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    Nba, Pelicans ko con gli Hornets: Melli fa da comprimario

    NEW ORLEANS (Stati Uniti) – Notte Nba da 10 partite con tutti i riflettori puntati allo Smoothie King Center di New Orleans per il derby in famiglia tra i fratelli Ball. Sfida vinta dai Charlotte Hornets per 118-110 con LaMelo Ball nettamente meglio di Lonzo: il giovane rookie ha sfiorato la tripla doppia (12 punti, 10 rimbalzi e 9 assist) contro i soli 5 punti del fratello maggiore. Uomo partita è stato Gordon Hayward, autore di 14 punti (su 26 personali) nell’ultima frazione di gioco per battere i Pelicans. Per Nico Melli giusto una comparsata da 96 secondi con un assist e un fallo commesso.

    Nba, Seattle sogna il ritorno
    James con brivido, Curry batte i Clippers
    I Los Angeles Lakers, privi di Anthony Davis, rischiano grosso nel finale, ma battono i Chicago Bulls 117-115: LeBron James firma 28 punti con tanto di canestro cruciale a 45″ dalla fine, Zach LaVine (38 punti) sbaglia l’ultimo tiro per vincere. I Golden State Warriors si prendono la rivincita sui Clippers battendoli 115-110: Stephen Curry mette 38 punti a referto con la sua squadra che domina per 34-18 gli ultimi 12 minuti di partita.
    Boston ok, tornano a vincere i Raptors
    Jayson Tatum e Jaylen Brown guidano i Boston Celtics al quarto successo consecutivo battendo i Wizards di Bradley Beal (41 punti) 116-107. Tornano a vincere i Rockets (132-90 su Orlando) mentre Memphis piega i Nets 115-110 e Toronto domina i Kings in trasferta per 144-123. Tra i risultati shock si sottolinea il sonoro ko interno dei Milwaukee Bucks, contro gli Utah Jazz, per 131-118 con Donovan Mitchell da 32 punti: vani i 66 punti combinati dal duo Middleton-Antetokounmpo per i padroni di casa. LEGGI TUTTO

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    Seattle sogna il ritorno in Nba, il sindaco: “Siamo nella migliore posizione”

    SEATTLE (Stati Uniti) – Sono ormai dodici anni che i Seattle Supersonics mancano nell’annovero delle franchigie Nba: era il 2008 infatti quando, a causa dei problemi della Key Arena (per la ristrutturazione della quale lo stato di Washington decise di non elargire fondi), la squadra fu spostata ad Oklahoma e diede vita ai City Thunder, team che milita tutt’ora nel massimo campionato americano. Fu la nuova proprietà, guidata da Clayton Bennet, a prendere questa decisione. Adesso però, soprattutto dopo le parole dei giorni scorsi di Adam Silver (first commissioner della Nba) che apriva ad una espansione del campionato e al relativo ingresso di nuove squadre, la città di Seattle non vuole farsi trovare impreparata.

    Nba, LeBron James sul caos politico americano: “Adesso capite dove viviamo?”
    Durkan, sindaca di Seattle: “Possiamo ottenere ciò che ci spetta”
    “La notizia su una possibile espansione della NBA è ottima per la nostra città. E sono stata onesta con Silver. Sa che Seattle vuole essere in prima linea. Siamo in buona posizione per ottenere ciò che ci spetta. Ma rispetteremo ogni step e approvazione da parte del Board of Governors”, queste le dichiarazioni rilascieta dalla sindaca della città, Jenny Durkan, che dopo il lavori di ammodernamento della Kay Arena sostiene di avere tutte le carte in regola per regalare a Emerald City una nuova esperienza in Nba. Secondo quanto riporta ESPN, la prima cittadina vrebbe discusso di un possibile ritorno dei SuperSonics con Adam Silver, commissioner della lega. Lo stesso Silver ha chiarito come ci sia la possibilità di riprendere il progetto di espansione della lega, ma bisogna prima attendere la fine della pandemia di Cornavirus. Durkan, nel frattempo, avrebbe quindi ribadito al commissioner il desiderio della città di riavere una squadra.
    Nba, sconfitta a sorpresa per i Lakers.
    I possibili investitori: da Bonderman ad Hansen
    L’espansione però, secondo la teoria di molti addetti ai lavori, pare essere ancora lontana di qualche anno. L’ultima volta che l’NBA ha aperto le sue porte ad una squadra esterna è stato nel 2004 con l’introduzione dei Charlotte Bobcats. In città è però già partito il pronostico su chi potrà essere il proprietario della squadra. Per ora, il nome più in auge è quello di David Bonderman, proprietario di maggioranza dei Seattle Kraken di NHL e investitore di minoranza nei Boston Celtics. A questo nominativo, si aggiunge anche quello di Chris Hansen, nativo di Seattle e gestore di un hedge fund sdi successo, il quale in passato aveva tentato di acquisire i Sacramento Kings e trasferirli a Seattle nel 2012. 

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    Nba, Chicago batte Dallas 118-108: pesa l’assenza di Doncic LEGGI TUTTO

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    Nba, il sindaco di Seattle: “Pronti per riavere la franchigia”

    SEATTLE (Stati Uniti) – I Seattle Supersonics mancano nell’annovero delle franchigie Nba da ormai dodici anni: era il 2008 infatti quando, a causa dei problemi della Key Arena (per la ristrutturazione della quale lo stato di Washington decise di non elargire fondi), la squadra fu spostata ad Oklahoma e diede vita ai City Thunder, team che milita tutt’ora nel massimo campionato americano. Fu la nuova proprietà, guidata da Clayton Bennet, a prendere questa decisione. Adesso però, soprattutto dopo le parole dei giorni scorsi di Adam Silver (first commissioner della Nba) che apriva ad una espansione del campionato e al relativo ingresso di nuove squadre, la città di Seattle non vuole farsi trovare impreparata.

    Nba, Doncic batte Jokic. Allarme Covid fra i 76ers
    Seattle-Nba: scenario possibile. Le parole del sindaco della città
    “La notizia su una possibile espansione della NBA è ottima per la nostra città. E sono stato onesto con Silver. Sa che Seattle vuole essere in prima linea. Siamo in buona posizione per ottenere ciò che ci spetta. Ma rispetteremo ogni step e approvazione da parte del Board of Governors”, queste le dichiarazioni rilascieta dalla sindaca della città, Jenny Durkan, che dopo il lavori di ammodernamento della Kay Arena sostiene di avere tutte le carte in regola per regalare a Emerald City una nuova esperienza in Nba. Secondo quanto riporta ESPN, la prima cittadina vrebbe discusso di un possibile ritorno dei SuperSonics con Adam Silver, commissioner della lega. Lo stesso Silver ha chiarito come ci sia la possibilità di riprendere il progetto di espansione della lega, ma bisogna prima attendere la fine della pandemia di Cornavirus. Durkan, nel frattempo, avrebbe quindi ribadito al commissioner il desiderio della città di riavere una squadra.
    Caos politico negli Usa, LeBron James tuona: “Ora capite dove viviamo?”
    E’ già toto-presidenza: chi finanzierà e guiderà il possible team?
    L’espansione però, secondo la teoria di molti addetti ai lavori, pare essere ancora lontana di qualche anno. L’ultima volta che l’NBA ha aperto le sue porte ad una squadra esterna è stato nel 2004 con l’introduzione dei Charlotte Bobcats. In città è però già partito il pronostico su chi potrà essere il proprietario della squadra. Per ora, il nome più in auge è quello di David Bonderman, proprietario di maggioranza dei Seattle Kraken di NHL e investitore di minoranza nei Boston Celtics. A questo nominativo, si aggiunge anche quello di Chris Hansen, nativo di Seattle e gestore di un hedge fund sdi successo, il quale in passato aveva tentato di acquisire i Sacramento Kings e trasferirli a Seattle nel 2012. 

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    Nba, Kawhi Leonard non basta ai Clippers: vincono gli Spurs LEGGI TUTTO

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    Nba, LeBron James si sfoga: “Viviamo in due Americhe, non lo capite?”

