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    Volley Tricolore accanto a CuraRE Onlus per sostenere il progetto All Inclusive Sport

    Di Redazione Per celebrare la vittoria della Coppa Italia Serie A2 della squadra Conad Volley Tricolore, CuraRE Onlus ha scelto di sostenere una realtà che opera per l’inclusione di tutti i bambini nello sport: per questo primo anno, in particolare, ha deciso di aiutare i bambini del comune di Castelnovo ne’ Monti, dove la Conad Volley Tricolore svolge il suo annuale ritiro estivo. Nel concreto, una donazione di 2.000 euro (1.500 euro messi a disposizione da CuraRE Onlus, 500 euro da Conad Volley Tricolore) finanzierà la presenza, per tutta la durata del prossimo anno sportivo, di tre tutor di All Inclusive Sport, che affiancheranno in allenamento altrettanti bambini con disabilità nelle loro discipline preferite, all’interno di un gruppo squadra di coetanei. Nell’anno sportivo 2021/22, grazie al sostegno del Comune di Castelnovo Monti, i bambini/ragazzi con disabilità affiancati gratuitamente da un tutor di All Inclusive Sport in allenamento sono 12 (200 in tutta la provincia reggiana), e sono già numerose le richieste d’iscrizione in lista d’attesa per il prossimo anno sportivo. La consegna del simbolico assegno è avvenuta in una serata di condivisione lo scorso 3 maggio.. Al momento collettivo hanno preso parte rappresentanti di CuraRE Onlus, gli atleti e i dirigenti di Conad Volley Tricolore, le famiglie e i coordinatori del progetto All Inclusive Sport, una delegazione del Comune di Castelnovo Monti, presente anche la consigliera regionale Stefania Bondavalli. “È importante partire dalle nuove generazioni – afferma Deanna Ferretti, presidente di Curare Onlus – per lanciare un particolare messaggio e costruire insieme un futuro dove c’è spazio per tutti. Il fatto che la disabilità venga vista come una ricchezza e non come un ostacolo può realizzarsi solo se fin da piccoli i nostri bambini vengono abituati a giocare, e quindi costruire relazioni con altri bambini. Speriamo che, con questo piccolo gesto, oltre a festeggiare l’importante risultato ottenuto della Volley Tricolore, riusciamo a sensibilizzare tutta la comunità reggiana a sostenere questo progetto”. “Come Volley Tricolore – aggiunge il direttore della società sportiva Loris Migliari – da diversi anni sosteniamo e ci facciamo testimonial di Curare Onlus per il Mire il nuovo dipartimento Materno Infantile di Reggio Emilia ed anche in questa occasione non possiamo che appoggiare questa bella iniziativa, che oltre a festeggiare il grande risultato ottenuto dalla squadra in questo campionato, rispecchia i nostri valori di sensibilizzazione e attenzione per lo sport e il territorio. Per noi sostenere insieme a CuraRE Onlus l’inclusione dei bambini disabili nell’attività sportiva è importante, in particolare siamo molto contenti che in questo caso siano famiglie e bambini della comunità montana, un luogo a noi caro dove è nata la stagione 2021/2022 e dove grazie al raduno pre-campionato la squadra ha iniziato il suo percorso tecnico e soprattutto di coesione del gruppo.” (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Questione professionismo: “Il calcio femminile sì, Paola Egonu no?” Per Malagò è discriminazione

    Di Redazione Dal 1° luglio 2022, il calcio femminile in Italia diventa professionistico. Una decisione storica, presa dal Consiglio Federale della FIGC lo scorso 26 aprile. Una decisione che potrebbe aprire le porte ad altre discipline e chiudere una questione aperta da anni. Ma anche una decisione che crea non pochi dubbi a, primo fra tutti, Giovanni Malagò. Il presidente del CONI, come riporta il Corriere dello Sport nella edizione odierna, infatti, solleva un paio di problematiche che il calcio femminile, inteso come professionismo, crea. Innanzitutto, come in ogni contesto, sono i soldi il motore dietro qualsiasi macchina: “Complimenti alla Federcalcio, ma c’è un problema: i fondi stanziati non sono sufficienti neppure per la prima stagione e dunque tutto va a carico delle società. Molti fanno fatica ora già senza obblighi contributivi, figuriamoci col professionismo”. Il dubbio che molte società possano fallire è portato avanti anche dallo stesso Gravina, presidente della FIGC. Nel 2020 è stato creato un fondo triennale di 12 milioni atto a sostenere gli sport femminili che volessero passare al professionismo, ma: “12 milioni sono un supporto, ma non risolvono il problema. Chiediamo concretezza al governo, perchè il processo è costosissimo”. In secondo luogo, Malagò parla di discriminazione. L’Italia è una fucina di talenti in molti sport e le competizioni iridate della scorsa estate, Europei e Olimpiadi, lo hanno dimostrato. Il Bel Paese ha portato a casa decine di medaglie, in decine di competizioni, tanto maschili quanto femminili. Ma l’argomento del professionismo potrebbe creare una spaccatura nell’universo femminile che per Malagò risulterebbe inaccettabile: “Con tutto il rispetto, perché la 21° calciatrice del Tavagnacco deve essere professionista e atlete del calibro di Federica Pellegrini, Paola Egonu e Sofia Goggia no? È impensabile”. Inoltre, nella pallavolo neanche la maschile è tutelata dal professionismo e di questo si dibatte da anni. La soluzione potrebbe essere quella di aprire al professionismo anche le altre discipline? E come conciliare questa soluzione con il problema della mancanza di fondi? Alla luce di queste domande, la questione del professionismo sembrerebbe ben lontana dall’essere risolta. LEGGI TUTTO

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    “Insieme siamo più forti”, il progetto di Top Volley Cisterna e Pallavolo Marino

    Di Redazione Presentato questa mattina presso la sala conferenze della Marini Impianti  il progetto “Insieme siamo più forti” alla presenza delle amministrazioni locali di Cisterna e Marino. La Top Volley Cisterna e Marino Pallavolo decidono di realizzare in partnerschip un ambizioso programma sportivo, finalizzato al raggiungimento di obiettivi tecnici di alto livello. Il progetto “INSIEMESIAMOPIUFORTI” nasce dalla volontà delle due società di dare vita al polo pallavolistico di riferimento del Lazio creando una forte e qualificata base giovanile. Il club Top Volley Cisterna è l’unica società della regione che partecipa ormai da decenni al massimo campionato di Super Lega Credem Banca e la società Marino Pallavolo a cui da anni anni viene riconosciuto il ruolo di essere un importante punto di riferimento del settore giovanile maschile laziale.  Questa  partnership ha come punto di riferimento la creazione di una struttura capace di organizzare e sviluppare i settori giovanili delle società  geograficamente vicine che vorranno condividere il nostro percorso sportivo. Il progetto “INSIEMESIAMOPIUFORTI” si pone come obiettivo quello di coinvolgere ed inserire nel mondo della pallavolo il maggior numero di ragazzi, offrendo loro e al territorio un servizio sportivo e socio-educativo di alta qualità, finalizzato anche al raggiungimento di risultati sportivi di prestigio in tutte le categorie giovanili a partire dall’under 13 fino alla categoria under 19 di eccellenza.  Fondamentale sarà per la Top Volley Cisterna e Marino Pallavolol’organizzazione e lo sviluppo di una  struttura che sarà di supporto al progetto. Il continuo aggiornamento con stage di formazione dei tecnici, sarà parte fondamentale del programma e favorirà  l’emergere di giovani talenti che potranno arricchire il patrimonio tecnico delle società partecipanti al progetto e il conseguente panorama pallavolistico laziale. Tale struttura favorirà anche la realizzazione sul territorio di importanti eventi pallavolistici finalizzati al coinvolgimento di un ampia fascia di giovani.  I legami con il territorio sono fondamentali, determinante  è il coinvolgimento delle amministarazioni comunali di Cisterna e Marino e degli istituti scolastici. Valentino Mantini (Sindaco Cisterna di Latina): “Per me è stato un onore partecipare ad una conferenza stampa dal valore non soltanto locale, ma posso ritenere nazionale. La nostra intensione è quella di favorire la professionalità delle attività sportive, ma anche il radicamento territoriale. Lo sport è prevenzione, ha capacità di aggregazione. Dopo il Covid ed in funzione di ciò che accade in Europa, non può che essere lo sport a tirarci fuori da precarietà ed improvvisazione. Oggi si avvia un percorso che incomincia a stabilire un rapporto per i giovani, che va costruito e tramandato e questa amministrazione darà il massimo dell’adesione”. Maria Sabrina Minucci (vice Sindaco Marino): “Sono particolarmente orgogliosa di essere presente ad un tavolo dove si celebra l’unione tra due eccellenze, la Top Volley e la Marino Pallavolo, non può che nascere qualcosa di estremamente positivo per il territorio che per lo sport che rappresentano”. Andrea Burlandi (Presidente regionale Fipav Lazio): “Quella presentata è sicuramente un’iniziativa importantissima per tanti fattori, in primis perché due società, forti, decidono di perdere qualcosa della propria identità per metterla a disposizione degli altri. Cisterna è una società che va al di la dell’impianto dove sta giocando e ciò è dimostrato dalla sua storia. Nasce a Cori, si trasferisce a Latina, arriva a Cisterna ed è vicina a Sabaudia. La Top Volley è in grado di poter competere per un quinto posto che aprirebbe una finestra europea. Un’unione con Marino fondamentale per una programmazione futura mirata al miglioramento del settore giovanile”. Emanuela Pagnanelli (Assessore Sport e Scuola Cisterna di Latina): “Sport e scuola sono indivisibili per la nostra amministrazione, perché formazione e sport troveranno il collante nei nostri istituti scolastici che faranno da collegamento delle nuove forze che saranno il vivaio delle future squadre di serie A. La nostra amministrazione sta investendo sugli impianti sportivi per il risanamento e la riqualificazione delle palestre, perché questi sono i luoghi in cui i ragazzi si ritrovano e fanno aggregazione e attività sportiva”. Michela Mariottini (Assessore alle Politiche per l’Infanzia e Politiche Giovanili): “Mi fa immensamente piacere che questo stia diventando un punto di riferimento importante per il territorio, questa unione fortificherà il progetto. Soddisfatta soprattutto per i giovani del territorio che rappresento”. Sante Marfoli (Presidente Marino Pallavolo): “Per noi oggi è un giorno importante, affiancarci ad una società di serie A è uno stimolo che ci farà aumentare la nostra voglia di fare sport. Organizzare tutto il settore giovanile per fare il meglio. Marino Pallavolo e Top Volley Cisterna hanno previsto delle borse di studio per gli studenti più meritevoli e la partecipazione ai campionati giovanili per accedere alle finali nazionali anche quest’anno. La sinergia che andremo a sviluppare è quella di andare ad intercambiare il valore tecnico delle società e programmare un’attività comune di crescita, un percorso comune aperto a tutte le società che vorranno aderire”.  Gianrio Falivene (Presidente Top Volley Cisterna): “La Top Volley non è di Cisterna, di Latina o nostra, ma è del territorio per un senso di appartenenza a questa regione e per questo partiamo con maggior orgoglio in questa avventura. Partiamo da Marino, ma il nostro obiettivo è allargare il progetto a quante più società possibili. Abbiamo l’ambizione di diventare punto di riferimento per quei ragazzi che si avvicinano a questo sport e iniziano un percorso in cui possono avere crescita tecnica nella loro adolescenza. Il giorno in cui riusciremo a schierare uno o più giocatori titolari in serie A avremmo raggiunto il nostro obiettivo”. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    CuraRe Onlus e Volley Tricolore insieme per il progetto All Inclusive

    Di Redazione CuraRE Onlus festeggia la vittoria della Coppa Italia serie A2 di Conad Volley Tricolore sostenendo il progetto All Inclusive Sport, coordinato dal centro di servizio per il volontariato CSV Emilia, per favorire l’inclusione dei bambini con disabilità nell’associazionismo sportivo locale.   Per celebrare la vittoria della Coppa Italia Serie A2 della squadra Conad Volley Tricolore, CuraRE Onlus ha scelto di sostenere una realtà che opera per l’inclusione di tutti i bambini nello sport: per questo primo anno, in particolare, ha deciso di aiutare i bambini del comune di Castelnovo ne’ Monti, dove la Conad Volley Tricolore svolge il suo annuale ritiro estivo.   Nel concreto, una donazione di 2.000 euro (1.500 euro messi a disposizione da CuraRE Onlus, 500 euro da Conad Volley Tricolore) finanzierà la presenza, per tutta la durata del prossimo anno sportivo, di tre tutor di All Inclusive Sport, che affiancheranno in allenamento altrettanti bambini con disabilità nelle loro discipline preferite, all’interno di un gruppo squadra di coetanei. Nell’anno sportivo 2021/22, grazie al sostegno del Comune di Castelnovo Monti, i bambini/ragazzi con disabilità affiancati gratuitamente da un tutor di All Inclusive Sport in allenamento sono 12 (200 in tutta la provincia reggiana), e sono già numerose le richieste d’iscrizione in lista d’attesa per il prossimo anno sportivo.   La consegna del simbolico assegno è avvenuta in una bella serata di condivisione, ospitata martedì 3 maggio dal ristorante albergo Villa Cupido di Cella. Al momento collettivo hanno preso parte rappresentanti di CuraRE Onlus, gli atleti e i dirigenti di Conad Volley Tricolore, le famiglie e i coordinatori del progetto All Inclusive Sport, una delegazione del Comune di Castelnovo Monti, presente anche la consigliera regionale Stefania Bondavalli.  “È importante partire dalle nuove generazioni – racconta Deanna Ferretti, presidente di Curare Onlus – per lanciare un particolare messaggio e costruire insieme un futuro dove c’è spazio per tutti. Il fatto che la disabilità venga vista come una ricchezza e non come un ostacolo può realizzarsi solo se fin da piccoli i nostri bambini vengono abituati a giocare, e quindi costruire relazioni con altri bambini. Speriamo che, con questo piccolo gesto, oltre a festeggiare l’importante risultato ottenuto della Volley Tricolore, riusciamo a sensibilizzare tutta la comunità reggiana a sostenere questo progetto”.   “Come Volley Tricolore – aggiunge il direttore della società sportiva Loris Migliari – da diversi anni sosteniamo e ci facciamo testimonial di Curare Onlus per il Mire il nuovo dipartimento Materno Infantile di Reggio Emilia ed anche in questa occasione non possiamo che appoggiare questa bella iniziativa, che oltre a festeggiare il grande risultato ottenuto dalla squadra in questo campionato, rispecchia i nostri valori di sensibilizzazione e attenzione per lo sport e il territorio. Per noi sostenere insieme a CuraRE Onlus l’inclusione dei bambini disabili nell’attività sportiva è importante, in particolare siamo molto contenti che in questo caso siano famiglie e bambini della comunità montana, un luogo a noi caro dove è nata la stagione 2021/2022 e dove grazie al raduno pre-campionato la squadra ha iniziato il suo percorso tecnico e soprattutto di coesione del gruppo.”  “Siamo davvero grati per questo sostegno ad All Inclusive Sport – conclude Federica Severini di CSV Emilia – La pratica sportiva, soprattutto quando basata sui valori fondanti dell’inclusione, è uno strumento fondamentale per la salute, il benessere e la crescita positiva di bambini e ragazzi. Inoltre, in una realtà territoriale come quella della Montagna, essere inclusi in un gruppo sportivo significa entrare a far parte di una piccola comunità che vive anche al di fuori degli allenamenti, moltiplicando così le occasioni di socializzazione anche per i bambini con disabilità” Le testimonianze e i racconti portati dalle famiglie presenti hanno toccato il cuore dei partecipanti all’evento e hanno messo in risalto l’importanza che questo progetto ha per i bambini e le famiglie coinvolte, piccoli gesti a volte possono fare la differenza e proprio per questo Volley Tricolore e Curare Onlus hanno deciso di sostenere il progetto di All Inclusive. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Passione Volley – Irriducibili Rosa: “Il tifo si fa anche in tribuna!”

    Di Agnese Valenti Il nostro viaggio nelle tifoserie del volley italiano questa volta tocca una tappa molto speciale, portandoci alla scoperta di una delle due anime del tifo della VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore. I gruppi che seguono la squadra casalasca sono infatti (almeno) due, Passione Rosa Supporters e Irriducibili Rosa, ma questi ultimi hanno una particolarità rispetto a tutti gli altri collettivi che abbiamo conosciuto: seguono la partita dalla tribuna e non dalla curva, la classica “casa” delle tifoserie organizzate. Il perché di questa scelta e le altre caratteristiche degli Irriducibili ce li spiega Alberto Zontini, uno dei responsabili del gruppo: con lui parliamo, come sempre, anche degli aspetti più peculiari e di quelli più problematici del tifo pallavolistico. Un mondo di cui si parla poco ma che – come si sta vedendo chiaramente nelle fasi decisive della stagione – ha un’importanza fondamentale per il presente e il futuro del nostro sport. Ci può raccontare com’è nato il vostro gruppo e qual è la sua particolarità? “Gli Irriducibili Rosa nascono nell’estate del 2018, un po’ dalle ceneri di precedenti esperienze di tifosi più o meno organizzati a Casalmaggiore. L’esigenza è nata con ‘l’avventura’ del trasferimento forzato delle nostre partite casalinghe dal palazzetto di Viadana, dove abbiamo giocato nella prima stagione di A1 e per un pezzo della seconda, in seguito alla nevicata che ha fatto crollare il tetto e ha reso inagibile il palazzetto. La ristrutturazione dell’impianto verrà probabilmente terminata l’anno prossimo, quindi non ci sono grandi prospettive di riuscire a giocare vicino a Casalmaggiore. Ci siamo trasferiti a Cremona: da un lato è stato un problema, dall’altro anche una fortuna, perché ha dato maggiore visibilità alla squadra“. All’interno del PalaRadi a Cremona c’è una particolarità: ci sono ben due gruppi di tifoseria organizzata. “Ci differenziamo perché, mentre l’altro gruppo di tifosi (Passione Rosa, n.d.r.) è formato da persone di Cremona, noi abbiamo voluto mantenere il legame con il luogo di ‘nascita’ della nostra squadra, anche se non giochiamo più a Casalmaggiore dall’arrivo nelle serie maggiori. Già dalla serie A2, infatti, giocavamo a Viadana, poi ci siamo allontanati ulteriormente e noi, proprio per questo, abbiamo voluto creare un gruppo di tifosi ‘locali’. All’interno del palazzetto ci situiamo nella Tribuna Gialla, che per intenderci è di fronte all’inquadratura televisiva, e il nostro non è un tifo per cui si passa in piedi tutta la partita a cantare e urlare: piuttosto realizziamo alcune coreografie ad inizio partita, con striscioni, cartelloni… e cerchiamo di farci vedere soprattutto nella palestra di casa a Casalmaggiore, dove le giocatrici si allenano quotidianamente! Quando non c’era il COVID facevamo anche fisicamente delle comparsate nella nostra palestra: nelle ultime stagioni magari lasciamo qualche cartellone, in accordo con la società abbiamo organizzato dei piccoli rinfreschi e qualche merenda, dei regalini di Natale, alcune decorazioni nella sede… è un modo di tifare per la squadra fatto di presenza magari un po’ più discreta, non tanto “caciarona”, ma di costante vicinanza alla squadra, anche durante la settimana. Casalmaggiore è una cittadina di 15mila abitanti, le atlete vivono tutte qui in paese: è una realtà magari simile, parlando di Serie A1, a Vallefoglia. Capita di vedere le giocatrici in giro al supermercato, oppure il sabato mattina quando c’è il mercato, e di scambiare due parole con loro. Io personalmente negli anni passati ho avuto la fortuna di essere vicino di casa di Carli Lloyd! Questo per dire che c’è ancora quasi un rapporto personale con le giocatrici e i componenti della società“. Com’è il rapporto con l’altro gruppo di tifosi? “Buono! Non ci sono problemi: il nostro è uno stile più tranquillo. Poi ci situiamo in una zona del palazzetto che normalmente sarebbe, dal punto di vista del tifo, ‘fredda’. Questo è un altro motivo per cui ci siamo posizionati in quel settore, per vivacizzarlo un po’: vogliamo far sentire che tutto l’impianto partecipa alla partita e trasmettere l’affetto di tutti alla squadra“. Come avete vissuto questi anni di pandemia, e pensate ci possa essere un allontanamento dei tifosi dalla pallavolo? “Sicuramente un allontanamento c’è stato. Quando è stato possibile vedere le partite in presenza, noi ci siamo sempre stati: come tifoseria organizzata, per una serie di motivi, purtroppo non riusciamo a partecipare alle trasferte, quindi siamo più che altro ‘il gruppo di casa’. In questo senso, lo svuotamento dei palazzetti si è sicuramente sentito, anche a Cremona. Il pubblico è diminuito, prima purtroppo obbligatoriamente, poi magari per abitudinarietà della gente: qualcuno, che aveva smesso di venire al palazzetto a causa del Covid, non è più rientrato. La nostra idea è quella di continuare quest’esperienza, e possibilmente di tornare ad essere più presente alle sessioni di allenamento in casa e soprattutto alle partite casalinghe. Bisogna ovviamente valutare la situazione sanitaria per capire cosa si può fare e cosa no: ad esempio, fino a tre anni fa avevamo sempre organizzato una cena di Natale con varie atlete, l’ultima volta Caterina Bosetti e Mina Popovic. Quest’anno, per fortuna, è stato possibile almeno fare una festa di saluto a fine stagione con la squadra! È chiaro che molta dalla nostra attività dipende dalle possibilità di fare certe cose: ovviamente l’intenzione è quella di proseguire, e nei limiti del possibile di intensificarla“. Quali sono le caratteristiche tipo di un tifoso della pallavolo e cosa c’è di diverso rispetto agli altri sport? “Sicuramente è diverso! Lo dico anche per esperienza diretta, essendo un tifoso di calcio: non ci sono elementi di insulto, non parliamo di violenza, cosa che purtroppo c’è in altri sport. Questo sicuramente è qualcosa che caratterizza gli appassionati di volley, in particolare quello femminile, anche rispetto a quello maschile. Faccio l’esempio della nota vicenda tra Modena e Perugia, che riguarda più che altro i giocatori in campo: è chiaro che la tensione che c’è stata in quel frangente non era del tutto indipendente dall’atmosfera che si respirava intorno al campo e non solo al suo interno. Sicuramente il nostro è un ambiente sereno, sportivo, bello, rumoroso nel modo ‘giusto’. Ci sono persone di tutte le età, famiglie con bambini. I palazzetti sono ambienti belli da frequentare: la pallavolo è sicuramente uno sport piacevole da seguire di persona“. Nell’ambiente del tifo pallavolistico ci sono altri problemi in questa fase? “A volte le variazioni legate alla programmazione televisiva non sono particolarmente comode per i tifosi che si devono recare al palazzetto: per carità, è una cosa molto bella che il volley femminile abbia trovato spazio su Sky, che magari ha anche una visibilità maggiore rispetto a RaiSport. Ma posso anche immaginare che una partita la domenica sera alle 19.30 non sia proprio facilissima da seguire, tanto più che per noi di Casalmaggiore ogni partita è quasi una ‘minitrasferta’ ogni partita, essendo distanti circa 45 km da Cremona! Non è vicinissimo, quindi per noi è comunque uno spostamento che bisogna organizzare, non come a Viadana, quando eravamo a 7 km da casa e potevamo spostarci anche in bicicletta. Per il momento la pallavolo non è uno sport particolarmente ‘caro’. C’è stata una bella iniziativa che è stata fatta dalla nostra società per gli abbonati della prima e sfortunata stagione con il Covid: chi ha voluto confermare la propria presenza al palazzetto di fatto ha avuto l’abbonamento gratuito, avendo pagato la tessera dell’anno precedente senza assistere a nessuna partita. È stata un’iniziativa decisamente lodevole, per mantenere il rapporto stretto con i tifosi. Da questo punto di vista abbiamo avuto un trattamento ottimo, e in generale penso che la pallavolo sia uno sport che non è complicato da vedere. Inoltre, come penso succeda in molti altri palazzetti, a Cremona il servizio campo è svolto a turno dalle giovanili del comprensorio della provincia di Cremona: spesso, quando magari ci sono atleti Under 12 oppure Under 14, vengono a vedere la partita anche i genitori. Così si crea anche un volano promozionale per il nostro sport“. Ci può raccontare qualche momento indimenticabile della sua vita da tifoso di Casalmaggiore? “Purtroppo, sportivamente, le ultime stagioni sono state ‘avare’ nei confronti di Casalmaggiore: chiaramente ripenso subito a quell’anno e mezzo in cui ci siamo ritrovati improvvisamente a vincere una Champions, uno scudetto e una Supercoppa. Sono i ricordi più belli: la festa scudetto, la festa della Champions. Nella Final Four di Montichiari c’era tanta gente del paese che aveva seguito la squadra, anche magari persone che abitualmente non seguono la pallavolo. Si può immaginare cosa significhi per una cittadina di 15mila abitanti essere catapultati in un contesto del genere: in quella settimana tutte le televisioni erano a Casalmaggiore! Quello è stato sicuramente un periodo in cui la pallavolo era un po’ sulla bocca di tutti, il momento di visibilità più bello: per la squadra, per la società, per noi tifosi ma anche per la città. Poi ci sono stati tanti momenti da ricordare con le atlete: le cene di Natale, i ritrovi, la presentazione della squadra e del nuovo roster. Ed è bello che sia proprio la società a farsi sentire con noi per invitarci a questi eventi: ritengo ci sia un buon rapporto tra i tifosi e la dirigenza, credo che sia un interesse reciproco, per noi di essere presenti e per la società di avere un seguito“. 1° PUNTATA – I Sirmaniaci2° PUNTATA – Amici delle Farfalle3° PUNTATA – Irriducibili Gialloblu4° PUNTATA – Nobiltà RossoBlu (continua) LEGGI TUTTO

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    La Tonno Callipo incontra gli studenti dell’Istituto “G. Galilei”

    Di Redazione Gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico “Galileo Galilei” di Vibo Valentia hanno ricevuto la visita dell’atleta giallorosso Davide Candellaro accompagnato per l’occasione dal dirigente Nico Agricola e dal team manager Giuseppe Defina. Un incontro formativo in cui i ragazzi del corso ad indirizzo sportivo hanno interagito con i rappresentanti della Tonno Callipo Volley affrontando diverse tematiche che ruotano intorno al variegato mondo della pallavolo. A partire dal significato del “fare squadra” fino ad arrivare al valore del sacrificio e dell’impegno come mezzo per ogni conquista umana e professionale. Introdotto dal professore Giorgio Lico, è stato Nico Agricola, Responsabile del Settore Giovanile giallorosso, a prendere la parola: “La nostra Società è da sempre vicina al mondo della scuola. È bello vedere che ci sono ragazzi interessati alla pratica sportiva. Noi oggi siamo qui per promuovere la pallavolo ma è doveroso ricordarvi che qualsiasi sport è importante ai fin della vostra crescita. In un territorio come questo che offre molto poco ai giovani dovete essere abili a cogliere qualsiasi occasione di occupare il vostro tempo libero con attività utili e formative che possano tirare fuori abilità e talenti, allontanandovi da situazioni pericolose o dalla noia. Lo sport, inoltre, ha anche il merito di mettere insieme le persone, di creare aggregazione e confronto”. La testimonianza del giocatore Davide Candellaro, che vanta un’esperienza decennale nella massima serie della pallavolo italiana, è stata utile per far comprendere ai giovanissimi che la strada verso le soddisfazioni professionali è lunga e impegnativa. Si parte dal basso per tentare, con perseveranza, l’ascesa nell’élite del volley: così è stato per il centrale classe ‘89 che ha iniziato nelle giovanili del Treviso e distinguendosi per le sue qualità è riuscito ad arrivare anche in Nazionale “Nessun traguardo – ha aggiunto Agricola – può essere raggiunto subito e senza sacrificio. Lo sport insegna proprio che i risultati migliori si ottengono con l’abnegazione e la dedizione. Dietro alle prestazioni tecniche di un grande campione ci sono ore di duro lavoro in palestra”. Dal canto suo Candellaro ha risposto alle domande dei ragazzi che hanno cercato di esplorare tra le pagine già scritte della sua carriera: l’emozione di calcare il campo della Superlega per la prima volta, le difficoltà che ha dovuto affrontare come i ripetuti infortuni, il rapporto con i compagni di squadra. Significativo il messaggio sull’essere parte di una squadra. È come avere un’arma in più in quanto far parte di un gruppo coeso permette di condividere dispiaceri e soddisfazioni. L’unione diventa lo strumento per supportarsi nei momenti di difficoltà e superare gli ostacoli. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Velasco e Zorzi a Padova per raccontare “Come Michele diventò Paso”

    Di Redazione “Come Michele diventò Paso”: questa sera alle 20.30 ci saranno Julio Velasco e Andrea Zorzi alla Kioene Arena di Padova a raccontare, con il giornalista Massimo Salmaso e con l’assessore allo sport del comune di Padova, ed ex calciatore professionista, Diego Bonavina, la vita i valori e l’esempio di Michele Pasinato, a un anno dalla sua scomparsa. Sulle tribune i ragazzi del settore giovanile bianconero e le loro famiglie, oltre a tutta la famiglia del Paso. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    AIP partecipa all’assemblea generale di EU Athletes

    Di Redazione Questa mattina, per la prima volta dalla sua nascita, AIP – Associazione Italiana Pallavolisti ha preso parte a Valencia all’Assemblea Generale di EU Athletes, la confederazione europea che racchiude le associazioni di categoria di vari sport provenienti da Spagna, Belgio, Francia, Rep. Ceca, Danimarca, Irlanda, Grecia, Croazia, Islanda, Norvegia, Olanda, Lituania, Svezia, Slovenia, Regno Unito e Polonia. Insieme a GIBA (Giocatori Italiani Basket Associati), componente storico di EU Athletes, AIP ha avuto una prima preziosa occasione per unire le forze a livello europeo, continuare un percorso di crescita e apprendimento per l’Associazione stessa, per il bene del mondo degli atleti e per sviluppare insieme i temi comuni che sono emersi. Nel corso della riunione si è parlato in particolare del riconoscimento dei diritti e doveri per tutti i lavoratori e le lavoratrici sportive, dell’importanza del coinvolgimento delle associazioni di categoria nelle decisioni da parte delle Federazioni e, infine, dell’attenzione alla salute fisica e mentale degli atleti, alla dual career-post career e al fenomeno delle partite “truccate”. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO