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    Novità dal mondo del tennis: i piani di Nadal e Kyrgios, l’ascesa di Bu Yunchaokete

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    In una diretta su Instagram questa mattina, Nick Kyrgios ha rivelato le sue intenzioni di tornare sui campi all’inizio del 2025, giocando il tour australiano, in casa. Pochi minuti dopo, l’ex finalista di Wimbledon ha pubblicato una foto su Instagram lasciando un messaggio un po’ criptico, dove parla di una carriera molto pazza e si riferisce agli “ultimi capitoli” che gli rimangono in questo sport. A 29 anni e dopo un anno e mezzo fuori dai campi per un grave infortunio al ginocchio, sembra che Kyrgios non abbia intenzione di prolungare molto di più la sua carriera e resta solo da sapere ufficialmente dove intende mettere il punto finale alla sua carriera.
    Bu Yunchaokete è stata una vera rivelazione all’ATP di Pechino avendo raggiunto le semifinali, anche se già stava dando segnali del suo grande livello. Il cinese di 22 anni non è riuscito a battere Jannik Sinner, ma ha mostrato sprazzi di un grande tennis e ha firmato un secondo set piuttosto completo. Già in conferenza stampa, il giocatore locale ha parlato della maturazione dei giocatori cinesi. Diventano professionisti più tardi rispetto ad altri giocatori come Sinner o Musetti? “Sono molto diverso da loro. Questo è solo il mio terzo anno nel circuito professionistico a differenza loro. Posso parlare solo dalla mia prospettiva, ma ho iniziato abbastanza tardi, sono diventato professionista tardi. Sinner e Musetti hanno iniziato in giovane età, quando erano adolescenti”,Così, ha voluto anche mandare un messaggio ai giovani cinesi che stanno giocando a tennis. “Agli adolescenti cinesi auguro perseveranza e successo nella loro carriera professionale. Essere un giocatore professionista è molto difficile, non molti giocatori nel tennis maschile possono farlo. Ma negli ultimi anni, ne stiamo vedendo di più, che siano bambini o adolescenti. Credo che ci sia un futuro più luminoso in Cina”.
    Da quando è stato annunciato che avrebbe fatto parte della squadra spagnola di Coppa Davis, Rafa Nadal ha intensificato i suoi allenamenti al fine di migliorare la sua condizione fisica in vista di ciò che lo aspetta in questo finale di stagione. Dopo non essere stato in grado di partecipare alla Laver Cup perché non si sentiva in forma, il maiorchino ha avuto bisogno di minuti in campo per arrivare il più rodato possibile alla Six Kings Slam, che si disputerà a metà ottobre, e alle Finali di Coppa Davis, che si giocheranno dal 18 al 24 novembre. Rafa ha ancora tempo persino per iscriversi a qualche torneo tra questi due eventi. Nel frattempo, sta già mettendo intensità nei suoi colpi allenandosi nella sua accademia.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’importanza della preparazione mentale nel tennis

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Nel mondo del tennis professionistico, la preparazione mentale riveste un ruolo fondamentale, spesso determinante quanto l’allenamento fisico e tecnico. I grandi campioni non si distinguono solo per la loro abilità nel colpire la palla, ma anche per la loro capacità di gestire la pressione, mantenere la concentrazione e reagire positivamente alle avversità. Questo articolo esplorerà in profondità l’importanza della preparazione mentale nel tennis, analizzando le tecniche utilizzate dai professionisti e offrendo consigli pratici per migliorare le proprie performance mentali sul campo.
    Preparazione mentale nel tennis: gestire la pressione nei momenti decisivi
    Nel tennis, la preparazione mentale è tanto cruciale quanto quella fisica. Molti match si decidono nei momenti chiave, dove la pressione si fa sentire maggiormente: nei tie-break, nei match point o durante un set decisivo. I tennisti devono allenare la mente per mantenere la concentrazione e il controllo delle emozioni in situazioni di forte stress. La capacità di gestire queste situazioni ad alta tensione spesso distingue i campioni dai giocatori di medio livello.
    Uno degli esempi più emblematici è quello del tie-break, dove spesso il livello tecnico dei giocatori si equivale, e a fare la differenza è la capacità di rimanere calmi e lucidi. Molti tennisti lavorano con psicologi sportivi per allenare la resilienza e sviluppare tecniche di rilassamento e visualizzazione per affrontare meglio questi momenti di tensione. L’obiettivo è creare una sorta di “pilota automatico mentale” che permetta di affrontare le situazioni più stressanti con sicurezza e determinazione.
    La resilienza psicologica: il segreto dei campioni
    La resilienza psicologica è una delle caratteristiche fondamentali che distingue un giocatore da un grande campione. Questa capacità di recuperare rapidamente da situazioni avverse, di mantenere la concentrazione sotto pressione e di adattarsi a circostanze mutevoli è ciò che permette ai migliori giocatori di rimanere al vertice del loro gioco anno dopo anno. La resilienza non è solo una questione di talento innato, ma una competenza che può essere sviluppata e rafforzata nel tempo attraverso una preparazione mentale mirata e costante.
    I campioni come Rafael Nadal, Novak Djokovic e Serena Williams hanno dimostrato ripetutamente una straordinaria capacità di resilienza psicologica nel recupero da un set di svantaggio, nel superare infortuni o nel gestire la pressione di un grande slam.
    Tecniche per migliorare la preparazione mentale nel tennis
    La preparazione mentale nel tennis non è un concetto astratto, ma un insieme di tecniche e pratiche concrete che possono essere apprese e perfezionate nel tempo. Ma quali sono le tecniche più efficaci?
    Visualizzazione positiva
    La visualizzazione positiva è una tecnica potente utilizzata da molti atleti di alto livello, inclusi i tennisti professionisti. Questa pratica consiste nell’immaginare vividamente e dettagliatamente scenari di successo sul campo da tennis. Visualizzare se stessi mentre si eseguono colpi perfetti, si vincono punti importanti o si solleva un trofeo può avere un impatto significativo sulla fiducia e sulle prestazioni reali.
    Per praticare la visualizzazione positiva, dedicare alcuni minuti al giorno a questo esercizio mentale può fare la differenza. Questa pratica regolare può aiutare a programmare il subconscio per il successo e a ridurre l’ansia legata alle prestazioni.
    Allenamento alla gestione dello stress
    Gestire lo stress è fondamentale per mantenere la calma e la lucidità durante le partite di tennis, soprattutto nei momenti più critici. Questa forma di preparazione mentale include una varietà di tecniche che aiutano a regolare le risposte emotive e fisiche. Imparare a gestire lo stress non solo migliora le prestazioni sul campo, ma può anche avere benefici significativi nella vita quotidiana.
    Alcune tecniche efficaci includono:

    Esercizi di respirazione profonda
    Meditazione mindfulness
    Tecniche di rilassamento muscolare progressivo
    Affermazioni positive

    Routine pre-servizio
    La routine pre-servizio consiste in una sequenza di azioni e pensieri ripetuti prima di ogni servizio. Una routine ben strutturata può agire come un “interruttore mentale”, preparando il giocatore per l’azione imminente.
    Una routine pre-servizio efficace generalmente include elementi come:

    Un numero fisso di rimbalzi della palla
    Respirazione profonda e controllata
    Visualizzazione del servizio perfetto
    Un gesto o movimento fisico ripetitivo

    L’aspetto chiave è la coerenza. Ripetere la stessa routine prima di ogni servizio, indipendentemente dalla situazione di gioco, aiuta a mantenere la calma e la concentrazione. Con la pratica, questa routine diventa automatica, permettendo al giocatore di entrare in uno stato mentale ottimale per eseguire il servizio con fiducia e precisione.
    Dal campo al tavolo da gioco: come la forza mentale porta al successo
    La preparazione mentale è diventata un elemento imprescindibile per raggiungere il successo nel tennis moderno. Oggi, non basta eccellere solo sul piano tecnico o fisico; la forza mentale è spesso il fattore decisivo che distingue i campioni dai semplici contendenti. Questa consapevolezza ha portato molti giocatori e allenatori a dedicare una parte sostanziale del loro tempo all’allenamento psicologico.
    Grandi campioni come Rafael Nadal rappresentano un chiaro esempio di quanto la forza mentale possa fare la differenza in campo. Celebre per la sua capacità di gestire la pressione nei momenti cruciali, Nadal ha costruito gran parte del suo successo sulla resilienza psicologica. È rinomato per la sua concentrazione anche durante le partite più lunghe e faticose, per la rapidità con cui si riprende dopo errori o sconfitte e per la sua abilità nell’adattarsi alle mutevoli condizioni di gioco.
    La preparazione mentale di Nadal si è dimostrata fondamentale non solo nel tennis, ma anche in altre sfide, come il poker. Anche se tennis e poker sembrano distanti, Nadal ha dimostrato che la sua capacità di gestire la pressione funziona altrettanto bene al tavolo da gioco. Sia il poker che il tennis richiedono concentrazione, gestione del rischio e una freddezza mentale essenziale per prendere decisioni rapide e razionali anche sotto stress.
    Questa connessione tra sport e gioco d’azzardo dimostra quanto la preparazione mentale sia una risorsa fondamentale non solo nel tennis, ma in qualsiasi competizione dove la psicologia gioca un ruolo determinante. E se un tempo accedere ai giochi online poteva sembrare complesso, oggi, grazie ai siti di comparazione, è diventato molto più semplice. Con i consigli degli esperti e le numerose recensioni dei migliori casinò online, accessibili su https://www.miglioricasinoonline.info/, è possibile trovare la piattaforma più adatta alle proprie preferenze e scegliere tra un vasto catalogo di giochi.
    La preparazione mentale come chiave del successo nel tennis
    Mentre le racchette evolvono e le tecniche si perfezionano, è la mente del giocatore a rimanere l’arma più potente nel tennis moderno. La preparazione mentale non è solo un vantaggio, ma una necessità per chi vuole lasciare il segno in questo sport. È quel filo invisibile che lega i momenti di gloria dei campioni, dai match point salvati in modo incredibile alle rimonte impossibili che entrano nella leggenda.
    La bellezza di questo aspetto del tennis sta nella sua universalità. Non è necessario essere Nadal o Serena Williams per trarne beneficio: le tecniche di preparazione mentale sono accessibili a tutti. E il loro valore va oltre il campo da gioco, trasformandosi in strumenti preziosi anche nella vita quotidiana.
    Il più grande allenamento, oltre a quello fisico, è quello mentale. Perché nel tennis, come nella vita, è spesso la battaglia interiore a decidere chi vincerà quella esteriore. LEGGI TUTTO

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    Tutto quello che c’è da sapere sulla Laver Cup 2024

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Come da previsioni, il tennis è stato uno degli sport più seguiti dei Giochi Olimpici 2024, che si sono conclusi lo scorso 11 agosto. Chiuso il capitolo Parigi, è tempo di nuovi tornei per i grandi del tennis. Tra questi, la Laver Cup, evento che nel corso delle ultime edizioni ha riscosso un grandissimo successo, tanto da diventare parte integrante del calendario ATP. Ma quando e come è nata la Laver Cup e cosa aspettarsi dall’edizione di quest’anno? Scopriamolo insieme.
    Origini del torneo e format della competizioneLa Laver Cup è un torneo a squadre nato nel 2017 come tributo al leggendario tennista australiano Rod Laver, su iniziativa di Roger Federer e del suo agente Tony Godsick. L’idea era quella di creare un evento che celebrasse il tennis in maniera unica, mettendo di fronte gli uni agli altri i migliori tennisti del mondo. Fin dalla sua prima edizione, la competizione ha attirato l’attenzione degli amanti di questa disciplina, così come quella degli appassionati di bet , affermandosi come uno degli eventi più attesi del panorama sportivo.Ciò che rende questo torneo diverso da tutti gli altri è il suo format, che consiste in due squadre, Team Europe e Team World, composte da 6 giocatori ciascuna, chiamate ad affrontarsi in una serie di partite singole e doppie. Cinque le sessioni totali di gioco disputate nell’arco di tre giorni (dal venerdì alla domenica). La squadra vincitrice della Laver Cup è quella che raggiunge per prima i 13 punti.
    Data e sede dell’edizione 2024Dopo Repubblica Ceca, Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito e Canada, quest’anno sarà la Germania a fare da padrona di casa alla Laver Cup. Il torneo si terrà presso la Mercedes-Benz Arena di Berlino, che dal 20 al 22 settembre farà da palcoscenico a un evento che si preannuncia entusiasmante.
    Albo d’oro della Laver CupSecondo quanto riportato dal Betfair blog , a dominare la Laver Cup è stato il Team Europe, che ha vinto le prime 4 edizioni consecutive, conclusesi con i seguenti punteggi:Praga (2017), Team Europe vs Team World 15-9Chicago (2018), Team Europe vs Team World 13-8Ginevra (2019), Team Europe vs Team World 13-11Boston (2021), Team Europe vs Team World 14-1
    A interrompere questa serie di successi è stato il trionfo del Team World nel 2022, con la vittoria sul Team Europe 13-8, poi ribattuto di nuovo nel 2023 (13-2).Molti i tennisti di rilievo che hanno preso parte alla competizione nel corso degli anni, tra cui spiccano i nomi di Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic, Casper Ruud e gli italiani Fabio Fognini e Matteo Berrettini, che hanno partecipato rispettivamente alle edizioni 2019, 2021 e 2022.
    I protagonisti di quest’annoAnche quest’anno la Laver Cup promette di dare molto di cui parlare, vista la portata dei nomi già confermati. Tra questi ci sono gli spagnoli Carlos Alcaraz e Rafael Nadal, alla cui presenza è stato dato un significato simbolico, simile a quanto accaduto con Federer nel 2022, che approfittò della competizione per dire addio all’agonismo. Per quanto riguarda il Team World, invece, al momento sono 4 i nomi confermati, ovvero gli americani Taylor Fritz, Tommy Paul e Ben Shelton, accompagnati dall’australiano Alex de Minaur.Non ci resta che seguire gli ultimi aggiornamenti e prepararci a vivere un evento che potrebbe essere indimenticabile se Nadal dicesse addio al tennis proprio in questa manifestazione! LEGGI TUTTO

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    Nadal verso un finale alla Federer? Le riflessioni di Naomi Broady

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Il futuro di Rafael Nadal continua a essere oggetto di speculazioni nel mondo del tennis. Mentre molti si chiedono quando e come il campione spagnolo deciderà di appendere la racchetta al chiodo, l’ex tennista britannica Naomi Broady ha offerto una prospettiva interessante sulla potenziale conclusione della carriera del maiorchino.
    Broady, che ha raggiunto la 76ª posizione nel ranking WTA, ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista a Sky Sports, suggerendo che Nadal potrebbe seguire le orme del suo grande rivale e amico Roger Federer nel modo di congedarsi dal tennis professionistico.“Nadal ha chiaramente un piano in mente per il suo ritiro, ma tiene le carte strette al petto,” ha affermato Broady. L’ex tennista britannica ha sottolineato come i grandi campioni, citando anche l’esempio di Andy Murray, tendano a ritirarsi solo quando si sentono completamente pronti, e non prima.
    La Broady ha poi avanzato un’ipotesi intrigante: “Se scegliesse di ritirarsi alla Laver Cup come ha fatto Roger Federer, vivendo quella celebrazione davvero incredibile degna della sua carriera, sarebbe fantastico.” Questa prospettiva evoca il commovente addio di Federer nel 2023, quando lo svizzero ha chiuso la sua straordinaria carriera proprio alla Laver Cup, circondato dai suoi più grandi rivali e amici.Tuttavia, la Broady non esclude altre possibilità: “Molti pensavano che avrebbe scelto di celebrare questo tipo di cose alle Olimpiadi – a Roland Garros sul campo Philippe-Chatrier – giocando per il suo paese.” Il legame di Nadal con la terra rossa parigina e il suo orgoglio nel rappresentare la Spagna rendono questa opzione altrettanto plausibile.La Broady conclude con un’osservazione che riassume il mistero che circonda le intenzioni di Nadal: “Chi lo sa? Semplicemente non lo sappiamo.” Questa incertezza alimenta l’attesa e la curiosità dei fan del tennis in tutto il mondo.
    Ciò che emerge chiaramente dalle parole di Broady è il rispetto per la scelta personale di un campione del calibro di Nadal. Qualunque sia la decisione finale dello spagnolo, è evidente che il mondo del tennis si prepara a celebrare degnamente uno dei suoi più grandi protagonisti.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Nadal salta US Open: “Non sarei in grado di dare il mio 100%. Ci sarò alla Laver Cup”

    Rafael Nadal nella foto social

    Rafael Nadal ha annunciato il forfait all’edizione 2024 di US Open. Il campione di Maiorca dopo la delusione Oolimpica (out nettamente contro Djokovic al secondo turno in singolare, e poi niente medaglia nemmeno in doppio in coppia con Alcaraz, la super-coppia del torneo) ha scritto un breve post social nel quale afferma di non poter assicurare di poter dare il proprio massimo a New York, quindi la decisione di saltare il quarto Slam dell’anno e virare dritto sulla Laver Cup, per la quale invece ha confermato la propria presenza.
    “Ciao a tutti, vi scrivo oggi per farvi sapere che ho deciso di non partecipare allo US Open di quest’anno, un posto in cui ho ricordi fantastici.Mi mancheranno quelle sessioni notturne elettriche e speciali a New York sull’Ashe, ma non credo che sarei in grado di dare il 100% questa volta.Grazie in particolare a tutti i miei fan degli Stati Uniti, mi mancherete tutti e ci rivedremo un’altra volta. In bocca al lupo a tutti per lo US Open sempre fantastico! Il mio prossimo evento sarà la Laver Cup a Berlino”.

    Hi all, writing today to let you guys know that I have decided not to compete at this year’s US Open a place where I have amazing memories.I will miss those electric and special night sessions in NYC at Ashe, but I don’t think I would be able to give my 100% this time.Thanks… pic.twitter.com/FluGRWUzIp
    — Rafa Nadal (@RafaelNadal) August 7, 2024

    Un saluto al pubblico di New York, ma con una frase sibillina che lascia aperta la porta ad una possibile partecipazione al torneo nel 2025: “Ci rivedremo un’altra volta”. Rafa salta US Open, ma non chiude alla possibilità di poter partecipare in futuro. Il lungo ritiro di Rafa potrebbe essere lunghissimo…
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Nadal-Alcaraz, addio olimpico: il sogno si infrange contro Krajicek-Ram

    Rafael Nadal e Carlos Alcaraz nella foto – Foto getty images

    Il campo Philippe Chatrier ha probabilmente assistito all’ultimo match di Rafael Nadal su quella che è stata la sua “casa” per tanti anni. In coppia con il suo erede designato Carlos Alcaraz, il campione maiorchino ha dovuto arrendersi nei quarti di finale del torneo di doppio alle Olimpiadi di Parigi 2024.La coppia spagnola è stata sconfitta per 6-2 6-4 dagli specialisti americani Austin Krajicek e Rajeev Ram, che hanno offerto una prestazione impeccabile. Gli statunitensi hanno interpretato la partita con una strategia perfetta, mettendo in mostra tutte le qualità che li rendono una delle coppie più temibili nel circuito.
    Fin dall’inizio, Krajicek e Ram hanno imposto un ritmo forsennato, aggredendo ogni pallina possibile e pressando costantemente la coppia iberica a rete. Questa tattica ha pagato immediatamente, con un break ottenuto già nelle fasi iniziali del primo set. Alcaraz e Nadal hanno faticato a trovare le contromisure, con il giovane spagnolo particolarmente in difficoltà al servizio, concedendo il doppio break sul 2-4 con un doppio fallo.
    Il secondo set ha visto una reazione d’orgoglio degli spagnoli, che sono riusciti a mantenere il servizio con maggiore regolarità. Tuttavia, sul 3-3, è arrivato il passaggio a vuoto decisivo, ancora una volta con Alcaraz protagonista in negativo. Gli americani hanno continuato a mettere pressione, non concedendo praticamente nulla nei propri turni di battuta.L’ultimo sussulto della coppia spagnola è arrivato sul 5-4, quando Krajicek ha mostrato qualche segno di nervosismo. Alcaraz ha trovato una grande risposta per procurarsi due palle del controbreak, ma sul 15-40 è stato Nadal a sbagliare una risposta alla portata, permettendo agli americani di risalire e chiudere l’incontro.
    Questa sconfitta segna probabilmente la fine di un’era per Nadal sul Philippe Chatrier, teatro di alcuni dei suoi più grandi trionfi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Nadal critica il formato dei doppi olimpici: “Non capisco perché premiare una lotteria come il super-tiebreak”

    Nadal e Alcaraz insieme a Parigi 2024

    “Non capisco perché si voglia premiare la lotteria un super tie-break invece di giocare il terzo set come si gioca in una normale partita di tennis”. Parole e musica di Rafael Nadal, assai critico sul formato dei doppi ai giochi che, come sul tour stagionale, prevede la disputa di un super-tiebreak invece del canonico terzo set. Il maiorchino così si è espresso alla stampa dopo 6-4, 6-7 (2-7) e 10- 2 grazie al quale, insieme Carlos Alcaraz, ha battuto gli olandesi Tallon Griekspoor e Wesley Koolhof, raggiungendo i quarti di finale dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Un successo ma anche polemiche, perché secondo il super campione iberico, in una manifestazione tanto particolare come le Olimpiadi, non ci sarebbe necessità di un terzo set accorciato.
    “Penso che abbiamo giocato molto meglio rispetto alla prima giornata in termini generali” afferma Nadal, “abbiamo giocato più uniti, abbiamo anche giocato, credo, in ogni momento in modo più solido e penso che siamo stati migliori dei rivali. Lo dico con umiltà totale. Nel doppio si complica tutto molto velocemente e anche nel secondo set per essendo stati più bravi di loro, avendo avuto più occasioni, soprattutto in risposta e vincendo i nostri servizi più o meno comodamente, alla fine si arriva al tie-break e puoi perderlo.”
    “Nel circuito viene utilizzato il super tie-break, e questo ritengo abbia un significato del tutto comprensibile. Penso che favorisca il fatto che i giocatori che si concentrano sul singolare possano giocare anche in doppio. Ma un’Olimpiade con super tie-break… Un’Olimpiade avviene una volta ogni quattro anni. Quindi per i giocatori di singolare in questo caso si tratta del torneo più importante della nostra carriera, quindi non capisco perché vogliano premiare una lotteria come è il Super tie-break invece di giocare come si gioca in una normale partita di tennis, sui tre set, che è il formato con il quale abbiamo giocato a Rio”.
    “A Tokyo non ricordo se si giocasse così o in qualche altro modo, io non c’ero. Mi sembrerebbe più logico disputare incontri con il terzo set e penso che sia qualcosa su cui i giocatori generalmente sono d’accordo”, conclude Nadal.
    Un punto di vista autorevole, vista la sua enorme esperienza. Sarà curioso attendere risposte dai colleghi e, eventualmente, dagli organizzatori dei giochi.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Quando avrò finito i giochi, prenderò le decisioni che devo prendere”

    Rafael Nadal a Parigi (foto Getty Images)

    Mastica amaro Rafael Nadal dopo la netta sconfitta patita dall’eterno rivale Djokovic nel secondo turno del torneo Olimpico. Nadal ha scelto di rinunciare a Wimbledon per preparare al meglio delle sue attuali possibilità la kermesse parigina,  ma il sorteggio beffardo gli ha quasi subito imposto una sfida troppo difficile. Lo riconosce con massima onestà dopo la sconfitta, aprendo una finestra al suo prossimo futuro e la decisione, che appare ormai molto probabile, di un ritiro definitivo a breve.
    “C’è stato un giocatore molto più bravo dell’altro e dobbiamo accettarlo” afferma Nadal alla stampa. “Per un’ora è stato difficile digerire tutto quello che stava succedendo, anche se l’ho fatto, non è un problema, ho cercato di avere l’atteggiamento e la mentalità giusta per accettarlo. Sapevo che c’era la possibilità che sarebbe andata così. Non sono riuscito a giocare al livello che mi serviva per causargli problemi, neanche lui mi ha regalato praticamente nulla, e visto che non avevo qualità sufficiente con la mia palla continuava a crearmi problemi. Inoltre non ho le gambe di 15 anni fa, il che significa che senza qualità di palla e senza le gambe di 15 anni fa non puoi creare problemi al giocatore più vincente della storia. Da lì, analisi facile, non sono stato al mio livello, l’altro lo era, la reazione non è stata completa. Sono riuscito a riprendermi al punto da darmi un’opzione sul finale del secondo set, ma non sono riuscito ed è finita lì”.
    Questo il passaggio sul suo prossimo, probabile, ritiro: “Giuro che non posso pensarci tutto il giorno (al ritiro, ndr). Non posso vivere ogni giorno pensando se sarà l’ultima oppure no, perché altrimenti è impossibile. Hai una mosca dietro l’orecchio che ronza tutto il tempo e non ti permette di sviluppare ciò che devi sviluppare per darti un’opzione, il che rende anche difficile non pensarci, perché ogni giorno che vengo a parlare con voi devo rispondere a questa domanda. Cerco di guardare avanti. Ma ovviamente se sento di non essere competitivo, di non avere le capacità per esserlo, prenderò la decisione di smettere, ma a dire il vero ho giocato poco”.
    Quindi riassumendo Rafa pensa di aver giocato troppo poco per lo sforzo fatto per rientrare, ma è consapevole che se il livello resterà troppo basso, la decisione di smettere sarà inevitabile. Visto che risulta iscritto a US Open, chissà che New York non possa essere tappa decisiva – in caso di risultati negativi – per spingerlo a lasciare la sua lunga e fortunata carriera.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO