conquista del suo primo titolo di Grand Slam e alla cima della classifica ATP all’inizio del nuovo millennio. Tuttavia, recentemente, Lundgren ha dovuto affrontare una sfida personale importante. A causa di una grave infezione, gli è stato necessario amputare il piede sinistro negli ultimi giorni.
    Lundgren non è solo il mentore dietro i primi trionfi di Federer, ma ha anche contribuito significativamente alla carriera di altri noti tennisti. Per diversi anni, ha lavorato al fianco di Stan Wawrinka, contribuendo anche al successo di altre grandi figure del tennis mondiale. La sua esperienza e competenza hanno lasciato un segno indelebile nel mondo del tennis, e il suo contributo è stato fondamentale per la crescita e il successo di molti atleti di alto livello.
    La notizia della sua difficoltà fisiche ha scosso la comunità tennistica. Nonostante le sfide personali, il suo impatto duraturo sul tennis e sui suoi atleti continua a risplendere attraverso i successi dei suoi tennisti.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Ad un anno dal ritiro: I rivali che hanno battuto Roger e quelli che hanno un bilancio positivo contro Federer

    Roger Federer nella foto – Foto Getty Images

    È passato un anno da quando Roger Federer ha detto addio al tennis professionistico. Colgiamo l’occasione di questo anniversario per ricordare i giocatori che sono riusciti a dominare il confronto diretto con il maestro svizzero durante le sue 24 stagioni nell’élite del tennis mondiale.Anche se Federer non è più al centro dell’attualità, non c’è mai un momento sbagliato per parlare delle leggende, specialmente ora, quando si celebra un anno dal suo ritiro avvenuto alla Laver Cup di Londra. In questa occasione, esploreremo i giocatori che sono riusciti a vincere il confronto diretto con lui, un viaggio che iniziò nel 1998 e si concluse nel 2022.
    In totale, il “maestro” svizzero ha affrontato 346 avversari distinti in 1.526 partite ufficiali, ottenendo un saldo positivo con oltre l’82% di vittorie (1251-275). Tuttavia, 28 giocatori sono riusciti a mantenere un bilancio positivo nei confronti di Federer. Tra questi, spiccano otto avversari con i quali Federer ha giocato molte più volte rispetto agli altri, in particolare Novak Djokovic (50 volte), Rafael Nadal (40), Lleyton Hewitt (27), Tomas Berdych e Stan Wawrinka (26), Andy Murray e Juan Martín Del Potro (25) e Andy Roddick (24).
    Tra tutti questi rivali, alcuni hanno subito sconfitte ben più frequenti. Stan Wawrinka è in testa a questa lista, sconfitto 23 volte su 26 da Federer. Allo stesso livello, troviamo Novak Djokovic, anche lui con 23 sconfitte, seguiti da Roddick con 21, Berdych con 20, Richard Gasquet e Nikolay Davydenko con 19, e Del Potro e Hewitt con 18.
    Dal lato opposto, Djokovic è il giocatore che ha vinto più partite contro Federer, 27 in totale, seguito dalle 24 di Nadal e le 11 di Murray. Altri giocatori notevoli in questo senso sono Lleyton Hewitt con 9 vittorie, David Nalbandian con 8 e Del Potro con 7.Nelle rivalità complete, alcuni risultati sono particolarmente sbilanciati a favore del maestro svizzero, come il 23-3 con Wawrinka e il 21-3 con Roddick. Altri confronti diretti notevoli sono il 19-2 con Gasquet e Davydenko e il 17-0 con David Ferrer e Mikhail Youzhny. Al contrario, i bilanci con Nadal (16-24) e Djokovic (23-27) sono a favore degli avversari.
    Infine, ecco la lista completa dei 28 giocatori che hanno mantenuto un bilancio positivo contro Federer:🇷🇸 23-27 Novak Djokovic🇪🇸 16-24 Rafael Nadal🇦🇹 2-5 Dominic Thiem🇷🇺 2-4 Yevgeny Kafelnikov🇩🇪 3-4 Alexander Zverev🇦🇺 0-3 Patrick Rafter🇪🇸 2-3 Àlex Corretja🇸🇪 1-3 Thomas Enqvist🇦🇷 0-2 Franco Squillari🇸🇰 1-2 Dominik Hrbaty🇿🇦 1-2 Wayne Ferreira🇧🇷 1-2 Gustavo Kuerten🇦🇷 0-1 Lucas Arnold Ker🇳🇱 0-1 Jan Siemerink🇧🇪 0-1 Christophe Van Garsse🇿🇼 0-1 Byron Black🇩🇰 0-1 Kenneth Carlsen🇩🇪 0-1 Markus Hantschk🇺🇦 0-1 Andrei Medvedev🇪🇸 0-1 Francisco Clavet🇦🇺 0-1 James Sekulov🇮🇹 0-1 Andrea Gaudenzi🇪🇸 0-1 Sergi Bruguera🇷🇺 0-1 Evgeny Donskoy🇦🇺 0-1 Thanasi Kokkinakis🇷🇺 0-1 Andrey Rublev🇪🇸 0-1 Pablo Andújar🇨🇦 0-1 Félix Auger-Aliassime
    Alcuni nomi sorprendono, ma solo cinque giocatori sono riusciti a batterlo più di tre volte. Tra questi, Zverev e Thiem hanno avuto successo, ma nessuno come Nadal e Djokovic. Patrick Rafter, con un 0-3, merita una menzione speciale.Molti giocatori non hanno avuto l’opportunità di affrontare Federer, tra cui talenti emergenti come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Altri, come Casper Ruud, Daniil Medvedev e Cameron Norrie, non sono mai riusciti a trovare la formula per battere il maestro svizzero.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Laver Cup, “anno zero”

    Rod Laver insieme ad alcuni dei protagonisti a Vancouver

    Discussa, seguita, amata, osteggiata. Da alcuni esaltata. Si è detto e scritto di tutto e di più sulla Laver Cup, esibizione creata dal team manageriale di Roger Federer nel 2017 e giunta quest’anno alla sua sesta edizione, in scena da questa sera a Vancouver, ma di sicuro l’evento che segna l’inizio dell’autunno non lascia indifferente il mondo della racchetta. Nonostante lo scetticismo di molti – giustificatissimo – la Laver Cup ha riscosso anno dopo anno un successo enorme, crescente. Lo dicono gli ascolti in tv, tra i più alti registrati dai broadcaster di tutto il mondo; lo conferma il botteghino, con biglietti pagati a peso d’oro praticamente sold out settimane (a volte mesi) prima dell’evento, nonostante prezzi esagerati per una “esibizione”. La portata della manifestazione ha finito per dargli pure un posto ufficiale nel calendario ATP, pur non assegnando punti. Fu a suo tempo una corta di certificazione, tutt’altro che scontata.
    Laver Cup è sinonimo di Roger, colui che ha pensato che sarebbe stato bello ricreare anche nel tennis una sorta du Ryder Cup, uno dei massimi eventi della stagione del golf, con un team europeo che sfida in una tre giorni di gare quello del resto del mondo. Affare questo ancor più centrato in un’epoca moderna dominata dai giocatori europei (l’ultimo vincitore Slam non nato nel vecchio continente è Del Potro, anno 2009…). La potenza del “marchio” Federer è stata sicuramente decisiva ad imporre un’esibizione che ha un senso logico, copiando un altro evento di enorme tradizione e successo, ma non è stato solo questo ad essere la sua fortuna. Vari sono infatti i suoi punti di forza: 1) un formato eccellente, innovativo, che punta sull’aspetto squadra per creare show. La Davis è (anzi, era…) la massima manifestazione a squadre, ma… “che figata” vedere Roger e Rafa che esultano insieme, giocano il doppio insieme, danno consigli a Tsitsipas, Berrettini o Zverev. Non c’è un altro momento dell’anno in cui puoi vedere questo. 2) bellissimo il campo, le luci, le grafiche, l’atmosfera. Ha fatto scuola, copiato da lì a poco da molti. Con quel già iconico campo di colore quasi nero, da late-show. Chi ha studiato visivamente l’evento, è da Oscar. 3) le vagante di dollari investiti, anche da sponsor che hanno fiutato il business sicuro, è aiutato non poco a tenere in piedi la baracca e coinvolgere i migliori. 4) la presenza dei migliori ha finora tenuto in vita la Laver Cup, non c’è un altro weekend in cui potevi vedere moltissimi dei giocatori più amati tutti insieme, giocando insieme, con uno spirito leggero, di squadra, a fare spettacolo in campo.
    Già, i migliori. Quest’anno, dopo il commovente addio di Federer arrivato proprio nella Laver Cup 2022 di Londra, i migliori non ci sono. C’è Roger sì, ma a far da anfitrione, uomo immagine, non ci sarà in campo (almeno questo sappiamo… che colpaccio di scena sarebbe invece ritrovarlo all’improvviso almeno in doppio… ma non credo accadrà). Che ne sarà della Laver Cup senza Roger, Rafa, Novak, Andy e via dicendo? Reggerà l’urto di un anno con ottimi giocatori, ma non esattamente le icone della disciplina? Manca pure Kyrgios, che è amato e parimenti odiato, ma lui da solo è capace di muovere lo show in un evento che sembra cucino su misura per la sua taglia.
    Ci sono tutte le idee e programmi affinché la LC vada avanti negli anni, contratti firmati, ecc. Ma… se quest’edizione che vede come star Rublev, Shelton, Auger-Aliassime, Tiafoe, Hurkacz, Ruud e Fritz fosse un flop clamoroso di presenze e soprattutto ascolti tv, sicuramente ci saranno dei ripensamenti.(Federer in campo a Vancouver alla Laver Cup in un evento per ragazzi)

    🎾 A Roger Federer comeback on the cards? Who says no? (Ok, maybe his knee says no) 😝😭
    📸 scottrintoulpro IG pic.twitter.com/USwP4FyKbd
    — Olly 🎾🇬🇧 (@Olly_Tennis_) September 21, 2023

    Ritengo che l’aspetto che più ha distinto l’evento dal resto dell’annata tennistica è il tennis stesso prodotto dai giocatori. È un’esibizione, quindi non ci sono in palio punti in classifica, quindi zero stress. Ma quando si affrontano i migliori, beh, nessuno ci sta a perdere in nome dello show… Quindi i campioni delle passate edizioni giocavano match discretamente tirati ma senza il coltello tra i denti, concedendo colpi allo spettacolo. Potevi vedere Rafa tirare dei vincenti clamorosi e fare serve and volley quasi perfetti, un Campeon meno “duro” rispetto al resto dell’anno produrre un tennis più leggero e divertente, lasciando l’ascia di guerra nel borsone ed esaltando la sua mano fatata. Idem per Nole e tutti gli altri. Si vedeva in ogni match competizione vera ma senza lacrime e sangue, e questo tennis un po’ meno estremo e muscolare è piaciuto tantissimo al pubblico, che poi tra un punto e l’altro aveva pure l’happening delle reazioni degli altri nelle panchine. Uno spettacolo, ovviamente, puro entertainment, ma la gente si è divertita e va benissimo così.
    A poche ore dall’avvio della Laver Cup c’è curiosità per scoprire se i protagonisti di quest’anno, forti ma non icone del gioco, riusciranno a ricreare le stesse emozioni e pathos delle annate scorse. Sarà un aspetto decisivo per il futuro dell’evento, perché senza divertimento e seguito, nessuna manifestazione può avere un futuro. Di sicuro gli organizzatori cercheranno per il 2025 di recuperare qualche big, e presentare i giovani che più sono seguiti e interessano, Alcaraz, Sinner, Rune, oltre Shelton che sarà a Vancouver. La loro presenza avrebbe dato alla Laver Cup 2023 tutt’altra vetrina.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Federer al New York Times: “Alla fine ero sollevato e felice di ritirarmi. Mia figlia mi ha convinto a salire sul palco coi Coldplay”

    Roger nel corso dell’evento a New York

    Roger Federer negli ultimi giorni è stato a New York, dove ha preso parte a varie iniziative, tra beneficenza e la presentazione della nuova linea 2024 del suo sponsor Uniqlo, alla quale ha partecipato attivamente insieme agli stilisti. “Abbiamo una grande storia di stile nel tennis, è uno sport nel quale conta molto, da sempre. René Lacoste e Stan Smith erano tennisti meravigliosi e hanno lasciato un’impronta anche per stile, come molti altri. Sento che è importante ricordare da dove veniamo. E se posso rendere il tennis elegante, penso che sia giusto farlo” commenta Roger al New York Times. “La mia collezione è pensata per essere indossata mentre giochi ma anche per passeggiare. È stato difficile fare questo crossover, tra campo al fuori dal campo. Abbiamo cercato un look che si può indossare anche per camminare per strada e sentirsi eleganti. L’aspetto più difficile del creare una collezione? Il punto di partenza è quello che mi innervosisce di più. È importante dare una direzione alla collezione e sapere dove vuoi andare a finire. I capi nel complesso hanno un aspetto un po’ anni ’90. Sono cresciuto con loro e riportarli indietro è stato molto divertente”. Nella presentazione, su di un campo supercolorato, Roger si è pure divertito a colpire il rovescio a due mani…

    Qué raro es verlo a Federer pegar el revés a dos maños. Incluso en un evento, como ocurrió en Nueva York.pic.twitter.com/pZEb4gv6vi
    — Sebastián Torok (@sebatorok) August 3, 2023

    Non solo moda. Nell’intervista lo svizzero è tornato anche ai momenti del suo ritiro. Il coach e amico Ivan Ljubicic ha sempre affermato che se Roger non si fosse infortunato gravemente al ginocchio, probabilmente l’avremmo continuato a vedere nei tornei fino ai nostri giorni… ma in realtà Federer oggi si dice felice per come sia finita. “Mi sento sempre come se avessi raggiunto un punto alto, e poi con la voglia di continuare a restare in vetta. La vita senza il gioco, senza i fan e senza il programma giornaliero che ha dominato ogni mio momento per 25 anni è stata sicuramente qualcosa che non sapevo come avrei preso. Per molto tempo ho provato a darmi un’altra possibilità e lasciare il gioco sano, ancora competitivo, ma non era fattibile per via del mio ginocchio. Ma la cosa buona/brutta del Covid, e del mio intervento al ginocchio, è che tutto ha iniziato a rallentare negli ultimi tre anni, quindi ritirarmi per me non è stato come se fossi arrivato all’improvviso dal giocare 100 partite e poi boom, è finita. Alla fine mi sono sentito sollevato, credo, e felice di ritirarmi. È finita nel modo migliore possibile alla Laver Cup. Ero circondato dai miei più grandi rivali, e c’erano la mia famiglia e i miei amici. Per me è stato come “OK, ora sto bene. Non ho più bisogno di inseguire quell’istinto competitivo”.
    Roger è tornato a Wimbledon nelle ultime due edizioni, prima per la celebrazione dei 100 anni del Centre Court, dove fu il campione più acclamato dal pubblico, e quindi nell’edizione di quest’anno nel Royal Box, accanto alla Principessa Kate. Queste le sensazioni di Federer: “L’anno scorso sono tornato sul campo centrale per la celebrazione del centenario. È stato bello, ma doloroso. Ero infortunato, mi sentivo ancora un giocatore ma non sapevo se sarei stato in grado di giocare di nuovo, quindi è stato un momento molto emozionante ma difficile. Ma quest’anno è stato totalmente diverso. Mio padre mi ha sussurrato: ‘Non vorresti giocare invece di startene lì seduto a guardare?’ e io ho risposto ‘No, sono contento guardando e godendo il gioco’. È stato divertente sedersi accanto alla principessa Catherine. La conosco abbastanza bene. È un’appassionata del tennis e gioca spesso, abbiamo anche giocato assieme. A volte dobbiamo stare attenti a non parlare troppo. Nel Royal Box puoi parlare, ma è super silenzioso, e poi devi applaudire”.
    Ultima domanda sulla sua presenza sul palco con i Coldplay durante il loro ultimo concerto a Zurigo. Divertente il racconto di Roger in merito: “Ho incontrato la band per la prima volta quando li ho visti a Montreal. Non so che anno fosse, forse il 2016? Ci siamo sentiti un po’ di volte da allora. Ho incontrato diverse volte Chris Martin negli Hamptons (è la zona di Long Island, ndr). Quindi, quando sono venuti a Zurigo, ho preso il telefono e gli ho scritto: ‘Sono entusiasta della vostra presenza, mi piacerebbe venire’. Chris mi ha risposto e mi ha chiesto se volevo salire sul palco con loro. Ero dubbioso, ma ho chiesto a mia figlia a cena, e lei mi ha guardato e ha detto: ‘Sei matto se non lo fai, si vive solo una volta’. Quindi ho detto a Chris: “Ci sto”. Non avevo idea di come sarebbe andata, ma è andata, è stato divertente”.
    Tra mille viaggi, eventi, beneficenza e quant’altro, Roger di certo non si annoia…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il torneo di Halle celebra il suo 30esimo anniversario: il legame speciale con Roger Federer e di quel famoso contratto richiesto proprio da Roger

    Roger Federer nella foto – Foto Getty Images

    Il torneo di Halle, in Germania, occupa un posto speciale nel circuito del tennis. Quest’anno, l’evento celebra il suo 30esimo anniversario, e il suo direttore, Ralf Weber, ha condiviso alcuni momenti salienti di questa straordinaria avventura con Tennis Magazine in Germania. Tra i vari temi affrontati, Weber ha raccontato il famoso contratto firmato con il grande campione Roger Federer.
    “La cosa più divertente”, ha detto Weber, “è che questa idea non è venuta da noi. È stata una proposta di Roger. Ci siamo incontrati a Parigi nel 2010 per discutere un contratto di due o tre anni con lui, quando improvvisamente ha dichiarato: ‘Voglio giocare a Halle fino alla fine della mia carriera’. Anche il suo manager, Tony Godsick, era sorpreso, e noi ovviamente lo eravamo altrettanto. È stata una fortuna assoluta per noi. E anche un riconoscimento.”
    Federer, uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, ha avuto un legame speciale con il torneo di Halle. Il suo impegno a lungo termine con l’evento ha non solo arricchito il torneo, ma ha anche portato un entusiasmo senza precedenti tra i fan del tennis in Germania.
    “L’entusiasmo delle folle per Roger è stato incredibile per anni”, ha aggiunto Weber. “La sua presenza e il suo gioco straordinario hanno reso il torneo di Halle un evento da non perdere per i fan del tennis di tutto il mondo.”
    Mentre il torneo di Halle celebra il suo 30esimo anniversario, il ricordo dell’entusiasmo e dell’impegno di Federer rimane una delle sue storie più significative. Questa incredibile avventura continua, con il torneo che mantiene la sua reputazione come uno degli eventi più amati nel circuito maggiore. LEGGI TUTTO

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    Federer sarà premiato ad Halle nel trentennale del torneo tedesco su erba

    Il centrale di Halle

    Il torneo ATP di Halle festeggia i 30 anni e per l’occasione ha deciso di organizzare una piccola cerimonia insieme al tennista più vittorioso sull’erba del Gerry Weber Stadion: Roger Federer. Il campione svizzero infatti vanta ben 10 coppe nel torneo tedesco, diventato ormai un classico appuntamento in preparazione ai Championships di Wimbledon. Roger sarà presente ad Halle mercoledì 21 giugno sulla “Owl Arena”, dove riceverà un riconoscimento insieme alla festa per il trentennale del torneo.

    FEDERER KEHRT ZURÜCK!
    Unser zehnfacher Turniersieger @rogerfederer lässt es sich nicht nehmen, mit uns unser 30. Jubiläum zu feiern! Der Schweizer wird am Mittwoch, 21. Juni 2023, in der OWL ARENA dabei sein und unter anderem auf dem Centre Court geehrt #RogerFederer pic.twitter.com/zE4QtFQPOa
    — TERRA WORTMANN OPEN (@ATPHalle) May 24, 2023

    Nato quasi come “scommessa” in un periodo nel quale il tennis sui prati era decisamente in ribasso a livello economico (ma non come desiderio del pubblico) grazie alla visione dell’imprenditore Gerry Weber, il torneo di Halle si è imposto anno dopo anno, grazie anche alla bontà di una struttura allora all’avanguardia (grazie al tetto che copriva il campo in soli 88 secondi in caso di pioggia, assai frequente nel nord della Germania), diventando un’alternativa interessante allo storico torneo del Queen’s.
    Fu elevato ad ATP 500 quando nacque la categoria e si è parlato anche dell’ipotesi di trasformarlo addirittura in un Masters 1000, visto che rispetto alla struttura londinese del club della regina, direttamente concorrente per status e data, ha un maggior potenziale di spazio e ampliamento. L’imprenditore tessile Gerry Weber, fondatore dell’evento, si è spento nel settembre del 2020 e la società che lo gestisce ha cambiato proprietà, ma la filosofia è rimasta immutata, come il valore di un torneo che vanta nel proprio albo d’oro campioni come Haas, Hewitt, Berdych, Kafelnikov, Stich. Il titolo 2022 è andato al polacco Hubert Hurkacz. LEGGI TUTTO

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    Federer ha risposto su Twitter alle domande degli appassionati. “Siate creativi e pensate fuori dagli schemi”

    Roger Federer

    “È passato un po ‘di tempo! Farò un #AskRF in circa 90 minuti alle 20:00 CET. Lasciate qui le domande!”
    Con questo messaggio ieri sera Roger Federer è stato un’oretta abbondante sul noto social network rispondendo di persona alle curiosità degli appassionati. Ovviamente non è riuscito a rispondere a tutti, ma molte delle sue risposte sono state curiose e simpatiche. Ha confermato l’idea di poter giocare in futuro delle esibizioni e che sarà presente a Vancouver all’edizione 2024 della Laver Cup, ma non ha specificato se come giocatore o meno. Non sarà invece presente a Wimbledon come opinionista della BBC, come si è vociferato per mesi. Riportiamo il filo-twitter e alcune delle sue risposte più curiose.

    It’s been awhile! Doing an #AskRF in around 90 minutes at 8pm CET. Drop your questions here!⬇️
    — Roger Federer (@rogerfederer) May 23, 2023

    “Il titolo a Wimbledon preferito? Tutti”
    “Un podcast? Ma che cosa è un podcast e perché lo fanno tutti?”
    “Il miglior servizio contro cui ho giocato? Roddick/Isner/Pistol/Schwartzman/Karlovic/Ivanisevic/Raonic/Vavrinec. E quello di un ragazzo calvo dalla Croazia… @theljubicic”
    “Uno dei miei colpi migliori, ma meno ricordato? Direi quello contro Nalbandian a Roland Garros (2008?) Magari qualcuno trova la clip”

    2006 pic.twitter.com/9zirMBIerh
    — Bastien Fachan (@BastienFachan) May 23, 2023

    “Non commenterò a Wimbledon quest’anno”
    “Chi faceva le battute più taglienti tra me, Rafa, Novak e Andy? Murray, nato per freddure e poi non ridere dopo”
    “Se mi manca giocare contro Rafa? Si e no”
    “Se vado a letto più tardi? Dormo di meno in realtà. Prima *dovevo* dormire. Ora c’è meno pressione, quindi finisco per dormire di meno. strano, vero?”
    “Mi manca tutto della vita frenetica del tour. Per anni della mia vita non ho ricordavo nemmeno che giorno della settimana fosse (a parte il lunedì era l’inizio di un torneo e la domenica era la fine).”
    “Chi sarà il prossimo giocatore a vincere uno Slam? hmmm .. a chi dovrei addossare a un sacco di pressione e stress?”
    “Oggi mi sento benissimo, grazie! Quello che mi manca di più: cenare spontaneamente sul tour con gli amici dopo una partita o un allenamento. E ovviamente i grandi stadi, i tifosi e il brivido di tutto questo”.
    “Un consiglio per i giovani atleti? Circondarsi delle persone giuste, ascoltare e imparare in fretta”.
    “Quando tornerò? Non me ne sono mai andato!”
    “Se sarò mai un coach? Sono già un papà-coach, non è per niente facile ma adoro ogni minuto”
    “Un giocatore del passato che avrei voluto affrontare? Direi Borg”
    “Se riesco a sedermi in pace in un bar e mangiarmi un dolce? Si, lo faccio sempre in Svizzera”
    “La più grande lezione dalla mia carriera? Superare le avversità. senza soffermarsi sul passato. Rimanere creativi e pensare fuori dagli schemi. Tutte queste erano abilità importanti come tennista, ma oggi sono altrettanto rilevanti.” LEGGI TUTTO

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    Fine di un’era: Roland Garros senza Nadal e Federer per la prima volta dal 1998

    Fine di un’era: Roland Garros senza Nadal e Federer per la prima volta dal 1998

    È la fine di un’era… in molti sensi. La conferma che Rafael Nadal non parteciperà alla prima edizione di Roland Garros da quando Roger Federer ha annunciato il suo ritiro dalla competizione, conferma che per la prima volta dal 1998 non avremo né l’uno né l’altro nel Grand Slam francese.Dopo 25 anni, il tabellone del più grande torneo di terra battuta del mondo inizierà senza Nadal e Federer, che si sono sfidati sei volte nel torneo, tutte con vittoria per lo spagnolo. Nadal, infatti, vanta 14 titoli a Parigi, contro l’unico del tennista svizzero.La notizia ha scosso il mondo del tennis, segnando la fine di un’era dominata da due dei più grandi campioni di questo sport. La rivalità tra Nadal e Federer ha definito un’intera generazione di tennis, con entrambi i giocatori che hanno spinto l’altro a raggiungere nuovi livelli di eccellenza.
    La loro assenza a Roland Garros quest’anno rappresenta un cambiamento significativo. Per la prima volta in un quarto di secolo, il torneo si svolgerà senza la presenza di questi due giganti del tennis. Questo apre la porta a nuovi potenziali campioni per emergere e fare la loro impronta sul torneo.
    Nadal, noto come il “Re della Terra Battuta” per la sua dominanza su questa superficie, ha vinto il suo primo titolo a Roland Garros nel 2005. Da allora, ha accumulato un totale di 14 titoli, un record nel torneo. D’altra parte, Federer, uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, ha vinto il suo unico titolo a Parigi nel 2009.
    La loro assenza segnerà sicuramente un vuoto nel torneo, ma anche l’inizio di una nuova era. Mentre ci prepariamo a salutare due leggende del tennis, non possiamo fare a meno di aspettare con ansia di vedere chi emergerà come il prossimo grande campione a Roland Garros. LEGGI TUTTO