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    L’Australian Open vuole una statua per Djokovic: Tiley conferma il progetto. Sinner e Zverev, da rivali a compagni di viaggio: la foto virale dopo la finale di Melbourne

    Alexander Zverev e Jannik Sinner nella foto

    L’Australian Open vuole una statua per Djokovic: Tiley conferma il progettoSeguendo l’esempio del Roland Garros con Rafael Nadal, l’Australian Open si prepara a rendere omaggio al suo più grande campione. Craig Tiley, direttore del torneo australiano, ha annunciato l’intenzione di erigere una statua in onore di Novak Djokovic all’interno del complesso di Melbourne Park.La decisione appare più che meritata considerando il legame straordinario tra il campione serbo e il primo Slam della stagione. Con dieci titoli conquistati a Melbourne, Djokovic ha fatto dell’Australian Open il suo regno personale, stabilendo un record che difficilmente potrà essere eguagliato. E anche quest’anno, nonostante non sia riuscito a difendere il titolo, il serbo ha dimostrato la sua classe raggiungendo le semifinali e confermando di poter ancora competere ai massimi livelli.
    “Non c’è alcun dubbio che Novak meriti questo riconoscimento”, ha dichiarato Tiley. “Il suo impatto su questo torneo è stato straordinario e la statua sarà un modo per celebrare in modo permanente la sua legacy all’Australian Open”.Il progetto segue la scia di quanto fatto dal Roland Garros per Nadal, il cui dominio sul rosso parigino è stato immortalato con una statua in bronzo. Ora Melbourne si prepara a fare lo stesso con Djokovic, riconoscendo non solo i suoi successi sportivi ma anche il suo ruolo nell’elevare il prestigio del torneo a livello globale.La statua sarà un tributo permanente a uno dei più grandi campioni nella storia del tennis, che ha ancora la possibilità di aggiungere ulteriori capitoli alla sua straordinaria storia d’amore con Melbourne Park.

    🚨 Breaking : Novak Djokovic will be honoured with a Statue at the Melbourne Park (for his 10 AO titles & the Greatest Australian Open Champion).
    Tennis Australia president Craig Tiles says “No brainer. He deserves it”. pic.twitter.com/lYgPQsxW1t
    — SK (@Djoko_UTD) January 27, 2025

