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    Blocco traffico ai Diesel: dal 1° ottobre nuovi stop in Emilia, Lombardia, Piemonte e Veneto

    Dopo il lockdown, le auto sono tornate a circolare normalmente, facendo tornare lo smog ai livelli precedenti alla pandemia. E, di conseguenza, alcune regioni tornano ad adottare misure restrittive per le vetture più inquinanti.
    Emissioni di Co2, Europa verso limiti ancor più stringenti?
    IL PIANO DELL’EMILIA-ROMAGNA
    Protagonista in tal senso è l’Emilia-Romagna, dove dal 1° ottobre al 10 gennaio 2021 non potranno circolare in 31 comuni le auto a benzina pre-Euro ed Euro 1, le Diesel Euro 1, 2 e 3, e i cicli e motocicli pre-Euro. I comuni coinvolti sono quelli del Piano Aria Integrato Regionale 2020 – ovvero quelli con più di 30.000 abitanti -, insieme a Bologna e alcuni centri in provincia di Modena che hanno aderito spontaneamente. Le misure saranno in vigore dalle 8.30 fino alle 18.30 e durante le domeniche ecologiche. Via libera alla circolazione, invece, per le auto elettriche, ibride, a metano, GPL e quelle che viaggiano con almeno tre persone a bordo se la vettura è omologata per quattro o più posti (oppure due persone a bordo di auto omologate per due o tre posti).
    Top 10 auto elettriche con maggiore autonomia
    FINO AL 31 MARZO 2021
    La seconda ondata di limitazioni avrà poi inizio dall’11 gennaio 2021 fino al 31 marzo 2021. Non potranno infatti più circolare i veicoli a benzina Euro 2, i Diesel fino a Euro 4 compreso (previste però anche per il livello Euro 5), cicli e motocicli fino a Euro 1, veicoli a metano e veicoli GPL fino a Euro 1.
    Lazio, troppe auto Euro 0 ancora in circolazione
    Ma anche altre regioni del nord Italia seguiranno l’esempio dell’Emilia-Romagna. Sempre a partire dall’11 gennaio 2021, infatti, anche Lombardia, Veneto e Piemonte faranno scattare nuovi blocchi. LEGGI TUTTO

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    Le auto d'epoca grande protagoniste a Castel Romano

    Appassionati di shopping e di classic car, a Castel Romano Designer Outlet fino all’11 ottobre va in scena tutto il fascino delle auto d’epoca italiane. Nelle piazze e nei viali del Centro McArthurGlen, infatti, i visitatori potranno ammirare le icone del Made in Italy: dagli anni ’60 fino agli anni ’90.

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    Sfilata di icone
    La mostra nasce grazie alla collaborazione della concessionaria Triscar e dalla sua passione per le auto d’epoca. Gli appassionati, quindi, potranno vedere dal vivo icone come l’Alfa Romeo Spider (o “Duetto”), l’Alfa GT Scalino, la Giulia GT e la Roadster Zagato. Una giornata alternativa, tra shopping e auto d’epoca: Castel Romano Designer Outlet conta ben 150 brand che per oltre 10 giorni si arricchiranno del design tutto italiano sulle quattro ruote.
    L’apice della mostra sarà raggiunto domenica 4 ottobre con un evento davvero speciale: il raduno di Alfa Romeo, organizzato in collaborazione col Duetto Club Italia. In questa occasione, decine di auto storiche con lo stemma del Biscione sfileranno lungo le vie del Centro McArthurGlen di Castel Romano.
    Alfa Romeo Giulia GTA, storia di un mito LEGGI TUTTO

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    Nuove Sandero e Sandero Stepway, fedeli allo stile Dacia ma più moderne

    Concretezza, pulizia delle linee e pochi fronzoli. Abbiamo sempre conosciuto così Dacia: passano gli anni e si evolvono i modelli, ma la filosofia della Casa rumena non cambia. L’attaccamento al modus operandi, però, ha permesso alcune novità sulle nuove Sandero e Sandero Stepway. Le nuove generazioni, infatti, si presentano con forme ingentilite, con maggiore cura nello stile e più contenuti.
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    Più comfort interno
    L’utilitaria e la sua lettura crossover nascono ora sull’architettura modulare CMF destinata al segmento B, una scelta che ha ripercussioni dirette sull’abitabilità interna, con lo spazio all’altezza delle gambe, per i passeggeri posteriori, maggiore di 42 mm rispetto al passato. Gli ingombri restano grossomodo invariati, a 4,08 metri in lunghezza per 1,50 metri in altezza (1 centimetro più bassa), su un passo di 2,60 metri.