    LOS ANGELES (Stati Uniti) – Il momento drammatico che stanno vivendo gli Stati Uniti d’America viene vissuto e discusso anche nel mondo sportivo specie in Nba. I tafferugli di Washington e la sentenza di Kenosha (mancato arresto del poliziotto che ha sparato a Jakob Blake) sono i temi che i giocatori Nba stanno discutendo con la stella dei Lakers, LeBron James, in prima fila. James è arrivato stanotte allo Staples Center con una t-shirt con scritto “Do you undertadn now? (avete capito adesso?)” e poi su Instagram ha rinnovato il concetto: “HAI CAPITO ORA???!! Conosco la risposta a questo. Ancora non lo fai perché, qualunque cosa accada, non sarai ancora giudice, guarderai come un matto, incatenato, picchiato, impiccato, colpito a morte a causa del colore della tua pelle!!!! Viviamo in due Americhe e tutti lo hanno visto in diretta mondiale ieri al Campidoglio #IPrayForBetterDaysForMyPeople”. LEGGI TUTTO

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    Nba, Doncic batte Jokic. Cadono a sorpresa Lakers e Philadelphia

    NEW YORK (Stati Uniti) – Solo 5 partite nella notte Nba ma molte sorprese e colpi di scena come la vittoria dei Nets sui 76ers e la sconfitta dei Lakers in casa contro gli Spurs. Vittoria all’overtime di Dallas: i Mavericks si impongono sul parquet dei Denver Nuggets per 124-117 al termine di un duello tra i due assi Luka Doncic e Nikola Jokic chiuso in perfetta parità: per entrambi, 38 punti a referto e standing ovation virtuale. Portland Trail Blazers di forza contro Minnesota Timberwolves: i padroni di casa si sbarazzano dei rivali per 135-117 con 39 punti di Damian Lillard, top-scorer della serata. Successo interno anche per i Brooklyn Nets, che mettono al tappeto i Philadelphia 76ers per 122-109 con 28 punti di Devin Harris. Coda spiacevole per gli ospiti: Seth Curry, fuori per un problema alla caviglia, viene raggiunto sugli spalti dalla notizia della sua positività al Covid-19. La squadra è rimasta a New York per un’indagine sui contatti del giocatore e per effettuare un nuovo giro di tamponi. Gli altri risultati: Memphis Grizzlies-Cleveland Cavaliers 90-94; Los Angeles Lakers-San Antonio Spurs 109-118. LEGGI TUTTO

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    Nba, Doncic batte Jokic mentre è allarme Covid ai 76ers

    NEW YORK (Stati Uniti) – Solo 5 partite nella notte Nba ma molte sorprese e colpi di scena come la vittoria dei Nets sui 76ers e la sconfitta dei Lakers in casa contro gli Spurs. I Nets, senza Kevin Durant (quarantena) e Kyrie Irving (non se la sentiva di giocare), hanno superato con autorità i Philadelphia 76ers per 122-109 che oltre alla sconfitta adesso devono fronteggiare pure il coronavirus: durante la partita è emerso che Seth Curry è positivo, la squadra quindi è rimasta a New York in quarantena in attesa di nuovi test. Cleveland supera Memphis, senza la stella Ja Morant, 94-90 con Andre Drummond da doppia-doppia (22 punti e 15 rimbalzi), San Antonio espugna la casa dei campioni in carica con un’ottima prestazione corale.

    Doncic batte Jokic, Lillard 39 punti!
    Partita della notte al Pepsi Center di Denver dove Nikola Jokic (38 punti e 11 rimbalzi) deve cedere dopo un tempo supplementare a Luka Doncic (38 punti e 10 assist) e ai suoi Mavericks (117-124): il lungo serbo porta i suoi all’overtime con una magia sulla sirena dei regolamentari per il 109-109, nel supplementare però è lo sloveno a fare la voce grossa con 9 punti e lo step-back a 33″ per congelare il risultato. Damian Lillard inveve si scatena contro i Timberwolves, 39 punti con 13/21 dal campo e 7/12 da 3 nel successo casalingo dei Trail Blazers (135-117). LEGGI TUTTO