    Sinner e Zverev, da rivali a compagni di viaggio: la foto virale dopo la finale di MelbourneNon è la prima volta che i grandi rivali del tennis condividono un volo nel circuito ATP, ma l’immagine di Jannik Sinner e Alexander Zverev seduti uno accanto all’altro in business class, appena 24 ore dopo la loro battaglia nella finale degli Australian Open 2025, ha qualcosa di speciale.
    La foto, che sta rapidamente diventando virale sui social media, cattura perfettamente l’essenza del tennis professionistico moderno: acerrimi rivali in campo che si trasformano in colleghi cordiali fuori dal rettangolo di gioco. Vincitore e finalista del primo Slam dell’anno si ritrovano così fianco a fianco sul volo che li riporta in Europa, in un’immagine che racconta molto della sportività e del rispetto reciproco che caratterizza questo sport.
    Lo scatto, condiviso sui social network, mostra un lato più umano e meno competitivo del circuito professionistico, dove gli atleti, nonostante la feroce rivalità in campo, condividono spesso momenti di vita quotidiana tra un torneo e l’altro. Una testimonianza di come nel tennis le rivalità più intense possano coesistere con rapporti di stima e cordialità fuori dal campo.
    La scena ricorda altri celebri momenti simili nella storia del tennis, confermando come questo sport sappia distinguersi per il fair play e il rispetto tra gli atleti, anche immediatamente dopo le sfide più intense e significative.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic risponde ai fischi: “Preferisco tacere per non pentirmi”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    La Rod Laver Arena, teatro di alcuni dei più grandi trionfi di Novak Djokovic, si è trasformata in uno scenario amaro per il campione serbo. I fischi che hanno accompagnato il suo ritiro nella semifinale contro Zverev hanno provocato una risposta pacata ma significativa del dieci volte campione degli Australian Open.
    Parlando ai media serbi presenti a Melbourne, Djokovic ha affrontato la questione con la maturità di chi ha vissuto mille battaglie: “Non so cosa dire. Il pubblico ha pagato il biglietto aspettandosi un grande match che non ha potuto vedere. Da questo punto di vista, posso capirli, faccio tutto il possibile per giocare, almeno questo”.
    Ma dietro il tono diplomatico si nasconde una profonda delusione: “Non sono sicuro che loro capiscano me o che vogliano farlo. So come funziona il mio corpo e cosa ho fatto per questo torneo negli ultimi 20 anni”. Parole che risuonano come un promemoria del suo straordinario legame con Melbourne Park, dove ha scritto pagine indelebili della storia del tennis.
    La frase finale – “Preferisco tacere per non dire qualcosa di cui potrei pentirmi” – rivela quanto lo abbiano ferito i fischi del pubblico. Una reazione che stride con il suo status di recordman del torneo, dove ha trionfato dieci volte, spesso superando condizioni fisiche precarie, come nel 2021 quando vinse nonostante un serio infortunio agli addominali.
    Il ritiro di Djokovic, arrivato dopo aver perso il primo set al tie-break, è stato il risultato di un problema muscolare che si trascinava dalla battaglia nei quarti contro Alcaraz. Una decisione presa per preservare il suo fisico, comprensibile per un atleta di 37 anni che ha sempre dimostrato una profonda conoscenza del proprio corpo.
    La reazione del pubblico australiano, sempre complesso nel suo rapporto con Djokovic, dimostra come anche i più grandi campioni non siano immuni dalle critiche, anche quando le loro scelte sono dettate dalla saggezza e dall’esperienza. Un episodio che aggiunge un nuovo capitolo al rapporto di amore e odio tra il campione serbo e Melbourne Park.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic mostra sui social il risultato dei suoi esami dopo l’infortunio

    Novak Djokovic all’uscita dalla Rod Laver Arena

    “Ho pensato di pubblicare questo qui per tutti gli “esperti” di infortuni sportivi che ci sono in giro…”
    Con questo messaggio polemico Novak Djokovic respinge le dure critiche sui suoi “presunti” infortuni, pubblicando la immagine del controllo diagnostico che ha confermato la lesione che l’ha costretto a gettare la spugna dopo un set contro Zverev in semifinale all’Australian Open.

    Thought I’d leave this here for all the sports injury “experts” out there. pic.twitter.com/ZO5mBtw9zB
    — Novak Djokovic (@DjokerNole) January 25, 2025

    Novak ha accusato il fastidio nella partita di quarti di finale contro Carlos Alcaraz, riuscendo a gestire il dolore dopo il primo set perso e portando a casa un bel successo contro il giovane rivale, mostrando una grandissima lucidità tattica oltre che resistenza. Purtroppo non è riuscito invece a resistere in semifinale, con l’amara decisione di mollare dopo un set, uscendo sotto una bordata di fischi della Rod Laver Arena, comportamento irrispettoso ed esagerato tanto da essere stigmatizzato anche da Zverev nell’intervista a caldo in campo.
    A questo punto Djokovic ha già annunciato il forfait in Davis Cup (dove era stato convocato per il round preliminare), e vedremo se riuscirà a recuperare in tempo per il torneo di Doha, passato a categoria ATP 500 e al quale si è iscritto.
    È anche da chiarire se continuerà o meno la collaborazione con Murray, l’accordo era per l’Australian Open. “Ne parleremo”, hanno chiosato entrambi. Adesso il serbo deve soprattutto focalizzarsi sul recupero dall’infortunio.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Murray sul ritiro di Djokovic: “Il corpo non risponde come vorremmo”

    Andy Murray e Novak Djokovic – Foto getty images

    Andy Murray è stato una delle chiavi del rinnovato entusiasmo di Novak Djokovic dopo i Giochi di Parigi 2024. L’ex campione scozzese, ora nel ruolo di coach insieme a Carlos Gómez-Herrera, ha parlato a YahooSports dopo il ritiro del serbo in semifinale agli Australian Open 2025.
    “È sfortunato quando il corpo non risponde come vorremmo”, ha commentato Murray sul ritiro di Djokovic dopo il primo set perso contro Zverev. “È stato un peccato finire così, perché in questa fase del torneo senti di essere vicino a qualcosa di molto speciale”. Un ritiro che arriva dopo un torneo positivo, dove Djokovic aveva dominato contro Lehecka e Machac, gestito le sfide con Basavareddy e Faria, e superato un grande test contro Alcaraz.
    Sul suo futuro nel team, Murray ha confermato le parole di Djokovic: “Ne parleremo”, riferendosi all’accordo di discutere il prosieguo della collaborazione dopo l’Australian Open. “Ho avuto l’opportunità di assistere a un tennis straordinario e, contro Alcaraz, è stato uno dei migliori match che abbia mai visto dal vivo. Una performance incredibile”.
    Murray ha poi mostrato umiltà riguardo il suo contributo: “A volte mi imbarazza quando dopo una buona prestazione di Novak si dice che è merito del mio aiuto. Sono consapevole che il team che lavora con lui ha fatto un lavoro incredibile per molti anni per mantenerlo al massimo livello alla sua età”.
    L’ex numero uno ha anche parlato della sua transizione da giocatore a coach: “È una curva di apprendimento molto ripida perché molte cose cambiano nel passaggio da giocatore ad allenatore. Non pensi solo a te stesso. Ho ancora molto da imparare”. Ha inoltre elogiato l’accoglienza ricevuta dal team: “Tutti mi hanno aiutato moltissimo, ho avuto un grande benvenuto ed è stato fantastico farne parte”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic salta la Davis, messaggio dopo il ritiro. Il torneo ATP 500 di Barcellona riduce il tabellone

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Novak Djokovic non parteciperà alla sfida di Coppa Davis 2025 tra Serbia e Danimarca della prossima settimana. Il capitano Viktor Troicki ha confermato che l’infortunio muscolare che ha costretto il numero uno al ritiro in semifinale agli Australian Open gli impedirà di essere presente. La Serbia dovrà fare a meno anche di Lajovic, affidandosi a Kecmanovic, Medjedovic e Djere per contrastare una Danimarca guidata da Holger Rune.Dopo alcune ore di riflessione sulla delusione australiana, Djokovic ha voluto mandare un messaggio ai suoi fan attraverso i social media, ribadendo il suo sostegno ad Alexander Zverev, a cui augura di vincere il suo primo Slam, e tracciando un bilancio comunque positivo del suo primo Major dell’anno.

    Tried to recover for today’s match but I could only push so far. Nevertheless, positives to take out of this year’s Aus Open. Congratulations to @AlexZverev for making another GS final. I wish you to win the title because you deserve it, my friend 💪🙌 pic.twitter.com/BZPyQqPk6R
    — Novak Djokovic (@DjokerNole) January 24, 2025

    Intanto, il torneo Conde de Godó ha annunciato un’importante novità per l’edizione 2025: il tabellone principale sarà ridotto da 48 a 32 giocatori. Il torneo, in programma dal 12 al 20 aprile, avrà otto teste di serie e può già contare sulla partecipazione confermata di Casper Ruud e Carlos Alcaraz.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Tiley rassicura sulle condizioni di Djokovic

    Craig Tiley nella foto – foto getty images

    Craig Tiley, direttore degli Australian Open, ha voluto rassicurare tutti sulle condizioni di Novak Djokovic a poche ore dalla semifinale contro Alexander Zverev.
    Il serbo, alle prese con un fastidio alla coscia sinistra, non si è ancora allenato dopo la vittoria nei quarti contro Carlos Alcaraz, annullando anche la sessione prevista per giovedì.
    “Ho trascorso del tempo con Novak alle due di questo pomeriggio ed era di buon umore”, ha dichiarato Tiley al sito B92. “Lui e Carlos hanno giocato un eccellente match e penso che non solo sarà pronto per la semifinale, ma anche per giocare oltre”.La semifinale contro Zverev è in programma venerdì alle 4:30 ora italiana, con il dieci volte campione del torneo che cerca l’ennesima finale a Melbourne.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic verso la semifinale senza allenamenti: preoccupano le condizioni fisiche