    Forme ingentilite
    Lo stile è caratterizzato dalle nuove luci a led, di serie, con la grafica a Y tratto distintivo. Un equilibrio generale nel quale i passaruota più accentuati e il volume del bagagliaio giocano un ruolo nell’ingentilire le forme complessive.
    Stepway, le barre al tetto diventano funzionali
    Di Dacia Sandero Stepway, oltre alle ovvie protezioni in plastica per creare quell’effetto crossover, conta dire dei cerchi da 16 pollici (anche in lega), del cofano motore specifico per disegno e nervature ma, soprattutto, per la presenza delle barre al tetto.

    Da semplice dettaglio estetico, diventano funzione grazie al meccanismo di sblocco, asportazione e installazione trasversale: da barre a portapacchi, in grado di sostenere fino a 80 kg. Altro spazio, nel bagagliaio, dove il vano offre 328 litri e schienali frazionati 40:60, abbattibili ma con un gradino che impedisce l’ottenimento di un pavimento perfettamente piatto: in compenso, c’è il doppiofondo regolabile su due posizioni.
    Novità infotainment
    Migliorare il progetto Sandero, con la nuova generazione, è un intervenire sul disegno della plancia, più gradevole e con una proposta infotainment declinata in 3 varianti. Si parte dalla formula smartphone+basetta nella parte superiore della plancia, attraverso una app il telefono diventa estensione del computer di bordo, si può controllare la musica, la navigazione, le chiamate, operando dai volante sui contenuti presenti sul proprio smartphone.

    Vero infotainment, con schermo da 8 pollici, è il Media Display, completo di interfacce Apple CarPlay e Android Auto via cavo Usb; l’evoluzione Media Nav ha 6 altoparlanti anziché 4, Apple CarPlay e Android Auto wireless, navigatore satellitare.
    Gli sforzi verso una qualità percepita superiore sono in particolari come i sedili dalle regolazioni più ampie in altezza (+/- 35mm), al pari dell’escursione verticale e in profondità del volante, proseguendo con l’offerta di un climatizzatore anche a controllo automatico, i sedili riscaldabili, il tetto apribile in vetro (prima volta per Dacia), la disponibilità del cruise control. L’elenco prosegue con i sensori anteriori e posteriori di parcheggio, la retrocamera con Park Assist, sconfinando nel campo Adas con la frenata autonoma d’emergenza, la eCall e il monitoraggio dell’angolo cieco.
    Le motorizzazioni disponibili
    Altra novità, sul fronte delle motorizzazioni disponibili, l’accantonamento delle versioni diesel. Al debutto sul mercato, nuova Dacia Sandero 2021 andrà con il benzina da 1 litro, un tre cilindri proposto nella versione aspirata SCe da 65 cavalli e cambio manuale 5 marce, come in quella turbocompressa da 90 cavalli, cambio manuale 6 marce o, novità, un automatico CVT.
    Continuerà a esserci la soluzione bifuel a GPL, basata sull’1.0 TCecon potenza incrementata a 100 cavalli. Rispetto al passato aumenta la capacità del serbatoio, installato al posto della ruota di scorta: 50 litri si sommano all’autonomia offerta dai 50 litri del serbatoio della benzina, per complessivi 1.300 km di autonomia dichiarata.
    Sfoglia il listino Dacia: tutti i modelli sul mercato
    Dacia Sandero Stepway avrà entrambe le motorizzazioni turbocompresse, dove l’SCe 65 cv resterà confinato a Sandero berlina. Due modelli che, al di là dell’estetica, si differenziano per un’altezza da terra di 17,4 cm contro 13,3 cm dovuta prevalentemente alla differente gommatura nella misura della spalla. LEGGI TUTTO

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    FCA-PSA, ufficializzato il Cda di Stellantis

    Manca poco alla nascita di Stellatins, la nuova società nata dalla fusione di Fca e Psa. Ed è in queste ore che i due gruppi automobilistici hanno annunciato la composizione del nuovoConsiglio di amministrazione. Quanti membri ci saranno nel board? 11, con la maggioranza degli Amministratori non esecutivi che saranno indipendenti.
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    Cinque membri per parte
    Fca e il suo azionista di riferimento Exor hanno nominato cinque membri (tra cui John Elkann in qualità di Presidente), mentre Psa e due dei suoi azionisti di riferimento Epf/Ffp e BPIfrance ne hanno nominati altri cinque (tra cui l’amministratore senior indipendente e il vice presidente). Anche Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis sarà membro del consiglio di amministrazione.
    I consiglieri che faranno parte del nuovo Cds sono John Elkann (presidente), Robert Peugeot (vice presidente), Henri de Castries (amministratore senior indipendente), Andrea Agnelli (amministratore non esecutivo), Fiona Clare Cicconi (amministratore non esecutivo), Nicolas Dufourcq (amministratore non esecutivo), Ann Frances Godbehere (amministratore non esecutivo), Wan Ling Martello (amministratore non esecutivo), Jacques de Saint-Exupéry (amministratore non esecutivo), Kevin Scott (amministratore non esecutivo), Carlos Tavares (amministratore delegato).
    L’annuncio è stato fatto da Fca e Psa con una nota, sulla quale si legge che gli “amministratori indipendenti hanno background professionali differenti e portano significative prospettive ed esperienze di rilevanza per l’azienda, in linea con lo spirito dinamico e innovativo che caratterizza la creazione di questo nuovo gruppo”.
    FCA-PSA, più capitale per il nuovo gruppo Stellantis LEGGI TUTTO

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    Q5 Sportback, la famiglia Audi ha un nuovo SUV coupé

    Q5 Sportback attinge alla moda del momento, dal punto di vista estetico: ecco che allora il nuovo SUV coupé di Audi mostra le ruote alte e il tetto basso. Dopo la grande Q8 SP e la compatta Q3 SP, ecco la media.
    La sostanza rimane la stessa. Mutuando le novità del recente restyling di Audi Q5, la Sportback ne conserva anche dimensioni e ingombri.

    Di fatto identica la lunghezza è di 4,69 metri, ai quali aggiunge solo otto millimetri. Paga un piccolo pegno alla forma più sinuosa il bagagliaio. Che offre in ogni modo una capacità adeguata: da 510 litri (550 la Q5) a 1.480 litri (1.550). Più che sufficiente per una famiglia media.
    Omaggio ai trionfi nell’Inferno Verde: Audi R8 Green Hell
    Senza dubbio il padiglione spiovente rende Q5 Sportback più dinamica. Il modello porta in dote Ovvero i nuovi gruppi ottici Oled,  il nuovo design del frontale, il rinnovato Audi virtual cockpit plus, con schermo da 12,3 pollici per la strumentazione e da 10,1” per il sistema di infotainment MIB3, altra novità del Gruppo. Q5 SP è predisposta per la comunicazione Car-to-X e sono presenti gli ADAS che garantiscono il secondo livello di guida assistita, comunque ulteriormente personalizzabile.
    L’assetto sportivo è di serie. A richiesta gli ammortizzatori idraulicie le sospensioni dinamiche adattive. Grazie alle quali si può alzare la vettura cdi 4,5 centimetri per l’off-road, abbassarla di 1,5 cm nella modalità Dynamic o abbassare il posteriore di 5,5 centimetri per facilitare il carico nel vano posteriore: un plus non banale.
    Motorizzazioni: prima il Diesel, poi le altre
    Iniziamente Audi Q5 Sportback sarà solo a gasolio mild hybrid, con il 2.0 TDI da 204 cavalli di potenza e 400 Nm di coppia abbinato un sistema a 12 V. L’alternatore starter permette di recuperare e immagazzinare energia. Restituendola: e permette di “veleggiare” quando si alza il piede dall’acceleratore e lo start/stop diventa operativo a 22 km/h. Il Diesel spicca per la doppia iniezione di AdBlue nei due catalizzatori SCR (Riduzione Catalitica Selettiva) posizionato uno dietro l’altro, che permette di abbattere le emissioni di ossidi di azoto fino all’80%. Diesel pulito, è bene riperterlo.
    Poi arriveranno il 2.0 TDI  da 163 cavalli, 3.0 V6 TDI con mild hybrid più avanzato a 48 V e al top la SQ5 TDI. I benzina saranno i 2.0 TFSI con mild hybrid 12 V e le plug-in ibridi ricaricabili con potenza da 299 e 367 cavalli a completare la gamma. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen Golf, ecco la versione TGI a metano

    Molte Case automobilistiche, per ridurre le emissioni delle loro vetture, adottano la soluzione più gettonata: quella dell’ibrido, declinata in molte forme. Ma non l’unica, come dimostra Volkswagen con la sua gamma TGI. La motorizzazione a metano ora debutta anche sulla nuova generazione l’ottava, della Golf. Garantendo emissioni ridotti, una buona autonomia e numerosi vantaggi economici.
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    Emissioni giù
    Il motore a metano della Golf 8 è il tradizionale quattro cilindri in linea da 1,5 litri, che grazie al turbo garantisce al guidatore 130 cavalli e 200 Nm di coppia. Un compromesso brioso, reso ancor più sportivo dalla presenza del velocissimo cambio a doppia frizione DSG a 7 rapporti. Per spingersi, all’occorrenza, fino a 211 chilometri orari.

    Ma non sono le pur buone prestazioni il punto di forza della Golf TGI, che pur costituendo l’anagramma di GTI non ha certo ambizioni sportive. Il suo obiettivo è quello di tagliare le emissioni inquinanti e i costi di gestione. Missione compiuta, come dimostra il dato relativo alla CO2: la versione a metano della hatchback tedesca emette il 25% in meno di anidride carbonica rispetto alle versioni alimentate a benzina (111-116 g/km di CO2). Ridotte anche le emissioni di monossido di carbonio e ossidi di azoto, grazie al minor contenuto di carbonio del metano e alla sua resa.
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    Economica, green e con 400 km d’autonomia
    I vantaggi in termini di emissioni si affiancano a quelli economici, che rendono la Golf TGI una scelta adatta a chiunque voglia un mezzo efficiente e che non pesi troppo sul portafogli. A patto di avere un distributore di metano nei pressi di casa: Volkswagen ha infatti scelto di puntare tutto sull’alimentazione a gas per questa Golf, con tre bombole dalla capacità complessiva di 115 litri che garantiscono un’autonomia di 400 km. Una volta terminato il metano però c’è a disposizione solo un piccolo serbatoio per la benzina, da appena 9 litri.

    Questa scelta concettuale offre però un vantaggio ulteriore, almeno per gli automobilisti italiani che la sceglieranno: la Golf TGI è considerato un veicolo monovalente, ossia principalmente a gas e solo secondariamente a benzina. Questo si traduce in un taglio del bollo del 75% (che raggiunge il 100% in alcune aree del Paese) e la possibilità di entrare in molti centri cittadini quando sono attivi i blocchi del traffico.
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    Le dotazioni degli allestimenti
    Quella a metano si aggiunge alle Golf con alimentazione a benzina, Diesel, ibrida 48 V e ibrida plug-in. La TGI è proposta in due allestimenti, Life e Style. Il primo garantisce tutti gli equipaggiamenti necessari, inclusi quelli relativi alla sicurezza come i sistemi Adas, mentre il secondo aggiunge, tra l’altro, i fari IQ Light Led Performance e l’Ambient Light interno a 32 colori . Al lancio, inoltre, sarà disponibile gratuitamente il pacchetto con navigatore Discover Pro con schermo touch da 10,25 pollici, comandi vocali naturali Natural Voice Control e Wireless App-Connect.
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    Ferrari Omologata, la storia è spinta dal V12 della 812 Superfast

    Una di quelle auto ammantate dalla leggenda, con una storia che parla da sola e una sigla iconica. Parliamo della Ferrari 250 GTO. Si narra che quotidianamente Enzo Ferrari, impaziente di vedere ultimata quella creatura, chiedesse “É pronta?”. Semplicemente Ferrari Omologata è la decima one-off realizzata su architettura V12, a Maranello tante se ne contano dal 2009 della P540 Superfast America a quest’ultima specialissima, commissionata da un cliente e per la cui realizzazione sono stati necessari 2 anni.
    Dal bozzetto ai giri a Fiorano, in questo settembre di presentazione ufficiale. A lungo si è parlato di una Ferrari 812 Superfast da battezzare GTO, canto del cigno dell’attuale architettura V12 6.5 litri, prima che una nuova generazione raccolta il testimone e introduca, probabilmente, il sistema di precamera apparso dai brevetti registrati negli ultimi anni.
    Gli elementi derivati dalla 812 Superfast
    Ferrari Omologata, dalla 812 Superfast, muove mantenendo appena il parabrezza e i gruppi ottici anteriori. Tutto il resto è “Tailor Made”. Su misura, seguendo le richieste del cliente e interpretando il Centro Stile diretto da Flavio Manzoni soluzioni nuove di presentare una gran turismo.

    C’è tanto richiamo alla storia, le forme piene e fluide avvolgono la linea fastback. Sul muso, due canalizzazioni accanto ai fari ti rimandano alle feritoie della 250 GTO (ciascuna richiudibile, sotto chiave, al tempo). La calandra ritrova una presa ovale che non sacrifica le canalizzazioni d’aria in funzione aerodinamica: ogni apertura è funzione, non una lettura casuale.
    Affascinante per come è fluido il tratto di “matita” dal frontale in coda, sui passaruota, in una semplificazione che sulla fiancata ha portato a rimuovere il finestrino fisso dietro i sedili: a bordo, un ambiente che si fa ancora più “intimo”.
    Emozioni visive: la coda scolpita
    In coda, poi, l’interpretazione forse più emozionale, con tre feritoie che alleggeriscono l’impatto visivo, abbassano la coda nella vista d’insieme, dove lo spoiler integrato chiude su una coda quasi tronca, dove i fari sono incastonati in volumi molto scavati e profondi.

    La colorazione Rosso Magma tristrato è caratterizzata da grafiche racing, perché l’anima della Ferrari Omologata resta quella di una gran turismo in grado di esaltare in pista, dedicata al gentleman driver, pista dove il V12 da 800 cavalli – tanti quelli della “base” 812 Superfast – fa correre veloce fino ai 340 orari e in 2”9 bruciano lo zero-cento.
    Della rilettura prodotta a bordo, vale dire dei rivestimenti in pelle blu elettrico e tessuto Jeans Aunde, in un ambiente nero nei rivestimenti in plancia, le applicazioni in carbonio e la particolarissima verniciatura effetto martellato, applicata alle maniglie delle portiere e al ponte centrale del selettore del cambio e Launch Control: rimanda alle lavorazioni dell’alluminio prodotte tra anni Cinquanta e Sessanta sulle Rosse come Ferrari 250 LM e 250 GTO.
    Ferrari, due novità in arrivo nel 2020 LEGGI TUTTO

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    Udinese, nella terza maglia sbuca la scritta: “I primi bianconeri d'Italia”

    Un matrimonio, una filosofia smart condivisa che continuerà ancora fino al 2023. Udinese e Dacia hanno svelato oggi insieme la terza maglia del club che avrà anche quest’anno come main sponsor il marchio automobilistico del Gruppo Reanult. 
    In collaborazione con Macron, sponsor tecnico del club friulano, oggi alla Dacia Arena è stato il giorno dei grandi annnci dalla “Third”, la nuova maglia che la squadra indosserà nel corso della stagione 2020-2021 appena iniziata, fino al rinnovo di un matrimonio iniziato nel 2009 e che durerà ancora per altri 3 anni. Una storica partnership quella tra Udinese e Dacia arrivata al 12esimo anno, culminata con il progetto dello stadio brandizzato, e un nuovo impegno nel promuovere i valori e la filosofia green che le accomunano. 

    Nuova Dacia Sandero e Sandero Stepway, cambia la tecnica e il design
    I primi bianconeri d’Italia nella “Third”
    Modelli d’eccezione per la presentazione della “Third” sono stati Mandragora e Larsen, in via di recuepro dai rispettivi infortuni (rottura legamento crociato del ginocchio destro nel match contro l’Atalanta a fine giugno per il napoletano e operazione al gluteo sinistro per il danese) e che sognano presto il ritorno in campo, si spera il prima possibile.
    La terza maglia dell’Udinese sfoggia il giallo ocra con dettagli bianconeri sulla manica e sul fondo maglia, e ha il collo alla coreana con bordi in maglieria. La grafica optical tono su tono riprende lo scudetto del clube risalta il logo vintage dell’Udinese Calcio stampato in rilievo sulla manica destra.
    Il backneck è personalizzato con etichetta a bande bianconere, lo stemma della squadra e la scritta “I PRIMI BIANCONERI D’ITALIA”. Nel retro collo, in nero, è ricamato il motto “La Passione è la nostra Forza”. Sul petto a destra è ricamato in nero il Macron Hero, logo del brand italiano mentre a sinistra, lato cuore, la patch con lo stemma dell’Udinese Calcio. Il kit Third si completa con shorts neri con coulisse bianche e calzettoni giallo ocra con righe orizzontali bianconere sul bordo superiore. Il Macron Hero è posto anteriormente al centro del calzettone, mentre sul polpaccio è stampata la scritta U.C. 1896.  La nuova maglia “Third” è realizzata in eco-softlock, tessuto a maglia ottenuto da filato Topgreen certificato da Global Recycled Standard, in poliestere 100% riciclato da PET raccolto dopo l’utilizzo, che viene ridotto in cip della grandezza di circa 2 mm e viene successivamente trattato per ottenere un filato che garantisce le stesse prestazioni di quello non riciclato. L’equivalente di 13 bottigliette di plastica da 0,5 litri dà quindi origine alla quantità di filato che serve per realizzare una maglia. 

    New Third Kit 2020/21 by @MacronSportsGrafica optical, un tocco vintage e un’anima ecosostenibile.Anche la nuova terza maglia è realizzata in Eco-Softlock, tessuto ottenuto da filato TOPGREEN® in poliestere 100% riciclato da PET.#Macron4ThePlanet #ecosostenibilità pic.twitter.com/QMqp7y1LPc
    — Udinese Calcio (@Udinese_1896) September 25, 2020

    Con Dacia Spring e Dacia Arena verso il futuro sostenibile
    A fare gli onori di casa sono stati Stefano Campoccia, vice-presidente di Udinese Calcio e il direttore comunicazione e immagine di Renault Italia Francesco Fontana Giusti che hanno rivelato la storia di un successo trainato da generosità, passione, dinamismo e concretismo.
    Tanto entusiasmo e tanti valori che l’Udinese dimostra sul campo dando fiducia a giovani talenti, diventati grandi calciatori e campioni della serie A, e che Dacia invece mette in campo con la nuova Dacia Spring Electric che dal suo lancio nel 2021 punterà ad un’autonomia di circa 200 km (WLTP), in utilizzo urbano e periurbano e che rappresenterà il veicolo a 0 emissioni più vantaggioso d’Europa, in grado di offrire una mobilità sostenibile accessibile a tutti. Una condivisione di sostenibilità e una proiezione futura che è il train d’union tra la famiglia Pozzo e il gruppo Renault. 

    “I Dacia Sponsor days, che abbiamo realizzato con Udinese nel corso degli anni, hanno contribuito alla notorietà e ai risultati di Dacia e sono perfettamente in linea con la strategia annunciata dal nostro CEO Luca de Meo di focalizzare l’organizzazione del Gruppo Renault su delle Marche forti, tra cui ovviamente Dacia – ha detto Fontana Giusti -. In quest’ottica, i progetti che ancora realizzeremo con Udinese sicuramente rafforzeranno ulteriormente il brand conferendogli ancora maggior notorietà e creando emozioni intorno ad esso. Oggi Dacia vanta gid una community numerosa e attiva con 286.148 follower totali sulle piattaforme social e 205.000 iscritti al Club Dacia”.
    “Oggi una giornata importante per il nostro Club – ha detto invece Campoccia -. Con l’attuale rinnovo con Dacia nel 2023 arriveremo a ben 14 stagioni insieme, un successo strepitoso e pressoché unico nel panorama del calcio italiano. La nostra un’unione d’intenti trasversale abbinata a numerose iniziative di co-marketing che da sempre vedono Udinese e Dacia in prima linea. Un ulteriore motivo di orgoglio la condivisione di una stessa visione legata ad un progetto green che sta molto a cuore ad Udinese Calcio ed anche a Dacia. E, in quest’ottica, è particolarmente significativo presentare in questa sede anche la nuova terza maglia firmata Macron, realizzata con materiale ottenuto dal riciclo di bottiglie di plastica. Ciò sta a significare quanto crediamo in questo progetto di ecosostenibilità, ompiamente sostenuto anche da noi e dai nostri partner pii importanti tra i quali Dacia e Macron”. LEGGI TUTTO