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    Dialoghi sul talento” con Stefanie Graf e Andre Agassi. La Graff “Ancora prima di incontrarci, io e Andre avevamo fatto scelte molto precise dal punto di vista filantropico. Il lavoro che facciamo entrambi è infatti dedicato alle nuove generazioni”

    Stefanie Graf oggi a Cuneo

    In un Palazzetto dello Sport stracolmo, questa mattina Steffi Graf e Andre Agassi hanno regalato due ore emozionanti e speciali ai 3500 spettatori intervenuti per l’appuntamento “Dialoghi sul talento”, promosso da Fondazione CRC e realizzato in collaborazione con I Tennis Foundation, la Children for Tomorrow di Stefanie Graf e l’Andre Agassi Foundation for Education, e con il supporto organizzativo di Collisioni.
    L’incontro con le due leggende del tennis è stato condotto da Alberto Brandi, condirettore Sport di TgCom24, che ha stimolato Steffi e Andre a raccontare le tappe più significative delle loro vite e ad approfondire il valore dello sport come strumento di crescita, di scoperta dei propri talenti e di accettazione del proprio sé.
    “Oggi è stato un privilegio ospitare Steffi Graf e Andre Agassi, due dei più grandi tennisti di tutti i tempi” ha spiegato Mauro Gola presidente di Fondazione CRC. “Questi incontri rappresentano occasioni importanti per porre al centro il tema del talento, con l’obiettivo ispirare, incoraggiare e sostenere i nostri giovani a coltivare le proprie attitudini. La Fondazione CRC riconosce la forte valenza educativa dello sport, uno straordinario strumento per crescere, per scoprire i propri talenti e per accettare sé stessi, dando il meglio di sé per la propria comunità. Un obiettivo centrale per la Fondazione CRC e per gli enti filantropici voluti da Steffi Graf e Andre Agassi”.
    “Ancora prima di incontrarci, io e Andre avevamo fatto scelte molto precise dal punto di vista filantropico. Il lavoro che facciamo entrambi è infatti dedicato alle nuove generazioni” ha raccontato Stefanie Graf a proposito della nascita della sua fondazione. “27 anni fa, a metà degli anni ’90, mi avevano presentato uno psicoterapeuta di Amburgo che si occupava di terapie su bambini rifugiati che provenivano da zone di guerra, con l’obiettivo di ristabilire il loro benessere e il loro equilibrio. È stato un incontro centrale nella mia vita, perché vidi con i miei occhi quanto la guerra li aveva devastati. Non avevano mai potuto scegliere nulla e non avevano conosciuto nient’altro che violenza. Da allora ho deciso di impegnarmi con tutta me stessa su questo tema”.
    “Io ho compreso negli anni quanto importante sia l’istruzione nella vita delle persone e ho deciso di fondare un’organizzazione che si occupasse di questo tema per molti motivi” ha riferito Andre Agassi. “Per prima cosa perché io non ho potuto scegliere. O meglio, l’unica scelta, fatta da altri, era per me quella di giocare a tennis. A un certo punto della mia vita mi sono reso conto che c’erano moltissimi bambini nella mia stessa condizione, e allora ho cercato di dare loro la possibilità di scegliere, attraverso l’istruzione. Da quando è nata la mia fondazione, abbiamo aperto 130 scuole in tutti gli Stati Uniti, in modo particolare nelle zone economicamente più depresse, in particolare perché quei giovani possano avere accesso all’istruzione. Un impegno che ho vissuto e continuo a vivere come una missione”.
    Dalle grandi vittorie ai rapporti con i genitori, fino alla rapida ascesa nel tennis professionistico. Le carriere di Andre Agassi e Steffi Graf hanno diversi punti di contatto: “Diventare professionista all’età di 13 anni è stato molto difficile, anche se a quell’età giocare per me era naturale” ha analizzato Steffi Graf. “Se riguardo la me stessa di 13 anni vedo tutte le difficoltà che ho dovuto superare. All’inizio è stato anche semplice, perché volevo imparare quanto più possibile e a tutti i costi. Poi, quando sono salita nel ranking, ho dovuto lasciare la scuola, pur con molto dispiacere. Non sento di aver perso molto, perché la mia vita era talmente programmata e io amavo così tanto viaggiare. La cosa più difficile è stata subire e gestire la pressione della gara, quando sei in campo e ti ritrovi da sola. La pressione che viene esercitata su una ragazza così giovane è forse troppa, ma se hai un buon allenatore, se sei circondata da persone brave che ti aiutano, se la tua famiglia e i tuoi amici ti sostengono, allora ti senti protetta”.
    L’appuntamento è stato poi arricchito dalle esperienze di Luca Paiardi, campione italiano di wheelchair tennis, e dei giovani talenti che partecipano ai progetti di I Tennis Foundation, l’associazione benefica italiana fondata da Simone Bongiovanni, che ha raccontato sul palco del Palasport la mission della charity: “Abbiamo ideato questa associazione per regalare un’opportunità a chi non ne ha. In questi anni con il progetto Intesa Sanpaolo Assicura Little Tennis Champions abbiamo visto crescere a tutto tondo 12 giovanissimi talenti italiani del 2008 e 2009, a cui è stata offerta una possibilità concreta di riscatto e di valorizzazione. I risultati conseguiti da queste ragazze e questi ragazzi sono una chiara testimonianza di come il talento sviluppato all’interno di un contesto protetto possa regalare grandi soddisfazioni”.
    La giornata si è conclusa con la visita al Rondò dei Talenti e poi al Country Club di Cuneo, dove Steffi Graf, campionessa di 22 titoli del Grande Slam, ha incrociato la racchetta con i bambini delle scuole tennis della provincia di Cuneo e con i talenti di I Tennis Foundation.
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    Piatti Tennis Center “for all”: spedisce materiale in Uganda e accoglie a Bordighera un maestro del Ruanda

    Grazie alla collaborazione col progetto Tennis for All, il Piatti Tennis Center spedisce materiale tecnico in Uganda

    Il valore sportivo di una struttura d’eccellenza come il Piatti Tennis Center è all’occhio di tutti, in termini di numeri e qualità degli atleti che ogni giorno si allenano sui campi di Bordighera, inseguendo il sogno di una carriera da professionisti. Ma fra le mission della “casa” di coach Riccardo Piatti c’è sempre stata anche quella di promuovere il gioco del tennis, a tutti i livelli e in vari modi. Uno degli esempi recenti è la collaborazione instaurata con Tennis for All Uganda, associazione benefica che attraverso la racchetta mira a trasformare la vita dei bambini di una delle nazioni più povere del mondo, fornendo istruzione, assistenza sanitaria, sicurezza e competenze per garantire ai giovani un futuro migliore. A cadenza trimestrale, dal centro in provincia di Imperia vengono inviate in Uganda delle spedizioni di materiale tecnico: vestiti, racchette, scarpe, palline e quant’altro, così da permettere ai ragazzini di avere tutto l’occorrente per giocare a tennis. Un’iniziativa che ha subito riscosso grande successo fra i frequentatori del centro. “Abbiamo posizionato un box all’ingresso della hall – dice Lorenzo Boveri, development manager del PTC –, spiegando il progetto benefico di Tennis for All Uganda e invitando chiunque lo volesse a lasciare del materiale. È bastata mezza giornata per riempire il primo carico. Abbiamo già inviato tre box e ne abbiamo pronti altrettanti. Abbiamo anche spedito delle t-shirt create ad hoc per la collaborazione fra il Piatti Tennis Center e l’associazione, che i ragazzi possono indossare per giocare”.
    Ma non è tutto, perché da Bordighera sono state finanziate anche tre scholarship complete: borse di studio annuali destinate a tre ragazzi, per coprire interamente le spese scolastiche e sportive. Un’ulteriore prova di come il progetto sia stato preso seriamente a cuore, come dimostra anche il recente passaggio in Uganda, per giocare con i giovani, da parte di Guelord Kayombo, 20enne del Kigali che si allena al Piatti Tennis Center. Sapendo della collaborazione, ha deciso di recarsi in Uganda per trascorrere una giornata con i ragazzi, giocando con loro e trasmettendogli passione e competenze. E come se non bastasse, a Bordighera è successo anche l’opposto, visto che a inizio ottobre, attraverso la partnership con Tennis for Africa (altra associazione benefica che lavora per lo sviluppo del movimento africano), è arrivato al centro Fabrice Tuyishime, ex giocatore del Ruanda che rimarrà in Riviera per due mesi, con l’obiettivo di imparare il mestiere di coach. “Il centro – dice ancora Boveri – copre tutte le spese, dandogli la possibilità di stare in campo con i nostri maestri, conoscere il metodo e studiare da insegnante”. Un percorso che altrimenti sarebbe stato molto più complesso, ma grazie al Piatti Tennis Center diventa alla portata. Come tanti altri. LEGGI TUTTO

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    Entusiasmo ieri al Country Club Cuneo per la visita di Andrea Vavassori

    Andrea Vavassori nella foto

    Entusiasmo ieri al Country Club Cuneo, circolo nobile del movimento regionale e nazionale con tante importanti organizzazioni alle spalle e l’attuale del torneo internazionale giovanile under 18, per l’arrivo del torinese Andrea Vavassori, numero 9 del mondo nella classifica di doppio e nelle alte vette della “Race to Turin”, a fianco di Simone Bolelli. Vavassori ha tenuto nel primo pomeriggio uno stage con gli agonisti del centro, diretto tecnicamente da Moreno Baccanelli, poi è stato protagonista di un’esibizione con i ragazzi della B2, Pietro Casciola e Giovanni Becchis e il più esperto Alessio Delfino. Il “Tennis Day”, organizzato dal Country Club Cuneo e dal partner “Gruppo Gino” ha riscosso successo sia tra i partecipanti che tra il pubblico, accorso numeroso per vedere di persona il due volte finalista Slam in stagione (prima agli Australian Open, poi al Roland Garros).
    Immancabili gli autografi ed i selfie, con sempre la grande disponibilità del giocatore in primo piano. Un’occasione per chiedere a Vavassori dei programmi immediati e della seconda parte di stagione: “Il primo si chiama Olimpiade – ha detto Andrea – che si svolgerà sui campi del Roland Garros. Partiremo per Parigi martedì prossimo per far squadra e allenarci qualche giorno prima del via. La concorrenza non mancherà ma rappresentare l’Italia in un evento unico è motivo di grande orgoglio. Vorrò essere alla sfilata degli atleti d’inizio Olimpiade, credo un momento toccante. Potrei fare anche il doppio misto a fianco di Sara Errani. Poi inizierà il periodo di preparazione agli US Open, con punti pesanti in palio per garantire la realizzazione di un altro grande sogno, la partecipazione nella mia città alle Nitto ATP Finals”. Attualmente Vavassori e Bolelli sono terzi nella “Race” dopo essere stati anche primi. E’ arrivata anche la preconvocazione in Coppa Davis per la fase a gironi di Bologna, dal 10 al 15 settembre: “Un altro grande momento – conclude Andrea – che spero di poter vivere da protagonista. Siamo ormai uno dei tandem più forti al mondo”. Al Country Cuneo la visita eccellente ha entusiasmato: “Una bella giornata – ha ricordato il presidente del Club, Fabrizio Drago – che abbiamo vissuto intensamente grazie alla grande disponibilità di Vavassori”. LEGGI TUTTO

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    Da Parigi a Wimbledon, da Carboni a Rapagnetta: negli Slam juniores il Piatti Tennis Center non manca mai

    Daniele Rapagnetta, giovane classe 2006 del Piatti Tennis Center, giocherà sui mitici campi di Wimbledon il torneo juniores

    Nel tennis le vittorie da under 18 non danno garanzie di successo fra i professionisti, ma la capacità di partecipare ai tornei juniores del Grande Slam è sempre uno step importante nel percorso verso l’alto livello. E rappresenta anche una delle migliori opportunità di crescita per i campioni del futuro. Per questo, dal Piatti Tennis Center possono essere soddisfatti dei loro talenti, che ormai nei Major dei giovani non mancano mai e spesso lasciano il segno. A Roland Garros era stato super protagonista il sardo Lorenzo Carboni, capace di spingersi fino a un solo punto dalla finale eliminando nella sua cavalcata anche il giapponese Rei Sakamoto, campione a inizio stagione all’Australian Open, mentre a rappresentare il PTC sui sacri campi di Wimbledon ci sarà Daniele Rapagnetta, ammesso di diritto fra i 64 del torneo dei “Boys” come solo altri due azzurri: Federico Cinà e Andrea De Marchi. Per il ragazzo romano classe 2006, che debutterà ai Championships contro il turco Atakan Karahan, è la terza apparizione consecutiva in uno Slam giovanile. Arriva a coronamento di un periodo molto positivo, che fra Roland Garros e Wimbledon l’ha visto anche trovare la sua prima semifinale in carriera fra i professionisti, in un torneo Itf da 15mila dollari di montepremi giocato a Koszalin (Polonia), dove si è arreso solo in tre set al futuro vincitore. Segno che il laziale è ormai pronto per stare stabilmente fra i grandi, dunque è il momento di raccogliere le ultimissime esperienza da juniores prima del grande salto.
    Anche per questioni d’età, visto che sono entrambi prossimi ad abbandonare il circuito giovanile, Carboni e Rapagnetta rappresentano i due nomi di punta fra i giovani del Piatti Tennis Center, ma la lista è comunque lunghissima, di italiani e non. Rimanendo a casa nostra, uno dei protagonisti dell’ultimo periodo è stato Filippo Garbero, classe 2009, che alla prima esperienza in assoluto nel mondo dei “pro” è riuscito a superare le qualificazioni nel torneo Itf di Bergamo, vincendo due incontri e destando ottime impressioni. Un risultato tutt’altro che banale per un ragazzo al primo anno da under 16, subito capace di mostrare tutto il suo valore anche fra i più grandi. E, sempre in tema di quindicenni, al Piatti Tennis Center c’è persino chi può già vantare la prima convocazione in Coppa Davis, peraltro in un fine settimana preziosissimo per il proprio Paese. Si tratta di Ziga Sesko, uno dei nomi del quintetto della Slovenia che a fine giugno in Montenegro ha conquistato la promozione nel Gruppo 2 della celebre competizione per nazioni vinta dall’Italia nel 2023. Il giovane di base da tempo a Bordighera non ha avuto l’opportunità di scendere in campo, ma dall’esperienza è tornato arricchito. E con nuovi stimoli per lavorare ancora meglio. LEGGI TUTTO

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    Fattore Sinner: il boom del tennis in Italia

    Jannik Sinner ITA, 16.08.2001 – Foto getty images

    Lo straordinario rendimento di Jannik Sinner, diventato a soli 22 anni il tennista italiano più vittorioso di sempre, ha inevitabilmente aumentato a dismisura l’interesse nel nostro Paese per il mondo della racchetta e tutto ciò che ruota intorno ad esso. I successi del fuoriclasse bolzanino, che a inizio 2024 ha conquistato gli Australian Open superando in finale il russo Medvedev, hanno fatto crescere lungo la penisola sia il numero di spettatori dei match che quello di giovani interessati alla disciplina e iscritti alle scuole. Scopriamo più nel dettaglio i vari aspetti di questa tendenza.
    Più praticantiPer quanto riguarda i praticanti i numeri a disposizione hanno indicato a inizio anno un aumento del 20% degli iscritti con un tasso di crescita del 25% in alcune regioni. I dati positivi sono piuttosto generalizzati da Nord a Sud Italia ma secondo gli addetti ai lavori sarebbero legati non solo alle vittorie di Sinner, diventato numero 2 del ranking mondiale alle spalle di Novak Djokovic, ma di un Sistema Italia e di progetti federali ai quali si è lavorato negli ultimi anni. Oltre ai risultati di prestigio di Jannik degli ultimi mesi, con un contributo determinante per la conquista della Coppa Davis 47 anni dopo il primo successo, va menzionata anche la vittoria di Jasmine Paolini al torneo WTA 1000 di Dubai. Ma senza dubbio è soprattutto con i trionfi di Sinner che il tennis ha conquistato le prime pagine.
    Più popolarità sul webLa maggiore attenzione per il tennis si traduce innanzitutto in più elevato numero di contenuti riguardanti il tennis sui maggiori siti di informazione. Se consideriamo il web un termometro delle tendenze sociali, culturali o sportive di un Paese, è proprio dal web che troviamo una conferma della nuova tendenza. Da una recente analisi dell’interesse per il tennis in Italia tramite i dati disponibili su Google Trends emerge che tale interesse è fortemente legato al rendimento dei campioni. L’analisi ha registrato un picco in concomitanza con la vittoria di Sinner a novembre 2023 agli Open di Torino ma c’è stato successivamente un ritorno ai livelli precedenti. Uno dei massimi livelli mai registrati è stato anche rilevato a luglio 2021, quando Matteo Berrettini raggiunse la finale di Wimbledon, poi persa proprio contro Djokovic.
    Più fatturatoOvviamente nel boom di interesse per il tennis ci sono in ballo anche valori economici rilevanti. Da questo punto di vista va rilevato che rispetto agli inizi del 2000 la Federazione Italiana Tennis e Padel (fino al 2022 Federazione Italiana Tennis) ha visto crescere il suo fatturato in maniera esponenziale. Si è passati dai 15 milioni di euro del 2002 ai 170 milioni circa del 2023, con un tasso di crescita che va oltre il 1000%. Il numero dei tesserati invece è quasi quadruplicato superando quota 650mila. In precedenza erano meno di 130mila.
    I grandi eventiIl fatturato più elevato è legato anche al successo degli eventi sul territorio nazionale, naturalmente. Il fiore all’occhiello delle manifestazioni tennistiche in Italia è rappresentato dagli Internazionali d’Italia di Roma, che fanno parte del circuito dei Masters 1000, negli ultimi anni esteso. Godono di particolare importanza poi le Atp Finals di Torino. Da non dimenticare anche le finali della Coppa Davis, che si sono tenute per alcuni anni a Bologna, e le finali della Next Gen, che qualche anno fa avevano luogo a Milano. I ricavi degli Internazionali d’Italia negli ultimi 20 anni sono aumentati da 1,6 a 21,5 milioni di euro, segnando un incremento del 1.250%. Le Atp Finals che vedono affrontarsi i migliori 8 giocatori del ranking mondiale lo scorso anno hanno generato un impatto economico locale superiore ai 230 milioni di euro, inclusi oltre 50 milioni di euro di entrate aggiuntive per lo Stato. L’evento ha avuto infine anche un effetto positivo sull’occupazione, con la creazione di 1.500 posti di lavoro a tempo pieno. LEGGI TUTTO

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    Un altro ex top-100 fra i coach del Piatti Tennis Center: nello staff arriva Thomas Fabbiano

    Thomas Fabbiano, pugliese classe 1989, è stato n.70 del ranking ATP. È un nuovo coach del Piatti Tennis Center

    La ricetta per eccellere nel tennis contiene tanti ingredienti: impegno quotidiano, sacrifici, studio e anche capacità di mettere sul piatto l’esperienza, di chi l’insegnamento lo vive da anni o di chi ha giocato ad alti livelli. Al Piatti Tennis Center lo sanno dal giorno uno e continuano a dimostrarlo, come racconta la tendenza (sempre più evidente) a inserire nello staff ex tennisti di alto livello. Nel 2022 è toccato a Gianluigi Quinzi, nel 2023 a Luca Vanni, mentre la novità più recente è l’innesto dell’altro ex top-100 Thomas Fabbiano, numero 70 del mondo nel 2017, che ha detto basta col professionismo nel 2023. Poco meno di un anno più tardi eccolo a Bordighera, dove era già transitato da giocatore fra 2018 e 2019, e ora parte con la sua prima esperienza da coach. Fabbiano lavorerà alla corte di Riccardo Piatti per 20 settimane all’anno, al servizio di tutti i giovani di base al PTC. “Sono felice di iniziare questo nuovo capitolo della mia vita – dice il 34enne pugliese –, e molto determinato per imparare a svolgere questo mestiere nel migliore dei modi. Saper insegnare non ha nulla a che vedere con l’aver giocato ad alti livelli, quindi parto dal basso e in punta di piedi, anche per mia indole. Per me è un ambiente nuovo, ma la struttura è già rodata e conta su tanta gente che la vive da anni. Mi daranno una mano a conoscere meglio gli allievi, il metodo da portare avanti e le dinamiche. Devo guadagnarmi la loro fiducia, così come quella di tutti i ragazzi”.
    Nel suo primo anno Fabbiano trascorrerà la gran parte delle settimane a Bordighera, per poter incidere di più nel quotidiano, ma anche per imparare il mestiere di coach. “Tante esperienze le ho già vissute da giocatore – continua –, ma ora è come ricominciare un nuovo processo. Lavorerò con ragazzi di tutte le fasce d’età, così da capire in ogni settore quali sono le abilità e le competenze da sviluppare. Per viaggiare ci sarà tempo, la gestione di un torneo è la parte più semplice per un ex professionista. Quindi – chiude –, ora la priorità è sviluppare le capacità adeguate per tutti gli altri aspetti di questo impiego”. A spalleggiarlo, come detto, anche Vanni e Quinzi: sono tre ex giocatori dalle storie sportive molto differenti fra loro, che faranno squadra nel team Piatti per trasmettere ai giovani i diversi aspetti del proprio vissuto.
    Sempre in tema di miglioramento di staff e servizi, il Piatti Tennis Center continua a crescere anche dal punto di vista organizzativo, tanto che dal 2024 sono stati introdotti nell’organico Federico Andreani nel ruolo di general manager e Lorenzo Boveri come nuovo business manager. “Per noi – spiega il direttore sportivo Andrea Volpini – è determinante avere una struttura interna ben chiara e sviluppata, che ci permetta sia di poter garantire a tutti gli stessi standard di qualità anche all’aumento del numero di atleti e di membri dello staff, sia di essere costantemente pronti ad aprirci a nuovi progetti. Oltre che al lavoro che svolgiamo quotidianamente con i ragazzi, l’ambizione è quella di migliorare sempre di più il funzionamento della nostra macchina, così da muoverci tutti nella stessa direzione”. Una direzione che anno dopo anno diventa sempre più innovativa. E vincente. LEGGI TUTTO

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    L’esperienza manageriale di Reset Group, a fianco di tennisti come Andrea Vavassori e giovani giocatori italiani

    Andrea Vavassori nella foto – Foto Getty Images

    Crescere nel mondo del tennis significa anche affidarsi a realtà che curano i dettagli e tutti quegli aspetti che ruotano attorno al mondo dei giocatori professionisti. Come è delicata la scelta di un coach e di uno staff, altrettanto lo è quella di una società di management che assicura al protagonista di campo una serie di servizi a 360°. E’ il caso della Reset Group e della controllata Reset Marketing di Milano, realtà fondata nel 2007 da Davide Lippi e Carlo Diana. Nel 2022 ha preso forma la Reset Tennis e Padel, divisione che si occupa dei due sport e ha quale responsabile l’Avv. Giovanni Gianelli. “Si è deciso di fare questo passo – affermano Davide Lippi e Carlo Diana – per coprire anche aree diverse da quella di nostra competenza primaria, cioè il calcio e alcuni dei suoi massimi protagonisti. In struttura abbiamo un ottimo uomo scouting, Laurent Bondaz, che conosce benissimo l’ambiente e le sue evoluzioni.
    In poco tempo i risultati si sono visti e credo che in questo momento nel quale il tennis è sulla bocca di tutti, per le imprese dei campioni di casa, il trend positivo sia destinato a proseguire. Un’agenzia come la nostra aiuta professionalmente chi sta salendo i diversi step del tennis internazionale”. “Una divisione – conclude Davide Lippi – che abbiamo fortemente voluto per ampliare l’esposizione e il valore del brand Reset”. La scelta dei giocatori da seguire non è casuale: “Devono condividere – specifica l’Avv. Giovanni Gianelli – i nostri valori che sono quelli dell’impegno, del lavoro, della correttezza e della passione per ciò che si fa.
    Siamo stati i primi a credere in Andrea Vavassori e nel suo staff e oggi il torinese sta facendo passi da gigante, in doppio e singolare. E’ un esempio di stile e comportamento ed è questo che a noi piace. Con lui anche Edoardo Lavagno, Giovanni Fonio, Riccardo Bonadio, Raul Brancaccio e ora i giovani Vulpitta e Caniato, appena usciti dall’attività juniores e prospetti molto interessanti”. Gli obiettivi della Reset Tennis e Padel sono chiari e ben delineati: “Sulla base delle nostre esperienze pregresse, con assistiti del calibro di Giorgio Chiellini e Marcello Lippi, siamo pronti a gestire anche i big italiani e stranieri del mondo del tennis e del padel. Nel settore della “pala” seguiamo il torinese Marco Cassetta, il romano Giulio Graziotti e il siciliano 19enne Flavio Abbate. Giovani e giovanissimi che sono al vertice in Italia e pronti al lancio internazionale in uno sport sempre più emergente”. I grandi risultati del tennis italiano fanno da volano: “L’interesse attorno al mondo della racchetta – prosegue Gianelli – è aumentato nell’ultimo periodo e sempre più aziende vogliono associare la propria immagine a questo sport tornato in auge e ai suoi rappresentanti. Ciò anche in virtù dell’importante esposizione mediatica che ne ha seguito i risultati, vedi il già citato Vavassori”. L’assistenza Reset è un mondo di servizi, dalla ricerca alla gestione delle partnership, dalle pubbliche relazioni all’ufficio stampa, dall’organizzazione di eventi alla consulenza legale e fiscale. Inoltre la gestione attenta dei social finalizzata alla formazione di influencer che siano veicoli di valori positivi, soprattutto fuori dal campo. LEGGI TUTTO

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    Super ospite al Milanino Sporting Club: venerdì un’intera giornata con Paolo Lorenzi

    Paolo Lorenzi (destra) con Simon Flood (centro) e Andrea Agazzi: l’ex campione tornerà a Villanuova sul Clisi venerdì 5 gennaio (foto GAME)

    Col tennis giocato Paolo Lorenzi ha detto basta nel settembre del 2021, con un best ranking al numero 35 del mondo come apice di una carriera di altissimo livello, ma l’ex tennista toscano rimane un personaggio di spicco del mondo della racchetta, da volto tv di Sky, vice direttore degli Internazionali BNL d’Italia e molto altro. Incarichi guadagnati grazie a un immenso bagaglio di competenze, che venerdì 5 gennaio il 42enne di Siena porterà al Milanino Sporting Club di Villanuova sul Clisi, per un’intera giornata dedicata ai ragazzi. Lorenzi sarà in campo sin dalle 9.30 del mattino, insieme a una quindicina di atleti dell’agonistica e al maestro Simon Flood, per giocare insieme a loro per tre ore ma anche per offrire il proprio punto di vista tecnico, a mo’ di consulenza. Poi, gli stessi ragazzi avranno l’opportunità di pranzare insieme a lui condividendo curiosità e domande sulla sua carriera, mentre alle 15 toccherà ai più piccoli della scuola tennis scendere in campo col campione, per un’ora e mezza all’insegna del divertimento e della promozione del tennis. Dalle 16.30 alle 17.30 Lorenzi giocherà invece con i membri delle squadre di Serie D3 e D4, coinvolti per delle sfide di doppio che promettono pathos ed entusiasmo, mentre in seguito si farà sul serio con un match d’esibizione – sempre di doppio – che vedrà Lorenzi in coppia con Francesco Testori (talento che si allena al Milanino) affrontare l’ex “pro” bresciano Andrea Agazzi e Lorenzo Corioni, uno degli istruttori del club.
    Ma non è finita qui, perché dopo il buffet offerto dal Milanino Sporting Club e preparato per l’occasione dallo chef (già stellato) Alessandro Fontana, alle 20.30 sarà la volta di una tavola rotonda nella quale Paolo Lorenzi racconterà esperienze, storie e aneddoti di oltre vent’anni di carriera ad altissimi livelli, fra tornei del Grande Slam e Coppa Davis, rispondendo a domande e curiosità di giovani, genitori, staff, soci e appassionati. Un importante momento di condivisione – aperto a tutti – che permetterà di conoscere meglio un campione di sport ma anche di umiltà, capace di farsi amare da chiunque l’abbia incrociato lungo il proprio percorso sportivo e professionale. “Paolo – spiega il maestro Simon Flood – era già stato da noi nel settembre del 2021 per una giornata simile, a meno di un mese dal suo ritiro dal tennis professionistico: ci eravamo trovati veramente bene e ci aveva colpito per la sua estrema affidabilità. Così, quando ci si è presentata l’occasione di ospitarlo di nuovo l’abbiamo colta al volo, grazie alla disponibilità del proprietario del club Nico Maietta, sempre molto attento a iniziative che possano permettere uno sviluppo del nostro settore giovanile. Per i ragazzi, giornate come questa rappresentano delle rare opportunità per toccare con mano l’altissimo livello e vivere un’esperienza sportiva diversa dal solito, che permetta loro di portarsi a casa qualcosa di concreto. Siamo sicuri che succederà, perché non è difficile rimanere affascinati da un personaggio straordinario come Lorenzi”. LEGGI TUTTO