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Novak Djokovic si prepara alla semifinale dell’Australian Open contro Alexander Zverev in condizioni non ottimali. Il campione serbo non si è allenato negli ultimi due giorni dopo la vittoria contro Carlos Alcaraz nei quarti di finale, ottenuta in 3 ore e 37 minuti con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-3, 6-4.
    Nonostante avesse prenotato un campo d’allenamento per giovedì alle 14:00, Djokovic non si è presentato al Melbourne Park. Il suo tempo è interamente dedicato al recupero sotto la supervisione del fisioterapista Miljan Amanovic. Per battere Alcaraz, il serbo ha dovuto ricorrere ad antinfiammatori, e ora le sue condizioni destano preoccupazione.Djokovic, che non ha voluto fornire dettagli sul problema al muscolo della coscia sinistra, ha solo accennato che le sensazioni sono simili a quelle del 2023, quando giocò e vinse il torneo nonostante uno strappo di tre centimetri.
    La semifinale contro Zverev è programmata nel turno diurno, a partire dalle 14:30 ora locale. Entrambi beneficiano di un giorno extra di riposo rispetto a Sinner e Shelton, protagonisti dell’altra semifinale, ma resta da vedere in quali condizioni l’ex numero uno del mondo si presenterà al match.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic e l’arte di trasformare le critiche in motivazione

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    La vittoria di Novak Djokovic contro Carlos Alcaraz agli Australian Open ha ancora una volta dimostrato perché il serbo, a 37 anni, continua a essere una forza dominante nel tennis mondiale. Una prestazione che ha mostrato la sua superiorità tattica e tecnica contro una delle più brillanti stelle della nuova generazione, ma che non è stata esente da critiche, come spesso accade quando si parla del campione di Belgrado.
    Parlando con la stampa serba a Melbourne, Djokovic ha affrontato direttamente il tema delle critiche che costantemente riceve: “Molte persone hanno dubitato di me per tutta la vita. La gente cerca continuamente di sminuire i miei successi, ma questo fa parte della vita di un atleta di successo”. Il campione serbo ha poi aggiunto: “Nel mio caso, ancora di più, per il posto da cui vengo e per un milione di altre ragioni. Questo non mi scoraggia. Al contrario, mi motiva a dimostrare agli altri e a me stesso che posso ancora vincere sui grandi palcoscenici. Oggi, l’ho dimostrato ancora una volta”.
    La strada verso il titolo si presenta particolarmente ardua quest’anno. Dopo aver battuto il numero 3 del mondo Alcaraz, Djokovic dovrà affrontare il numero 2 Zverev e potenzialmente il numero 1 Sinner in finale. Una prospettiva che non lo spaventa: “Questo non è ancora la fine del torneo. Forse, quello che verrà ora sarà ancora più difficile. Per vincere il titolo dovrò battere il numero tre, il numero due e forse il numero uno. Amo le sfide, perché le vedo come opportunità. È per questo tipo di cose che continuo a giocare”.
    Il recupero fisico diventa cruciale dopo match così intensi. Djokovic ha rivelato i dettagli della sua routine post-partita: “Ogni notte come questa vado a letto intorno alle 3. Oggi sarà ancora più tardi, perché ho del lavoro da fare con Amanovic [il suo fisioterapista]. È necessario per trattare l’infortunio. Il lavoro che posso fare ora può essermi utile. Questa è la mia maggiore preoccupazione per il prossimo match, essere in condizione, perché questo tipo di vittorie ti migliorano mentalmente ed emotivamente”.
    Le 72 ore di riposo prima della semifinale contro Zverev saranno fondamentali per il recupero fisico del serbo, che dovrà essere al meglio delle sue condizioni per affrontare un altro test impegnativo nel suo cammino verso l’ennesimo titolo a Melbourne.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO