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    US Open: Berrettini strappa con coraggio e qualità il primo parziale, ma Djokovic è più forte e vince in quattro set

    Matteo Berrettini

    Matteo Berrettini non ce l’ha fatta ad interrompere la corsa di Novak Djokovic verso un Leggendario Grande Slam. L’azzurro ha giocato per oltre due ore ad un livello notevolissimo, vincendo il primo set per 7-5. Forza, coraggio, intensità, qualità, concentrazione massima, lucidità. Difficile se non impossibile chiedere a Matteo di più. Il problema è che per sconfiggere il più forte di tutti è necessario tenere quel livello ed intensità per oltre 3 ore, anche più di quattro negli Slam… Era troppo oggi per lui. A metà del secondo set Djokovic ha trovato l’allungo alla prima piccola pausa dell’azzurro e, come sempre da Campione, ha preso in mano il match e non l’ha più mollato. Ha iniziato il suo pressing micidiale, con grandissima qualità ed attenzione, con prime palle precise, affondi perfetti e quel ritmo che ha sfiancato Matteo, diventato via via più rigido e meno intenso. Senza la massima rapidità di piedi, Berrettini ha avuto difficoltà a spostarsi sulla sinistra rapidamente per girarsi sul diritto e sparare le sue bordate. Inoltre Novak è salito tantissimo alla risposta, trovando vincenti e quella continuità che ha privato l’azzurro di molti punti diretti. Djokovic fortissimo, è salito di livello in modo incredibile appena l’altro è calato. La forza dei campioni. Djokovic vince 5-7 6-2 6-2 6-3, sfiderà Zverev in semifinale.

    A breve il commento completo, ecco la cronaca della partita.

    Il match inizia con Djokovic alla battuta. Subito molto aggressivo, avanza e chiude di volo. Il game si complica e si va ai vantaggi. Matteo inizia bene, tiene lo scambio anche col rovescio. Un erroraccio di Novak col diritto consegna la prima palla break del match all’azzurro. Ace! La cancella in modo perentorio Djokovic. Molto laborioso quest’inizio, ma alla Djokovic si porta avanti 1-0. Serve Berrettini. Inizia con un doppio fallo, poi un diritto sparacchiato lungo, la risposta nei piedi moooolto lunga di Novak l’ha sorpreso. Finalmente sullo 0-30 trova il primo Ace, imprendibile. Grazie al servizio ed un diritto fulminante vince il suo primo game. Il set scorre sui turni di servizio, con il quarto e quinto game piuttosto complicati. Matteo cerca anche la via della rete, ma la risposta e passanti del serbo sono fantastici, non è facile gestire di volo. Di potenza l’azzurro sfonda in avanzamento, dopo essersi aperto il campo con il servizio. Lo schema uno-due resta il migliore per lui, scambiando il meno possibile. Anche Djokovic sbaglia qualcosa nello scambio, anche col rovescio, la palla di Berrettini è lunga e pesante, e qualche variazione col back è interessante perché gli permette di riguadagnare posizione e quindi entrare col diritto nel colpo successivo. Nel sesto game, errori di Matteo, e sul 30 pari un rovescio slice dell’azzurro muore in rete. 30-40 e palla break per il n.1. Grande botta al T con la prima, la cancella di forza. Grandissima lotta in spinta, nessuno dei due molla niente. Con la risposta Djokovic trova una profondità incredibile, annullando le prime “giocabili” dell’azzurro. Arriva la seconda palla break del game, con un rovescio steccato da Matteo. La cancella ancora con la prima, potente sul diritto, a 134 miglia. Il game sfonda i 10 minuti, lo vince alla fine l’azzurro per il 3 pari. Intensità clamorosa, come se fosse un tiebreak decisivo. Anche Djokovic va in difficoltà al servizio nel settimo game. Sul 30 pari Berrettini regge nello scambio, trova una splendida smorzata e avanza, il lob di Nole è lungo. Palla break per Matteo! Ace, che classe… il quarto del match, trova in modo chirurgico. Non demorde l’azzurro, con una serie di diritti cross potentissimi, infila un contro piede splendido, altra palla break. Stavolta niente prima in campo… (cercava il S&V), No!!!! Matteo comanda lo scambio col diritto, mette alle corde il serbo ma sbaglia l’ultimo affondo, un diritto in avanzamento inside in. Peccato, non era così difficile per lui. Con una gran prima e poi un rovescio lungo linea splendido, improvviso, Djokovic si salva e sale 4-3. Il set scorre sino al 5 pari, sempre con grande intensità e livello di gioco notevole. Serve Djokovic, e inizia male con un diritto in corridoio. Poi chiude col diritto cross, perfetto. Finora è l’ottavo vincente col diritto per il serbo, contro solo 3 di Matteo, che ha forzato tantissimo procurando più errori del rivale che vincenti diretti. Altro gratuito di Djokovic, ancora col diritto, da metà campo sparacchia in rete, per una volta ha avuto fretta. 15-30. Con un gran servizio da sinistra si porta 30 pari, ma nel punto seguente sbaglia ancora col diritto, subendo una pallata davvero potente dell’azzurro. Palla break Berrettini! e il BREAK arriva! Viene a rete il serbo, ma col passante di diritto lo infila. 6-5, serve per il primo set l’azzurro. Servizio e diritto, Ace (sesto del match), altro pressing col diritto chiuso con un lungo linea imprendibile. Che testa Matteo! 40-0 e Tre Set Point! Djokovic non cede, risponde benissimo e li cancella tutti, complice anche un errore di rovescio e poi uno grave col diritto di Berrettini. Con un Ace al centro ottiene il quarto set point. Chiude il set Matteo grazie ad un diritto out del serbo. 1 ora e 17 minuti di lotta feroce e grande livello di gioco. Berrettini SPAZIALE a livello mentale, per come ha tenuto dal fondo, per come ha continuato a spingere nonostante le difese e le risposte clamorose del rivale. Djokovic solo 56% di prime in campo e 17 errori, ma molti sono stati forzati dal pressing dell’azzurro.
    Secondo set, inizia Djokovic al servizio. Il parziale scorre via rapido sui game di servizio, fino al quarto game. Matteo rischia un attacco punito da un passante incredibile, giocato da metri fuori dal campo. 15-30. Un errore col rovescio di Nole porta lo score sul 30 pari. Bravo Novak ad avanzare sulla prima palla più corta in scambio di Matteo. Berrettini arriva tardi nell’angolo e il passante è out. Palla break Djokovic. Il BREAK arriva, prima una risposta spettacolare, niente piedi di Matteo, quindi trova grande profondità col rovescio e l’azzurro spedisce lungo un diritto. È il primo break subito dall’azzurro, alla prima flessione con la prima e con la spinta col diritto. Come sempre, chirurgico Djokovic nell’approfittarne. 3-1 avanti, a zero consolida il vantaggio portandosi 4-1. La zampata vincente del “Djoker” che, una volta in vantaggio, serve alla perfezione, non sbaglia più niente e scappa via. Berrettini accusa il momento, crolla 0-40 nel sesto game, evidentemente paga lo sforzo terribile del primo set, più mentale che fisico. Le cancella tutte, con servizio e diritto, e soprattutto grande coraggio, incluso un Ace sul 30-40. Djokovic risponde in modo pazzesco, disegna il campo col rovescio, vuole il doppio break. Salva anche una quarta e poi una quinta palla break Matteo, scambiando con intensità e qualità e col servizio. Con grande grinta, l’azzurro respinge l’assalto del rivale, portandosi 2-4. Djokovic è in controllo totale nei suoi game, sale facilmente 5-2. Matteo inizia bene l’ottavo game, 30-0, ma non riesce a chiudere di volo e quindi spara in rete un diritto in corsa. 30 pari. Nello scambio seguente Djokovic trova un diritto in avanzamento lungo linea perfetto, lascia fermo l’azzurro. 30-40 e Set Point Djokovic! Niente prima in campo, cercava l’Ace al centro… Risponde profonda, col rovescio Matteo trova solo la rete. 6-2 Djokovic, grande reazione del n.1 dopo il primo set perso.
    Terzo set, inizia Djokovic al servizio. Sembra impermeabile a tutto il serbo, ha preso possesso del tempo di gioco, risponde benissimo e regge le pallate dell’azzurro, meno continue rispetto al primo set. Vince facilmente il primo game, concentrato in modo assoluto, e pressa in risposta. Un doppio fallo costa a Matteo lo 0-30, momento difficile per lui, sente il fiato sul collo del rivale. Segue uno scambio di ritmo, profondissimo Nole, sbaglia ancora Berrettini, più lento con le game. 0-40, tre immediate palle break. Lavora benissimo col back sulla prima l’azzurro e infila un gran diritto. Cede alla seconda, inchiodato sul rovescio dal pressing “arrotato” a media velocità di Djokovic. BREAK, 2-0 avanti il serbo. Il match si è spostato nella palude del n.1, scambi a media velocità, discreta rotazione, molto intensi e precisi. Matteo è costretto a rincorrere, non riesce più a spingere col diritto e spaccare la palla come nelle prime due ore, ora è meno veloce con le gambe e questa differenza lo penalizza totalmente. Vola 3-0 Djokovic, 12 punti a 2 il parziale. La sensazione è che Djokovic non sbaglia mai adesso, nonostante le contromosse dell’azzurro. Berrettini fa fatica anche nel quarto game, salva una palla break sul 30-40 con una bella prima a T, e muove lo score nel set, 1-3. Djokovic invece è una macchina nei suoi turni di servizio, facile si porta 4-1. Invece soffre, soffre moltissimo Matteo ora nei suoi turni. Il sesto game è lunghissimo, ben 18 punti, con una palla break annullata ai vantaggi (insolito errore in risposta per Djokovic). Resa in scia sul 2-4 l’azzurro e nel settimo game cerca l’affondo in risposta per rientrare in partita nel set. Djokovic concede qualcosa, con un raro errore col diritto (meno focus di Novak). 0-30. Lavora alla perfezione lo scambio Novak, piedi vicino alla riga, dal centro comanda, sposta Matteo e chiude col diritto cross. Perfetto. Segue servizio e via avanti a chiudere, appena sale l’attenzione, diventa ingestibile Nole. Sul 30 pari però un bel forcing di Berrettini gli vale il punto del 30-40, palla break per l’azzurro! Niente, Djokovic impone il suo ritmo, Matteo sbaglia un back, si poteva fare meglio in questo punto. Djokovic respinge l’assalto, vola 5-2 e pressa in risposta nel game seguente. Sullo 0-30 trova una risposta allucinante, d’incontro su di una pallata esterna a tutta dell’azzurro. 0-40, Tre Set Point Djokovic. Cancella il primo col servizio, ma cede al secondo, costretto a rincorrere sotto il pressing del serbo. 6-2, un parziale meritato, dominato dal n.1. Solo 52% di punti vinti con la prima per Matteo, indice della straordinaria qualità in risposta di Djokovic.
    Quarto set, scatta Novak alla battuta, a 30 vince il game. Matteo serve, ma sbaglia col rovescio slice, le gambe ora sono rigide. 30 pari. Niente punti col servizio… mentre Novak muove Matteo dalla risposta, lo porta a correre e addio, alla fine è l’azzurro il primo a sbagliare. 30-40 e palla break. Berrettini spinge, con coraggio si butta avanti ma il passante del n.1 è una sentenza. BREAK Djokovic, scappa subito via nel quarto set. Lo sguardo di Nole è infuocato, guarda il pubblico che lo incita. Matteo con coraggio spinge, sprinta, ma dalla metà del secondo set è Novak a tenere in mano il pallino del gioco, il tempo degli scambi, muove Berrettini e lo porta a sbagliare. È semplicemente vicino alla perfezione. Berrettini non cede, continua a crederci e spinge col diritto, ma è meno veloce nell’arrivare sulla palla e arrivano palle meno incisive e qualche errore di troppo. 3-0 Djokovic. Il set scorre sui turni di servizio sino al 6-3 finale per il serbo. Chiude con errore in risposta di Matteo col rovescio. È la 12esima semifinale a NY per Djokovic, a due passi dal Grande Slam. Berrettini c’ha provato, ha giocato una grande coraggiosa partita, nonostante una condizione fisica non ottimale, come si è visto dalla metà del secondo set. Djokovic è stato più forte, applausi a lui, ma anche a Matteo, che si conferma grandissimo giocatore da grandi tornei, e sesto nella Race 2021.
    Marco Mazzoni

    N. Djokovic vs M. Berrettini Slam Us Open N. Djokovic [1]5666 M. Berrettini [6]7223 Vincitore: N. Djokovic ServizioSvolgimentoSet 4N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-155-3 → 6-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-05-2 → 5-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-0 → 3-1N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 30-0 30-15 30-30 40-302-0 → 3-0M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 30-30 30-401-0 → 2-0N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 3M. Berrettini 0-15 0-40 15-405-2 → 6-2N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-404-2 → 5-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-1 → 4-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 4-1M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-403-0 → 3-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0M. Berrettini 0-15 0-30 15-401-0 → 2-0N. Djokovic 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-2 → 6-2N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2M. Berrettini 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-1 → 4-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-03-1 → 4-1M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 30-402-1 → 3-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-1 → 2-1M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1N. Djokovic0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-405-6 → 5-7N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 30-405-5 → 5-6M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 5-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-4 → 5-4M. Berrettini 30-0 40-154-3 → 4-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-3 → 4-3M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-403-2 → 3-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 2-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    US Open: Djokovic a caccia della leggenda, chi può fermarlo? (di Marco Mazzoni)

    Djokovic in allenamento a New York 2021

    Domani a New York si alzerà il sipario di US Open 2021, ma sarà molto di più di una “normale” edizione di un Major. Il torneo potrebbe scrivere una pagina indelebile nella storia della disciplina se il n.1 del mondo Novak Djokovic riuscisse a trionfare, completando un Grande Slam che manca dal 1969 (Rod Laver). Sarebbe un’impresa leggendaria, che non è riuscita ai più vincenti dell’era Open: Bjorn Borg, Pete Sampras (che non hanno mai completato nemmeno 3/4 di Slam nell’anno solare), Roger Federer (gli è mancato Roland Garros nel 2004, 2006 e 2007, con le finali perse nel 2006 e 2007), Rafael Nadal.
    Inutile girarci intorno, tutto il torneo maschile girerà intorno a Novak, a “soli” 7 match dal diventare non solo il più vincente con il 21esimo Major ma uno degli sportivi più forti di sempre All-Sport. Una vittoria che lo isserebbe sull’Olimpo dello sport mondiale, insieme a pochi altri immortali (Carl Lewis, Usain Bolt, Muhammad Ali, Eddy Merckx, Michael Phelps, Ingemar Stenmark solo per citarne alcuni di discipline individuali).
    Il serbo inizierà la sua campagna newyorkese martedì contro il giovanissimo danese Rune, ma chi potrà davvero impensierirlo, o addirittura sconfiggerlo? Uno Slam è un torneo di ricco di insidie, è durissimo sul piano fisico, a volte arrivano anche sorprese ed imprevisti (…vero “Nole”, vedi l’edizione 2020?), ma analizzando il momento in modo razionale, la risposta più coerente alla domanda è solo una: il più pericoloso avversario di Djokovic si chiama… Novak Djokovic.
    “Nole” ha davanti a sé un appuntamento troppo grande per mancarlo. Se c’è un aspetto in cui il serbo è oggi nettamente superiore a tutti i rivali in tabellone è quello mentale, della determinazione, della capacità di lottare e soffrire andando oltre il dolore e la fatica pur di farcela. È accaduto quest’anno a Roland Garros, quando (quasi in modo inaspettato) ha tirato fuori una prestazione monstre contro Rafa. Superato lo scoglio più duro, ha rimontato uno splendido Tsitsipas in finale e si è preso lo Slam per lui più difficile. Qua la faccenda ha iniziato a farsi seria, e a Wimbledon ha confermato il suo ruolo di favorito. A Tokyo ha sofferto, è collassato più per colpa del caldo e della fatica che per gli (ottimi) colpi di Zverev. Ha ceduto, ha perso l’opportunità irripetibile di fare addirittura un “Golden” Grande Slam, ma resta l’obiettivo del classico Grande Slam. Con la “fame” che ha Novak, con la sua superiorità tecnica e soprattutto agonistica, sembra difficile che uno tra Medvedev, Zverev, Tsitsipas o Berrettni riesca a superarlo. Per questo riteniamo che il vero avversario di Djokovic sia un suo crollo, fisico o mentale, agevolato da una prestazione eccezionale di un rivale.
    Esiste un precedente pericoloso per Novak, che è giusto ricordare. Nel 2015 Djokovic volava. Tiranneggiava. Quando arrivò Roland Garros, il giorno del sorteggio, un Nadal un po’ sceso in classifica fu inserito nello stesso quarto di tabellone del serbo, allora testa di serie n.1. La smorfia di Rafa in quell’istante era l’anticipo di quel che accadde in campo nel loro match di quarti. Djokovic schiantò il fortissimo rivale, distrutto. Ormai tutti pensavano che la coppa di Moschettieri fosse già tra le mani del serbo. In finale iniziò bene contro Wawrinka, ma all’improvviso qualcosa nel secondo set si inceppò. Le sue gambe iniziarono a farsi pesanti, i colpi meno intensi e precisi. Stan, da vero campione, non si fece pregare: alzò il suo livello al massimo, mettendosi a sparare una gragnola di bordate pazzesche, finendo per rimontare e sconfiggere clamorosamente Novak. Nemmeno dopo aver battuto Nadal, Djokovic riuscì a vincere Parigi e completare il Career Grand Slam. Completò l’impresa l’anno seguente, arrivando tiratissimo sul piano fisico e mentale, sfinito, tanto da crollare e quasi scomparire per il resto del 2016 e tutto il 2017. Ma tornando a quel 2015, a Parigi, il peso della fatica e della grandissima impresa fu troppo anche per le spalle larghissime di Djokovic che, ricordiamo, è un grandissimo agonista e talento, ma produce un tennis assai dispendioso per energie fisiche e mentali. Djokovic sta per affrontare una situazione simile – l’appuntamento più grande della sua carriera – più vecchio e “consumato” rispetto a 6 anni fa, con quel crollo alle Olimpiadi che non può lasciarlo del tutto tranquillo. Per questo pensiamo che il mix di fatica ed enorme pressione potrebbe essergli fatale, diventando il suo vero spauracchio.
    Djokovic è il vero n.1 oggi, rispettato da tutti ma non esattamente “amatissimo”, sarebbe un boccone molto succulento per tutti passare alla storia come colui che ha stoppato la sua corsa verso la leggenda… A questo di certo aspirano Medvedev, Zverev, Tsitsipas, e perché no Matteo Berrettini, che ha giocato contro “Nole” una bellissima finale a Wimbledon e messo alle corde pure a Parigi. Chi tra i rivali potrebbe aver qualcosa in più per provare a batterlo?
    Medvedev è dall’altra parte del tabellone, quindi lo potrà sfidare solo in finale. Ha un buon tabellone Daniil, Isner potrebbe essere il suo rivale più pericoloso, se il gigante imbrocca una giornata top al servizio. Per assurdo, incontrare Djokovic in finale potrebbe essere “troppo tardi”: di fronte all’ultimo passo per la Leggenda, forse nessuno potrà più fermarlo. Per questo forse hanno qualche chance in più coloro che sono nella parte alta del tabellone. L’ingresso nel torneo non è mai facilissimo, ma ipotizzare che uno tra Rune, Struff, Nishikori o De Minaur possa battere il n.1 sembra troppo. Berrettini e Hurkacz sono i due candidati più probabili a sfidare il n.1 nei quarti. Hurkacz possiede un ottimo tennis, ma che abbia l’intensità per superare questo Djokovic sembra difficile; Berrettini ha già dimostrato di poter giocare ad armi pari contro di lui, sia a Roland Garros che a Wimbledon. Sarebbe una partita splendida, che tutti ci auguriamo di poter commentare… Rublev continua a mostrare quel tennis infernale ma anche i soliti limiti contro i migliori; piuttosto Zverev sembra essere davvero salito di livello. È nel miglior momento della carriera, sta molto bene fisicamente e ama questi campi. L’anno scorso è arrivato ad un passo dall’alzare la coppa, rimontato in modo rocambolesco da Thiem. Sul piano tecnico è l’avversario che può fargli più male tra quelli in gara, più di Tsitsipas perché sul “duro” ha in più il servizio ed un gioco con più anticipo, oltre a reggere meglio sulla diagonale del rovescio.
    Tra poche ore scatterà lo Slam della “grande mela”. Abbiamo moltissimi azzurri al via (tutti curiosamente nella parte alta del tabellone!) ma soprattutto l’appuntamento con la storia di Novak. Buon US Open a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Us Open: Novak Djokovic ed il suo avversario di primo turno

    Novak Djokovic, numero uno del mondo, ha conosciuto ieri sera, dopo il sorteggio delle qualificazioni -, il nome del suo primo avversario agli US Open, torneo dove cercherà di fare la storia e chiudere con il Grand Slam.L’avversario di primo turno è il giovane 18enne danese Holger Rune, che è uno dei giocatori più in forma in questo momento (anche se a un livello competitivo inferiore rispetto al serbo).
    Rune, numero uno juniores alla fine delle stagioni 2019 e 2020 e campione del Roland Garros nella stessa fascia d’età due anni fa, ha inanellato una serie di 13 vittorie consecutive: ha vinto i Challenger di San Marino e Verona nelle ultime due settimane, prima di vincere altre tre turni di qualificazione agli US Open – su un’altra superficie – per qualificarsi al main draw.
    Djokovic e Rune non si sono mai incontrati, ma si sono allenati insieme per una settimana intera a Monte Carlo prima della stagione sulla terra battuta, quindi si conoscono bene. All’epoca, fu Rune a promuovere quella settimana di allenamento, dopo aver inviato un messaggio privato al serbo su Instagram. Ora si affronteranno su uno dei palcoscenici più importanti del mondo. LEGGI TUTTO

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    Us Open: Djokovic vola verso il Grande Slam. Berrettini è la speranza azzurra, a Sinner serve un’impresa

    Gli Us Open 2021 possono rappresentare un pezzo di storia indelebile per il tennis. Novak Djokovic, dopo aver mancato la medaglia alle Olimpiadi, punta a conquistare il quarto major stagionale e dunque a completare il Grande Slam: per gli esperti di 888sport.it è un’impresa più che fattibile, offerta solamente a 1,60. Il numero uno al […] LEGGI TUTTO