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    Novak Djokovic arriva oggi a Madrid. Nessun forfait per il serbo

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    L’incognita è stata risolta. Molti erano allarmati dal ritardo dell’arrivo di Novak Djokovic nella capitale spagnola, e ci sono stati anche dubbi sulla sua partecipazione al Mutua Madrid Open 2022. Ma il serbo ha confermato che atterrerà a Barajas questo pomeriggio e non perderà tempo perché ha programmato la sua prima sessione di allenamento poco dopo il suo arrivo.
    Giocherà contro Pablo Carreño e, prevedibilmente, sarà allo stadio Manolo Santana, approfittando del tempo tra la fine della sessione diurna e l’inizio della partita tra Badosa e Halep. LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Roland Garros è il mio principale obiettivo”

    Novak Djokovic

    Dopo la cocente delusione patita a Monte Carlo al rientro dopo un’altra lunga assenza, Djokovic è tornato a parlare nella sua Belgrado, in attesa di debuttare nel 250 contro il vincente di Djere – Medjedovic (giovane 18enne serbo). Novak si dice fiducioso di poter giocare molto meglio rispetto all’opaca prestazione nel Principato, anche se… Davidovich Fokina ha confermato la bella prestazione contro il n.1 del mondo issandosi addirittura in finale, quindi un bell’”aiutino” alla sconfitta l’ha ricevuto eccome. Riportiamo alcuni passaggi del pensiero di Djokovic.
    “Ho intenzione di giocare a Madrid e Roma, ma dipende da come mi sentirò questa settimana. Al termine del torneo, farò delle valutazioni col mio team e decideremo come muoverci”.
    “Non vedo l’ora di tornare in campo. Ho bisogno di più partite per raggiungere il livello che voglio. Ieri ho fatto quattro allenamenti, due di fitness e due di tennis, ero un po’ stanco. Uso ogni momento libero che ho per prepararmi fisicamente, sono consapevole che questo è particolarmente importante per la terra battuta. A Monte Carlo non ero preparato come dovevo, mi manca ancora il ritmo della partita, soprattutto. C’è una grande differenza tra giocare punti in allenamento e giocare partite di torneo. Spero di poter giocare più partite qui rispetto a Monaco. Ho bisogno anche di ricevere il sostegno del pubblico, qualcosa che significa molto per me, come quello che ho ricevuto in Coppa Davis nel 2010 o l’anno scorso prima del Roland Garros. Non avevo mai giocato un torneo la settimana prima del Roland Garros, ma è stata un’ottima decisione, perché avevo bisogno di quell’incoraggiamento per arrivare al meglio Parigi e il pubblico me lo data. Il Roland Garros è il mio più grande obiettivo, voglio essere completamente preparato quando arriverò a Parigi“.
    Quindi si sofferma sul torneo di Belgrado: “Le precedenti esperienze di questo torneo hanno aiutato ad organizzarlo con più attenzione ai dettagli, capendo cosa vogliono i giocatori, allenatori, ospiti e tifosi, con l’obiettivo di ottenere la migliore esperienza. Da giocatore, tengo molto a come si sentono i colleghi, quindi cerchiamo di rendere le infrastrutture, la palestra, il cibo e altro di qualità. Non è facile, è un torneo internazionale e non abbiamo molto spazio, ma cerchiamo di soddisfare le esigenze delle persone. In questo momento potrebbe fare troppo freddo qua, ma non possiamo controllare il tempo… Trasformarlo in ATP 500? Intanto non possediamo questa licenza, la stiamo affittando, anche se abbiamo intenzione di presentare un accordo ai proprietari per ottenerla. Se ciò accade, possiamo passare a prendere altre decisioni. C’è una possibilità, è qualcosa che l’ATP ci ha detto, già ne abbiamo parlato due anni fa, ma non c’è ancora nulla di definitivo al riguardo”.
    Vista la grande forma mostrata da Miomir Kecmanovic in questa prima parte di stagione, assai cresciuto fisicamente e molto più convinto dei suoi mezzi, sarebbe assai interessante una sfida di quarti di finale tra Djokovic e il 22enne seguito da David Nalbandian. Di sicuro se Novak ambisce a confermare la Coppa dei Moschettieri, deve alzare terribilmente il suo livello di gioco rispetto a quel poco mostrato nel 2022. Incredibile pensare che al 19 aprile, Djokovic vanta in stagione 4 partite giocate, con 2 vittorie e 2 sconfitte…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Nel terzo set ho finito le energie, non stavo più nello scambio”

    Novak Djokovic, sconfitto al rientro

    Novak Djokovic non ha nascosto la propria delusione per la sconfitta patita al rientro a Monte Carlo. Nella press conference post partita, il serbo ha ammesso di esser andato in crisi fisicamente, come il campo ha confermato senza ombra di dubbio.
    “Certo che sono deluso. A nessuno piace perdere” afferma Novak, “Siamo atleti professionisti, questo è ciò che facciamo. Andiamo in campo per gareggiare e provare a vincere uno contro l’altro. Non mi piaceva il modo in cui mi sentivo fisicamente nel terzo set. Ho finito il gas completamente. Non potevo davvero stare nello scambio con lui. Voglio dire, se non reggi gli scambi, senza sentire le gambe sulla terra battuta, è una missione impossibile. Non mi piace quel tipo di sensazione che ho provato nel terzo,  ne parlerò con la mia squadra, per trovare le ragioni per cui è successo, analizzeremo questo e spero che la prossima settimana le cose andranno meglio a Belgrado”.
    Chiedono a Djokovic sul pubblico, per il cronista ostile. Novak la vede diversamente: “Ho avuto una percezione completamente diversa. Non sentivo che fossero contro di me. In realtà, il pubblico è stato molto gentile ed è stata una buona accoglienza. Hanno fatto il tifo per entrambi i giocatori, alcuni buoni punti ci sono stati. Aveva un doppio break, stava giocando bene. Ho affrontato ambienti molto più ostili nella mia vita, nella mia carriera. Ringrazio il pubblico per essere rimasti tre ore”.
    Novak risponde su quanto abbia sofferto sul piano mentale: “Parlavo con me stesso? Non è la prima e non sarà l’ultima che lo faccio. È normale in una partita quando sei frustrato per certe cose. Hai reazioni diverse. In termini di comportamento, penso di aver fatto bene. Ho sempre creduto di poter rimontare e vincere la partita, e sono rimasto lì anche se molte cose erano contro di me per come mi sentivo in campo. Dal punto di vista del gioco, fisicamente ero solo lontano dal mio meglio. In questo tipo di condizioni e circostanze, devi davvero lavorare due volte di più di quanto faresti normalmente. E ancora, ho giocato contro uno specialista della terra battuta. Aveva già giocato qualche giorno fa e bene. Mi aspettavo che questa partita fosse davvero dura, una battaglia fisica, ed è quello che è stato. Sfortunatamente la mia settimana finisce qui. Devo cercare di essere ottimista e costruire il mio tennis fino al Roland Garros, dove voglio raggiungere il picco”.
    Un Djokovic deluso ma molto lucido. Certamente ha mostrato una condizione davvero modesta, in modo sorprendente. Si ipotizzava infatti che un bel lavoro svolto in queste settimane senza tornei lo avesse preparato a puntino, con un po’ di ruggine ma non così tante incertezze e con il crollo fisico avuto nel terzo set. Nonostante sia il tennista più forte dell’epoca attuale, l’aver giocato una manciata di partite dallo scorso novembre gli è costato carissimo. Novak è un grande talento, ma anche lui ha bisogno di ritmo, di quelle sensazioni che solo la partita ti può regalare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO